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Microsoft annuncia: le chiavi RSA 1024-bit saranno presto deprecate su Windows

Microsoft annuncia: le chiavi RSA 1024-bit saranno presto deprecate su Windows

da Hardware Upgrade :

Microsoft sta compiendo un importante passo avanti nel proteggere gli utenti Windows da potenziali minacce crittografiche. Il gigante di Redmond ha annunciato che deprecherà su Windows le chiavi RSA (Rivest-Shamir-Adleman, dagli studiosi che hanno inventato l’algoritmo) a 1024 bit utilizzate nell’autenticazione dei server Transport Layer Security (TLS).



RSA è un sistema di crittografia asimmetrica che utilizza coppie di chiavi pubbliche e private per crittografare i dati. La forza della crittografia è direttamente correlata alla lunghezza della chiave, con chiavi più lunghe che richiedono un maggiore sforzo computazionale per essere decifrate. Le chiavi RSA a 1024 bit, con una forza di circa 80 bit, sono considerate vulnerabili dagli esperti di sicurezza, mentre le chiavi a 2048 bit, con una forza di circa 112 bit, sono ritenute sicure almeno fino al 2030.


Microsoft annuncia la deprecazione delle chiavi RSA a 1024-bit su Windows

Microsoft ha sottolineato che gli standard internet e gli organismi di regolamentazione vietano l’uso di chiavi a 1024 bit già dal 2013, raccomandando l’adozione di chiavi RSA di lunghezza pari o superiore a 2048 bit. Questa deprecazione punta a garantire che tutti i certificati RSA utilizzati per l’autenticazione del server TLS in Windows soddisfino i requisiti di sicurezza attuali. La novità, però, potrebbe avere un impatto sulle organizzazioni che utilizzano ancora software e dispositivi meno recenti, come stampanti di rete basate su chiavi RSA a 1024 bit.

Una volta che lo standard crittografico verrà eliminato sulle versioni più recenti di Windows, questi dispositivi potrebbero non essere più in grado di autenticarsi con i server sul sistema operativo di Microsoft. Microsoft non ha ancora fornito una tempistica precisa per l’attuazione di questa modifica, ma si prevede che seguirà un annuncio formale seguito da un periodo intermedio durante il quale gli amministratori di Windows potranno identificare e affrontare eventuali problemi di compatibilità.

Per ridurre al minimo eventuali disservizi, Microsoft ha deciso di limitare l’ambito della deprecazione in modo da non influire sui certificati TLS emessi dalle autorità di certificazione aziendali o di test. Tuttavia, l’azienda raccomanda vivamente alle organizzazioni di eseguire la transizione alle chiavi RSA a 2048 bit o più il prima possibile, affidandosi alle più moderne pratiche di sicurezza consigliate.

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Sk hynix, tempismo perfetto: è pronta a produrre in volumi la memoria HBM3E. NVIDIA nel mirino?

Sk hynix, tempismo perfetto: è pronta a produrre in volumi la memoria HBM3E. NVIDIA nel mirino?

da Hardware Upgrade :

Sk hynix ha annunciato di aver avviato la produzione in volumi di memoria HBM3E, seguendo a stretto giro Micron e Samsung. Per il produttore sudcoreano si tratta di un importante traguardo, ottenuto in circa 7 mesi dall’invio dei primi sample ai clienti.

Il comunicato stampa è arrivato con un tempismo perfetto, visto che oggi la memoria HBM3E è al centro della scena mediatica grazie a NVIDIA Blackwell. SK hynix si candida a rifornire NVIDIA di chip tanto per Blackwell quanto per la generazione Hopper, ma ovviamente è aperta a fare altrettanto anche nel caso di AMD, Intel e altre realtà.

La High Bandwidth Memory è considerabile a tutti gli effetti “la memoria dell’intelligenza artificiale“, formata da più chip DRAM impilati verticalmente e interconnessi tra loro per garantire alte prestazioni. La HBM3E è la quinta generazione di HBM e segue HBM, HBM2, HBM2E e HBM3. In termini prestazionali, la HBM3E di SK hynix può processare fino a 1,15 terabyte di dati al secondo, un valore che sembrerebbe collocarla leggermente sotto l’analoga soluzione di Micron.

La casa sudcoreana assicura di aver riposto particolare attenzione alla dissipazione del calore, migliorandola del 10% con una tecnologia chiamata Advanced Mass Reflow Molded Underfill, o MR-MUF2, un processo che prevede il riempimento dello spazio tra i chip impilati con metallo liquido anziché la deposizione di una pellicola.

Sk hynix, come gli altri produttori, ha già messo nel mirino il successore della memoria HBM3E, chiamato HBM4, di cui si vocifera l’avvio della produzione in volumi entro il 2026. Dalla nuova generazione ci si attende un raddoppio dell’interfaccia a 2048-bit, utile a raggiungere una larghezza di banda di almeno 1,5 TB/s. Secondo una roadmap diffusa da Micron, nel 2028 sarà poi la volta della HBM4E in grado di spingersi oltre i 2 TB/s.

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Apple al lavoro per evitare commissioni insostenibili per le app gratuite virali

Apple al lavoro per evitare commissioni insostenibili per le app gratuite virali

da Hardware Upgrade :

In occasione di un workshop tenutosi recentemente sulla conformità al
Digital Markets Act di Apple, lo sviluppatore iOS Riley Testut,
noto per l’emulatore del Game Boy
Advance GBA4iOS
, ha sollevato una preoccupazione cruciale, già
espressa da più parti in precedenza, in direzione della nuova Core
Tecnology Fee di 0,50 euro
che Apple addebiterà per le app
distribuite al di fuori dell’App Store nell’Unione Europea.

Ricordiamo che il meccanismo ideato da Apple prevede che la Core
Technology Fee venga corrisposta, a prescindere che l’app sia distribuita
gratuitamente o a pagamento, per ogni “prima” installazione di app
superiore a un milione di installazioni, creando una situazione in cui uno
sviluppatore potrebbe trovarsi a dover corrispondere commissioni alla
Mela senza mai guadagnare un centesimo
.





Testut ha condiviso la sua esperienza personale relativa proprio a
GBA4iOS, distribuita al di fuori di App Store utilizzando un certificato
aziendale, quando ancora era uno studente di scuola superiore nel 2014.
L’app è stata scaricata oltre 10 milioni di volte: se ciò fosse accaduto
ora, con le nuove regole stabilite dalla Mela per la conformità al DMA,
Testut avrebbe dovuto pagare una commissione di 5 milioni di euro,
una cifra che non può essere nelle disponibilità di un singolo
sviluppatore indipendente che realizza applicazioni a livello hobbyistico
o, almeno, senza particolare ambizioni di lucro.

Rivolgendosi al vicepresidente del diritto normativo di Apple, Kyle
Andeers
, Testut ha chiesto se in una situazione confrontabile la
Mela riscuoterebbe effettivamente una commissione del genere, che potrebbe
mandare in rovina chi sviluppa e distribuisce app solo per soddisfazione
personale. Andeers ha ammesso che Apple sta lavorando per trovare una
soluzione a questo problema
, assicurando che la società non ha
intenzione di soffocare l’innovazione e vuole capire come tutelare i
giovani sviluppatori e le loro famiglie ed evitare che si diffonda il
timore di distribuire app a causa delle potenziali commissioni
insostenibili. Andeers ha invitato Testut a “restare sintonizzato” per una
futura risposta.

Al momento la Core Technology Fee rappresenta un’incognita per tutte
quelle app gratuite o “freemium” che potrebbero diventare
inaspettatamente virali
(e la “viralità”, come abbiamo imparato a
conoscere in questi anni, è del tutto imprevedibile) con la conseguenza di
rendere rischioso la distribuzione di app gratuite al di fuori dell’App
Store.

Basta un po’ di matematica: un’app gratuita distribuita secondo le
nuove regole di conformità al DMA
che dovesse raggiungere due
milioni di “prime installazioni”, metterebbe il suo sviluppatore nella
situazione di dover corrispondere ad Apple 50 mila euro al mese, cioè 600
mila dollari l’anno, anche senza alcun effettivo guadagno. Chiaramente si
tratta di un meccanismo non sostenibile per le app gratuite, che a questo
punto sarebbero costrette ad essere distribuite ad almeno 50 centesimi di
euro solo per raggiungere il pareggio (ma con le noie burocratiche e
fiscali che l’effettiva vendita di un’app si porta dietro, a seconda delle
giurisdizioni).

Al momento l’unica strada che consente agli sviluppatori di app gratuite
e freemium di non incorrere in una situazione del genere è quella di continuare
ad aderire alle “vecchie” regole di App Store
, precludendosi quindi
la possibilità di sfruttare store terzi e mantenendo il tradizionale piano
che prevede commissioni (dal 15% al 30% a seconda del giro d’affari
annuale dello sviluppatore) solo nel caso di effettiva vendita.

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Nothing Phone (2a) è ora lo smartphone di maggiore successo: eccolo a partire da 335€ con fotocamera OIS e con 8/128 GB

Nothing Phone (2a) è ora lo smartphone di maggiore successo: eccolo a partire da 335€ con fotocamera OIS e con 8/128 GB

da Hardware Upgrade :

Nothing Phone (2a), quello che con buona probabilità è lo smartphone Android
più originale e particolare sul mercato, può essere acquistato in prevendita, approfittando di un’interessante promozione.
Prima di tutto è bene ricordare le specifiche principali, molto interessanti:

– Display AMOLED, 6,7″, 1080×2412 pixel, 394ppi 120Hz

– SoC Mediateck Dimensity 7200 Pro 4nm 5G

– 8GB/128GB oppure 12GB/256GB

Fotocamera principale: 50Mpixel stabilizzata OIS

– Modulo grandangolare 50Mpixel 114°

Batteria 5000mAh 45W rapida

Insomma, ottime caratteristiche, Android 14 e tutto ciò che può
vantare uno smartphone recente e alla moda. Veniamo ora alle opzioni di acquisto
in prevendita.


Versione 8GB/128GB con CMF Buds Pro




Come potete vedere, ci sono due colorazioni disponibili per smartphone e cuffie
CMF Buds Pro. Niente male, considerando che è uno smartphone di fascia media con specifiche quasi da top.


Versione 8GB/128GB senza CMF Buds Pro




Versione 12GB/256GB con CMF Buds Pro




Versione 12GB/256GB senza CMF Buds Pro




Discorso identico per la versione da 12GB/256GB.



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Offerte Ring Intercom di Amazon: il citofono intelligente a 47,99€, e un Echo Pop per soli 7€ in più

da Hardware Upgrade :


Amazon le chiama Offerte in anticipo rispetto al grosso evento di offerte conosciuto come Festa delle Offerte di Primavera. Questi prodotti non andranno ulteriormente in sconto e, ovviamente, il bundle più interessante è quello che comprende un Ring Intercom con l’altoparlante Echo Pop, che costa solo 7 euro in più rispetto al solo Intercom.


I dispositivi Ring Intercom richiedono un citofono compatibile e permettono di parlare con i visitatori e aprire la porta dell’ingresso dell’edificio direttamente dall’app Ring. Si ricevono notifiche in tempo reale quando qualcuno suona il citofono e, grazie alla funzione Apertura a distanza, si possono far entrare gli ospiti a casa ovunque ci si trovi. Il dispositivo funziona particolarmente bene in caso di consegne Amazon, visto che si può usare la funzione di Verifica automatica per consentire un tempo di accesso limitato agli autisti per le consegne.




Echo Pop: nuovo design semisferico, suono potente e nuove opzioni di colore


L’ultimo arrivato nella famiglia di dispositivi Echo dispone di un altoparlante a diffusione anteriore progettato su misura per offrire un suono pieno, ideale per camere da letto, appartamenti o qualsiasi piccolo spazio della casa. Basta chiedere semplicemente ad Alexa di leggere audiolibri, riprodurre podcast, aggiungere elementi alla lista della spesa oppure controllare luci e prese intelligenti compatibili. Echo Pop è disponibile nei colori Lavanda, Verde Petrolio, Antracite e Bianco Ghiaccio e normalmente è venduto al prezzo di 54,99 euro.




Molto interessante anche il bundle che combina la Videocamera esterna a batteria Ring (Stick Up Cam) resistente agli agenti atmosferici con la Videocamera interna Ring (Indoor Camera 2ª gen.) per creare un sistema di sicurezza personalizzato con protezione interna ed esterna. E anche quello con il Videocitofono a batteria Ring (Video Doorbell 2ª gen.) e la Videocamera interna Ring (Indoor Camera 2ª gen.).



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Intel presenta diverse novità per il calcolo quantistico

Intel presenta diverse novità per il calcolo quantistico

da Hardware Upgrade :

La varietà di approcci nel mondo del calcolo quantistico rimane una delle molte peculiarità di questo ambito, con diversi produttori che usano metodi molto differenti per creare i qubit ed effettuare i calcoli. Non manca all’appello Intel, che sta sviluppando da tempo diversi elementi nel mondo quantistico: tra gli ultimi annunci troviamo il nuovo Intel Quantum SDK 1.1, un nuovo processore per il controllo dei qubit e la possibilità di usare l’SDK di cui sopra per simulare i protocolli per la correzione degli errori.

Le novità quantistiche da Intel

La prima novità presentata dall’azienda è un chip per il demultiplexing usato per il controllo dei qubit e posizionato vicino ad essi, a temperature di pochi millikelvin: per controbilanciare i colli di bottiglia creati dalle temperature e dalle limitazioni dei cavi e della potenza impiegabile, il nuovo chip usa il demultiplexing per ottenere un segnale che consente di controllare fino a 64 qubit.

Il tema del controllo dei qubit ritorna con un nuovo Quantum Control Processor (QCP), un processore che è responsabile proprio del controllo dell’elettronica che poi genera i segnali analogici usati per eseguire le operazioni sui qubit.

Il nuovo Intel Quantum SDK 1.1 porta con sé diverse novità, tra le quali troviamo quattro nuovi tipi di simulatore di un computer quantistico. Ciascuno di essi ha peculiarità diverse ed è pertanto adatto a simulazioni differenti. La novità forse più interessante, però, è il fatto che i ricercatori di Intel hanno dimostrato come sia possibile sperimentare con le tecniche di correzione degli errori all’interno delle simulazioni, così da sviluppare e affinare tali tecniche in attesa dell’hardware.

L’elenco completo delle novità presentate da Intel è disponibile a questo indirizzo.

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