Seleziona una pagina
Il destino non è solo nei nostri geni.

Il destino non è solo nei nostri geni.

Già nel 1700 il naturalista francese Lamarck suggeriva ci fosse una cooperazione tra organismi viventi ed ambiente.

Nasce, poi, nel 1900 l’epigenetica, scienza che studia i cambiamenti della funzione genica senza implicazione di cambiamenti nella sequenza del DNA; questi consistono in attivazioni o inattivazioni di geni indotti da fattori esterni quali inquinamento, emozioni, alimentazione, esercizio fisico …in poche parole stile di vita.

Praticamente, le scelte di ciascuno di noi condizionano l’espressione del nostro DNA ed è per questo che l’epigenetica rappresenta oggi la nuova frontiera della medicina.

Il legame tra alimentazione e DNA, in particolare, viene approfondito dalla nutri epigenetica; la ricerca, in tale ambito, vanta ormai numerosi studi che dimostrano come l’esposizione a particolari nutrienti, durante la vita intrauterina, lo sviluppo e la crescita possa programmare a lungo la nostra salute.

Si sente parlare sempre più spesso di potere immunomodulante o immunostimolante di vitamine, minerali, ed è sempre più evidente la relazione tra eccessi alimentari specifici (carne, glutine etc) ed insorgenza di patologie infiammatorie, autoimmuni e cancro;

la globalizzazione, gli interessi economici hanno spinto a introdurre sul mercato alimenti poco costosi nella produzione ma ad alta resa; questi sono però spesso poveri dal punto di vista nutrizionale, basti pensare alle farine… la trasformazione di una farina da integrale a bianca induce una perdita del 100% di vitamina E, 86% di vitamina B1, acido nicotinico, 84 % di ferro e potrei continuare a citare altri numerosi e non meno importanti minerali o vitamine.

Tutto questo ha una relazione con il sempre più crescente numero di patologie infiammatorie, immunitarie e tumorali che registriamo quotidianamente nel nostro paese.

La nutrigenetica ci spiega che dalle nostre scelte a tavola deriva la nostra salute; del resto ormai è noto che soltanto il 50% dei tumori è curabile oggi con i protocolli standard; utilizzando l’alimentazione potremmo arrivare all’ 80%, forse al 90 %.


Possiamo dare una mano alla nostra salute,e mirare ad un miglior livello di benessere e alla longevità facendo scelte consapevoli anche a tavola; teniamo conto che i geni non sono il nostro destino;

forse Fouerbach dicendo ”siamo quel che mangiamo” era già qualche secolo avanti.

Dott.ssa Lisa Raimo Biologa Nutrizionista

Salute in tavola

Salute in tavola

Alzi la mano chi, magari ancora ragazzino, non si è sentito dire quando in preda ad un raffreddore o un’influenza stagionale : “ti ammali perché mangi poca frutta e poca verdura” e dopo poco si è visto porgere una freschissima spremuta di arance; scommetto che se fossimo in un’aula non vedrei una sola mano alzata. 

In altri tempi avrei parlato di saggezza antica … i cosiddetti  “consigli della nonna”… ora possiamo parlare di scienza.

Le arance, come i limoni, il bergamotto, il pompelmo, i mandarini, le clementine, appartengono, infatti, alla famiglia degli agrumi e mai come oggi la letteratura scientifica è ricca di lavori che supportano i benefici dei flavonoidi degli agrumi sulle malattie respiratorie incluso il COVID 19

I flavonoidi sono un gruppo di oltre 6000 molecole ad alto potere antiossidante, utili a contrastare l’attività dei radicali liberi e con essa i livelli di infiammazione; è chiaro che lavorando a questi livelli rivestono un ruolo importantissimo nella prevenzione e nella terapia di numerose patologie e tendenze morbose il cui comun denominatore è l’inflammaging (infiammazione cronica di grado lieve). In particolare l’interesse della scienza si è soffermato, negli ultimi concitati anni pandemici, sull’esperidina.

Scoperta nel lontano 1828 da un chimico francese in seguito ad analisi sullo strato bianco interno delle bucce degli agrumi, quest’ultima ha mostrato avere una forma adatta a legarsi alle spine della corona del virus e quindi a bloccare il legame alla cellula umana.

Inoltre insieme alla quercetina, contenuta in molti vegetali come capperi, mirtilli, cipolle rosse, mele rosse, piselli, mostra effetti benefici nella prevenzione di malattie metaboliche e vascolari che possono complicare il decorso clinico dell’infezione da Sars Cov 2.

In conclusione Esperidina e Quercetina emergono sempre più come buoni candidati per un effetto protettivo e preventivo del virus; dunque in questo periodo di aumentato rischio e durante l’infezione, senza sostituirsi alle mirate terapie mediche, converrà portare in tavola i profumati esponenti della famiglia degli agrumi e vegetali quali broccoli, cavoletti di bruxelles, cipolle rosse, capperi, noci, mandorle, cereali come il grano saraceno, naturalmente ricco di quercetina, e sorseggiare infusi di sambuco.  

Dott.ssa Lisa Raimo Biologa Nutrizionista