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DJI lancia Osmo Pocket 3, subito al prezzo minimo garantito su Amazon

da Hardware Upgrade :


Osmo Pocket 3 dotata di un potente sensore con CMOS da 1 pollice, che offre immagini ricche di dettagli, di un intuitivo monitor touchscreen ruotabile da 2 pollici per un controllo preciso e la possibilit di passare facilmente dallo scatto orizzontale a quello verticale. Registra in 4K/120fps con una stabilizzazione meccanica a 3 assi e una serie di funzionalit intelligenti che lo rendono il compagno perfetto per ogni momento.


Il touchscreen OLED a colori ruotabile da 2 pollici offre un controllo intuitivo e sempre a portata di mano. La messa a fuoco rapida full-pixel garantisce una messa a fuoco nitida, anche su soggetti in rapido movimento, e introduce una nuova modalit Product Showcase perfetta per dirette streaming fluide e presentazione dei prodotti. Grazie alla stabilizzazione meccanica a 3 assi, Osmo Pocket 3 garantisce immagini stabili anche durante movimenti dinamici della fotocamera.




ActiveTrack 6.0 offre molteplici modalit di tracciamento, tra cui Rilevamento automatico del volto e Inquadratura dinamica, per riprese di livello cinematografico. La serie di tre microfoni integrata riduce il rumore del vento e cattura il suono stereo omnidirezionale, generando audio iper coinvolgenti. La compatibilit con DJI Mic 2 consente anche la registrazione con due persone, perfetta per vlog, interviste e dirette streaming. Effetti Glamour 2.0 aggiunge opzioni di bellezza personalizzate, mentre i blocchi automatici degli assi di Osmo Pocket 3 fissano lo stabilizzatore in posizione durante la conservazione. Osmo Pocket 3 pu essere caricata fino all’80% in soli 16 minuti. Quando completamente carica, pu registrare fino a 116 minuti di filmati in 4K/60fps o fino a 166 minuti di filmati a 1080p/24fps.


Osmo Pocket 3 uno strumento creativo ultra versatile in grado di adattarsi a qualsiasi scenario, comprese dirette streaming in alta definizione e funzionando come webcam per riunioni online e chat video. La sua funzione timecode integrata semplifica la post-produzione, permettendo alle riprese di sincronizzarsi perfettamente tra diverse fotocamere per un editing e una narrazione di livello professionale.


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Nissan cambia volto alle sue vetture, ma garantisce ‘continueranno ad essere belle’

da Hardware Upgrade :

Il design vincente è quello che riesce ad entrare nel cuore delle persone, a diventare iconico e riconoscibile, legando a sé la storia dell’azienda. Che si tratti dello stemma con un cavallino rampante, o di una griglia frontale, l’estetica – soprattutto nell’automotive – rappresenta una voce importante negli investimenti di quasi tutti i marchi.

Per Nissan, una delle pioniere della mobilità elettrica, la griglia V-Motion è stata la sua peculiarità per più di un decennio, da quando apparve per la prima volta sul modello Juke nel 2010: cinque anni dopo il design (nella sua seconda edizione) ha debuttato sul concept Vmotion 2.0, e successivamente anche sulla Maxima.

A mano a mano che la casa si sposta su vetture elettriche, però, la necessità di una griglia frontale sta venendo meno, mettendo Nissan davanti alla scelta di abbandonare il V-Motion in favore di un altro tratto distintivo, su cui il team dedito al design sta già lavorando, come dichiarato da Alfonso Albaisa, vicepresidente Nissan per il design globale:

“Non lo abbiamo ancora del tutto abbandonato, ma non ci rivolgiamo più al V-Motion come prima… Ad oggi quasi nessuno ne parla, quando discutiamo delle linee estetiche di un nuovo modello, o, se qualcuno pone la domanda, gli altri dirigenti lasciano cadere l’argomento. Quindi una persona può dire: ‘E V-Motion?’ E se nella stanza c’è silenzio, significa che è una voce di minoranza e tu vai avanti”.

L’elettrificazione sta spingendo Albaisa e il suo team a rendere questi veicoli più efficienti, ma il top manager intende continuare a concentrarsi anche sullo stile, che ritiene sia parimenti importante per la progettazione dei nuovi modelli.

“Prima eravamo in grado di mettere il muso dove volevamo. In tutte le auto che vedete oggi, il muso si muove un po’ verso l’alto perché stiamo prendendo aria sotto il naso …” ha commentato Albaisa. “… Penso che quei primi veicoli elettrici abbiano la tendenza ad essere un po’ gelatinosi… e qualcuno sta già iniziando a storcere il naso… Al momento abbiamo in cantiere 13 o 14 vetture elettriche in fase di realizzazione; alcune sono un po’ più fluide – sono anche fantastiche – ma si vede l’attrito tra il linguaggio. Non penso che le persone saranno pazienti, vogliono qualcosa nuovo. E noi glielo daremo”.

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Honor Magic 6, le app si controllano col movimento degli occhi



Da Wired.it :

Si sa ancora poco della scheda tecnica di Honor Magic 6, a parte la presenza a bordo del nuovissimo e prestante chip Snapdragon 8 Gen 3, ma c’è una funzione specifica che è stata mostrata sul palco hawaiiano dello Snapdragon Summit in corso e che ha conquistato rapidamente la scena ovvero il tracciamento oculare per controllare app e comandi. Nel video di anteprima riprodotto durante la presentazione del ceo del brand cinese, George Zhao, è stato mostrato come sia possibile utilizzare il movimento degli occhi come sistema di input immediato e, va da sé, hands-free.

Il tracciamento oculare è una delle tecnologie più in crescita, sospinta dall’ormai imminente presentazione del tanto atteso Apple Vision Pro che sfrutterà proprio il tracking degli occhi come sistema di controllo naturale e intuitivo quando si indossa il visore. Anche sugli smartphone la tecnologia troverà terreno fertile, assistita dai sensori frontali che potranno rilevare tutti gli spostamenti con grande precisione, traducendo il movimento in comandi, quasi come se si stesse scorrendo col polpastrello sul display touchscreen. Nell’anteprima di Honor Magic 6, il video mostra come si possa espandere una notifica nella Magic Capsule (il corrispettivo della Dynamic Island di Apple) nella parte superiore del display attorno ai sensori e aprire l’app, ovvero Uber nel caso specifico dell’esempio.

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Per il resto, Honor Magic 6 sarà un modello di alto rango con la già citata presenza del prestante processore Snapdragon 8 Gen 3 e il supporto nativo di un modello di linguaggio AI integrato, che lavorerà in coppia con un nuovo assistente personale che sarà noto come Yoyo e che tornerà utile in tutta la gestione del dispositivo dalla multimedialità alla creazione di contenuti, dalla stesura di testi fino alle configurazioni e alle ricerche sul web. Honor ha comunicato che lo smartphone verrà annunciato nelle prossime settimane: l’uscita potrebbe avvenire nella primavera 2024.





[Fonte Wired.it]

la presunta confezione dei modelli M3

Da Punto-Informatico.it :

La prossima settimana, dalle ore 17:00 del 30 ottobre (ovvero le ore 1:00 del 31 ottobre in Italia), Apple terrà lo speciale evento “Scay Fast”, in occasione del quale quasi certamente saranno tolti i veli ai nuovi Mac con chip M3. Le indiscrezioni suggeriscono soprattutto il lancio dei MacBook Pro e in effetti l’immagine trapelata nelle scorse ore non lascerebbe spazio a molti dubbi.

MacBook Pro M3: ecco la foto della presunta confezione di vendita

Su Weibo, infatti, è stata condivisa una foto, quella annessa di seguito , successivamente diffusa dall’insider ShrimpApplePro su X, che con ogni probabilità mostra la confezione di vendita di un nuovo MacBook Pro, in teoria uno dei nuovi computer dotati di chip M3.

Sulla confezione di vendita è raffigurato un MacBook in primo piano, come di consueto per il packaging dei laptop del colosso di Cupertino, che va a caratterizzarsi per l’impiego di uno sfondo mai visto prima sul display, con una vaga rassomigliata con quello impiegato per iPhone 15 Pro.

Non sono disponibili altre informazioni al momento e inoltre va tenuto conto che l’immagine in questione potrebbe anche essere un fake, per quanto attendibile si sia dimostrato nel tempo l’account che l’ha diffusa.

Quel che è certo è che nella grafica promozionale per l’evento pubblicata sul proprio sito, Apple ha inserito l’icona del Finder sorridente, confermando in maniera implicita che l’evento sarà incentrato sui Mac. Un altro indizio che suggerisce l’arrivo di nuovi modelli di MacBook Pro è l’uso del claim “Scary Fast”: quando la “mela morsicata” lanciò i primi modelli di MacBook Pro da 14 e 16 pollici basati su Apple Silicon a ottobre 2021, la campagna pubblicitaria descriveva il chip M1 Pro come “Scary Fast”, mentre il M1 Max come “Scary Faster”.



Fonte Punto Informatico Source link

“La casa di Ale”, abitazione tech e accessibile per superare le barriere


Questa è la storia di Ale, un bambino di 11 anni rimasto tetraplegico dopo una malattia virale, e del suo papà, Marco, che sta facendo di tutto per dare ad Ale autonomia e indipendenza in casa. Nascono così i progetti “Il volo di Ale”, per raccontare e condividere piccole e grandi esperienze quotidiane, e “La casa di Ale”, la nuova abitazione dove la famiglia si è trasferita, a Villa Guardia in provincia di Como, realizzata interamente per essere completamente accessibile e per permettere ad Ale indipendenza e autonomia.

Il progetto

Ad accoglierci è Marco Meroni, il papà di Ale, che ci racconta come è nata l’idea: “Dopo aver trovato un equilibrio fisico e la possibilità di frequentare regolarmente la scuola ci siamo concentrati sulla casa. Non è stato facile trovare l’abitazione adatta, cioè tutta su un piano e con un giardino intorno, ma quando l’abbiamo trovata l’abbiamo ristrutturata completamente, aiutati anche dalle idee che abbiamo trovato cercando in giro per il mondo grazie al web”. E così giorno dopo giorno il progetto di costruire una casa totalmente accessibile è diventato realtà, grazie al coinvolgimento di numerose aziende che hanno voluto dare il proprio contributo. Racconta Meroni che ha anche contattato designer internazionali con l’idea di costruire delle porte speciali e di reimmetterle poi sul mercato per aiutare le altre persone con disabilità.




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Tutti gli approfondimenti della rubrica di innovazione e tecnologia

Cosa troviamo nella casa di Ale

Ale, bambino vivace, sorridente e molto maturo per la sua età, con la carrozzina elettrica si muove agevolmente tra i corridoi di casa, mostrandoci entusiasta le tecnologie installate. Nella casa di Ale troviamo una porta-finestra d’ingresso completamente elettronica attivabile attraverso un’app mentre in ogni stanza è installato un assistente vocale Amazon Alexa che permette ad Ale di comandare la maggior parte degli elettrodomestici, aprire o chiudere tapparelle, zanzariere e finestre, gestire il condizionatore, accendere o spegnere le luci, attivare l’allarme (“Possibilità che per ora non gli ho dato – scherza papà Marco – altrimenti combinerebbe disastri”). All’interno della casa di Ale troviamo anche delle piccole (ma geniali) idee come un braccio robotico che aiuta Ale a mangiare realizzato con il Politecnico di Milano, il sensore nel lavandino (simile a quello dei ristoranti) per aprire l’acqua del rubinetto, un sollevatore a motore che permette di spostare il bambino più agevolmente dalla carrozzina da esterno a quella da interno o nell’ambito della casa da una stanza all’altra. Ma la tecnologia Ale la usa anche fuori casa: ha imparato, ad esempio, a pilotare un drone per visitare i luoghi più difficilmente accessibili, ed è allo studio una sorta di imbracatura che lo potrebbe aiutare nell’andare a pesca.

Una concept house per aiutare gli altri

La casa di Ale non è solo una casa in cui il bambino può vivere con più serenità e meno ostacoli: “È anche – ci spiega ancora Meroni – una concept house o un living lab, un laboratorio vivente che aziende o startup possono studiare per trovare nuove soluzioni per il mondo della disabilità. “Per me – ci racconta ancora il padre di Ale – questo è il futuro: condivisione e network, perché un’idea che puoi avere tu può servire a me o viceversa”.



fonte : skytg24

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