Un focolaio di peste suina africana in Catalogna ha spinto la Spagna a bloccare le esportazioni di carne di maiale e dei suoi derivati verso una quarantina di paesi al di fuori dell’Unione europea, e diversi altri – Messico, Regno Unito, Cina e Taiwan – a sospendere totalmente o parzialmente l’import.
Nel caso del Messico, il Servicio nacional de sanidad, inocuidad y calidad agroalimentaria (Senasica), l’ente responsabile della sicurezza alimentare, ha spiegato che “la decisione è stata presa per tutelare la produzione suinicola nazionale da possibili rischi zoosanitari, motivo per cui sarà vietato l’ingresso di carne di maiale, prodotti e sottoprodotti come prosciutti o salsicce, prodotti stagionati, frattaglie suine destinate al consumo umano e materie prime utilizzate per la produzione di alimenti per animali domestici”.
Il focolaio di peste suina africana in Spagna
Nello specifico, le misure precauzionali adottate dai vari paesi derivano dalla rilevazione del virus della peste suina africana (Psa) in due cinghiali selvatici. I cadaveri degli animali sono stati ritrovati il 26 novembre nei pressi dell’Università Autonoma di Barcellona, nella zona di Bellaterra, a nord della capitale catalana. Sono i primi casi confermati di Psa in Spagna dal 1994.
È “una brutta notizia, bruttissima”, ha dichiarato Emilio García Muro, direttore generale della divisione della Sanità della produzione agroalimentare e del benessere animale, che fa parte del ministero dell’Agricoltura spagnola, in un commento riportato da El País. Ai due casi iniziali se ne sono poi aggiunti altri quattro.
Un colpo all’economia
Con circa un quarto dell’intera produzione del blocco, la Spagna è il maggior produttore di carne suina dell’Unione europea e il terzo a livello mondiale, superata solo da Cina e Stati Uniti. Nel 2024 il paese ha prodotto circa 5 milioni di tonnellate di carne di maiale, per un valore di 8,8 miliardi di euro in esportazioni.
La chiusura temporanea di diversi mercati internazionali rappresenta un colpo pesante per il settore suinicolo spagnolo. La sospensione immediata delle vendite non riguarda soltanto macelli e aziende esportatrici, ma coinvolge anche allevamenti, impianti di trasformazione, servizi logistici e l’intera filiera. La decisione è destinata ad aumentare l’incertezza sui prezzi e sulla stabilità del mercato nei prossimi mesi.



