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Porsche Taycan 2025, migliora in tutto: più potenza, handling, autonomia e ricarica ultrafast

da Hardware Upgrade :

La Porsche Taycan è stata la prima auto elettrica del marchio, diventata in fretta la più venduta della gamma, anche grazie a soluzioni tecniche non comuni nel panorama delle auto a batteria. Ora il modello riceve un aggiornamento targato 2025, che migliora la Taycan, e la Taycan Cross Turismo, sotto molti punti di vista.

Un segno chiaro e inequivocabile che in Germania in questi anni hanno continuato a lavorare, senza accontentarsi di quanto raggiunto. La Taycan 2025 ha un nuovo design, con nuovi fari e parafanghi, una nuova striscia luminosa posteriore, che integra anche il logo. Lo stile però è solo il biglietto da visita di prestazioni superiori rispetto al modello attuale.

Tutti i modelli accelerano più velocemente della vecchia controparte, come nel caso della Taycan Turbo S, che compie lo scatto da 0 a 100 km/h in 2,4 secondi, ovvero un miglioramento di 0,4 secondi. Con il pacchetto Sport Chrono arriva anche il pulsante push-to-pass, che fornisce, in base ai modelli, fino a 70 kW di potenza aggiuntiva per 10 secondi. Tutte le versioni sono comunque più potenti. La Taycan base ha 60 kW in più, la Turbo S ha 140 kW in più, con launch control, ovvero un totale di 700 kW/952 CV. Migliora anche la parte dinamica della guida, con il nuovo telaio attivo, con assetto Porsche Active Ride. Se viene attivata la modalità appropriata, la sospensione può compensare i movimenti di beccheggio e rollio per ridurre le forze di accelerazione che agiscono sugli occupanti.

Grandissimo passo in avanti per l’autonomia. La Taycan 2025 gode del 35% di range in più, con il massimo a 678 km, 175 km più di prima, grazie a una migliorata gestione elettronica, un inverter a impulsi modificato con software ottimizzato, batterie più potenti, una gestione termica rivista, una pompa di calore di nuova generazione e una strategia modificata di recupero e trazione integrale. Contribuisce ovviamente la nuova batteria Performance Battery Plus, che ora ha una capacità lorda di 105 kWh, aumentata da 93 kWh.

Altro aspetto non da poco, riguarda la ricarica. La Taycan già poteva offrire ottime prestazioni grazie alla piattaforma a 800 volt, ora spinta ancora più al limite. La potenza massima in ricarica raggiunge i 320 kW, ben 50 kW in più, ma soprattutto sembra poter mantenere una curva molto più stabile. Il modelloprecedente richiedeva 37 minuti per passare dal 10% all’80%, la MY25 ne rechiederà solo 18.

Novità anche all’interno, con il pulsante di modalità al volante, o Apple CarPlay maggiormente integrato nelle funzioni del veicolo. Con la nuova funzione In-Car Video c’è anche lo streaming video sul display centrale, o sul display opzionale del passeggero. Dotazione di serie con illuminazione ambientale, park assist con telecamera, Porsche Intelligent Range Manager (PIRM), servosterzo Plus, e molto altro, sono tutte caratteristiche di serie.

Le nuove Porsche Taycan arriveranno nei Centri Porsche a partire dalla primavera del 2024.

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Campo magnetico, è stato mappato il più vasto all’interno di un ammasso di galassie



Da Wired.it :

Un enorme campo magnetico che permea l’ammasso di galassie noto come El Gordo e un gruppo di ricerca internazionale, di cui fanno parte anche scienziati e scienziate dell’Inaf (Istituto Nazionale di Astrofisica) e dell’Università di Bologna, che è riuscito per la prima volta a mapparlo. Grazie a una tecnica innovativa e ai dati raccolti dai radiotelescopi Jansky Very Large Array (Jvla) e Karoo Array Telescope (MeerKat), il gruppo di ricerca è riuscito a tracciare i campi di magnetici di un totale di cinque “giganti cosmici”, o ammassi di galassie, appunto. I risultati dello studio, che offrono informazioni utili a comprendere sempre meglio il processo evolutivo di questi oggetti cosmici, sono stati appena pubblicati su Nature Communications.

Cosa sono gli ammassi di galassie

Gli ammassi di galassie sono gli elementi centrali di quello che potremmo definire lo “scheletro dell’universo”. Ossia la macro-struttura, anche nota come ragnatela cosmica, in cui sono disposti i pianeti, le stelle, le galassie, i filamenti di gas e, appunto, gli ammassi di galassie che costituiscono l’universo in cui viviamo. Un esempio di ammasso di galassie è proprio El Gordo, il più grande mai osservato nell’universo lontano, scoperto nel 2012 e risalente a quando l’universo aveva circa 6,2 miliardi di anni, poco meno di metà della sua età attuale.

Gli ammassi di galassie, costituiti da enormi quantità di galassie, gas e materia oscura, non sono strutture statiche, e la loro evoluzione continua è dettata proprio dai campi magnetici che si trovano al loro interno. Questi ultimi direzionano infatti i flussi termici e di accrescimento e sono fondamentali sia per accelerare che per confinare le particelle cariche ad alta energia e i raggi cosmici. Tutto questo “movimento” contribuisce a indirizzare l’evoluzione della componente gassosa di questi giganti celesti.

Una tecnica innovativa

Ecco perché è utile studiare i campi magnetici che li permeano: “Riuscire ad approfondire i misteri del magnetismo ci può aiutare a comprendere meglio i suoi effetti sull’evoluzione della struttura a grande scala dell’universo”, spiega Annalisa Bonafede, co-autrice dello studio e docente presso il Dipartimento di fisica e astronomia dell’Università di Bologna.

Per farlo, il gruppo di ricerca si è avvalso di una tecnica innovativa, sviluppata dal laboratorio di Alex Lazarian, docente presso l’Università del Wisconsin-Madsion (Stati Uniti) e autore dello studio. La tecnica, nota come Synchroton Intensity Gradients (Sig), combinata con i dati raccolti dai radiotelescopi Jvla e MeerKat, ha permesso di tracciare i campi magnetici di El Gordo e di altri quattro ammassi di galassie: Rxc J1314.4-2515, Abell 2345, Abell 3376 e Mcxc J0352.4-7401.

“L’utilizzo di questo approccio innovativo ci offre un modo nuovo per osservare e comprendere la distribuzione del campo magnetico in regioni che erano inaccessibili ai metodi tradizionali”, conclude Chiara Stuardi, ricercatrice presso l’Inaf e secondo nome dello studio: “Dopo questi risultati straordinari possiamo pensare di applicare il metodo Sig per analizzare strutture cosmiche ancora più grandi, come i filamenti che mettono in connessione gli ammassi di galassie”.



[Fonte Wired.it]

Xbox tra console portatili e SoC Intel? Nuove voci in attesa delle novità della prossima settimana

da Hardware Upgrade :

Xbox sta attraversando indubbiamente un momento difficile, come è naturale che sia ogni metamorfosi. Ormai sappiamo che la prossima settimana Phil Spencer farà un importante annuncio sulla direzione in cui volgerà il futuro di Xbox e in generale della divisione Microsoft Gaming. Tuttavia, a pochi giorni dalla conferenza, spuntano le prime indiscrezioni che vedono la prossima console proposta in due varianti di cui una portatile e un accordo di collaborazione tra Intel e Microsoft per il nuovo SoC.

Partiamo proprio da quest’ultima voce, che appare piuttosto concreta in realtà. Attualmente, seguito di una lunga partnership, Xbox sfrutta un SoC AMD la cui CPU affonda le sue radici nell’architettura Zen 2, mentre la GPU si basa su architettura RDNA 2 (la stessa che alimenta le GPU desktop della passata generazione). D’altronde, AMD era l’unica a poter offrire entrambe le unità di elaborazione di alto profilo e combinate in un unico chip.

Tuttavia, ad oggi le cose sono cambiate e anche Intel può contare su una sua architettura GPU ad alte prestazioni. La società di Santa Clara, quindi, ha tutte le carte in regola per fornire un SoC di alto livello che integri una CPU frutto dei futuri Intel Core, abbinata a un’unità video magari basata sull’architettura Battlemage prevista per la prossima generazione di schede video Intel Arc.

D’altro canto, non sarebbe la prima volta che Intel e Microsoft collaborano in ambito console: la prima Xbox sfruttava un chip Intel Pentium 3 “Coppermine” affiancato da una scheda video GeForce 3 discreta di NVIDIA. Ancor più interessanti, però, sono le voci che vedrebbero l’arrivo di una Xbox portatile molto simile all’idea dietro Nintendo Switch.

Secondo alcuni insider, Microsoft avrebbe intenzione di proporre due varianti dell’ammiraglia di prossima generazione. La prima sarebbe una tradizionale console domestica, con tutta probabilità la più potente sul piano delle performance. La seconda, invece, pare sia un’ibrida con un display integrato.

Stando a quanto riferito, la console sarebbe in grado di eseguire i giochi in locale, per cui non si tratta di un dispositivo dedicato al cloud gaming o al gioco remoto – in stile PlayStation Portal per intenderci. Tuttavia, possiamo dedurre che, nel caso in cui Microsoft abbia davvero deciso di proporre una console ibrida, sarà completamente digitale così come è stato per Xbox Series S. In ogni caso, l’accesso a Xbox Cloud non sarebbe precluso.

Chiaramente si tratta solo di speculazioni e, soprattutto in merito alla nuova console, bisognerà attendere per avere ulteriori novità. Dai documenti emersi durante la causa tra FTC e Microsoft abbiamo appreso che la prossima generazione di Xbox sarebbe prevista per il 2028, difficile dire se possa esserci qualche novità al riguardo già dalla prossima settimana.

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TikTok sta aiutando i migranti cinesi ad attraversare i confini statunitensi



Da Wired.it :

TikTok non sembra essere solo la piattaforma prediletta per meme, balletti e fancam. Secondo quanto riportato in questi giorni da CBS News, in questi ultimi mesi il social è diventato uno strumento ampiamente utilizzato tra i migranti cinesi che vogliono attraversare il confine meridionale degli Stati Uniti. A quanto pare, infatti, TikTok si sta rivelando utile per identificare e localizzare i varchi da attraversare per poter raggiungere il territorio americano. Più nel dettaglio, la piattaforma sembra pullulare di video in mandarino che forniscono ai migranti “istruzioni passo passo per ingaggiare i trafficanti e indicazioni dettagliate per raggiungere” i suddetti varchi.

Una situazione alquanto paradossale, che preoccupa non poco le autorità del luogo, considerando che i migranti cinesi sono il gruppo in più rapida crescita che attraversa illegalmente gli Stati Uniti arrivando dal Messico. Proprio in questo periodo, tra l’altro, i legislatori statunitensi stanno discutendo attivamente un disegno di legge bipartisan sull’immigrazione, che lo stesso presidente Joe Biden ha definito come l’insieme di riforme “più difficili mai realizzate per proteggere il confine”. La rivelazione che TikTok possa incrementare un fenomeno che le autorità faticano a contenere, quindi, non fa altro che rendere difficile una situazione già di per sè critica. E questo ben spiega il perché la piattaforma non abbia ancora rilasciato un commento al riguardo.

In ogni caso, non è certo la prima volta che applicazioni di questo genere venga utilizzate dagli utenti in situazioni di difficoltà. Gli stessi cittadini cinesi, per esempio, hanno fatto un ampio utilizzo di AirDrop per diffondere messaggi di protesta antigovernativi, tanto da aver spinto le autorità del paese a trovare un sistema per poter accedere al sistema di condivisione di Apple per identificare chiunque lo utilizzi per lo scambio di file. Allo stesso modo, i civili ucraini hanno utilizzato Google Maps per monitorare l’invasione del proprio territorio da parte dei militari russi. E lo stesso vale per Waze che, nel corso del conflitto tra Israele e Hamas, è stata utilizzata dai civili residenti nel luogo per tracciare i movimenti delle truppe israeliane – il che ha convinto la dirigenza della piattaforma a disabilitare la visualizzazione del traffico in tempo reale nel territorio -. Insomma, TikTok non è la sola app che viene utilizzata per aggirare le norme legali di un paese, ma questa volta nessuno si aspettava che il social dei balletti virali potesse addirittura dare una spinta al fenomeno dell’immigrazione illegale.



[Fonte Wired.it]

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