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I crypto-asset, strumenti finanziari digitali gestiti tramite trzioni su blockchain, stanno diventando sempre più popolari sia per usi legittimi come investimenti e pagamenti online, che per attività illegali come il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. In Italia, ben 3,6 milioni di persone li possiedono, ma solo il 30% di loro ne ha una piena conoscenza. Questi sono i dati emersi durante il convegno ‘Utilizzo lecito e illecito dei crypto-asset’, organizzato dall’Osservatorio Blockchain and Web3 del Politecnico di Milano in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza.

“Per trasformare il settore finanziario, l’adozione dei crypto-asset rappresenta un’opportunità significativa. Ma affinché questa crescita sia sostenibile, è fondamentale che il loro utilizzo avvenga all’interno di un quadro normativo chiaro che promuova trasparenza e sicurezza”, ha dichiarato Valeria Portale, Direttore dell’Osservatorio Blockchain & Web3 del Politecnico di Milano.

Secondo i dati dell’Osservatorio, in Italia il 41% delle persone possiede crypto-asset come forma di investimento, il 18% li utilizza per acquisti online e il 10% per interagire con altre applicazioni digitali. Se per alcuni gli investimenti sono stati positivi, per altri non sono mancate le truffe: il 50% degli investitori ha avuto esperienze negative, spesso a causa di servizi non all’altezza o vere e proprie frodi. Durante il convegno, esponenti dei Carabinieri e della Guardia di Finanza hanno affrontato il tema del contrasto al cybercrime legato ai crypto-asset, discutendo metodi utilizzati dalle organizzazioni criminali per riciclare denaro attraverso criptovalute e finanza decentralizzata, nonché l’utilizzo illegale delle criptovalute nel dark web e sui social. È stato anche sottolineato l’importanza delle tecniche e degli strumenti impiegati per il sequestro e la confisca di criptovalute.

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