Resi Amazon, a Castel San Giovanni il centro che dà una seconda vita agli oggetti

by | Dic 9, 2025 | Tecnologia


Tecnologia rinnovata, processi avanzati, mille e trecento dipendenti a tempo indeterminato, nuovi percorsi di formazione. Ma soprattutto una visione: dare una seconda vita agli oggetti e rendere più efficiente una delle operazioni più delicate dell’e-commerce, il reso. Quell’azione semplice e quasi ovvia per il cliente (“non mi va, non è quello che mi aspettavo, lo rimando indietro”) qui diventa un romanzo in più atti.

Fabio Procopio, General Manager, sintetizza tutto con una frase che sembra uscita da una di quelle scatole che girano sui nastri: “È un investimento sulle persone, oltre che sulla tecnologia”. E in effetti, più che un magazzino, MXP5 è un osservatorio privilegiato sul rapporto tra consumi, sostenibilità e qualità del lavoro.

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La cittadella dei resi: tra logistica, persone e una nuova idea di efficienza

MXP5 oggi funziona come un enorme polmone unico. Da ogni provincia italiana tutti i resi Amazon convergono qui. Perché? Per efficienza ambientale, spiegano: centralizzare le operazioni permette di ridurre i trasporti, tagliare le emissioni, accelerare le procedure. Ma anche per un servizio più rapido: un reso smistato da un unico centro è più facile da tracciare, controllare, reinserire nel circuito. “Da noi arrivano prodotti che hanno dimensioni medio-piccole, principalmente abbigliamento ed elettronica” spiega ancora Fabio Procopio che tra due mesi cambierà la cornicetta del suo badge da gialla a rossa: il riconoscimento per chi è qua da dieci anni. “Verifichiamo se ci sono difetti o danneggiamenti, se è presente tutto il materiale che devi trovare nella confezione e su quella base appunto lo rivendiamo come nuovo o usato. Tutti i prodotti vengono controllati in modo diverso secondo una loro procedura a display. Poi ovviamente ci sono prodotti che sono ancora sigillati, per cui ovviamente non li apriamo, e ripartono subito per il loro nuovo viaggio”. Dentro il magazzino il colpo d’occhio è quello delle grandi produzioni industriali: nastri che si intrecciano come sopraelevate metropolitane, le “tote” – le celebri ceste di plastica colme di oggetti – che viaggiano ininterrottamente. Ogni oggetto passa prima dal Clean Decant: lo smistamento iniziale. Le scatole degli utenti vengono aperte, il prodotto scansionato e catalogato. Non si guarda ancora dentro la confezione originale: si identifica solo l’arrivato, lo si registra, lo si affida a una cesta e il sistema algoritmico lo dirige verso la giusta linea di lavorazione.

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I resi vengono aperti, il prodotto scansionato e catalogato

Foto: Gabriele Nava

È un traffico organizzato, silenzioso, chirurgico. Le “tote” sfilano con etichette che sembrano pagine di un romanzo distopico: “Difetto di funzionamento”, “Oggetto da verificare”, “Display graffiato”. Ma dietro ogni voce c’è una persona. Perché se la tecnologia indirizza, sono gli operatori a valutare. Ed è qui che si vede il salto rispetto alla vecchia logistica: valutazione qualitativa, responsabilità, formazione in continuo aggiornamento. Il 42% dei dipendenti è donna, un dato raro nel settore. Circa il 50% è italiano, il resto è un mosaico di sessanta nazionalità diverse. E le condizioni, rispetto a molti competitor, disegnano un altro pezzo della trasformazione Amazon: 1876 euro lordi al mese per gli operatori neoassunti, dall’inizio del 2025, l’8% in più rispetto al minimo del contratto logistica-trasporti, dichiarano in Amazon. Benefit: assicurazione sanitaria, buoni pasto, programmi di crescita interna e Career Choice, che copre fino al 100% dei costi formativi. Amazon in Italia conta oltre 19 mila dipendenti a tempo indeterminato e 25 miliardi di euro investiti dal 2010. Castel San Giovanni resta il loro “punto zero”: il laboratorio originario dove continua a misurarsi la strategia del gruppo nel paese.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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