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EnGenius ESG610: un gateway di sicurezza ricco di funzionalità per le aziende più esigenti

da Hardware Upgrade :

EnGenius ESG610 SD-WAN è un prodotto atipico rispetto a quelli che tradizionalmente testiamo qui in Hardware Upgrade. Indirizzato alle aziende, è un gateway con tecnologia SD-WAN (Software-defined Wide Area Network), la quale sta diventando sempre più necessaria per la sicurezza e l’affidabilità della rete aziendale, considerando l’infrastruttura data-driven delle reti private basate su cloud. Questo dispositivo offre funzionalità come Auto-VPN e NAT Traversal, che ne fanno la scelta ideale per le aziende che cercano una soluzione di rete sicura ed efficiente come vedremo nel corso dell’articolo.

Il dispositivo abilita soluzioni per la scalabilità e la flessibilità che possono rivelarsi determinanti per l’azienda. Può consentire, infatti, di implementare rapidamente e facilmente più filiali, includendo tutte le regole firewall e le policy di rete necessarie. Con la dislocazione dei lavoratori lontana dalla sede principale che comincia a diventare un dato di fatto, una soluzione del genere può rappresentare l’ideale grazie al suo supporto via cloud, che permette di regolare la rete e la VPN da qualsiasi postazione connessa a internet, senza compromessi in termini di efficienza e sicurezza.

Gateway di Sicurezza: perché sono indispensabili per le aziende

Normalmente, i gateway svolgono alcune operazioni che spesso sono demandate ai router, ovvero traducono tutto il traffico di rete da e verso internet, espletando la funzione di Network Address Translation (NAT). Il NAT è implementato dai router per consentire a più dispositivi su una rete locale di condividere una singola connessione Internet con un indirizzo IP pubblico. Dopo la traduzione, il gateway, così come il router, lascia passare solo il traffico consentito, mentre altro verrà interrotto. Inoltre, entrambi eseguono servizi come DNS e DHCP.

In alcuni casi, l’azienda è sostanzialmente obbligata a integrare un gateway per poterne sfruttare le caratteristiche di sicurezza peculiari come le regole avanzate del firewall o l’ispezione approfondita che viene effettuata sui pacchetti di dati (DPI). Il gateway può anche essere utilizzato in modo “trasparente”, ovvero nella modalità pass-through. La VPN gestita tramite il gateway, allo stesso tempo, mette a disposizione ulteriori interessanti opportunità come l’aggiramento del NAT per poter raggiungere certe risorse interne senza dover configurare il port forwarding. Per risorse interne si intendono servizi di posta elettronica, trasferimento di file, VoIP e altri.

L’impostazione di una rete VPN con EnGenius SD-WAN è semplice e richiede solo pochi clic, anche per le reti NAT. Troviamo strumenti per automatizzare e semplificare la configurazione per un’implementazione più rapida e un maggiore uptime, insieme a funzioni di auto-healing, dato che il sistema è in grado regolare automaticamente le impostazioni VPN quando l’IP WAN cambia.

Attraverso strumenti di facile consultazione e immediati, EnGenius SD-WAN fornisce agli amministratori di rete una panoramica completa dello stato di tutte le connessioni VPN, delle prestazioni WAN e delle tendenze della rete. Questa visibilità facilita le regolazioni o la risoluzione dei problemi, anche perché è possibile monitorare le prestazioni in tempo reale e lo stato dei tunnel.

ESG610 mette a disposizione 4 porte Multi-Gigabit, di cui una PoE+ (PowerOverEthernet, ovvero alimentazione elettrica tramite la porta Ethernet) aderente alla specifica 802.3af/at. Le porte sono di tipo 2,5 Gbit/s, mentre la Console Port che vedete sulla sinistra è di tipo 1 x 10/100/1000.

Fra le funzioni più interessanti messe a disposizione troviamo le opzioni di bilanciamento del carico e failover dual-wan. Tramite le due porte WAN messe a disposizione, infatti, l’amministratore di rete può bilanciare le risorse provenienti da due diverse connessioni a internet, in modo da offrire le migliori performance in qualsiasi momento. La failover dual-wan, invece, permette di connettere un modem esterno, in modo che possa fornire connessione a internet quando le risorse principali sono irraggiungibili, in modo da offrire un servizio senza interruzioni. Ciascuna delle due porte WAN supporta connessioni DHCP, PPPoE e IP statico. È anche possibile scegliere il Server DNS, impostare un ID VLAN e limitare la larghezza di banda.

Per quanto riguarda il bilanciamento del carico, possiamo determinare quale debba essere l’interfaccia WAN primaria. All’interno della policy di failover, quando la WAN primaria ritorna a funzionare, possiamo stabilire se tornare o meno da essa. EnGenius ESG510 è comunque in grado di passare da una WAN all’altra in modo molto rapido quando impostato in modalità Failover.

Gestione e dispositivi unificati con EnGenius Cloud, manutenzione del sistema touchless e aggiornamenti automatici, gestione in movimento con Cloud To-Go e opzioni di routing e passthrough multimodale sono altre possibilità che gli amministratori di rete troveranno molto comode per aumentare le prestazioni e l’efficienza della rete aziendale.

È evidente che la semplicità d’uso è un aspetto molto importante per EnGenius, che offre strumenti come interfaccia web e app su smartphone per poter non solo abilitare la rete nel minor tempo possibile ma anche per poterne tenere traccia con assoluta immediatezza. Il gateway che stiamo vedendo in questo articolo, del resto, non è l’unica opzione messa a disposizione dall’azienda, visto che dallo stesso hub di controllo si possono gestire anche gli switch e gli access point forniti dalla stessa EnGenius, il tutto tramite la piattaforma di gestione via cloud. Ne abbiamo parlato in questo articolo.

Cosa si intende per SD-WAN

Cominciamo da SD-WAN. Con questa definizione, si intende un sistema in cui tutto sia facilmente configurabile o, addirittura, che si configuri automaticamente. Inoltre, deve esserci agilità, dove ogni nuovo sito di lavoro, o ufficio esterno, possa essere integrato all’organizzazione senza complicazioni. Sicurezza e visibilità sono, poi, altrettanto importanti: nel primo caso si punta a raggiungere lo stesso livello di sicurezza a prescindere dalla posizione fisica del sito di lavoro. Con visibilità, invece, si intende che qualsiasi connessione, e il traffico che genera, deve essere facilmente monitorabile.

VPN abilitabile con un singolo clic e ridondanza di rete sono altri due concetti cruciali all’interno del mondo SD-WAN. La configurazione del tunnel VPN è solitamente complicata e gli amministratori devono configurare tutti i collegamenti VPN uno per uno, mentre con un dispositivo come EnGenius ESG610 non solo si possono creare reti con pochi clic ma anche avere un’elevata visibilità dello stato di ogni collegamento VPN.

Con “Redundant WAN”, invece, ci si riferisce a una configurazione di rete che include più di una connessione Wide Area Network (WAN) per garantire la disponibilità continua e la ridondanza. Una WAN è una rete che collega dispositivi su aree geografiche estese, come uffici distanti o sedi aziendali separate. La ridondanza è importante per garantire che, se una connessione WAN dovesse fallire per qualsiasi motivo, ci sia un percorso alternativo disponibile per mantenere la connettività. Questo può essere essenziale per le aziende che dipendono pesantemente dalla connettività continua per le loro operazioni quotidiane.

EnGenius ESG610: il gateway di rete che si controlla dal Cloud

Una sfida di non poco conto è rendere facilmente configurabili sia la VPN che il comportamento delle connessioni WAN. Tramite la piattaforma cloud.engenius.ai è possibile farlo, insieme alla configurazione delle impostazioni di sicurezza della VPN, la configurazione dinamica degli IP remoti e la gestione incrociata di router NAT tra i gateway VPN tramite l’abilitazione della funzione di NAT trasversal. Inoltre, si può passare a una seconda WAN per la VPN nel momento in cui la prima dovesse fallire per qualche motivo. Queste sono solamente alcuni esempi delle possibilità messe a disposizione dalla piattaforma, la quale comprende una moltitudine di altre opzioni.

Le SD-WAN, inoltre, rappresentano un’alternativa ai servizi MPLS forniti dagli ISP per connettere le filiali alla sede centrale in modo sicuro. La rete MPLS ha solitamente una latenza inferiore e un’elevata disponibilità integrata, ma è molto più costosa. Al contrario, SD-WAN viene messa a disposizione dalle aziende in maniera più immediata con i prodotti come quelli di EnGenius ed è in grado di instradare i pacchetti verso il collegamento WAN più appropriato. Tramite questo strumento, ad esempio, l’amministratore di rete è in grado di gestire il traffico VoIP tramite la rete MPLS, l’accesso al database aziendale tramite la VPN e indirizzare il traffico secondario verso una WAN più lenta per priotizzare le risorse più indispensabili.

Tutte le configurazioni automatiche vengono gestite tramite il cloud. Le porte WAN comunicano al cloud il loro IP e quest’ultimo tiene traccia di tutte le registrazioni di IP. Nel caso che una VPN sia configurata, è proprio il cloud che assegna la VPN su un IP WAN, così come l’IP LAN di quest’ultima. Inoltre la configurazione via cloud semplifica quelle procedure di impostazione in cui il gateway è connesso a un altro dispositivo NAT. Aggiornando opportunamente l’IP della porta WAN tramite tecnologia di perforazione, in questi casi EnGenius Cloud si assicura che tutti gli IP siano configurati in modo tale da far funzionare la rete (Auto NAT Traversal).

Il cloud mette a disposizione anche la tecnologia cosiddetta Self-Healing VPN Topology. Questa entra in funzione quando l’ISP cambia l’IP della WAN. In questo caso, EnGenius Cloud riceve una notifica in modo da avvisare tutti i peer connessi alla VPN e modificare di conseguenza l’IP WAN.

Per la messa a punto del gateway e l’aggiunta alla rete basta utilizzare la piattaforma cloud all’indirizzo cloud.engenius.ai e inserire il codice seriale che si trova su una delle facce della scocca, oppure ricorrere all’app Cloud-to-go e utilizzare il lettore di codici QR. Una volta dentro la piattaforma cloud, da questa l’amministratore di rete può regolare diversi tipi di impostazioni, monitorare il traffico e far dialogare il gateway con gli altri accessi di rete EnGenius. C’è anche l’interfaccia web locale 192.168.66.1, che ci fornisce informazioni sullo stato della connessione a internet e a EnGenius Cloud, oltre che della rete a cui il dispositivo è stato assegnato.

Da quest’ultima risorsa possiamo configurare il tipo di connessione WAN per le due porte, ovvero se regolata tramite IP statico o PPPoE, mentre di default abbiamo l’impostazione DHCP. Sempre da questa schermata è possibile configurare un Proxy o ricorrere all’aggiornamento del firmware (che può anche avvenire automaticamente tramite il cloud). Inoltre, mentre il dispositivo è pensato soprattutto per essere posizionato su una superficie piana, c’è modo di attaccarlo a muro grazie ai quattro fori che si trovano sulla superficie inferiore e alle viti presenti nella confezione.

Il software mette a disposizione le opzioni per poter configurare tantissime diverse funzioni: dalla ricezione di notifiche sulla disponibilità di aggiornamenti al firmware fino alla disabilitazione dell’opzione di NAT Traversal, così come la configurazione delle regole del firewall.

EnGenius ESG610: sotto la scocca

Quanto alla dotazione hardware, ESG610 si basa un processore quad-core da 2,2 GHz, modello Intel Atom C3558 con tecnologia Intel QAT, per accelerare le operazioni di crittografia e compressione. Delle due porte LAN, inoltre, una è di tipo PoE+, la quale può essere determinante per l’azienda in modo che si eviti l’installazione di cavi aggiuntivi, costosi e ingombranti.

EnGenius ha già sul mercato un gateway con caratteristiche simili, l’ESG510, ma il nuovo 610 mette a disposizione una CPU più veloce e un maggiore quantitativo di RAM e di memoria di archiviazione, rispettivamente 8 e 16 GB. Questo si traduce in maggiori performance in termini di throughput del firewall (6,7 Gbps), della VPN Site-to-Site (1,7 Gbps), di tunnel VPN contemporaneamente attivi (500) e di VLAN gestibili nello stesso momento (256).

Per aprire il case di EnGenius ESG610 basta semplicemente rimuovere le due viti che si trovano nel pannello sinistro e fare altrettanto per quanto riguarda la parte destra. Dopo si fa scivolare la superficie metallica per esporre il PCB con tutte le sue componenti principali. La costruzione del dispositivo è semplicissima e non c’è nessun sigillo di garanzia da infrangere. Troviamo un singolo heatsink a sormontare il processore Intel al cuore del dispositivo.

Al fianco del processore, sulla sinistra possiamo scorgere la memoria di archiviazione di tipo eMMC, così come la RAM messa a disposizione da Samsung (subito sopra al processore) e quattro chip di controllo Intel S2353L32. Non c’è alcun chip Wi-Fi, perché EnGenius ha deciso di non dotare di nessuna capacità di connessione wireless questo gateway, suggerendo agli amministratori di rete di affiancarlo con uno dei suoi access point.

Il dispositivo mantiene temperature quasi sempre molto contenute durante ogni fase di esercizio, ma non si può dire che la ventola integrata sia completamente silenziosa (per quanto piccola).

In definitiva, il dispositivo che abbiamo tra le mani è indirizzato alle aziende che necessitano di risorse di rete facilmente configurabili e che siano in grado di mettere a disposizione alte prestazioni, nel rispetto della definizione di SD-WAN. Utilizzando dispositivi dello stesso brand si possono, infatti, creare delle sinergie che innescano facilitazioni nella configurazione, soprattutto se si fa riferimento a un software che prevede una semplificazione nel momento in cui si usano dispositivi tutti dello stesso brand come quello di EnGenius. Inoltre, come abbiamo visto, con il sistema EnGenius è possibile gestire gateway, switch e access point da qualsiasi postazione connessa a internet tramite il cloud. Un gateway SD-WAN come EnGenius ESG610 risulta così più facile da gestire ma senza scendere a patti con le opportunità di configurazione e la flessibilità.

Per riassumere, il gateway supporta connessioni dual-WAN (failover e bilanciamento del carico) tramite le porte Ethernet che mette a disposizione, con anche la possibilità di utilizzare un dongle 3G/4G/5G per un ulteriore failover tramite lo smartphone. Si tratta, pertanto, di un aggiunta interessante rispetto a un ecosistema già completo che ha recentemente visto l’introduzione sul mercato dei nuovi access point ECW230S ed ECW220S. EnGenius ESG510, inoltre, offre un firewall ad alto rendimento e VPN veloce e facile da configurare. Abbimo visto come la Self-Healing VPN garantisca essenzialmente che più gateway della stessa organizzazione comunichino, trasmettendo informazioni sulla VPN tra loro in caso di modifica dell’IP WAN.

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Ilaria Salis, chi è la donna italiana in carcere da 10 mesi in Ungheria con l’accusa di aver aggredito alcuni neonazisti



Da Wired.it :

Una donna italiana si trova da dieci mesi in detenzione preventiva in un carcere di massima sicurezza a Budapest, in Ungheria, ma il governo Meloni non ha mai risposto alle richieste della famiglia di farle scontare i domiciliari in Italia, in attesa del processo. Si tratta di Ilaria Salis, militante antifascista di Milano, accusata di aver aggredito alcuni neonazisti durante la manifestazione del Giorno dell’onore, che riunisce nella capitale ungherese migliaia di estremisti di destra, per festeggiare un battaglione nazista che tentò di impedire l’assedio della città da parte dell’Armata Rossa.

L’Ungheria è stata condannata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo per gravi violazioni dei diritti dei detenuti e, stando alle testimonianze, Salis sarebbe sottoposta a condizioni detentive “disumane”, si legge su Repubblica che ha contribuito a dare rilevanza al caso. Nelle celle ci sarebbero topi, scarafaggi e cimici dei letti che le hanno provocato una reazione allergica. Nonostante ciò, il personale del carcere non avrebbe fornito alcuna assistenza medica. Inoltre, mancherebbero carta igienica, saponi e assorbenti e spesso non viene dato cibo per cena.

Le violazioni dei diritti e i maltrattamenti proseguirebbero anche fuori dal carcere. Per i primi sei mesi di detenzione le sono stati impediti contatti con la famiglia, che ha potuto vederla per sole due volte a partire da settembre. L’unico colloquio con i suoi avvocati è avvenuto solo a ridosso dell’udienza preliminare ed è durato pochi minuti, in presenza di un poliziotto. Mentre in tribunale è stata condotta con mani e piedi ammanettati e con un guinzaglio di cuoio al polso tenuto da un agente.

Le autorità ungheresi sostengono che Salis avrebbe partecipato e pianificato le aggressioni come parte del gruppo tedesco Hammerbande, fondato con l’obiettivo di attaccare i militanti fascisti o neonazisti, e per questo rischia fino a 16 anni di carcere, per aver pregiudicato la vita della vittima e aver commesso il reato all’interno di un’organizzazione criminale. Tuttavia, non ci sarebbero prove a confermare la partecipazione di Salis alle violenze, che non risulta nemmeno tra i membri del gruppo.

Per questo insieme di fattori, i familiari hanno chiesto più volte alle autorità ungheresi e italiane di riportare la donna in Italia, contestando anche l’entità della pena per un reato che nel nostro paese viene di solito punito con 4 anni e che dovrebbe ricevere delle attenuanti, visto che le lesioni riportate dalle persone aggredite sono guarite in pochi giorni. Tuttavia, i giudici di Budapest hanno respinto le quattro richieste di rimpatrio, mentre le lettere inviate dalla famiglia alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e ai ministri degli Esteri e della Giustizia, Antonio Tajani e Carlo Nordio, non hanno mai avuto risposta.

A Salis è stato proposto un patteggiamento a 11 anni che ha però rifiutato, sostenendo la sua innocenza e di aver solo partecipato alle contro manifestazioni pacifiche. In Ungheria vige un regime semi-autoritario, guidato dal governo di estrema destra del premier filorusso Viktor Orban, dove sono state registrate molte violazioni dello stato di diritto negli ultimi anni. Per questo, citando la natura politica dell’indagine e una lettera in cui Salis ha descritto le sue condizioni di prigionia, l’Italia ha negato l’estradizione in Ungheria di Garbiele Marchesi, accusato degli stessi reati della donna, come si legge sul Manifesto.



[Fonte Wired.it]

FSP Cannon Pro: 2500 W per alimentare fino a quattro GeForce RTX 4090

da Hardware Upgrade :

FSP ha presentato il nuovo Cannon Pro, un alimentatore da 2500 W che utilizza lo standard ATX 3.1 e dispone di quattro connettori PCIe Gen 5. Naturalmente, l’alimentatore si rivolge per lo più a un’utenza professionale per postazioni di gioco multiutente, ad esempio.

Un aspetto interessante del nuovo alimentatore è l’inclusione di quattro cavi 12V-2×6, ovvero la versione aggiornata del famigerato 12VHPWR introdotto da NVIDIA lo scorso anno. Si tratta della variante rivista direttamente dalla PCI SIG che, grazie ai pin più corti, impedisce il surriscaldamento del connettore. Questo perché, se non collegato correttamente, i pin non riescono a trasferire l’energia necessaria alla scheda.

Il Cannon Pro dispone anche di tre connettori PCIe 6+2, il che consentirebbe potenzialmente di collegare perfino una quinta GeForce RTX 4090, tuttavia in questo caso rimarrebbero solamente 250W da dedicare ai restanti componenti del sistema.

Ad ogni modo, l’alimentatore ha ottenuto la certificazione 80+ Platinum, il che significa che offre oltre il 94% di efficienza energetica. In parole povere, meno del 6% dell’energia erogata andrà disperso in calore, per cui non è di certo la potenza il fattore limitante dell’alimentatore. Piuttosto, chi volesse adottarlo a casa, dovrà considerare l’idea rimodulare il contratto per modificare la potenza del contatore – o in alternativa tenere acceso il PC e poco altro.

Attualmente non è stato ancora condiviso il prezzo del nuovo alimentatore che rientra in una serie di edizioni speciali dell’azienda, della quale Geeknetic ha condiviso l’intera gamma per il 2024. Considerando le specifiche, possiamo presupporre che il prezzo sia tutt’altro che abbordabile; tuttavia se aveste scelto di acquistare quattro (o più) top di gamma NVIDIA non dovrebbe essere un problema.

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OpenAI sospende l’account di ByteDance per uso illecito della sua AI



Da Wired.it :

Pessime notizie per ByteDance. Secondo quanto riportato da Business Insider e altre fonti autorevoli del settore, OpenAI ha scelto di sospendere l’account della società madre di TikTok dopo che un rapporto pubblicato da The Verge ha rivelato che il colosso cinese stava utilizzando la sua tecnologia per sviluppare il proprio modello linguistico di grandi dimensioni (LLM). Un tentativo alquanto goffo di guadagnare terreno in un settore in cui ByteDance risulta essere alquanto indietro, ma che ha finito con il portare la società a violare i termini di servizio di OpenAI, che affermano chiaramente che l’output del suo modello non può essere utilizzato “per sviluppare modelli di intelligenza artificiale che competono”.

Nonostante la compagnia fosse a conoscenza di queste limitazioni, i documenti interni rivelano che ha comunque fatto affidamento sull’API – interfaccia di programmazione delle applicazioni – di OpenAI per sviluppare il modello “Project Seed” in ogni singola fase della sua progettazione, inclusa la formazione e la valutazione del modello. Anzi, come se non bastasse, il rapporto di The Verge fa notare che i dipendenti di ByteDance erano consapevoli dell’uso illecito che la compagnia stava facendo della tecnologia di OpenAI. Alcune comunicazioni su Lark, la piattaforma interna della società cinese, riportano informazioni ben dettagliate su come “cancellare” le prove attraverso la “desensibilizzazione dei dati”, il che dimostra che la violazione dei termini di servizio di OpenAI è avvenuta in modo del tutto consapevole.

Soltanto quando le autorità di regolamentazione cinesi hanno approvato Doubao, il chatbot di proprietà di ByteDance, la società ha invitato i suoi dipendenti a smettere di utilizzare l’API di OpenAI per sviluppare il proprio LLM – anche se pare che la tecnologia sia ancora usata per valutare le prestazioni del proprio chatbot -. Eppure, questo non è bastato per evitare che la compagnia finisse nel mirino di OpenAI, che ha scelto di sospendere temporaneamente l’account di ByteDance. “Sebbene l’utilizzo della nostra API da parte di ByteDance sia stato minimo, abbiamo sospeso il loro account mentre effettuiamo ulteriori accertamenti – ha dichiarato il portavoce Niko Felix a The Verge -. Se scopriamo che il loro utilizzo non segue queste politiche, chiederemo loro di apportare le modifiche necessarie o di chiudere il loro account”.

Di tutta risposta, ByteDance ha negato qualsiasi illecito e ha dichiarato di aver ricevuto da Microsoft la licenza di utilizzare l’API Gpt “per alimentare prodotti e funzionalità nei mercati non cinesi”. Ma questa dichiarazione stride con i documenti portati all’attenzione pubblica da The Verge, il che lascia gli esperti di settore abbastanza perplessi. Nel frattempo, la società madre di TikTok si prepara per entrare a tutti gli effetti nel settore dell’intelligenza artificiale, ma bisogno aspettare di vedere di chi sarà il merito di questa novità.



[Fonte Wired.it]

Adobe e Figma, salta la fusione dopo lo stop di Commissione europea e CMA

da Hardware Upgrade :

Adobe e Figma non si fonderanno. Con due note separate (1, 2), le due società fanno sapere che hanno concordato di terminare l’accordo originariamente annunciato il 15 settembre 2022, tramite il quale Adobe avrebbe dovuto acquisire Figma per 20 miliardi di dollari tramite un mix di contanti e azioni.

Una decisione che segue le rimostranze da parte di Commissione europea e CMA (Competition and Markets Authority) del Regno Unito. “Anche se entrambe le società continuano a credere nei meriti e nei vantaggi competitivi della fusione, Adobe e Figma hanno concordato di risolvere la transazione sulla base di una valutazione congiunta secondo cui non esiste un percorso chiaro per ricevere le necessarie approvazioni normative“.

Commissione europea e CMA obiettivano che la fusione delle due società avrebbe dato vita a un player dominante sul mercato dei tool interattivi per la progettazione e la creatività, andando fondamentalmente a frenare l’innovazione e l’ingresso di nuovi concorrenti.

Shantanu Narayen, presidente e CEO di Adobe, ha dichiarato: “Adobe e Figma sono fortemente in disaccordo con i recenti risultati normativi, ma riteniamo che sia nel nostro rispettivo interesse andare avanti in modo indipendente“.

Sebbene Adobe e Figma condividessero la visione di ridefinire congiuntamente il futuro della creatività e della produttività, continuiamo a essere ben posizionati per sfruttare la nostra enorme opportunità di mercato e la nostra missione di cambiare il mondo attraverso esperienze digitali personalizzate“.

Figma ha costruito un’incredibile piattaforma di progettazione di prodotti e sono fiducioso nella loro continua innovazione e crescita dopo aver trascorso più di un anno con il loro team e la loro comunità“, ha affermato David Wadhwani, presidente della divisione Digital Media Business di Adobe. “Sono rimasto impressionato da Dylan e dal suo incredibile team alla Figma e cercherò modi per collaborare al fine di deliziare i clienti comuni in futuro“.

Attraversare questo processo con Shantanu, David e il team Adobe non ha fatto altro che rafforzare la mia fiducia nei meriti di questo accordo, ma è diventato sempre più chiaro negli ultimi mesi che i regolatori non vedono le cose allo stesso modo”, ha affermato Dylan Field , co-fondatore e amministratore delegato di Figma. “Anche se siamo delusi dal risultato, sono profondamente grato a tutti coloro che hanno contribuito a questo sforzo e sono entusiasta di trovare altri modi per innovare per conto delle nostre rispettive comunità con Adobe“.

In virtù della risoluzione della trattativa, Adobe deve versare – come concordato – 1 miliardo di dollari a Figma.

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