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Aruba Hosting, crea il tuo sito web con soli 19 euro

Da Punto-Informatico.it :

Cechi una soluzione semplice, veloce ed economica per creare il tuo sito web o per trasferire il tuo dominio? Aruba Hosting è la soluzione più adatta a te visto che è in grado di offre soluzioni per ogni necessità. Con Aruba, infatti, puoi finalmente creare il tuo sito web con WordPress, gestire la tua email con SpazioMail Illimitato o archiviare i tuoi dati. Accedendo alla pagina web dedicata, puoi scegliere la soluzione più adatta a te!

Oggi con Aruba Hosting puoi creare il tuo sito internet, blog, e-commerce o trasferire il tuo dominio. Non a caso, si tratta di una soluzione sicura ed affidabile progettata con l’obiettivo di garantire uno strumento ottimale a chiunque voglia creare un sito web con tecnologie all’avanguardia.

Con Hosting WordPress Gestito Smart, ad esempio, hai a disposizione una piattaforma ottimizzata per il tuo sito con WordPress a partire da 19,90 euro + IVA per il 1 anno.

Aruba Hosting: la soluzione per il tuo sito web

Se sei alla ricerca di una soluzione pensata appositamente per rispondere ai requisiti necessari per programmare da zero un sito web, non puoi non affidarti ad Aruba Hosting. Infatti, oltre a programmare un sito web a partire da zero in ASP.NET/.NET, PHP puoi configurarlo con ulteriori servizi opzionali.

Con i piani Hosting di Aruba hai a disposizione tanti strumenti per ottenere massima flessibilità, controllo completo di tutti gli aspetti del tuo hosting e sicurezza. Grazie ad una totale libertà di gestione con un web hosting che include dominio e il certificato SSL anche al rinnovo, puoi finalmente creare il tuo progetti senza avere troppi limiti.

Non perdere altro tempo: con Aruba hai a  disposizione tanti strumenti per ottenere massima flessibilità, controllo completo di tutti gli aspetti del tuo hosting e sicurezza. 

Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione.



Fonte Punto Informatico Source link

liberati delle commissioni e paga solo il canone

Da Punto-Informatico.it :

Axerve POS Easy è ideale se vuoi liberarti per sempre delle commissioni e pagare soltanto un canone mensile. Ti fornisce un dispositivo compatto e dotato di tutto il necessario per funzionare sempre e ovunque, insieme a una piattaforma da dove puoi gestire la tua liquidità e gli incassi del negozio.

Axerve POS Easy: di addio alle commissioni con il canone mesile!

Axerve POS Easy può essere sintetizzati i queste principali caratteristiche:

  • Connettività indipendente: il POS include una SIM che si connette automaticamente alla rete 4G di qualsiasi operatore con la migliore copertura disponibile della zona in cui ti trovi.
  • Accrediti sul tuo conto corrente: Axerve accredita gli incassi su qualsiasi conto corrente italiano di cui sei già titolare, tramite bonifico bancario entro il giorno lavorativo successivo all’incasso. Non servirà aprirne uno nuovo.
  • Design moderno ed elegante: ti verrà fornito il POS Android PAX A920 Pro, dotato di un design compatto, moderno ed elegante, che ti permette di portarlo comodamente anche in giro.
  • Dashboard myStore: con la dashboard online di Axerve, hai sempre tutto sotto controllo. L’interfaccia intuitiva e semplice da navigare ti permette di avere aggiornamenti in tempo reale su tutti i pagamenti incassati tramite POS.
  • Assistenza: disponibile 7 giorni su 7 per qualsiasi richiesta o necessità.
  • Nessun vincolo di permanenza: cambia servizio quando vuoi senza pagare alcuna penale.

Tariffe:

  • Canone mensile di 17 € + IVA: se con il tuo POS incassi fino a 10.000 euro all’anno.
  • Canone mensile di 22 € + IVA: se con il tuo POS incassi fino a 30.000 euro all’anno.

Oltre i 30.000 € di transato viene aggiunto un costo di commissione dell’1% + IVA per l’importo eccedente la soglia dei 30.000 €, da sommare al canone mensile di 22 € + IVA.

Per richiederlo non devi far altro che recarti nella pagina principale e fare clic su “Richiedilo subito”, seguendo i passaggi indicati dalla procedura per riceverlo direttamente all’indirizzo che hai indicato.

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Fonte Punto Informatico Source link

Awentia, l’intelligenza artificiale a servizio delle imprese


Sfruttare le potenzialità dell’intelligenza artificiale per aiutare i lavoratori a gestire le loro imprese. Nasce da questo principio l’idea di Awentia, una startup innovativa che attraverso l’analisi delle immagini fornisce alle persone dati e informazioni in grado di migliorare i processi produttivi delle loro aziende, ottimizzando tempi e risorse ed evitando sprechi.

Come funziona

Il funzionamento di Awentia è semplice: si inserisce all’interno dell’azienda il dispositivo – simile a una piccola fotocamera – che attraverso una sorta di occhio intelligente scannerizza l’immagine del prodotto e traduce in dati tutte le informazioni che lo riguardano. Per farlo utilizza tecniche di Edge Computing, Computer Vision e Intelligenza Artificiale. Immaginiamo, ad esempio, di installare Awentia su un trattore in un’azienda agricola: quando il mezzo si muove Awentia scannerizza in tempo reale le immagini delle piantagioni, dopodiché comunica all’agricoltore – attraverso una schermata su pc, tablet o smartphone – tutte le informazioni importanti che ha raccolto: stato di maturazione della coltivazione, eventuali malattie o rischi, condizioni climatiche più favorevoli. Insomma, tutte le informazioni che possono aiutare a gestire meglio l’attività agricola.

 

“Dall’immagine stessa della foglia, del frutto o della pianta riusciamo a identificare la presenza di determinate patologie piuttosto che forme di stress, oppure anche la semplice misurazione della produttività di quel tipo di coltura – spiega Mauro Manfredi, Co-Founder e CEO dell’azienda. – Trasportato negli altri ambiti più o meno il processo è lo stesso.” Awentia, infatti, non opera solo nel settore agritech, ma anche in altri ambiti tra cui: infrastrutture e trasporti, salute e telemedicina, inventory management e oil&gas. Lo stesso principio sopra descritto, infatti, viene applicato anche agli altri settori: nell’industria automobilistica, ad esempio, l’utilizzo di questa tecnologia può fornire informazioni utili ad ottimizzare i processi di assemblaggio, in modo da impiegare meglio gli strumenti esistenti.

Lo scopo della tecnologia

In tutti i vari ambiti l’obiettivo è sempre lo stesso: aiutare a monitorare lo stato di salute dell’attività nel tempo, offrendo soluzioni che ne migliorino l’efficienza. “Il vero scopo di Awentia è quello di valorizzare le competenze, riducendo gli sprechi di tempo e di risorse – spiega Manfredi. – A differenza del classico sensore che misura un parametro singolo, Awentia offre una visione di contesto. Quello che noi facciamo è cercare di costruire una soluzione tecnologica che segua i processi della scienza.” Utilizzando il dispositivo, infatti, si ottiene un vero e proprio supporto tecnico-scientifico. Awentia, attraverso il suo occhio intelligente, ovvero l’occhio dell’esperto, fornisce all’utente le informazioni di settore utili a gestire meglio il suo lavoro. “In ogni contesto – spiega Manfredi – ci affianchiamo alla parte scientifica: nel caso dell’agricoltura, ad esempio, sono gli agronomi, nel caso della salute sono i medici.”

 

Lo scopo di Awentia, quindi, è quello di affiancarsi all’imprenditore, quasi come un consigliere esperto, ma silente, che aiuta a prendere decisioni importanti sulla base dei dati raccolti. In particolar modo la tecnologia è stata realizzata con l’obiettivo di essere semplice e intuitiva: una volta installata analizza in autonomia le informazioni e le invia su tutte le piattaforme – pc, tablet o smartphone – con un linguaggio chiaro e dettagliato. “È una tecnologia pensata per essere discreta, concreta e tranquilla. L’obiettivo, cioè, non è quello di aggiungere fasi di lavoro, ma di semplificarlo. Non richiede tempi aggiuntivi, competenze tecnico-scientifiche o il supporto di personale specializzato – conclude Manfredi. – Questo è quello che fa Awentia: non si sostituisce alla competenza, anzi è complementare. Valorizza il tempo del professionista, incaricato e chiamato a prendere una decisione importante in un determinato ambito”.



fonte : skytg24

notifiche per l’installazione delle app

Da Punto-Informatico.it :

Dopo i miglioramenti in termini di velocità di ottobre scorso, Microsoft ha reso disponibile un nuovo aggiornamento per l’app Microsoft Store per i sistemi operativi Windows 11 e Windows 10 che porta in dote una piccola, ma decisamente interessante novità: la possibilità di ricevere delle notifiche quando le app vengono aggiornate.

Microsoft Store: arrivano le notifiche per l’installazione delle app

Andando più in dettaglio, si tratta della versione 22312, da poco disponibile per il download nel canale stabile, la quale, come anticipato, consente  agli utenti di abilitare nuove notifiche e alcune opzioni per gestirle.

Gli utenti possono infatti ricevere un messaggio quando il Microsoft Store ha terminato l’installazione di un’app o di un gioco.

Oltre a informare del fatto che una determinata app è pronto per l’uso, le nuove notifiche forniscono due azioni extra rapide: la possibilità di avviare l’app segnalata e quella di aggiungerla nel menu Start. Da tenere presente che questa funzione era già disponibile in precedenza su Windows 10, ma adesso è stata estesa pure a Windows 11.

Le notifiche relative all’installazione delle app sono abilitate per impostazione predefinita, ma chi non gradisce la cosa può sbarazzarsene senza troppi problemi avviando l’app del Microsoft Store, facendo clic sull’icona del profilo in alto a destra, poi sulla voce Impostazioni dal menu che compare e disabilitando l’opzione Notifiche per le installazioni di app.

Per controllare quale versione del Microsoft Store è attualmente in uso sul computer è sufficiente recarsi nella sezione Impostazioni dell’app, scorrere verso il basso fino alla sezione Informazioni e vedere il numero di relase da lì.



Fonte Punto Informatico Source link

Chi è Francesca Giubelli, la prima influencer virtuale creata con l’intelligenza artificiale


Il progetto nasce dalla volontà di Francesco Giuliani, Valeria Fossatelli ed Emiliano Belmonte di sfruttare le potenzialità dell’intelligenza artificiale per dare visibilità e valore al patrimonio artistico, culturale e culinario italiano. L’influencer virtuale è una modella e una food travel blogger, che non tralascia nei suoi post anche temi più impegnati 

Nelle foto pubblicate sul suo profilo Instagram afferma di essere una ragazza semplice, di amare la vita e di voler diventare mamma. Dalla mente dell’imprenditore e programmatore Francesco Giuliani, in collaborazione con i giornalisti Valeria Fossatelli ed Emiliano Belmonte nasce il progetto “Francesca Giubelli”, la prima influencer italiana creata con l’intelligenza artificiale.

La passione per i viaggi e il buon cibo

È solo uno dei primi passi verso un progresso tecnologico tutto italiano che sfrutti lo straordinario potere dell’IA. L’obiettivo è quello di promuovere la cultura italiana attraverso la figura di una ragazza di ventiquattro anni romana amante dei viaggi e del buon cibo. Francesca racconta delle sue giornate in giro per Napoli, del suo “comfort food” – gli spaghetti aglio, olio e peperoncino – e in occasione del “World Pizza Day” carica una sua foto davanti ad una pizza, chiedendo ai suoi followers di utilizzare l’hashtag #PizzaDayWithFrancesca. Tra i commenti c’è chi è incuriosito da ciò che definisce come un “esperimento”, chi deride gli utenti che scelgono di “stare al gioco”, chi, invece, è convinto si tratti di un’influencer in carne ed ossa, al punto da diventarne un hater. 




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Influencer, a chi si applicano le nuove regole? Ecco i più seguiti

L’impatto dell’IA sul turismo

Secondo i creatori, “Puntare sul turismo e su queste attività dovrebbe essere – spiegano i tre imprenditori – una priorità di tutti e delle Istituzioni che da tempo sottovalutano il potenziale che l’Italia ha con la sua storia e i suoi territori. Il 2024 sarà un anno che vedrà uno sviluppo mondiale di queste tecnologie e a nostro parere l’Italia sembra parecchio indietro su questo nuovo orizzonte che porterà moltissimi cambiamenti. L’intelligenza artificiale deve assolutamente diventare un argomento dell’agenda politica istituzionale perché si riesca a gestirlo non ci si faccia trovare impreparati al cambiamento”. 
Francesca Giubelli si pone, dunque, come pioniera in quella che sarà un’era di sperimentazioni frutto dell’incontro tra IA e social network, attraverso uno stile unico in cui il Made in Italy è in primo piano. 




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Awentia, l’intelligenza artificiale a servizio delle imprese



fonte : skytg24

Streaming musicale, abbonamenti più cari dopo l’appello UE?

Da Punto-Informatico.it :

Mercoledì 17 gennaio il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione che chiede un nuovo quadro normativo per porre rimedio alla distribuzione iniqua dei ricavi tra artisti e piattaforme di streaming. Spesso, infatti, gli artisti ricevono solo una piccola percentuale di quanto guadagnano i servizi di streaming.

La delibera critica i “tassi di royalty pre-digitali” applicati allo streaming, che non riflettono il valore della musica o la popolarità degli artisti. Inoltre, condanna i sistemi che costringono i musicisti ad accettare compensi ridotti o nulli in cambio di maggiore visibilità sulle piattaforme.

L’UE chiede più equità per gli artisti

La risoluzione non vincolante invita la Commissione Europea a proporre una legislazione che protegga i diritti e gli interessi dei creatori europei, che sono “al centro del mercato dello streaming musicale“. L’europarlamentare spagnolo Ibán García del Blanco, che ha redatto la risoluzione, ha dichiarato che il Parlamento Europeo “sta dando voce alle preoccupazioni dei creatori europei”, con l’obiettivo di garantire diversità culturale e una equa remunerazione degli autori.

Inoltre, la risoluzione chiede maggiore trasparenza e responsabilità dalle piattaforme di streaming, soprattutto per quanto riguarda algoritmi e strumenti di raccomandazione. Viene richiesto anche di rivelare l’uso dell’intelligenza artificiale per creare o manipolare musica senza consenso (es. le canzoni deep fake).

La delibera arriva in un momento di crescente malcontento tra artisti e fan per i compensi irrisori derivanti dallo streaming musicale, diventato negli ultimi anni la fonte di guadagno principale per la musica.

Chi sono le “mele marce” dello streaming?

Spotify e Deezer, sono state criticate per la loro politica di pagamento basata sul modello “pro-rata”, che distribuisce i ricavi in base alla quota di mercato di ogni artista.

Questo modello favorisce gli artisti più famosi, mentre lascia la maggior parte degli indipendenti e di nicchia con guadagni esigui. Secondo alcune stime, gli artisti devono generare migliaia di stream per guadagnare un solo euro sulle piattaforme.

Alcune piattaforme hanno provato a introdurre modelli alternativi, come quelli “user-centric” o “fan-powered”, che distribuiscono i ricavi in base alle abitudini d’ascolto di ogni utente, piuttosto che alla popolarità complessiva di ogni artista. Tuttavia, questi modelli non sono stati ampiamente adottati o testati, e il loro impatto sull’industria musicale e sugli artisti rimane incerto.

La risoluzione UE per ora è solo un appello

Sebbene la risoluzione sia stata approvata a larga maggioranza, rimane non legislativa. Si tratta di un appello alla Commissione Europea affinché riconosca queste problematiche e introduca una legislazione per affrontarle. Tuttavia, anche se accolto, l’iter per l’attuazione di modifiche normative richiederebbe diversi anni. Quel che è certo è che l’eventuale introduzione di una regolamentazione potrebbe portare a un aumento del prezzo degli abbonamenti sulle piattaforme, che probabilmente vorrebbero mantenere i propri margini di guadagno.



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