Come abbiamo scritto negli scorsi giorni, le comunicazioni con le missioni su Marte sono state sospese in attesa della fine della congiunzione solare. In quel momento il Sole si trova tra la Terra e il Pianeta Rosso interrompendo la possibilità di scambiare dati con sonde, rover e droni. Da qualche giorno la congiunzione solare si è concluso e gli ingegneri hanno ripreso il controllo delle operazioni tanto che anche NASA Ingenuity ha potuto completare un nuovo volo.
Durante il “blackout” delle comunicazioni il drone non era spento ma per questioni di sicurezza era stato lasciato sulla superficie senza eseguire nuovi voli. Gli scienziati hanno comunque pensato di attivare la fotocamera a colori RTE (Return To Earth) per catturare immagini della sabbia che si trovava nelle vicinanze e capire come si sposta con il vento marziano. Una volta terminata la congiunzione solare è stato invece eseguito con successo il 67° volo.
NASA Ingenuity ha completato il 67° volo
Secondo quanto riportato nel flight log ufficiale, NASA Ingenuity ha completato il 67° volo il 2 dicembre (come annunciato in precedenza) durante il sol 990 della missione Mars 2020. Il precedente volo, il 66°, era invece avvenuto il 3 novembre e per la prima volta il 65° volo era invece stato effettuato il 2 novembre: non erano mai stati realizzati due voli così ravvicinati.
La distanza percorsa dal drone è stata di 393 metri con una quota massima di 12 metri. La velocità massima raggiunta è stata di 5,3 m/s mentre il volo è durato 135,9″ permettendo di spostarsi dal campo volo Phi al campo volo Chi. Tutti i valori sono i medesimi che erano stati anticipati l’1 dicembre quando il JPL aveva diffuso l’anteprima di questo volo.
Attualmente sono state scaricate solamente tre immagini della Navcam in bianco e nero e bassa risoluzione. Nei prossimi giorni invece dovrebbero essere disponibili le immagini della fotocamera RTE sia del periodo durante la congiunzione solare che per il 67° volo. Bisognerà però attendere che tutti i dati raccolti dal rover Perseverance e quelli di NASA Ingenuity vengano scaricati attraverso il Deep Space Network. Il drone continua a dimostrarsi affidabile e non sembrano esserci segni particolari di usura permettendo così di proseguire le operazioni di sviluppo delle future soluzioni e ad aiutare Perseverance nell’esplorazione del delta del fiume che un tempo riempiva il cratere Jezero.