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Risparmia il 34% sul Miglior Rasoio elettrico: Philips OneBlade

Risparmia il 34% sul Miglior Rasoio elettrico: Philips OneBlade

Da Punto-Informatico.it :

Philips OneBlade è considerato da molti il miglior rasoio elettrico in circolazione. Ora, il bundle con pettine, lama extra e astuccio è in sconto. Il prezzo originale è infatti di 52,99€ ma, in questo momento, potrai pagarlo solo 34,99€. Il risparmio totale diventa così del 34% rispetto al prezzo di listino!

La rivoluzionaria tecnologia OneBlade offre una rasatura efficace e confortevole. La lama, con movimenti rapidissimi (12.000 al minuto), è progettata per affrontare anche i peli più lunghi. Il sistema di protezione a doppio strato, composto da un rivestimento scorrevole e punte arrotondate, rende la rasatura semplice e delicata sulla pelle. La lama a doppia direzione di taglio consente di creare contorni perfetti con facilità, rendendo possibile una rasatura uniforme. Rasa i peli in entrambe le direzioni per ottenere risultati precisi e senza sforzo.

La lama in acciaio inossidabile del Philips OneBlade ha una durata eccezionale, resistendo fino a 4 mesi di utilizzo. Quando è il momento di sostituirla, un’indicazione visiva intuitiva ti avvisa tempestivamente. Il Philips OneBlade non solo è efficace su peli corti, ma si dimostra altrettanto performante su peli più lunghi. La rasatura risulta così liscia e uniforme, garantendo risultati sorprendenti.

In questo caso risulta utilissimo il pettine regolabile 5 in 1 (1-5 mm) che offre la possibilità di rifinire la barba a una lunghezza uniforme. Basta selezionare la lunghezza desiderata e iniziare il taglio per ottenere risultati precisi e personalizzati.

Grazie al cavo di ricarica USB-A, il Philips OneBlade è facilmente ricaricabile sia a casa che in viaggio. Una carica completa, che richiede solo 1 ora, assicura 45 minuti di rasatura continua. Il Philips OneBlade è anche resistente all’acqua (IPX7), semplificando notevolmente le operazioni di pulizia. Basta sciacquarlo sotto l’acqua corrente o eseguire la rasatura direttamente sotto la doccia, con o senza schiuma, per una pulizia rapida e comoda.

Non farti scappare quest’incredibile offerta e compra subito Philips OneBlade con gli accessori, pagando il tutto 34,99€!

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Fonte Punto Informatico Source link

Attenzione a Chameleon, il trojan per Android che disabilita le misure biometriche per rubare il PIN

Attenzione a Chameleon, il trojan per Android che disabilita le misure biometriche per rubare il PIN

da Hardware Upgrade :

Chameleon un trojan bancario che colpisce gli smartphone Android
e che sfrutta una particolare tecnica, subdola e sottile, per poter
prendere il controllo dei dispositivi che infetta. Il trojan disabilita
infatti i sistemi di sicurezza biometrici
, che siano lettori di
impronte digitali o soluzioni di riconoscimento facciale, per indurre
la vittima ad utilizzare il PIN e riuscire, in questo modo, a
registrarlo
.

Il
malware si spaccia per Google Chrome
e viene diffuso sfruttando
Zombinder. Quest’ultimo un meccanismo che permette di abbinare il
malware alle app Android legittime cos che l’utente possa utilizzare
appieno l’app desiderata, che viene regolarmente installata, e non
sospettando la presenza di codice dannoso in esecuzione in background.

Su Android 13 e versioni successive Chameleon pu visualizzare una pagina
HTML per ingannare l’utente a concedere il permesso ai servizi di
accessibilit cos da poter disabilitare i sistemi di sicurezza
biometrici.





Fonte: Threat
Fabric

Quando l’utente, per sbloccare il telefono o qualsiasi servizio protetto
dall’autenticazione biometrica, costretto ad inserire un PIN o una
password, Chamelelon registra le informazioni inserite dall’utente,
cos da utilizzarle in seguito per eseguire attivit dannose passando
inosservato
.

Chameleon pu inoltre pianificare i task da eseguire usando l’API
AlarmManager per gestire i periodi di attivit e stabilire quali azioni
compiere. A seconda delle condizioni dello smartphone, il malware si
adatta al lancio di attacchi overlay o alla raccolta di dati sull’utilizzo
delle app per decidere il momento migliore per agire.

La minaccia Chameleon pu essere aggirata evitando di installare APK
non provenienti da fonti ufficiali
, dal momento che Zombinder viene
distribuito principalmente tramite canali non affidabili. Inoltre sempre
bene prestare attenzione alle richieste di permessi ai servizi di
Accessibilit prima di concedere l’autorizzazione.

Chameleon era gi stato individuato in una variante precedente nel mese
di aprile, quando si spacciava per app bancarie e per la piattaforma di
criptovalute CoinSpot, effettuando operazioni di keylogging, furto di
cookie di sessione e furto di SMS sui dispositivi compromessi. La nuova
variante di Chameleon ha espanso il proprio raggio d’azione geografico
arrivando a diffondersi anche in Italia.

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Mamma, ho perso l’aereo, come hanno fatto i ladri a sopravvivere alle trappole di Kevin?

Mamma, ho perso l’aereo, come hanno fatto i ladri a sopravvivere alle trappole di Kevin?



Da Wired.it :

Il sito americano Thrillist, già qualche anno fa, aveva fatto un lungo elenco di tutte le 85 ferite inferte dall’ingegno del piccolo McCallister ai “poveri” Harry e Marv. Il dottor Diego Ponieman, internista di New York, aveva conteggiato tutti i danni potenzialmente a lungo termine che i due avrebbero subito: scivolare e cadere dalle scale sulla schiena, per esempio, può provocare gravi danni alla colonna vertebrale e anche traumi cranici; essere colpiti da proiettili di un fucile a aria compressa potrebbe avere danni permanenti se il colpo parte a corto raggio (e, viene da aggiungere, se colpisce aree delicate come i testicoli); venire centrato in piena faccia da un ferro da stiro bollente non lascia solo cicatrici superficiali, ma potrebbe provocare vere e proprie ustioni e ancora traumi cranici; lo stesso essere centrati in testa dal getto di una fiamma ossidrica, che verosimilmente avrebbe causato ustioni di secondo grado e anche necrosi del cranio.

In generale, nessuna di questi incidenti può essere di per sé letale, ma ognuna di queste potrebbe aver causato dei danni molto pesanti, se non permanenti. Come se non bastassero tutti i colpi inferti, verso la conclusione del film Harry e Marv inseguono Kevin aggrappandosi a un filo che porta dalla dimora principale fino a una casetta sull’albero: con tanto di cesoie, però, il giovane surviror taglia la corda e fa precipitare i due di parecchi metri. Ecco, forse sarebbero sopravvissuti anche a questo ultimo trauma, ma sicuramente a fatica sarebbero riusciti ad alzarsi sulle proprie gambe. Un collare ortopedico garantito per almeno un mese. Insomma, Harry e Marv possono anche sperare di salvarsi dalle grinfie a questo punto malefiche di Kevin, ma ne avranno la vita decisamente segnata (salvo tornare, senza colpo ferire, nel sequel ambientato a New York). Noi invece continueremo a vedere Mamma ho perso l’aereo con lo stesso spirito di sempre. Forse.



[Fonte Wired.it]

primo OK dal Consiglio UE

primo OK dal Consiglio UE

Da Punto-Informatico.it :

I rappresentanti degli Stati membri (Coreper) hanno raggiunto una posizione comune sulla proposta di regolamento presentata dalla Commissione europea il 18 aprile 2023. Il cosiddetto Cyber Solidarity Act prevede di rafforzare la solidarietà e le capacità dell’Unione europea nel rilevamento delle minacce e degli incidenti di cybersicurezza, oltre che la preparazione e la risposta agli stessi attraverso la creazione di uno cyberscudo europeo e un meccanismo globale per le emergenze.

Principali obiettivi e modifiche del Consiglio

Gli obiettivi principali del Cyber Solidarity Act sono: sostenere il rilevamento e la conoscenza delle minacce e degli incidenti di cybersicurezza significativi o su vasta scala, rafforzare la preparazione e proteggere i soggetti critici e i servizi essenziali (ad esempio gli ospedali), rafforzare la solidarietà a livello dell’UE, la gestione concertata delle crisi e le capacità di risposta in tutti gli Stati membri, contribuire a garantire un panorama digitale sicuro per i cittadini e le imprese.

Per rilevare le minacce informatiche gravi in modo rapido ed efficace è prevista l’istituzione di un cyberscudo europeo, ovvero un’infrastruttura costituita da centri operativi di sicurezza (Security Operations Centre, SOC) nazionali e transfrontalieri che condivideranno le informazioni, rileveranno le minacce informatiche e metteranno in atto le necessarie misure, utilizzando intelligenza artificiale, analisi dei dati e altre tecnologie avanzate.

Il regolamento prevede inoltre un meccanismo per le emergenze e un meccanismo per la valutazione degli incidenti. Il Consiglio UE ha apportato alcune modifiche, tra cui quelle che chiariscono la terminologia, aggiornano le definizioni per allinearle a quelle di altre normative in materia e sottolineano la natura volontaria della partecipazione degli Stati membri ai meccanismi istituiti.

La posizione comune permette ora di avviare i negoziati con il Parlamento europeo che porteranno alla versione finale del Cyber Solidarity Act da sottoporre alla votazione in seduta plenaria.



Fonte Punto Informatico Source link

Il telescopio spaziale James Webb ”a caccia” di nane brune in IC 348

Il telescopio spaziale James Webb ”a caccia” di nane brune in IC 348

da Hardware Upgrade :

In queste ultime settimane sono state rilasciate molte immagini catturate dal telescopio spaziale James Webb. Recentemente abbiamo scritto della nuova immagine di Urano (dopo quella catturata nella prima metà dell’anno) così come quella della supernova Cassiopea A. Negli scorsi giorni una delle immagini più belle esteticamente e ovviamente ricca di informazioni per gli scienziati è quella di IC 348. Si tratta di una zona di formazione stellare che si trova a circa 1000 anni luce dalla Terra nella costellazione di Perseo.

Qui gli scienziati sono particolarmente interessati a cercare nane brune di piccole dimensioni. L’Universo ha una grande varietà di tipologie stellari, anche se nell’immaginario collettivo il Sole rappresenta quella che più facilmente identificabile come “stella”. Le nane brune sono una varietà particolare di dimensioni ridotte e che pur formandosi dal collasso gravitazionale non hanno abbastanza massa per iniziare il processo di fusione nucleare. Queste caratteristiche le rendono particolarmente sfuggenti agli occhi degli scienziati con questi ultimi che possono però sfruttare nuovi telescopi proprio come il JWST.

Il telescopio spaziale James Webb e l’immagine di IC 348

Come scritto, le nane brune sono sfuggenti tanto che le loro dimensioni sono simili a quelle di giganti gassosi (più grandi di Giove che non è “una stella mancata”) più che a stelle e rappresentano una “linea di demarcazione” tra stelle e pianeti veri e propri. Gli scienziati sono interessati a scovare le più piccole nane brune e attualmente il record appartiene a una piccola nana bruna che ha solamente tre o quattro volte la massa di Giove.

Click sull’immagine per ingrandire

Per scovare questa piccola stella i ricercatori hanno pensato di analizzare il giovane ammasso stellare IC 348 (ha un’età stimata di cinque milioni di anni, pochissimo in termini cosmici) con il telescopio spaziale James Webb. La scelta non è stata ovviamente casuale. La giovane età dell’ammasso permette di avere una migliore rilevazione nell’infrarosso, proprio la tipologia di emissione che sfrutta il JWST.

In particolare è stato utilizzato lo strumento NIRCam nel vicino infrarosso così da poter identificare questi sfuggenti oggetti celesti. Dopo le prime analisi è stato invece utilizzato NIRSpec per caratterizzarli. Come spiegato una delle difficoltà era distinguere piccole nane brune da galassie lontane sullo sfondo. L’immagine catturata da NIRCam del telescopio spaziale James Webb copre 0,6 anni luce ed è stata catturata il 28 agosto 2022 sfruttando i filtri F277W, F360M e F444W ai quali sono stati assegnati i colori blu, verde e rosso.

ic 348 webb

Tre sono stati gli oggetti particolarmente interessanti. Si tratta di nane brune con massa compresa tra le tre e le otto masse gioviane con temperature superficiali da 830°C a 1500°C. I meccanismi di formazione di questi corpi sono ancora ipotesi. Gli scienziati non hanno ancora la certezza che effettivamente siano nane brune (anche se è l’ipotesi più probabile) e potrebbe anche trattarsi di esopianeti giganti strappati ad altri sistemi. Nuovi dati potrebbero aiutare nella definitiva definizione di questi oggetti.

Catarina Alves de Oliveira (dell’ESA e co-autrice della ricerca) ha spiegato che “è abbastanza facile per i modelli attuali creare pianeti giganti in un disco attorno a una stella. Ma in questo ammasso sarebbe improbabile che questo oggetto si sia formato in un disco, formandosi invece come una stella, e tre masse gioviane sono 300 volte più piccole del nostro Sole. Quindi dobbiamo chiederci, come funziona il processo di formazione stellare in masse così molto, molto piccole?”.

Essendo di dimensioni simili a grandi esopianeti, gli scienziati possono anche sfruttare le piccole nane brune per capirne similitudini e differenze. Le nane brune possono essere più facili da studiare in quanto non è presente una stelle principale che può nascondere l’esopianeta all’osservazione. Sempre all’interno dello stesso studio effettuato con il telescopio spaziale James Webb è stata anche identificata una molecola composta da atomi di carbonio e idrogeno (un idrocarburo). Molti dati sono ancora da chiarire su questi particolari oggetti celesti, ma i nuovi strumenti scientifici potranno aiutare gli scienziati a fare maggiore chiarezza anche per queste stelle che non brillano (come le altre).

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