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attenzione a questo falso pop-up antivirus, è una truffa

attenzione a questo falso pop-up antivirus, è una truffa

Da Punto-Informatico.it :

È difficile negare che gli hacker abbiano un certo senso dell’ironia. Nulla di più logico che sfruttare come esca un software antivirus per portare avanti i loro attacchi informatici. E se devono scegliere, tanto vale puntare su una delle aziende più note, in modo da ingannare il maggior numero di utenti facendo loro credere che i PC siano stati infettati.

È più o meno così che funziona l’ultima campagna di phishing smascherata da Fox News, in cui gli hacker hanno sfruttato il nome di McAfee per diffondere falsi pop-up e convincere gli utenti ad aggiornare un abbonamento antivirus in realtà inesistente. Dimostrazione dell’astuzia e del cinismo con cui questi criminali colpiscono le loro vittime.

Come funziona la truffa del falo pop-up McAfee

La truffa è molto insidiosa. Mentre si naviga sul web, appare improvvisamente un pop-up sullo schermo. Sembra un avviso di McAfee che avverte che il PC è stato infettato da un virus pericoloso. Inoltre, sembra che l’abbonamento al software stia per scadere. Bisogna rinnovarlo con urgenza per evitare gravi danni al computer.

Ovviamente il pop-up è falso, creato ad arte dagli hacker. Compare infatti anche su computer di utenti che non hanno mai sottoscritto alcun abbonamento McAfee. Ciò che rende particolarmente pericolosa questa truffa è che il messaggio non si attiva visitando uno specifico sito compromesso, come accade di solito in questi casi. Gli hacker sono riusciti con astuzia a inserire il file maligno direttamente nel browser della vittima, in modo che il pop-up fasullo possa apparire in qualsiasi momento senza preavviso. Un espediente decisamente più subdolo ed efficace per cogliere di sorpresa l’utente e spingerlo con l’inganno a fornire i propri dati personali e bancari per risolvere un problema in realtà inesistente.

Particolarmente a rischio sono gli utenti che hanno effettivamente installato il software McAfee sul proprio computer. Il design e il testo del pop-up fasullo sono estremamente convincenti e verosimili. Chi abbocca alla truffa, si ritrova involontariamente a consegnare i propri dati bancari direttamente nelle mani di abili criminali informatici.

Controllare le estensioni per non cadere nella trappola

In caso di sospetto, l’unica soluzione è chiudere immediatamente il browser, svuotare la cache e controllare con attenzione la presenza di eventuali estensioni malevole. Meglio prevenire che curare, per non ritrovarsi con il conto prosciugato da hacker senza scrupoli che sfruttano i nostri stessi software di sicurezza per tenderci una trappola bella e buona.



Fonte Punto Informatico Source link

Piracy Shield, parte la piattaforma nazionale contro lo streaming pirata

Piracy Shield, parte la piattaforma nazionale contro lo streaming pirata



Da Wired.it :

Oltre ai fornitori di servizi internet, Agcom ha convocato anche altri operatori. A cominciare dalle big tech: Google e Microsoft. Big G ha spiegato a Wired che “la ricerca Google supporta gli utenti nel trovare i siti internet, mentre la piattaforma costruita da Agcom serve per notificare coloro che effettivamente forniscono agli utenti l’accesso ai contenuti violativi. Per questo motivo, la ricerca è esclusa da Piracy Shield. Allo stesso tempo, abbiamo lavorato insieme all’autorità per identificare un processo finalizzato alla segnalazione degli url violativi che possono subire il delisting”. Di fatto, una procedura interna. Anche Microsoft conferma a Wired che “sta approfondendo il Piracy Shield per opportune valutazioni”. Mentre spiega di non aver avuto nessun “ruolo attivo nelle fasi di scelta e implementazione della piattaforma cloud” su Azure. Mentre Amazon web services, il braccio cloud del colosso dell’ecommerce, è alla finestra. Ha preso parte ai tavoli tecnici di Agcom, con Google e Microsoft, ma per ora non si è ancora accreditata.

Agcom vuole andare oltre. A quanto apprende Wired, i prossimi a essere convocati per Piracy shield saranno gli operatori di internet satellitare. Starlink di Elon Musk in testa. E poi i gestori di virtual private network, anche se sono vigilati dall’autorità. Il motivo è presto detto: le vpn sono il tallone d’Achille di un sistema come Piracy shield, perché possono far rimbalzare la connessione al di fuori del raggio d’azione degli operatori coinvolti. E vanificare quindi l’oscuramento automatico.

Voglio fare una denuncia

Ma come funziona in pratica la messa offline dello streaming pirata? Piracy shield funziona in automatico: entra una segnalazione, si apre un ticket ed entro 30 minuti gli operatori devono oscurarlo. Tutto, però, parte da un provvedimento cautelare. Una denuncia, insomma, da parte dei detentori dei diritti, da depositare presso Agcom. Ma come si può fare una denuncia e spegnere un sito in 30 minuti? Di fatto, l’atto viene inviato in anticipo. Per esempio, quando un sito pirata pubblica il calendario delle partite in streaming. A quel punto, chi ottiene i diritti segnala la faccenda ad Agcom, che fa le verifiche.

In genere, spiega una fonte interna all’autorità, queste denunce vengono aperte il giovedì in vista delle partite del weekend e l’ente durante il venerdì effettua i controlli per avallare la contestazione. Quando poi, durante la diretta, scatta lo streaming non autorizzato, chi ha i diritti raccoglie prove del flusso video, accede a Piracy shield, carica gli indirizzi Ip o gli Fqdn, allega le prove e apre un ticket. Ci sono 75 secondi per correggere la segnalazione, dopodiché viene caricata in automatico. A quel punto il ticket arriva a tutti i sistemi degli Isp che, a loro volta provvedono a oscurare il sito. Questo può avvenire automaticamente qualora il service provider abbia “agganciato” i propri sistemi a Piracy Shield, oppure manualmente.



[Fonte Wired.it]

Motorola scatenata: moto G54 5G 8GB/256GB OIS a 151€ e moto g84 5G 12GB/256GB OIS sotto i 200€!

da Hardware Upgrade :

Scendono ancora: Motorola moto G54 5G 8GB/256GB oggi costa
151,99€
e Motorola moto g84 5G 12GB/256GB va
per la prima volta sotto i 200€. Entrambi
dono dotati di fotocamera da 50Mpixel con stabilizzazione ottica OIS!
Sono prezzi veramente assurdi.






Nemmeno la concorrenza cinese riesce a stare al passo, considerando che G54 è
un 5G, con 8GB di RAM, 256GB di memoria e adotta persino la fotocamera
principale da 50Mpixel stabilizzata OIS! La
batteria è da 5000mAh, con ricarica a 15W. Meglio ripeterlo:
151,99€,
fino ad esaurimento scorte.


Se potere spendere qualcosa in più, ecco un’altra follia targata
Motorola. Il “fratello maggiore”,
Motorola moto g84 5G 12GB/256GB,
mette in campo ben
12GB di RAM e dispone di una fotocamera principale 50Mpixel stabilizzata OIS
di qualità superiore.
Troviamo inoltre un modulo fotocamera 8Mpixel per
le riprese grandangolari, assente nel G54 5G.
Il SoC è Qualcomm SM6375 Snapdragon 695 5G,
batteria da 5000mAh con ricarica rapida a 30W.

Source link

Smart TV Hisense 40″ QLED ad un SUPER prezzo su Amazon

Smart TV Hisense 40″ QLED ad un SUPER prezzo su Amazon

Da Punto-Informatico.it :

Tra le tante Smart TV prodotte dall’azienda Hisense, il modello da 40″ QLED si distingue come una scelta eccellente per chi desidera dell’ottima qualità ad un super prezzo. Con uno sconto attivo ancora per poco su Amazon, questa Smart TV è disponibile a soli 299€, rappresentando un’opportunità per migliorare la propria visione di film e serie tv.

Smart TV Hisense 40″ QLED, ottima qualità a basso prezzo

La Smart TV Hisense 40″ si presenta con un design elegante e moderno, ideale per qualsiasi ambiente domestico, grazie soprattutto ai bordi dello schermo estremamente ridotti. Il pannello di questa TV è un display QLED da 40 pollici, che offre immagini nitide ed ottimi colori grazie alla risoluzione Full HD.

Smart TV Hisense 40

Oltre alla qualità dell’immagine, questa Smart TV offre anche diverse funzioni avanzate. La connettività è molto dotata, con Wi-Fi integrato e porte multiple, tra cui HDMI e USB, che consentono di collegare facilmente dispositivi esterni, come console di gioco. Il sistema operativo VIDAA U offre un’interfaccia utente fluida e intuitiva, rendendo semplice l’accesso ad un vasto mondo di contenuti, grazie ad app come Netflix, DAZN, Geforce Now, Prime Video e tantissime altre.

Il comparto audio dell’Hisense 40″ non delude, con una buona qualità del suono che arricchisce l’esperienza visiva. La tecnologia Dolby Atmos crea un ambiente sonoro coinvolgente, ideale soprattutto per la visione di film, serie tv e sessioni di gaming. Inoltre, grazie ai controlli vocali di Alexa, è possibile avere il pieno comando sui contenuti da visionare utilizzando semplicemente la propria voce.

Questa offerta attiva su Amazon sulla Smart TV Hisense 40″ QLED, ora disponibile a soli 299€, è un’occasione da cogliere per chi cerca un dispositivo che coniughi qualità visiva, funzionalità avanzate ed un prezzo accessibile. Non lasciarti sfuggire la possibilità di acquistare una Smart TV di ottima qualità ad un prezzo molto competitivo.

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Fonte Punto Informatico Source link

Raspberry Pi pensa alla quotazione in borsa sul listino di Londra

Raspberry Pi pensa alla quotazione in borsa sul listino di Londra

da Hardware Upgrade :

Raspberry Pi, la società nota per le sue board di sviluppo, ha scelto le banche Peel Hunt e Jefferies per prepararsi a una IPO – Offerta Pubblica Iniziale – sul London Stock Exchange.

“Raspberry Pi è nelle prime fasi di preparazione per la quotazione alla Borsa di Londra, in attesa della riapertura del mercato IPO, ha dichiarato in un’intervista l’amministratore delegato Eben Upton”, scrive Bloomberg.

Non è la prima volta che la società pensa di quotarsi: già a inizio 2022 aveva preso in considerazione l’idea. Da allora, però, Raspberry Pi ha ricevuto iniezioni di denaro da ARM Holdings e della divisione semiconduttori di Sony Group.

Upton ha spiegato che quotarsi nel Regno Unito e non negli Stati Uniti non comporterà problemi di accesso per potenziali investitori. “Non c’è alcun arbitraggio (è un’operazione finanziari, ndr) magico da ottenere da una quotazione negli Stati Uniti”, ha affermato Upton. “Dopo aver incontrato i gestori di fondi a New York, sono giunto alla conclusione che non ci sono ragioni convincenti per pensare che le società quotate a Londra non possano accedere al denaro americano”.

Per il listino di Londra si tratta di una buona notizia, dopo un periodo in cui le IPO hanno frenato pesantemente. “Lo scorso anno nel Regno Unito tramite IPO è stato raccolto quasi 1 miliardo di dollari, il livello più basso degli ultimi decenni”, segnala Bloomberg. ARM, la principale società tecnologica del Regno Unito, ha scelto di quotarsi negli Stati Uniti lo scorso anno.

“I gestori del denaro americano ti troveranno se hai una storia azionaria avvincente”, ha affermato Upton, aggiungendo che le aziende devono lavorare per educare gli investitori.

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