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SSD da 2TB e 4TB: supersconti su Amazon, tanto spazio risparmiando su unità SATA, PCIe ed esterne!

da Hardware Upgrade :

Oggi su Amazon si possono fare begli affari scegliendo un SSD da 2TB oppure 4TB, considerando che ci sono offerte in diverse tipologie.
SATA, PCIe o esterni: abbiamo radunato le migliori offerte e le cifre parlano da sole!






Crucial X6 è uno dei modelli esterni più venduto e apprezzato sia per forma
che per dimensioni. Ottima la velocità di
800MB/s, praticamente identica a modelli concorrenti (ma anche della
stessa Crucial), che dichiarano 1000/1050MB/s: cambia poco e nulla, questi
ultimi costano solo di più. Il prezzo del 4TB è imbattibile, solo
235€. Non aspettate
molto, andranno a ruba! Ultima cosa: queste unità sono fornite con cavo USB-C /
USB-C, se non disponete di questa porta vi abbiamo trovato un adattatore per
collegarlo alle normali porte USB “rettangolari”, costa solo 2,99€.







I migliori SATA da 2TB e 4TB sono attualmente questi Fanxiang (109€
e 219€
) e il Silicon Power 4TB, con un prezzo di soli
227€. Si tratta di marchi ottimi e di assoluta affidabilità.




Questo “trittico” è il migliore per quanto riguarda gli SSD PCIe Gen. 4 da circa 7400MB/s e 4TB. Soluzioni di grandissima capienza e velocità, a prezzi impensabili fino a non molto tempo fa.




Si può spendere ancora meno con le serie Crucial P3 (Gen. 3 da 3500MB/s) oppure
P3 Plus (Gen. 4 entry level da 4800MB/s): i prezzi sono incredibili per questi
4TB!

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L’anatomia distopica di Jesse Draxler



Da Wired.it :

I volti scomposti in bianco e nero che vedete qui sono opera di Jesse Draxler, artista americano poco più che quarantenne. Draxler disorienta parecchio con queste sue immagini, in cui i corpi difettano di pezzi grazie a illusioni ottiche perturbanti.

Jesse Draxler è un precursore nell’applicare al suo lavoro in serie un certificato di autenticità basato su blockchain, un processo effettuato in collaborazione con la tecnologia PRNTD (qui un esempio) e che ha diversi vantaggi. È facilmente fruibile dall’utente/acquirente, permette una immediata identificazione e certificazione delle opere dell’artista, consente di inserire, in qualsiasi momento Draxler lo desideri, dei benefit per i proprietari dei suoi pezzi.

Quest’ultimo aspetto è molto interessante perché potenzia notevolmente il rapporto tra artista e collezionista, in un’interazione (anche a posteriori) impossibile con forme d’arte più tradizionali. Per chi poi bazzica il mercato dell’arte – e sa quanto nebulosa sia la situazione delle autentiche sui prodotti digitali – la tecnologia usata da Jesse Draxler garantisce la tracciabilità dell’opera anche in futuro (vale a dire che ci compra sa esattamente quanti pezzi della stessa serie sono stati prodotti e qual è la sua edizione specifica), rendendo appetibile sul mercato il pezzo d’arte digitale.

Draxler – e questo dimostra che il suo nome è forte nell’art market – ha promosso sul suo sito il volume di pregio U&I (390 dollari, a edizione limitata di 300 copie, subito sold out) e ora ha annunciato un passo ulteriore, con la creazione di una serie di “unlimited open editions” che, sfruttando la tecnologia descritta, potranno essere accessibili, per quantità e prezzo, a un pubblico decisamente più ampio. Queste edizioni (open, ma certificate grazie alla tecnologia blockchain) saranno realizzate proprio in queste settimane e la notizia ci segnala che, dopo un periodo di smarrimento dovuto allo scoppio della bolla degli NFT, c’è ancora spazio per sperimentare nuove tecnologie applicate all’arte contemporanea.

Lo stile e il percorso di Jesse Draxler

Del resto, che Draxler fosse uno da tenere d’occhio lo si era capito da tempo, anche qui in Italia: invitato nel 2022 nel museo virtuale allestito da Vanity Fair nel Metaverso in occasione della Biennale di Venezia di quell’anno, non era passato inosservato. “Il senso di disorientamento è qualcosa con cui ho convissuto per tutta la vita”, aveva detto riferendosi a una “infanzia oscura, con una confusione profonda”. Sappiamo che è cresciuto in Wisconsin, in campagna, dove il padre gestiva un’officina e le auto, i camion, i pezzi di ricambio sono stati i primi soggetti che il piccolo Jesse Draxler ha ritratto. Lui stesso ha dichiarato di essersi poi voluto staccare da quel mondo, ma è innegabile che tutta la meccanica e la logica della scomposizione in pezzi sia di ispirazione alle sue creazioni.

Anche l’uso dei grigi, dei bianchi e dei neri non è casuale: affetto da una forma di daltonismo, l’artista ha una tavolozza solo apparentemente monocorde, capace però di cogliere le tante sfumature dei cosiddetti “non colori”, come si vede dai lavori che vi proponiamo.

Da un decennio Jesse Draxler si muove con disinvoltura nel mondo digitale (è stato tra i primi a sfruttare Tumblr per diffondere le sue creazioni), maneggia bene i social (qui la sua pagina IG ) e non stupisce che abbia portato a termine diverse collaborazioni con il mondo della moda, del design, della musica e del fumetto, firmando come visual artist svariati progetti. “Sono interessato al modo in cui creiamo significati nelle nostre vite” ha detto a wired.it “e diamo senso ad alcuni oggetti, immagini, esperienze. Attraverso il mio lavoro, cerco di indagare le associazioni inconsce che determinano la nostra percezione della realtà”.





[Fonte Wired.it]

come funzioneranno le chat di terze parti

Da Punto-Informatico.it :

WhatsApp, l’applicazione di messaggistica più popolare al mondo, ha introdotto una nuova funzione per gli utenti europei: la possibilità di comunicare con altre piattaforme di terze parti.

WhatsApp e il Digital Market Act: cosa cambia per gli utenti europei

Questa novità è stata introdotta per conformarsi al Digital Market Act (DMA), la normativa dell’Unione Europea che punta a favorire la concorrenza e l’interoperabilità nel settore digitale. WhatsApp ha cominciato a testare questa funzionalità di integrazione con app di terze parti sui dispositivi Android a partire da settembre 2023. L’ha poi estesa anche agli iPhone a gennaio 2024.

Attraverso l’implementazione di questa funzione, WhatsApp si adegua alle regole imposte dal DMA, trasformando la propria piattaforma di messaggistica in uno spazio più aperto e interconnesso con altri servizi, secondo i dettami della normativa UE sulla concorrenza nel mercato unico digitale.

L’interoperabilità tra WhatsApp e le altre piattaforme significa che gli utenti possono avviare o ricevere conversazioni con utenti che usano altre applicazioni di messaggistica, come Telegram, Signal o Messenger. Questa funzione è visibile in una nuova sezione dedicata alle “conversazioni di terze parti” all’interno dell’applicazione. Tuttavia, l’interoperabilità non è attivata di default, ma richiede il consenso esplicito degli utenti.

Secondo WABetaInfo, gli utenti potranno decidere con quali piattaforme vogliono comunicare, attivando o disattivando questa opzione in base alle proprie preferenze. In questo modo, WhatsApp garantisce la sicurezza e la privacy dei suoi utenti, rispettando al contempo le norme europee.

Focus su sicurezza ed esperienza utente

In una recente intervista, Dick Brouwer, direttore tecnico di WhatsApp, ha motivato questa scelta affermando che l’integrazione con app di terze parti è stata progettata in modo da proteggere gli utenti da spam e potenziali truffe. Allo stesso tempo, ha sottolineato Brouwer, questa novità permetterà agli utenti di trarre vantaggio da una messaggistica più ricca e interoperabile, grazie alla possibilità di interagire con un ecosistema più ampio di servizi.



Fonte Punto Informatico Source link

OPPO lancia gli Imagine IF Photography Awards 2024

da Hardware Upgrade :

OPPO ha annunciato oggi il ritorno degli OPPO Imagine IF Photography Awards per il 2024. Questo concorso fotografico annuale a livello globale celebra l’immaginazione e la creatività attraverso scatti straordinari realizzati con gli smartphone OPPO in tutto il mondo.

Quest’anno, gli OPPO Imagine IF Photography Awards promettono di essere un evento senza precedenti, con una giuria di livello mondiale composta da alcuni dei nomi più prestigiosi del settore fotografico. Tra i membri ci sono Steve McCurry, icona della fotografia contemporanea, Michael Yamashita del National Geographic, la maestra Hasselblad Tina Signesdottir Hult, Alec Soth di Magnum Photos e altri fotografi rinomati.

“Con l’innovazione continua nella tecnologia di imaging, OPPO continua a superare i limiti della fotografia mobile”, ha affermato Pete Lau, Senior Vice President e Chief Product Officer di OPPO. “Con gli OPPO Imagine IF Photography Awards, vogliamo ispirare un numero sempre maggiore di utenti di smartphone in tutto il mondo a liberare la propria immaginazione e creare capolavori indimenticabili.”

Il concorso è suddiviso in nove categorie: Landscape, Portrait, Colours, Unfading Moment, Fashion, Snapshot, Light, Travel e Collection. Ogni categoria mira a incoraggiare gli utenti a condividere le loro storie ed emozioni più avvincenti catturate attraverso l’obiettivo degli smartphone OPPO.

In palio ci sono premi generosi, tra cui un primo premio di 24.000 dollari per il vincitore dell’OPPO Imagine IF Master (Gold Award), insieme all’opportunità di esporre i propri lavori a mostre internazionali come Paris Photo e di firmare con OPPO per diventare un OPPO Photographer con accesso prioritario a eventi speciali. Saranno inoltre assegnati quattro OPPO Silver Award, dieci OPPO Bronze Award, cinque Youth Award e quattro Menzioni d’Onore per ciascuna delle nove categorie.

Per aiutare i partecipanti a migliorare le loro abilità fotografiche, OPPO organizzerà anche diversi eventi come l’OPPO Imagine IF Workshop, l’OPPO Imagine IF Community e l’OPPO Imagine IF Academy, offrendo l’opportunità di confrontarsi con alcuni dei migliori fotografi del mondo e di apprendere nuove tecniche. L’anno scorso, gli OPPO Imagine IF Photography Awards hanno attirato oltre 700.000 iscrizioni da utenti OPPO provenienti da 51 paesi.

Il concorso OPPO Imagine IF Photography Awards 2024 è aperto alle candidature fino al 28 luglio 2024. Per ulteriori informazioni, i partecipanti possono visitare il sito web ufficiale dell’evento all’indirizzo https://www.oppo.com/it/imagine-if/.



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Il metaverso delle Bored Apes è un disastro



Da Wired.it :

Chi si ricorda ancora gli nft delle scimmie alias Bored Apes Yacht Club Nft? Dopo una serie di vendite importanti agli esordi, qualche problema di sicurezza e goffe compravendite, questi singolari oggetti digitali da collezione ritornano a conquistare gli onori delle cronache per via del debutto del proprio metaverso esclusivo sulla piattaforma Otherside e accessibile soltanto da chi aveva acquistato una delle immagini stile cartoon delle scimmie. Seppur in versione ancora provvisoria, lo spazio virtuale è però un mezzo disastro, considerando l’ingente cifra che ogni proprietario ha sborsato: la grafica è tutt’altro che entusiasmante e anche le attività a disposizione non sono un granché, con il picco raggiunto dai twerk in bagno.

L’evento che ha aperto le porte del metaverso delle Bored Apes (e alle varianti Mutant Apes) si è intitolato Apes Come Home ovvero le scimmie ritornano a casa e vi si poteva partecipare soltanto se si disponeva di uno degli nft della collezione con prezzi che partono da circa 65.000 euro per spingersi fino a oltre un milione per quelle più rare (ma non è chiaro quali siano i valori attuali precisi). Lo spazio virtuale era una sorta di club all’interno di una villa, con le scimmie ricreate in versione 3D con tutte le caratteristiche che differenziano l’una dall’altra. Si poteva camminare, correre, volare, sfrecciare su binari, farsi selfie e danzare in un mondo che ricorda vagamente Fortnite. Tutto qui. Non si poteva però conversare né a voce né con una chat scritta, non c’erano particolarità attività per intrattenere gli ospiti e la scena della scimmia che si scatta una foto in bagno con un’altra che twerka sullo sfondo è già diventata il simbolo di questo meh-taverso. Insomma, c’erano molte più opzioni in Second Life oltre 20 anni fa.

Certo, la piattaforma di metaverso Otherside è ancora un cantiere, ma il risultato attuale è piuttosto deludente considerando gli investimenti multi-milionari: è sviluppata da Yuga Labs (la società responsabile proprio di Bored Apes) e sono stati già venduti l’equivalente di quasi 300 milioni di euro di terreni virtuali ormai due anni fa. Sembra inoltre che potrebbero essere ospitati giochi creati dagli utenti ospiti, stile Roblox.



[Fonte Wired.it]

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