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Elimina i tuoi dati online con Incogni, oggi a prezzo scontato

Elimina i tuoi dati online con Incogni, oggi a prezzo scontato

Da Punto-Informatico.it :

La protezione della tua privacy online può essere resa più semplice se ti affidi al servizio di Incogni, il quale rappresenta una soluzione innovativa se desideri proteggere i tuoi dati online.

Si tratta di un servizio a pagamento, con un costo mensile pari a 12,99 euro. Tuttavia, l’abbonamento annuale consente di ridurre il prezzo a 6,49 euro al mese, per un totale di 77,88 euro (+ IVA).

Con questo servizio puoi automatizzare tutte le tue richieste di cancellazione dei dati personali. Incogni farà tutto lui, entrando in contatto con i “data broker” e chiedendo loro di eliminare le informazioni che sono andate a finire online.

Inoltre, Incogni è disponibile per una prova gratuita, con una garanzia di rimborso integrale di 30 giorni, che consente di testarne le capacità con tutta tranquillità. Se sei interessato, tutti i dettagli sono qui di seguito.

Non c’è arma migliore di Incogni è l’arma per proteggere la tua privacy

proteggere la tua privacy

Il servizio di Incogni presenta tutte le caratteristiche necessarie per diventare un’opzione imprescindibile per gli utenti che desiderano tutelare la propria privacy online.

Una volta che lo hai attivato e gli hai dato l’autorizzazione a operare, il software avvierà automaticamente il contatto con tutti i data broker online, al fine di richiedere la cancellazione dei tuoi dati.

Un sistema automatico per eliminare i propri dati online, gestito singolarmente con un rapporto diretto con l’azienda che gestisce i dati: ecco cosa fa Incogni.

Il tool fornirà aggiornamenti costanti e periodici sullo stato di avanzamento delle procedure di cancellazione.

Attiva Incogni direttamente sul sito ufficiale. Con l’abbonamento annuale a soli 6,49€ al mese, hai la garanzia di rimborso entro 30 giorni per testare il servizio con libertà. Scopri tutti i dettagli tramite il link qui sotto.

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Fonte Punto Informatico Source link

Alieni, il bizzarro incontro in Messico è diventato un caso politico

Alieni, il bizzarro incontro in Messico è diventato un caso politico



Da Wired.it :

Dopo la controversa audizione alla Camera dei deputati messicana dedicata ad alieni, ufo e fenomeni non identificati durante la quale l’ufologo Jaime Maussan ha presentato quelle che a sua detta sarebbero le mummie di esseri non umani” e che la comunità scientifica ha accolto con grande scetticismo, ora il giornalista e appassionato di ufo messicano deve affrontare la dura reazione delle autorità peruviane.

La denuncia delle autorità peruviane

Maussan ha ammesso di aver trovato le mummie dei presunti alieni nel 2017, a Nazca, città del centro-sud del Perù che ospita misteriosi siti archeologici. In tutta risposta a questa affermazione, la ministra della Cultura del Perù Leslie Urteaga ha dichiarato di essere al lavoro per capire in che modo le due cosiddette mummie, la cui autenticità è stata pesantemente contestata, siano state prelevate e portate via via dal paese. Per andare a fondo con le indagini, Lima ha presentato una denuncia penale nei confronti di Jaime Maussan.

Non sono preoccupato. Non ho fatto assolutamente nulla di illegale”, ha detto Maussan. Al momento, tuttavia, Jaime Maussan dichiara di non poter ancora parlare di come sia entrato in possesso delle due mummie. La sua promessa è di rivelare tutto “al momento opportuno.
Reuters ha scritto che Maussan avrebbe ricevuto le due mummie in prestito per l’audizione al Congresso da un altro cittadino messicano che, raggiunto dall’agenzia proprio nell’ufficio di Maussan, preferisce restare anonimo.

Improbabile che siano veri alieni

Per Maussan la coppia di mummie, che lui chiama Clara e Mauricio, avrebbe più di mille anni.
Tuttavia, è altamente improbabile che i piccoli corpi presentati con grande clamore al Congresso messicano siano veri resti di alieni. Come riportavamo su Wired qualche giorno fa le due figure, presentate dall’ufologo come “mummie tridattili umanoidi di Nazca” sono corpi contraffatti e composti da un assemblaggio di ossa umane e animali, ricoperte da “fibre vegetali e adesivi sintetici per simulare una sorta di pelle”. Altri ritrovamenti simili erano avvenuti negli scorsi anni ed erano sempre stati respinti dalla comunità scientifica, giudicati come mummie mutilate di corpi risalenti alla civiltà preispanica.



[Fonte Wired.it]

Phanteks risponde alle accuse di Lian Li: anche il nostro sistema è brevettato!

Phanteks risponde alle accuse di Lian Li: anche il nostro sistema è brevettato!

da Hardware Upgrade :

Alcuni giorni fa abbiamo scoperto che Lian Li ha citato in giudizio Phanteks in merito alle nuove ventole D30 che sfruttano un collegamento a catena senza cavi. La risposta dell’azienda accusata di violare un brevetto non si è fatta attendere troppo e Phanteks ha chiarito che anche il suo sistema è brevettato.

In sostanza, Lian Li ha accusato la controparte di aver violato il brevetto del suo “collegamento a margherita” (daisy-chain) adottato dalle ventole Uni Fan. Per tale ragione ha chiesto il ritiro dal mercato del modello D30 proposto da Phanteks ed eventualmente il pagamento di una licenza per riprenderne la vendita.

Phanteks si era astenuta dal commentare la vicenda, ma oggi con una risposta ufficiale ha sottolineato che le ventole D30 non violerebbero alcun brevetto. Anzi, durante lo sviluppo sarebbero stati consultati avvocati per evitare qualsivoglia violazione. Inoltre, Phanteks ha aggiunto che il suo sistema di collegamento ha già ottenuto il brevetto in diversi paesi nel mondo.

In effetti, se a un primo sguardo i due approcci sembrano simili, in realtà il modo in cui avviene il collegamento è piuttosto diverso. Lian Li, infatti, adotta un sistema magnetico senza soluzione di continuità che non solo elimina i cavi, ma rimane nascosto anche alla vista. Dal canto suo, invece, Phanteks adotta delle piccole clip che vanno fissate tra le due ventole. In questo caso, quindi, le ventole vanno assemblate e non semplicemente avvicinate tra loro.

Phanteks ha detto di essere “fiduciosa che il risultato di tale questione legale confermerà che non c’è alcuna violazione in corso“. Nel frattempo, Lian Li ha chiamato in causa anche un altro noto produttore di componenti e accessori per PC per le stesse ragioni: Thermaltake.

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antivirus + VPN a soli 5 €/mese

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Da Punto-Informatico.it :

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Fonte Punto Informatico Source link