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Cyberpunk 2077, in arrivo la versione live-action



Da Wired.it :

Nonostante i bug e le prime incertezze, Cyberpunk 2077 è stato sicuramente uno dei videogiochi più attesi e venduti degli ultimi anni. Intenzionata a bissare il successo del precedente The Witcher, la casa di videogiochi CD Projekt Red ha lanciato il nuovo titolo videoludico nel 2020, arrivando a vendere nel frattempo oltre 25 milioni di copie: il videogame è apprezzato per il suo vastissimo open world, per la sua storia complessa e immersiva e per l’ambientazione futuristica, che vede anche la presenza di una star come Keanu Reeves. Ora l’intenzione della stessa CD Projekt Red è quella di portare questo universo narrativo sullo schermo, esattamente come già successo appunto con The Witcher.

Nelle scorse ore, infatti, ha annunciato l’intenzione di realizzare un progetto live-action a partire da Cyberpunk 2077 ma al momento i dettagli a riguardo sono davvero molto scarsi. Non è noto nemmeno se la volontà è quella di realizzare un film oppure una serie tv. Di sicuro il progetto sarà realizzato da Anonymous Content, casa di produzione indipendente che negli ultimi anni ha portato alla luce serie come True Detective, Mr. Robot e The Oa ma anche film come The Revenant con Leonardo DiCaprio e Spotlight. Proprio il team di Anonymous Content sarebbe già al lavoro per trovare degli sceneggiatori per una storia originale ambientata nel mondo di Night City (così si chiama la città distopica al centro del videogioco).

Le connessioni e le potenzialità di un titolo come Cyberpunk 2077 nei confronti del mondo della tv e del cinema sono piuttosto evidenti: come detto, Keanu Reeves vi interpreta il personaggio di Johnny Silverhand, ma un’estensione intitolata Phantom Liberty aveva tra i personaggi principali anche Idris Elba. Anche se è presto per dirlo, la speranza dei fan è che almeno uno di questi due attori finisca nel cast del live-action. Inoltre Netflix aveva già realizzato una serie anime intitolata Cyberpunk: Edgerunnerse considerando che nello stesso catalogo è presente l’altro adattamento live-action The Witcher, già rinnovato per una quarta stagione, questo servizio di streaming sembra la casa più papabile per il prossimo progetto. Nulla è deciso, in ogni caso, ma sicuramente arriveranno presto nuovi annunci



[Fonte Wired.it]

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Da Punto-Informatico.it :

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Fonte Punto Informatico Source link

Al volante di Polestar 2 BST Edition 270, l’elettrica bestiale da appassionati, per appassionati

da Hardware Upgrade :

Polestar, il marchio svedese di sole auto elettriche, nato da Volvo per volere della nuova proprietà del Gruppo Geely, ha appena chiuso un terzo trimestre con ottimi numeri, facendo segnare consegne con una crescita del 50% anno su anno, e con i primi nove mesi dell’anno che rappresentano un salto in avanti del 37%.

Si conta quindi di chiudere il 2023 con consegne comprese tra 60.000 e 70.000 vetture, tra cui ci saranno anche 270 esemplari della Polestar 2 BST Edition 270, in cui il numero finale indica proprio la tiratura limitata di questa versione. BST che non è un acronimo particolare, ma semplicemente la contrazione di “beast“, la bestia, soprannome meritato per i suoi due motori elettrici in grado di esprimere 350 kW di potenza, circa 476 CV, con 680 Nm di coppia.


Partiamo subito col dire che questa potenza di sente tutta, e la vettura è divertente da guidare, e forse anche calibrata un po’ meglio rispetto alle altre Polestar 2 di serie. L’accelerazione è repentina, e non solo per la potenza maggiore. La risposta al pedale è più immediata, senza nemmeno qualche micro-lag che abbiamo notato in altre versioni. Allo stesso tempo anche la frenata è notevole, merito dei freni Brembo maggiorati, con dischi forati. La tenuta di strada e la trazione ai massimi livelli sono possibili anche grazie ai cerchi specifici da 21″, con pneumatici Pirelli appositamente realizzati per la BST.

Esteticamente la vettura si differenzia dalla versione di serie grazie ai dettagli aerodinamici in tinta carrozzeria, stesso espediente utilizzato per i bordi dei passaruota. All’esterno si notano anche alcuni piccoli dettagli in giallo-arancio, colore scelto da Polestar per le sue versioni sportive, e che poi si ritrova anche all’interno dell’abitacolo. L’auto ha la stessa batteria “a due piani” della normale Polestar 2, con 78 kWh a disposizione, che offrono secondo il ciclo WLTP fino a 462 km di autonomia.

Lo scatto da fermo non è forse ai massimi livelli, con lo 0-100 km/h che si chiude in 4,4 secondi, ma la velocità di punta è notevole, fino a 250 km/h. Ma Polestar voleva essere divertente da guidare, fatta per chi ama le auto sportive, ed ha cercato per questo un assetto e un’impostazione che consentisse di spingere un po’ di più sul pedale. Le sospensioni Öhlins sono circa il 20% più rigide della versione standard, l’auto è ribassata e nasconde una chicca nel bagagliaio anteriore, quello che comunemente viene chiamato frunk. Gli ammortizzatori anteriori possono essere regolati con un sistema a due vie Öhlins, manualmente con 22 posizioni diverse. Nelle settimane in cui abbiamo avuto l’auto a disposizione abbiamo provato diverse impostazioni, ed effettivamente la BST passa da auto (quasi) da tutti i giorni, ad un frontale rigido, secco, molto direzionale. Ovviamente nell’andatura allegra nelle curva di montagna questo è un plus non da poco.

All’interno la vettura è invariata, ad eccezione dei materiali sostenibili, e dei dettagli citati prima. Ad esempio, le cinture di sicurezza sono nell’insolito colore giallo-arancio visto nei dettagli esterni, una tinta che poi troviamo anche nelle grafiche del software di bordo. L’utente può contare sulla strumentazione digitale con display da 12,3″, che fa il paio con il diplay centrale, orientato in verticale, da 11,15″. Qui troviamo il sistema operativo Android Automotive, ed infatti l’aspetto è simile a quello di un tablet, con la possibilità di scaricare applicazioni aggiuntive. A disposizione anche i più noti screen mirroring per smartphone, ma solo via cavo. Nella parte bassa presente il tappetino di ricarica wireless, per un solo telefono. Al centro della console centrale una leva che ricorda il cambio serve da selettore di marcia. Un po’ vecchio stile, ma comoda da usare nelle manovre.

Polestar ha deciso di non offrire diverse modalità di guida, lasciando sempre tutta la potenza e la coppia a disposizione. Il guidatore si deve affidare al proprio piede, una cosa che abbiamo apprezzato. Si può andare tranquilli, usando l’auto per tutti i giorni, ma appena si preme sul pedale l’auto si trasforma. Ci sono anche due applicazioni dedicate. Una mostra nel display le accelerazioni G a cui è sottoposto il pilota nelle varie direzioni. L’altra invece restituisce i tempi di accelerazione per raggiungere determinate distanze da fermo. Con questo software abbiamo anche ottenuto un tempo migliore di quello dichiarato sullo 0-100.

Spesso la Polestar 2 viene accostata alla Tesla Model 3 per similarità di segmento, dimensioni e tipologia di auto. Sicuramente l’abitacolo del marchio svedese è più curato (comunque con qualche difetto) e con materiali che almeno al tatto sembrano più di qualità. Quasi tutti i componenti sono ben integrati nel design, senza dettagli che appaiono posticci. C’è da dire però che lo spazio a bordo è un po’ più risicato, probabilmente a causa della piattaforma non dedicata all’elettrico. La base è infatti la CMA (Compact Modular Architecture) di Volvo, che ha debuttato nell’ormai lontano 2017. La BST è lunga 4,60 m, larga 1,99 m, alta 1,45 m con un passo di 2,74 m. L’auto ha un cofano di dimensioni importanti, che si discosta dagli ultimi modelli elettrici, ma questo si riflette poi in uno spazio a bordo più ristretto, nonostante la lunghezza della vettura. Anche il bagagliaio non è al top della classe, con 405 litri di capienza, ed un sottofondo che non è un vero e proprio pozzetto. Ci sono anche circa 40 litri nella parte anteriore.

Un fattore sicuramente importante nelle auto elettriche è quello che riguarda la ricarica, è la BST Edition 270 può contare sulla ricarica in corrente continua fino a 155 kW, con la quale servono poco più di 30 minuti per passare dal 10% all’80%. Nel caso serva la ricarica in corrente alternata, il caricatore di bordo arriva a 11 kW.

Come valutare dunque questa versione speciale che unisce il potere produttivo cinese con il design scandinavo? Nelle settimane in cui l’abbiamo guidata ci siamo divertiti parecchio. In strada sembra volare, stabile e precisa, a bordo super silenziosa, comoda e con materiali di prima qualità. Il software è rapido, intuitivo come usare un tablet, una scelta indubbiamente vincente. C’è sicuramente qualche limite. Immaginiamo come prima auto di famiglia, forse troppo limitata negli spazi a disposizione. Il target probabilmente è più l’appassionato che ama le auto sportive, ma vuole passare all’elettrico, e magari ha anche una simpatia per lo stile derivato da Volvo. Il prezzo, che gravita intorno agli 80.000 euro, non è certamente per tutti, ma nemmeno un costo impossibile per un appassionato che vuole divertirsi. L’autonomia, considerando la potenza a disposizione, è nella norma e più che sufficiente, e la potenza di ricarica consente soste brevi. In più Polestar ha già dato prova di poter applicare miglioramenti sostanziali tramite aggiornamenti software OTA, e quindi in futuro, una volta che avrà a disposizione più dati sulle batterie, potrà forse migliorare ancora.

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Monte Bianco: si è ridotto di due metri in due anni



Da Wired.it :

Negli ultimi due anni (tra il 2021 e il 2023) la vetta del Monte Bianco, la più alta dell’Europa occidentale, si è ridotta di due metri. La notizia è arrivata giovedì 5 ottobre da un gruppo di geometri della regione dell’Alta Savoia che, dal 2001, ogni due anni misura l’altezza del massiccio situato tra Italia e Francia. Come scrive Ansa, questo tipo di ricerca serve a monitorare l’impatto delle evoluzioni climatiche sull’arco alpino.

I dati

I dati emersi dallo studio riportano che, a oggi, il Monte Bianco è alto 4.805,59 metri. Per essere precisi, dunque, rispetto al 2021 la riduzione registrata è stata di 2,22 metri. Gli ultimi rilievi sono stati condotti nel settembre 2023 da circa venti ricercatori i quali, divisi in otto squadre, hanno scalato la vetta per studiarla in più punti. Per la prima volta il gruppo si è servito di un drone per condurre le indagini.

Il presidente della Camera dei geometri dell’Alta Savoia Jean des Garets ha spiegato in conferenza stampa che la decrescita potrebbe essere stata generata dalle scarse precipitazioni estive e che “la posizione e l’altitudine della cima del Monte Bianco sono in perpetuo movimento”. Questo continuo movimento, ha continuato de Gartes, “produce variazioni fino a cinque metri” e, in virtù di ciò, i ricercatori non escludono una futura ricrescita del massiccio.

Stando a quanto riporta Internazionale, in poco più di venti anni di misurazioni, nel 2007 il Monte Bianco ha raggiunto il risultato più alto toccando i 4.810,90 metri. Nel 2019 è stato registrato un notevole calo ma il dato non era stato comunicato perché considerato non rappresentativo e, forse, per non destare eccessivo allarmismo.

Cambiamento climatico

Nella conferenza stampa i ricercatori hanno sottolineato che i dati accumulati non devono essere utilizzati “per dire sciocchezze” e che l’interpretazione dei rilievi spetta a scienziati e climatologi e non ai geometri. Per quanto si tenti di evitare strumentalizzazioni, è tuttavia innegabile che il cambiamento climatico sia già in corso. Durante lo scorso settembre, il più caldo di sempre, i ghiacci marini artici e antartici hanno visto una preoccupante e rapida decrescita. Difficilmente i ghiacciai alpini avranno un destino diverso.



[Fonte Wired.it]

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