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Elettrico, benzina o GPL per chi ha reddito ISEE basso. È il leasing inclusivo Dacia

da Hardware Upgrade :

Come cambiare auto quando il reddito è basso, soprattutto se si punta ad una utilitaria elettrica? Dacia prova a dare la risposta, con l’apertura del Programma Mobilità Inclusiva.

Molto semplicemente, si tratta di una proposta di leasing agevolato, per le fasce deboli della popolazione, proprio per due utilitarie tra le più vendute del mercato, Dacia Sandero e Dacia Spring. Per poter accedere alla formula è necessario rispettare alcune condizioni di eleggibilità.

L’offerta è riservata alle persone fisiche, che secondo la documentazione ISEE hanno un reddito non superiore a 15.000 euro. Saranno valutate inoltre diverse tipologie di impiego, anche non stabile, come colf, prima assunzione, apprendistato, lavoratori stagionali, dipendenti agricoli senza continuità. Il cliente dovrà anche essere residente in una delle quattro città dove parte il progetto, ovvero Milano, Roma, Napoli e Bologna. Nel corso del 2024 l’operazione di Mobilità Inclusiva sarà progressivamente estesa a tutte le città metropolitane.

È possibile scegliere tra Sandero benzina, Sandero benzina+GPL e Spring 100% elettrica. Per la Sandero benzina l’anticipo è zero, e successivamente 148 euro per 47 mensilità. Il TAN è 0,99%, il TAEG 2,19%, ed il valore di riscatto è fissato a 8.755 euro. Per Sandero benzina e GPL la rata è la stessa, sempre senza anticipo, ma il TAEG è 2,16% e il valore di riscatto è pari a 9.170 euro.

Se si punta all’elettrica Dacia Spring, resta l’anticipo zero, ma la rata sale a 220 euro al mese, 47 mensilità, TAN 0,99%, TAEG 2,25%, e valore di riscatto più accessibile a 5.962,65 euro. Le offerte sono indicate con scadenza 31 dicembre 2023, e per la Spring è segnalato anche un numero limitato di vetture a disposizione, oltre alla necessità di accedere ai pieni incentivi statali con rottamazione di un vecchio veicolo.

Per chi fosse interessato, trova tutte le informazioni e la documentazione necessaria alla pagina dedicata del sito Dacia.

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Taylor Swift, segreti e curiosità sulla persona dell’anno



Da Wired.it :

Ha appena compiuto 35 anni lo scorso 13 dicembre, Taylor Swift, e si può dire che mai come in questo momento sia sulla bocca di tutti. Eletta persona dell’anno 2023 dal magazine Time, è nel bel mezzo di un tour mondiale, The Eras Tour, che celebra i suoi oltre vent’anni di carriera, dato che ha iniziato quando di anni ne aveva 13. Nel mentre ha venduto 200 milioni di dischi, infranto 117 Guinness record, è l’artista donna che ha guadagnato di più in tour nella storia, l’artista in assoluto più ascoltata su Spotify negli ultimi dodici mesi e si stima che smuova un impero economico che supera il miliardo di dollari. La sua storia d’amore più recente, ultima di una serie di rapporti chiacchieratissimi e coperti ossessivamente dalla stampa, la vede legata a Travis Kelce, campione di football americano: inutile dire che la sua presenza negli stadi a sostegno del fidanzato ha fatto impennare le vendite dei biglietti, delle casacche sportive e di tutto l’indotto.

Figura enigmatica e forse incomprensibile per una fascia di popolazione ormai adulta, Taylor Swift e l’idolo della generazione Z in giù. È riuscita in qualche modo a incanalare un gusto del tutto contemporaneo eppure smaccatamente tradizionale, assorbendo in sé parecchie contraddizioni: partita dalla musica country e dall’immagine della tipica ragazzotta a stelle e strisce (Miss Americana è il suo alter ego nonché il titolo di un suo documentario intimo e rivelatorio), ha saputo evolversi in una popstar mondiale, un po’ sexy un po’ innocua, sicuramente enpowered. Il fatto di aver a un certo punto rotto con la casa discografica che l’aveva lanciata e di star ora ri-incidendo tutti i suoi primi dischi è non solo una mossa inedita nel music business ma anche una rivendicazione di emancipazione e libertà.

Insomma Swift è icona assoluta, modello generazionale, diva controintuitiva, macchina da business. Molte delle sfaccettature vengono raccontate ora in Taylor Swift. The One, scritto da Michele Lallai ed edito da Pendragon: si tratta del primo libro italiano che racconta a 360 gradi non solo la vita e l’affermazione personale della musicista, ma vengono anche analizzati tutti i brani dei suoi 10 album, 144 canzoni che sono anche il pretesto per ripercorrere il suo itinerario artistico e sentimentale. Una lettura che manderà in visibilio i fan più sfegatati, ovviamente, ma anche per chi vuole conoscere segreti e curiosità di un fenomeno pop senza precedenti. Eccone, per esempio, alcuni:

La nonna soprano

Se mamma Andrea era un’esperta di marketing e papà Scott un broker finanziario, che comunque decisero di chiamare la loro bambina in onore di James Taylor, è dalla nonna materna Marjorie che Swift eredita lo spirito musicale. Nata nel 1928, Marjorie Finlay è stata una cantante d’opera che ha raggiunto una discreta notorietà negli Stati Uniti ma soprattutto ha avuto un grande successo in Sud America e a Puerto Rico, dove ha animato anche dei programmi in televisione. Al ricordo della nonna è dedicata Marjorie, dall’album Evermore, ma anche Timeless (dall’album Speak Now) è un tributo a lei.

Abercrombie Girl

Da sempre la passione della piccola Taylor è stata quella della musica, tanto da partecipare a diversi concorsi e concerti locali. Ma in pochi ricordano che ha avuto anche una breve parentesi come modella. Dopo un’esibizione in uno stadio, infatti, fu avvicinata da Dan Dymtrow – manager anche di Britney Spears e Backstreet Boys – che, affascinato dalla sua voce, la prende sotto la sua ala. Ma capisce che bisogna lavorare sulla sua immagine e quindi la fa partecipare a una campagna pubblicitaria di Abercrombie & Fitch, assieme ad altri baldi giovani fisicati. Ovviamente quella non era la sua strada, ma fu anche il battage di magazine come Vanity Fair ad attirare l’attenzione delle major.

La canzone n. 5

Come tanti altri artisti, anche Taylor Swift ha le sue scaramanzie e i suoi rituali. Per esempio è legatissima al numero 13, solitamente associato alla sfortuna ma che lei invece lega a molti fatti positivi (“Sono nata il 13, ho compiuto 13 anni di venerdì 13, il mio primo album è diventato disco d’oro in 13 settimane e la mia prima canzone che è saltata al numero uno in classifica aveva 13 secondi di intro”, dice). Ma un altro vezzo numerologico per lei è legato al numero 5: la quinta canzone di ogni suo album, almeno a partire da Red, è infatti solitamente la più emotiva e intima dell’album. Una cosa nata per caso che però poi si è tramutata in una tradizione attesa dai fan.

L’inflazione

Si chiama Taylor Swift Effect: è l’espressione con cui molti giornali e pubblicazioni hanno nominato l’impatto che questa cantante ha non solo sui gusti e sui consumi musicali, ma anche su una scala economica vera e propria. L’entità numerica dei fan che la seguono è in grado di spostare volumi notevoli, ma non solo: le critiche che lei stessa ha rivolto al sistema di retribuzione degli artisti in streaming su Spotify o al metodo di assegnazione dei biglietti su Ticketmaster ha portato queste aziende a ripensare i loro modelli. Le vendite astronomiche dei biglietti del suo Eras Tour, poi, hanno destato preoccupazione per l’inflazione in paesi come Francia e Svezia, dove sono aumentati all’improvviso i costi di alberghi, ristoranti ecc in vista dell’arrivo dei suoi fan.

I fan

I fan, appunto. In molti sono convinti che uno dei segreti del successo mastodontico di Taylor Swift sia in gran parte dovuto al suo rapporto inedito con i fan, adottando in tutto e per tutto un paradigma contemporaneo e interattivo. I fan della cantante, i cosiddetti Swifties, non sono solo degli ascoltatori passivi e ciecamente fedeli, ma sono una specie di interlocutore privilegiato: lei scrive per loro, dialoga ecc. Da qui un rapporto fedelissimo e “paritario”, pronto a tutto. Come si racconta in Taylor Swift. The One, anche se la cantante non è direttamente legata al termine che designa i suoi appassionati, nel 2019 la sua azienda ha registrato il marchio a fini commerciali. Perché, in fondo, i fan sono appunto la cosa più preziosa che ha.



[Fonte Wired.it]

Total War, Creative Assembly ammette gli errori tra scuse e rimborsi

da Hardware Upgrade :

In un post sul blog aziendale, Creative Assembly si è cosparsa il capo di cenere per aver commesso alcuni errori nello sviluppo della serie Total War e nella gestione del rapporto con la community.

La pubblicazione nel mese di agosto del DLC Shadows of Change per Total War: Warhammer 3 è stata accolta male dai giocatori, con recensioni per lo più negative pubblicate su Steam. Total War: Pharaoh, invece, è stato criticato per il suo prezzo elevato e la mancanza di contenuti.

“[…] Riconosciamo di aver commesso degli errori per quanto riguarda il nostro rapporto con tutti voi. C’è stata una costante conversazione internamente su come possiamo tornare su una base solida. Ciò che è chiaro è che non sarà facile e che richiederà tempo e impegno“, scrive Roger Collum, Vice President di Creative Assembly.

Vediamo la confusione, la frustrazione e la sfiducia nei nostri confronti in tutta la comunità e, onestamente, questo ci spezza il cuore. […] Non possiamo risolvere i nostri problemi dall’oggi al domani, ma lavoreremo per instaurare un rapporto più trasparente e coerente con tutti voi“.

Per quanto riguarda Shadows of Change, la software house punta a offrire un major update gratuito nel febbraio 2024. “A quel punto, diventerà parte del pacchetto per coloro che lo acquisteranno in futuro“, spiega Collum. “Quella data di lancio rappresenta una nostra ambizione, ma non è scolpita nella pietra“.

Di conseguenza, slitta il DLC Thrones of Decay, atteso per l’inverno 2023 e ora spostato ad aprile 2024 per non compiere gli errori del passato e dedicarvi il giusto impegno. “Dopo l’uscita di Thrones of Decay, riveleremo come sarà la prossima serie di contenuti di WARHAMMER III. Il nostro lavoro su questa amata serie non è ancora finito“. Creative Assembly, inoltre, aumenterà gli aggiornamenti al gioco in futuro per risolvere i problemi manifestati dai giocatori.

Per quanto riguarda Total War: Pharaoh, la software house ha annunciato un rimborso parziale a chi l’ha già acquistato. Questo si deve alla decisione di ridurre il prezzo del gioco a 39,99€ rispetto al listino originale (qui informazioni su come ottenere il rimborso). Le edizioni dal prezzo più alto – Deluxe e Dynasty – sono state rimosse.

All’inizio del 2024 verrà rilasciato un aggiornamento gratuito, originariamente previsto come DLC a pagamento. “Abbiamo iniziato il processo di rivalutazione di ciò che verrà dopo per Pharaoh e, anche se non abbiamo tutte le risposte oggi, vogliamo chiarire che non stiamo chiudendo la porta ad altri aggiornamenti più ambiziosi per il gioco in futuro”, ha aggiunto Collum. “Abbiamo ancora grandi progetti, ma vogliamo essere onesti con voi dicendovi che dobbiamo trascorrere più tempo a lavorarci prima di mostrarli“.

Infine, Creative Assembly aumenterà la trasparenza e darà maggiore ascolto al feedback dei fan. Il nostro obiettivo è investire di più sui canali di contatto con i nostri giocatori in futuro, introducendo più voci dallo studio che possano parlarvi direttamente del loro lavoro e di come questo si collega a ciò che volete dai nostri titoli e, soprattutto, continuare ad ascoltare il vostro feedback. Sarà un lavoro in costante evoluzione, quindi abbiate pazienza, ma questa sarà la nostra direzione per il futuro“.

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Flurona, facciamo il punto sull’infezione simultanea da Covid-19 e influenza



Da Wired.it :

Circa due anni fa, a dicembre del 2021, il termine “Flurona” compariva sul media israeliano Ynet per indicare il primo caso noto in Israele di co-infezione da Covid e influenza. Oggi se ne torna a parlare in vista dell’aumento dei contagi, in parte dovuto alla stagionalità dei virus influenzali e in parte alla diffusione di nuove varianti del Sars-Cov-2. Ecco cosa sappiamo riguardo alla pericolosità legata al doppio contagio.

L’origine del nome

La parola Flurona deriva dalla fusione di flu, la traduzione inglese di influenza, con le ultime due sillabe di corona, da coronavirus. Si tratta di un termine a carattere per così dire divulgativo, e che, è bene sottolinearlo, non identifica una specifica malattia, ma la co-infezione con un virus influenzale e il Sars-Cov-2.

La co-infezione causa sintomi più gravi?

Per quanto riguarda i sintomi, gli esperti sottolineano che quelli collegati a Covid-19 non sono distinguibili da quelli dovuti alla doppia infezione, o Flurona appunto. È possibile, riferisce a Rai News Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’IRCCS Ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio e docente presso l’Università di Milano, che i casi di Flurona si presentino con una sintomatologia più accentuata, quindi febbre elevata, dolori muscolari e articolari, e sintomi respiratori di vario tipo.

Anche i risultati di uno studio pubblicato su The Lancet a marzo dello scorso anno indicano che la co-infezione può essere correlata con una sintomatologia più grave. Lo studio aveva preso in considerazione un totale di oltre 200 mila pazienti affetti da Covid-19 e ricoverati presso un ospedale del Regno Unito fra febbraio del 2020 e dicembre del 2021. Fra questi, 227 presentavano, oltre all’infezione da Sars-Cov-2, anche un’infezione con un virus influenzale. E dalle analisi era appunto emerso che l’infezione simultanea con questi due virus era collegata con un rischio maggiore di dover ricevere la ventilazione meccanica, e anche con un aumentato rischio di decesso.

Ancora troppi pochi vaccinati

Non è del tutto chiaro se l’osservazione sia estendibile all’intera popolazione o se siano soprattutto i pazienti fragili a correre un rischio maggiore, quel che è certo è che le armi più efficaci che abbiamo a disposizione per limitare questo rischio sono le vaccinazioni anti-influenzale e anti-Covid-19. E a tal proposito, gli esperti non si stancano di ripetere che le coperture vaccinali per la stagione invernale 2023-2024 non sono, almeno per il momento, quelle sperate. Secondo i dati del Ministero della Salute, al 14 dicembre il numero di vaccinati con la versione aggiornata del vaccino contro il Covid-19 risultava pari a poco meno di un milione e mezzo.



[Fonte Wired.it]

gamification e tecnologie avanzate per l’apprendimento delle lingue

Da Punto-Informatico.it :

Premiata come App dell’Anno da Facebook e come Migliore nuova app da Apple, Mondly è un’applicazione per l’apprendimento delle lingue che offre un’esperienza di apprendimento innovativa e accessibile. Quest’app combina esercizi incentrati sulla conversazione, riconoscimento vocale e lezioni in realtà aumentata per rendere l’apprendimento più semplice e divertente.

Le lezioni di Mondly sono giornaliere e veloci pensate per poter essere svolte in qualsiasi momento, mentre si va al lavoro, nelle pause, in un aereo o a casa. L’app è disponibile sia per smartphone che per PC e offre una leaderboard e statistiche che permettono di  visualizzare la velocità dei  progressi.

Accessibilità 

Utilizzando strategie di gamification e tecnologie avanzate per l’apprendimento delle lingue, Mondly permette di imparare nuove lingue in modo divertente ed efficace. I corsi sono progettati per essere facili ed efficaci,  accessibili in qualsiasi momento e su qualsiasi dispositivo.

Ampia gamma di opzioni

Mondly collabora con madrelingua professionisti e offre più di 1000 combinazioni linguistiche per permettere l’apprendimento a partire dalla lingua madre dell’utente. Include 50 argomenti per preparare agli scenari più comuni, 36 costruttori di vocabolario per un apprendimento rapido delle parole, 41 conversazioni reali per migliorare la fluidità e funzioni grammaticali con tabelle di coniugazione​​.

Tecnologia all’avanguardia

Mondly si distingue anche per l’impiego di tecnologie all’avanguardia: esperti di livello mondiale hanno collaborato con tecnologie premiate per creare Mondly, Mondly Kids, Mondly AR e Mondly VR, offrendo esperienze di apprendimento innovative che trascendono i tradizionali metodi di insegnamento delle lingue.

L’app offre un Chatbot dotato di riconoscimento vocale di prim’ordine e corsi esclusivi in Realtà Aumentata per consentire esercitazioni in conversazioni reali.

Mondly for Business

Mondly by Pearson for Business, infine, è la soluzione di Mondly per l’apprendimento delle lingue dedicata alle aziende, evidenziando l’attenzione della piattaforma non solo per l’apprendimento individuale, ma anche per le esigenze formative aziendali​.

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Fonte Punto Informatico Source link

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