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Social network, il piano dell’Europa per tenere i minori fuori dalle piattaforme

da | Mag 21, 2025 | Tecnologia


In Europa cresce l’interesse per una proposta che punta a limitare l’accesso dei minori ai social network. Secondo quanto riportato da Politico, l’iniziativa, guidata dalla Grecia e sostenuta da Francia e Spagna, mirerebbe a stabilire regole comuni che richiederebbero il consenso parentale per l’utilizzo di piattaforme come TikTok, Instagram e Snapchat da parte dei giovani. La proposta è stata inviata giovedì agli altri paesi membri per ottenere il loro sostegno in vista della riunione del Consiglio prevista per l’inizio di giugno, quando probabilmente sarà discussa.

L’iniziativa si inserisce nel dibattito internazionale sugli effetti dell’utilizzo dei social network tra i più giovani, tema su cui diversi studi presentano conclusioni contrastanti ma che ha già portato alcuni legislatori ad agire concretamente, come dimostra la recente normativa australiana che ha fissato a 16 anni l’età minima per l’accesso a piattaforme come Instagram e TikTok, provvedimento che entrerà in vigore entro la fine del 2025.

La proposta e le sue implicazioni

Stando a quanto riferito da Politico, l’iniziativa prevederebbe la creazione di una soglia d’età comune per tutti i paesi dell’Unione (digital-age majority), sotto la quale i minori non potrebbero accedere alle piattaforme social se non con l’esplicito consenso dei genitori.

Un altro elemento innovativo della proposta riguarderebbe la regolamentazione delle cosiddette “architetture persuasive” — funzionalità come autoplay, feed personalizzati e notifiche — progettate per massimizzare il tempo di permanenza sulle app. Il problema principale resta però come fissare i controlli: gli attuali sistemi di verifica dell’età sono facilmente aggirabili con pochi clic: per questo la proposta della Grecia prevede controlli più rigorosi e tecnologicamente avanzati, integrati direttamente negli hardware, una soluzione che probabilmente incontrerà resistenza da parte di produttori come Apple e Google, restii a modificare l’architettura dei propri sistemi.

Attualmente, la maggior parte delle piattaforme social applica il limite minimo di 13 anni per la creazione di account. Questa soglia deriva dal Children’s online privacy protection act americano del 1998, che pur non avendo validità legale in Europa, è stata adottata come standard de facto da molte piattaforme globali. In Europa, il Gdpr (la normativa continentale sulla protezione dei dati personali) lascia agli stati membri la facoltà di fissare l’età del consenso digitale tra i 13 e i 16 anni, con molti paesi che hanno optato per la soglia minima, ma il framework rimane frammentato e per questo facilmente aggirabile, per esempio con l’uso di vpn.

Il contesto europeo e le iniziative nazionali

La Danimarca, che si prepara ad assumere la presidenza di turno del Consiglio dell’Ue a partire da luglio, ha già annunciato che la protezione dei minori nell’ambiente digitale sarà una priorità del suo mandato semestrale. La ministra per gli Affari digitali danese, Caroline Stage Olsen, ha dichiarato che “la protezione dei bambini online rappresenterà una priorità fondamentale“, confermando l’intenzione di sostenere l’iniziativa. La posizione di Copenaghen risulta particolarmente significativa poiché la premier Mette Frederiksen ha recentemente espresso supporto per un divieto completo di accesso ai social media per i minori di 15 anni.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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