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Under Paris vorrebbe (ma non può) essere Lo squalo francese

da | Giu 6, 2024 | Tecnologia


Nel farlo Gens finisce nel fornire un quadretto grottesco tipico della satira politica francese, completo di siparietti nei quali la sindaca (parodia di Valerie Pécresse offerta dall’attrice Anne Marivin ) sbraita, ridacchia e dispensa ordini insensati come un maiale orwelliano. La sottotrama ecologista è più sfaccettata. Le ricerche di Sophia rivelano alcune scoperte stupefacenti sull’impatto dell’inquinamento, del riscaldamento globale, della pesca intensiva e in generale della distruttiva e dilagante presenza umana. Questa combinazione di elementi costituiscono la causa delle mutazioni assurde subite dagli squali che appartengono alla specie di Lilith. La pellicola successivamente subisce una repentina svolta reazionaria quando la sceneggiatura affronta, tramite l’incontro tra Sophia e Mika, le ambiguità degli ambientalisti, dipinti come un branco di fanatici e stupidi abbraccia alberi – anzi, abbraccia squali.

Under Paris vorrebbe  essere Lo squalo francese

Si poteva evitare, tanto più che le pellicole americane di piccole case di produzione horror indipendenti da cui Gens tenta con tutte le forze di prendere le distanze – valga l’esempio di Megashark vs Giant Octopus – hanno affrontato il tema ecologico molto meglio. Quello che ci interessa davvero, naturalmente, è Under Paris: film di squali assassini. Gens è autore di horror solidi come Frontiers – Ai confini dell’inferno, Crucifixion – Il male è stato invocato e, appartenente allo stesso filone, Cold Skin – La creatura di Atlantide ma nel girare la sua opera più recente spinge il piede sul freno. Di fatto, Gens segue scrupolosamente le figure narrative del genere, ma preferisce non sfruttarle appieno per elevare Under Paris oltre il film di genere. Lilith si aggira tra le acque melmose della Senna mentre le riprese mostrano attacchi sanguinosi a fior d’acqua, sequenze subacquee, dissezioni di cadaveri marini, inseguimenti in barca, ed esplosioni, ma poche menomazioni e arti che volano generosamente dispensati come si converrebbe. Vince il timore da parte della produzione di allontanare il largo pubblico con scene troppo violente o scioccanti.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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