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Pechino intima agli operatori telefonici di dire addio ai chip di Intel e AMD entro il 2027

Pechino intima agli operatori telefonici di dire addio ai chip di Intel e AMD entro il 2027

da Hardware Upgrade :

Non solo i PC e i server legati all’apparato governativo, Pechino avrebbe chiesto ai più grandi operatori telefonici cinesi di sbarazzarsi dei chip di aziende straniere presenti nelle loro infrastrutture di rete entro il 2027.  Ne scrive il Wall Street Journal, citando fonti a conoscenza dei fatti.

La mossa potrebbe impattare sul giro d’affari di Intel e AMD, ma soprattutto testimonia come le tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina stiano sempre più spaccando il mondo a livello tecnologico. Dazi e restrizioni da ambo le parti stanno facendo il resto.

Nel 2022 le imprese statali cinesi hanno ricevuto l’ordine di sostituire i software per l’ufficio con prodotti nazionali entro il 2027. Poche settimane fa l’ordine di eliminare gradualmente i chip di Intel e AMD dai PC e dai server governativi.

Adesso, il Ministero dell’Industria e della Tecnologia dell’Informazione cinese ha ordinato agli operatori di telefonia statali di ispezionare le loro reti per verificare la presenza di semiconduttori non cinesi e di fissare tempistiche per la loro sostituzione.

Con realtà come HUAWEI e non solo, gli operatori cinesi non dovrebbero avere grandi problemi a passare alle soluzioni nazionali, specie nel lasso di tempo stabilito. Come sempre, la misura attiene al tema della sicurezza nazionale, a volte foglia di fico per alcune decisioni ma, nel caso delle reti di comunicazione, “scusa” che tiene perfettamente.

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Come scrivere il proprio curriculum con ChatGPT

Come scrivere il proprio curriculum con ChatGPT

Da Punto-Informatico.it :

Cercare lavoro è una fase complessa, ma il primo passo fondamentale è senza dubbio la creazione del curriculum. Questo documento deve rappresentare efficacemente le esperienze passate e mettere in evidenza le competenze più rilevanti per la posizione lavorativa ricercata. In quanto, è di fondamentale importanza distinguersi tra i numerosi curriculum che ogni azienda riceve quotidianamente e che, dopo l’invio della candidatura diventa uno tra i tanti che vengono analizzati da un potenziale datore di lavoro per identificare i candidati più promettenti.

Nonostante la presenza di diversi servizi e strumenti sul web che permettono di realizzare un curriculum, e nonostante i numerosi consigli disponibili online, non è sempre chiaro da dove iniziare. Fortunatamente, è possibile sfruttare, anche in questo settore, le potenzialità degli strumenti AI, come ChatGPT. Ecco, quindi, come utilizzare ChatGPT per creare un curriculum da zero.

Come creare un curriculum con ChatGPT

La comunicazione diretta e rapida con i chatbot, come ChatGPT, consente di formulare domande e inserire prompt in pochi secondi. Questo permette, tra le molte attività, di creare un curriculum da zero o di migliorare uno già esistente in tempi brevi. Tuttavia, nonostante l’intelligenza artificiale si trovi a un punto di svolta nella sua evoluzione, rimane fondamentale modificare, correggere e personalizzare qualsiasi tipo di testo.

Come creare un curriculum con ChatGPT

Nella pratica, per iniziare a sfruttare ChatGPT per la creazione del curriculum esistono due opzioni: utilizzare le funzionalità base di ChatGPT con accesso gratuito, oppure, con un abbonamento a pagamento, sfruttare i plugin disponibili nella versione ChatGPT Plus. Iniziando con le funzioni base, quindi con un account gratuito su ChatGPT, è essenziale comprendere come creare un curriculum vitae. Sebbene ChatGPT possa assistere nella creazione di un curriculum vitae, il processo potrebbe essere più complesso di quanto si possa immaginare. Il primo passo consiste certamente nel redigere una struttura generale del curriculum vitae per ottenere una prima bozza, per poi iniziare a creare il proprio curriculum vitae.

Il primo passo effettivo, quando si crea un curriculum vitae con ChatGPT, consiste nell’inserire una richiesta più generale, come ad esempio inserire un prompt del tipo: “Genera la struttura di un curriculum vitae ideale per trovare lavoro come agente immobiliare”. Ricordando che, come per qualsiasi richiesta fatta a ChatGPT, è necessario aggiungere dettagli come il tono, la lunghezza, la struttura. Dopodiché, proseguire inserendo ulteriori informazioni più personali, come le competenze acquisite, una dichiarazione o un riepilogo, un passo alla volta. Purtroppo, il processo non sarà certamente rapido, ma richiederà tempo e attenzione. Infatti, dalla prima struttura è poi possibile procedere al secondo passaggio, personalizzando gradualmente il curriculum vitae.

Come compilare con ChatGPT il proprio curriculum

La struttura rappresenta solamente la base per la creazione del curriculum con ChatGPT. Dopo aver ottenuto tutte le informazioni più utili, con il passaggio precedente, è possibile utilizzare il ChatBot per creare un riepilogo o un elenco delle proprie esperienze lavorative. Nello specifico, sarà sufficiente chiedere a ChatGPT di evidenziare le abilità più interessanti e utili per il tipo di lavoro che si sta cercando, iniziando a inserire nella richiesta a ChatGPT le esperienze professionali, specificando anche il proprio ruolo e i compiti svolti nel tempo. Questo aiuterà ChatGPT a creare un riassunto delle esperienze in modo semplice e lineare.

Una volta chiarite le migliori esperienze e come strutturarle all’interno del curriculum, è possibile chiedere a ChatGPT di aggiungere le date di inizio e fine applicabili al periodo dell’esperienza lavorativa, accelerando così l’inserimento di informazioni essenziali presenti su un curriculum. Inoltre, sarà possibile ottenere rapidamente suggerimenti su come migliorare una frase o esprimere un concetto in modo più fluido e chiaro. Ma soprattutto, ChatGPT si rivela essere lo strumento perfetto per personalizzare rapidamente il curriculum per ogni candidatura.

Come utilizzare ChatGPT per delineare le competenze del curriculum

Il passaggio fondamentale, per creare un ottimo curriculum con ChatGPT, consiste nell’unire le capacità dell’intelligenza artificiale con le modifiche personali. Prima di ogni modifica, è altresì importante ottenere da ChatGPT un riassunto o un testo che riesca a mettere in luce le competenze più rilevanti da inserire nel curriculum.

Come scrivere il proprio curriculum con ChatGPT

Per ottenere un curriculum perfettamente in linea con l’offerta di lavoro, è fondamentale includere nella richiesta a ChatGPT non solo le proprie competenze, ma anche le esigenze o le richieste specifiche dell’azienda presenti nell’annuncio di lavoro. Fornendo tutte le informazioni necessarie, ChatGPT sarà in grado di generare un riassunto o una serie di suggerimenti su quali esperienze e tipi di lavoro mettere in evidenza. In ogni caso, è importante ricordare che ChatGPT non genererà un curriculum perfetto immediatamente, ma può fornire i suggerimenti giusti per evidenziare le competenze più rilevanti per un tipo specifico di lavoro che si sta cercando, non solo nell’ambito della carriera e del lavoro, ma anche nel percorso di studi intrapreso prima della carriera. Anche se i datori di lavoro si concentrano spesso sulle esperienze e sul tipo di lavoro svolto, è sempre importante evidenziare anche il percorso accademico e tutte le competenze acquisite durante gli studi.

Tutte queste informazioni possono essere ottenute inserendo un semplice prompt che può essere modificato e gestito a seconda delle esigenze quando si cerca lavoro, come ad esempio “crea una lettera di presentazione accattivante in base alle mie competenze”, inserendo le competenze specifiche, o “aiutami a creare un curriculum che evidenzi le mie esperienze e competenze”. Successivamente, sarà necessario procedere in autonomia, organizzando tutte le informazioni e creando un curriculum adatto al tipo di lavoro che si sta cercando. Senza dubbio, ChatGPT è il supporto ideale da utilizzare quando non si sa da dove cominciare. Inoltre, la situazione può essere semplificata ulteriormente con ChatGPT Plus, sfruttando i suoi strumenti personalizzati.

Come scrivere un curriculum con un GPT personalizzato

La versione a pagamento di ChatGPT offre funzionalità personalizzate e facilita la creazione di un curriculum vitae più rapidamente rispetto alla versione gratuita. Questo risulta particolarmente vantaggioso nel caso in cui sia presente un curriculum da rinnovare, modificare o gestire in modo più efficace.

In particolare, è possibile selezionare GPT personalizzato su “Esplora GPT” e inserire “curriculum” nella barra di ricerca. Successivamente, basterà caricare una versione PDF del curriculum e inviare un messaggio a ChatGPT chiedendo di analizzarlo che fornirà i migliori consigli per perfezionarlo in pochissimi secondi. In ogni caso, indipendentemente dall’utilizzo della versione premium o gratuita, ChatGPT, sebbene possa richiedere alcune modifiche post-generazione, può essere un perfetto alleato per risparmiare tempo, rendere la scrittura più concisa e accattivante e ottenere riscontri su quelle esperienze lavorative che potrebbero risultare eccessivamente lunghe e non facilmente leggibili da parte di un datore di lavoro.



Fonte Punto Informatico Source link

Multipresa SALVASPAZIO con 11 prese e USB comodissima: solo Amazon

Da Punto-Informatico.it :

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Sulla parte frontale hai 4 prese di tipo schuko, su due laterali hai 4 entrate bivalenti e sul terzo e ultimo laterale, sono posizionate 3 prese USB per collegare direttamente dispositivi e accessori tech.

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Fonte Punto Informatico Source link

OPPO Reno11 F 5G: vuole durare più di tutti! La recensione

OPPO Reno11 F 5G: vuole durare più di tutti! La recensione

da Hardware Upgrade :

OPPO Reno11 F 5G è il nuovo medio di gamma della serie presentato da OPPO in quel di Courmayeur. È un telefono solido, robusto, con qualità costruttive in linea con quanto fatto dall’azienda cinese nel corso degli anni. Possiede un design riconoscibile e in qualche modo anche un po’ originale, il processore seppur non Snapdragon è in linea con le aspettative e il comparto fotografico permette buoni scatti. 

Quello che però ci ha convinto di questo nuovo OPPO Reno11 F 5G è il fatto di essere uno smartphone volenteroso perché cambia l’atteggiamento dell’azienda nei confronti degli utenti mostrando meno i muscoli con specifiche da urlo ma puntualizzando alcune funzionalità e soprattutto una qualità di livello superiore per raggiungere quello che tutti vogliono: uno smartphone che duri il più possibile.

 

OPPO Reno11 F infatti si concentra su due caratteristiche fondamentali che insieme non fanno altro che permettere di avere tra le mani uno smartphone di qualità: la stabilità e l’affidabilità. OPPO è sempre stata tra le prime aziende a coniugare l’aspetto estetico con tecnologie all’avanguardia guardando però anche ad un aspetto che oggi, più che mai, risulta importante ossia la sostenibilità che sappiamo bene va di pari passo con il rispetto per l’ambiente. Ecco perché Reno11 F è pensato per durare almeno 4 anni senza dare ”pensiero” agli utenti e soprattutto mantenendo una qualità di livello superiore. Come? Scopriamolo insieme.

OPPO Reno11 F 5G: Prezzo e Promo lancio


Dal 2 al 14 aprile 2022 se si acquista lo smartphone e si registra la prova di acquisto entro il 28 aprile è possibile ricevere inclusi nel prezzo: 



 

UNBOXING

Il nuovo OPPO Reno11 F 5G viene venduto con una confezione simile a quella del passato per estetica e contenuti. Sono presenti tutti gli accessori che vengono ormai posti in essere da tutti, OPPO compresa. La dotazione infatti che abbiamo ricevuto vede la presenza chiaramente dello smartphone e di un cavo Type-C, lo strumento per l’espulsione dell’alloggiamento della doppia SIM. In questo caso non abbiamo una custodia protettiva (che però potrà arrivare gratuitamente con la promo dell’acquisto) e neanche l’alimentatore. In questo caso però, sempre con le promozioni, è possibile avere a soli 9,99€ invece di 39,99€, proprio il caricatore SUPERVOOC da 67W che permetterà di ricaricare velocemente lo smartphone. 

DESIGN: meglio di quanto non ci si aspetta

Lo sappiamo, il design di uno smartphone, oggi, è forse una delle prerogative che in alcuni utenti portano a scegliere un brand piuttosto che un’altro. L’aspetto estetico è sicuramente la ‘’carta d’identità’’ di un device che non fa altro che rimandare indirettamente al brand. Un giro di parole per farvi capire che oggi giorno non è facile innovare lato estetico uno smartphone perché si deve sottostare ad alcuni vincoli hardware come le fotocamere sempre più importanti in termini dimensionali. 

OPPO ha da sempre guardato a questo aspetto. Negli anni ha sempre realizzato studi sulla ricerca dello stile anche in uno smartphone e abbiamo visto molte unità fare sicuramente meglio di molti altri produttori in quanto a gusto estetico. OPPO Reno11 F 5G di certo non passerà inosservato in mano per quel suo stile un po’ industriale con cornici estreme in policarbonato ma anche per quella scocca in vetro caratterizzata da un comparto fotografico dalle dimensioni importanti che occupa una buona parte del device posteriore. Il lavoro di progettazione da parte degli ingegneri è stato importante e si è spinto dove altri invece si sono fermati ad un semplice device identico a tutti gli altri.  

Reno11 F 5G anteriormente si presenta non molto differente da quanto visto con altri device: lo schermo è estremizzato nelle sue cornici, possiede un foro al centro nella parte superiore dove viene posizionata la fotocamera da 32 Megapixel per i selfie. Non ci sono curvature perché il pannello è completamente flat ossia piatto e ammettiamo che la presa in mano risulta comoda grazie ad uno spessore non esagerato.  

Girando lo smartphone sul retro però ci troviamo di fronte ad un aspetto minimale che richiama lo stile OPPO degli ultimi mesi in questa fascia di prezzo con il comparto fotografico inglobato sulla scocca e con uno spessore dei sensori davvero poco importante, cosa che aiuterà molto nel posizionare lo smartphone su di una scrivania o di una superficie piana, non facendolo traballare. Anche qui c’è molto di industriale nello stile a causa dell’assenza di cornici arrotondate.

Cornici che sono in policarbonato ma in tinta con la colorazione dello smartphone e che fanno da contrasto con quella che è invece la cover posteriore di Reno11 F 5G in vetro. Le ditate in questo caso non ci sono e non si vedono praticamente mai grazie ad una particolare texture scura realizzata da OPPO. Inoltre la sensazione al tatto è di incredibile qualità con una robustezza del device che non ci può che confortare nell’uso di Reno11 F anche in situazioni più estreme. E lo abbiamo provato in montagna a 3500 metri anche sulla neve senza avere la minima preoccupazione. Oltretutto è presente la certificazione IP68 quindi non avrete problemi contro acqua e polvere. Nonostante dimensioni generose (161.1 x 74.7 x 7.5 mm) l’ergonomia è molto buona, per altro avvantaggiata da un peso di soli 177 grammi.

Il sensore per lo sblocco con l’impronta digitale è posto al di sotto del display. Funziona come sempre molto bene. Ha un’ottima velocità di riconoscimento, in totale sicurezza, e con una buona ampiezza di superficie. I pulsanti sono invece nella solita posizione con quello di accensione e spegnimento sulla parte destra mentre il bilanciere del volume viene posizionato in modo opposto sulla sinistra con un doppio pulsante per il volume su e giù. Il resto vede la presenza di una porta USB-C di ultima generazione, un altoparlante stereo che lavora in combinazione con una feritoia nella parte inferiore dove è inserita anche la capsula auricolare. Audio stereo capace di raggiungere valori di esposizione musicale elevati sia per quanto concerne il volume che per la qualità. 

OPPO Reno11 F vede la presenza di una doppia SIM con anche l’espansione della memoria. C’è chiaramente la rete 5G che garantisce non solo una velocità di navigazione superiore ma anche una perfetta resa in ambiente quotidiano. Nell’uso di tutti i giorni non abbiamo avuto problemi nell’aggancio con la rete veloce 5G, dove presente, con navigazione ad alta velocità senza surriscaldamenti anomali, segno che il lavoro fatto da OPPO con i suoi ingegneri lato connettività è stato ottimale. A livello di storage troviamo qui una sola versione ossia quella con 256GB di memoria interna UFS 3.1 che possono essere espansi con microSD. Il resto poi prevede connettività di ultima generazione con Bluetooth 5.2 ma anche A-GPS Dual Band. E anche qui non abbiamo avuto problemi di localizzazione: lo smartphone prende subito il segnale GPS, lavora bene in navigazione e tutto è come ci si attenderebbe da un device di questo livello. 

Da puntualizzare il fatto che OPPO con Reno11 F ha deciso di rendere più duraturo e soprattutto più affidabile lo smartphone pur proponendolo in una fascia media di prezzo. Per farlo l’azienda ha considerato i risultati di Gfk del 2023 che hanno dimostrato come la tendenza degli utenti sia quella di conservare sempre di più i propri smartphone. Pensate che almeno i due terzi degli utenti in Europa tengono il proprio telefono in media per almeno due anni e questo, se ve lo state chiedendo, rispetto agli ultimi 5 anni è un aumento di 1,3 volte. Non solo perché addirittura il 36% continua ad usare lo stesso smartphone per tre o più anni.

Ecco il motivo per il quale OPPO ha pensato ad un Reno11 F che sia duraturo nel tempo pur mantenendo dei livelli superiori di qualità. Questo è possibile grazie ad una stretta collaborazione con i fornitori che vengono accuratamente scelti dall’azienda in modo tale da poter avere componenti personalizzati e capaci di garantire qualità migliori. Oltretutto sappiate che esistono per OPPO dei team e delle linee di produzione specializzate che producono appunto solo componenti per l’azienda cinese capaci di soddisfare requisiti standard più elevati del settore. L’esempio più eclatante è senza dubbio quello del display: ogni display di Reno11 F viene assemblato in una camera bianca di classe 1000 priva di polvere tale da soddisfare oltre 270 specifiche per una produzione rigorosa in termini qualitativi.

Chiaramente per raggiungere un livello superiore non servono solamente componenti dagli standard più elevati ma anche dei test rigorosi ai quali devono essere sottoposti gli smartphone prima di arrivare nelle mani degli utenti. OPPO sottopone i suoi device ad una serie molto ampia di test qualità e affidabilità, addirittura utilizzando ingegneri ed esperti tecnici indipendenti. Numeri alla mano sappiate che Reno11 F è stato sottoposto ad una serie ”quasi” infinita di test:

  • 100.000 pressioni dei tasti del volume
  • 200.000 pressioni del tasto di accensione
  • 20.000 casi di collegamento e scollegamento dell’USB-C
  • 50 controlli di produzione
  • 130 test di affidabilità
  • 320 test completi

DISPLAY

Il display di OPPO Reno11 F 5G è senza dubbio un ottimo compromesso per la fascia di prezzo a cui ambisce. Tecnicamente sappiate che parliamo di un pannello AMOLED da 6.7 pollici con un refresh rate fino a 120Hz adattivo per la massima fluidità. Questo si traduce nel poter usare lo smartphone in ogni situazione ossia con contenuti meno stressanti o con importanti, graficamente parlando, contenuti multimediali o anche con giochi stressanti. Il display lavorerà bene, senza troppi lag o ritardi, e con la prerogativa di accompagnare sempre l’utente alla migliore fruizione del contenuto. 

Il display possiede una risoluzione di 2.412 x 1.080 pixel ossia un vero e proprio FullHD+. Non c’è alcun tipo di notch o lunetta ma è presente un piccolo foro nella parte superiore che per OPPO significa rendere fruibile in modo migliore un display senza intaccare le sue cornici ridotte. Stressandolo abbiamo visto che in situazioni particolari, che sia esterno al sole o al chiuso con la luce artificiale o ancora al buio con poca luminosità, il display concede un buon apporto di chiarezza e nitidezza che permette di leggere e guardare la maggior parte dei contenuti senza problemi.

La ColorOS permette due opzioni di visualizzazione: 

  • Vivace con una modalità P3 per una migliore visualizzazione dei colori
  • Naturale modalità con colori più tenui e con il supporto alla gestione del colore

Come sempre presente anche il cursore della temperatura del colore che va dal Freddo al Caldo passando per la temperatura predefinita. Oltre a questo è possibile la visualizzazione a tonalità naturali che permette di regolare in modo automatico la temperatura dei colori dello schermo in base all’illuminazione ambientale. Presente anche un Always-On che garantisce la visualizzazione delle informazioni dell’orologio, della batteria residua e della data anche a schermo spento. Può essere personalizzato un po’ come la concorrenza con l’orologio sia digitale che analogico in diverse colorazioni e con possibilità anche di ottenere la sua accensione o il suo spegnimento in base all’orario. 

HARDWARE: nella media per questo prezzo

Sulle prestazioni non ci sono novità eclatanti visto che su questo OPPO Reno11 F 5G è presente una CPU MediaTek e nello specifico parliamo del Dimensity 7050 che altro non è se non una versione ribrandizzata e potenziata del 1080 dello scorso anno. È senza dubbio un processore buono anche se non esaltante che comunque abbassa sicuramente i costi e permette di avere un buon compromesso soprattutto in questa fascia di prezzo. Chiaramente, come vedrete, possiede dei tempi di apertura delle app e di funzionamento che sono un po’ più lunghi rispetto ad altri top di gamma ma nulla di eclatante e soprattutto non ci sono lag o ritardi esagerati che rendono lo smartphone inutilizzabile. 

Tecnicamente sappiate che il SoC è un octa core con 2 Cortex A78 a 2.6 GHz e 6 Cortex A55 a 2.0 GHz realizzato a 6 nm TSMC. La memoria RAM è da 8 GB, mentre lo spazio di archiviazione è di 256 GB UFS 3.1, espandibile comunque tramite microSD fino a 2 TB.



 

A livello di numeri benchmark si può osservare come il Dimensity 7050 raggiunga risultati nella media o a volte un po’ sotto media. Reno11 F 5G non ha particolari problematiche di gioco soprattutto con una buona gestione anche del calore che non crea cali di prestazione improvvisi. Tutto sommato, siamo abbastanza soddisfatti delle prestazioni del Dimensity 7050 anche se è normale ma non aspettatevi grandi cose lato gaming e fluidità di utilizzo, specialmente se con lo smartphone vi muovete rapidamente tra le applicazioni e nei social.

INTERFACCIA GRAFICA: ColorOS con Android 14

Su questo OPPO Reno11 F 5G troveremo la conosciuta interfaccia grafica derivante da Android 14. È la ColorOS 14 vista su altri device di OPPO e che ha cambiato in qualche modo cambia il suo aspetto anche se rimane la ormai gratificante interfaccia che OPPO ha cambiato garantendo professionalità, efficienza ma anche un aspetto più moderno e accattivante.  

Ci piace perché è un software maturo che aggiunge tutto quello che Google con Android 14 ha posto in essere nella sua ultima versione del sistema operativo per gli smartphone. Esteticamente arriva la personalizzazione con l’introduzione del Material You. Gli elementi grafici sono tutti stondati e fortemente personalizzabili. OPPO ci mette del suo proponendo tantissimi funzionalità che rendono l’uso di Reno11 F 5G ancora più facile e produttivo. C’è chiaramente quella facilità su tutte le autorizzazioni con una panoramica chiara nella dashboard della privacy e se trovi un’app troppo invasiva o vuoi dare più accesso? ColorOS 14 ti permette di farlo. E sulla Privacy c’è anche la possibilità di non dare la propria posizione precisa. Quando un’app richiede informazioni sulla posizione, si può scegliere di condividere solo la posizione approssimativa.

Comodissima e molto convincente la navigazione con le gesture che oltretutto risulta identica a quella implementata in modo nativo nell’ultimo Android. ColorOS in realtà la realizza meglio con scorrimento rapido dai bordi che funziona come “indietro”, scorrimento e tieni premuto per il multitasking, quindi spostamento da un’app all’altra semplicemente con uno swipe basso. 

Interessante per coloro che vogliono “smanettare” leggermente di più sulla personalizzazione riguarda la possibilità di scegliere le icone tra tre set prestabiliti o anche caricandone altri. Presente uno spazio per il gaming che permette di selezionare le notifiche da visualizzare o meno durante le sessioni di gioco per non essere interrotti. Ci sono anche diverse modalità di performance e un’opzione per bloccare la luminosità solo per determinati giochi. Tra le novità dell’ultimo aggiornamento c’è File Dock. una barra laterale in cui è possibile trascinare file, testi e immagini per avere una clipboard sempre a portata di mano. È anche possibile tenere premuto su soggetti all’interno delle fotografie per ritagliarli dal contesto e utilizzarli in altre app o come stickers.

Il resto è sempre convincente per fluidità di utilizzo, grazie anche al display a 120Hz, ma anche grazie ad un’ottimizzazione puntuale e perfetta di OPPO. Non abbiamo avuto problematiche se non qualche bug che l’azienda risolverà con aggiornamenti continui che solitamente ha sempre puntualmente eseguito. 

E poi c’è anche il fatto che il software viene gestito dal cosiddetto Trinity Engine di OPPO, che altro non è se non una soluzione a livello di sistema studiata per migliorare la fluidità e la stabilità del sistema tramite la gestione e la programmazione specifica delle risorse di elaborazione, della memoria e dello storage a livello di istruzioni della microarchitettura. Il risultato è chiaramente un’esperienza utente ottimizzata anche a distanza di tempo dalla prima accensione.

FOTOCAMERA: la principale fa il suo lavoro

OPPO Reno11 F 5G

  • Principale 

    • Sensore da 64 MP 
    • Obiettivo grandangolare con apertura f/1.7 
    • Pixel Size – 0.7 µm – 1/2.0” – 25mm
    • PDAF  

  • Ultra – Grandangolare 

    • Sensore Sony IMX355 da 8 MP
    • Obiettivo 112° di visione con apertura f/2.2 
    • Pixel Size – 1.12 µm – PDAF – 1/4.0” – 16mm

  • Macro Camera

    • Sensore da 2 MP
    • Obiettivo con apertura f/2.4  

  • Flash LED
  • Video 4K  @ 30 fps – 1080p. @ 30/60 fps

Il comparto fotografico di OPPO Reno11 F 5G va al sodo senza troppi fronzoli. Vede un sensore principale da 64 Megapixel (apertura f/1.8). È un sensore da 1/2.0″ senza purtroppo la stabilizzazione ottica dell’immagine. È un sensore classico per gli smartphone medio gamma e che si trova in un buon numero di dispositivi ma che funziona ancora discretamente. Oltre a questo c’è una fotocamera ultrawide da 8 Megapixel (f/2.2) Sony IMX355. È un’unità da 1/4″ con un’ampiezza pari a 112°. Ultimo e probabilmente meno importante è il sensore macro da 2 Megapixel (f/2.4) che permette anche di aiutare l’utente con gli scatti in ritratto oltre che ravvicinati. Per quanto riguarda invece il sensore selfie sappiate che è un sensore da 32 Megapixel  (f/2.4) che si basa sul sensore Sony IMX709 (dimensione 1/2,74″ con pixel singoli da 0,8 µm). È un sensore RGBW Quad-Bayer completo di autofocus e DOL-HDR. 

Come scatta il nuovo OPPO Reno11 F 5G? 

  • Foto di giorno: nelle foto di giorno lo smartphone ci piace considerando sempre il suo riferimento che è quello dei media gamma. Non fa assolutamente miracoli e non si spinge oltre il suo lavoro normale però scatta bene se il sensore viene ben illuminato e possiamo portare a casa facilmente delle foto ricordo da postare sui social o anche da riguardare poi in futuro. Forse c’è ancora da mettere a punto rigorosamente il software ossia l’elaborazione a posteriori dello scatto perché qualche volta tende ad esagerare nei colori spingendo un po’ troppo. Poco male perché comunque troviamo il sensore equilibrato.  

  • Foto al buio: nelle condizioni di luminosità più difficili i risultati non sono esagerati in quanto a dettagli, poco rumore o colori precisi. Sono nella media con la possibilità comunque di portare a casa degli scatti mediocri. La Modalità notturna e lo scatto che viene realizzato in questa condizione è un po’ migliore, con zone d’ombra illuminate dall’algoritmo. 

  • Modulo ultra-wide: questo sensore fa il suo lavoro e lo fa benino. Forse questo 8 megapixel è un sensore ormai un po’ datato e superato ma seppur con meno qualità rispetto a quello grandangolare, ammettiamo di aver trovato comunque degli scatti buoni con una scena allargata che non perde di qualità.  

  • Zoom: Il Reno11 F 5G non dispone di un teleobiettivo dedicato ma può comunque eseguire scatti con zoom digitale. Quelli 2x sono realizzati bene per colori e dettagli in linea sostanzialmente con quelli a 1x. Lo zoom digitale arriva fino a 20x eccessivamente ambizioso su uno slider fluido senza interruzioni evidenti. Abbiamo preso alcuni scatti solo per il gusto di farlo e ammettiamo di non poter usare a lunghe gittate lo smartphone se non in casi di necessità vera e propria.

  • Selfie e Ritratti: i selfie sono decisamente buoni e si può agire sull’HDR (anche automatico) che migliora lo scatto ma anche sull’intelligenza artificiale che garantisce la migliore ottimizzazione. I dettagli ci sono tutti grazie al sensore da 32 MP e soprattutto sono ben equilibrati i colori oltre al buon livello di realtà. Stessa cosa sui ritratti che OPPO riesce ormai a realizzare bene con una buona differenza di contrasto e soprattutto un ottimo livello di separazione tra il soggetto e lo sfondo.  

  • Video: i risultati sono discreti con delle immagini nella media. I filmati in modalità 4K mostrano anche colori piacevoli e un buon bilanciamento del bianco in condizioni esterne con bassi livelli di rumore. In notturna purtroppo lo smartphone non può fare miracoli. 

AUTONOMIA: ci potete fare anche 2 giorni

OPPO ha sempre sperimentato e innovato con tecnologie di ricarica rapida all’avanguardia nel corso di tutti questi anni. Reno11 F 5G è il figlio di queste sperimentazioni ma anche di tecnologie capaci di spingere oltre la normalità. Qui entra in gioco la conosciuta tecnologia SUPERVOOC Flash Charge da 67W che non solo garantisce tempi di ricarica praticamente fulminei ma anche un’affidabilità che va ben oltre alle aspettative classiche. 

Intanto sappiate che per ricaricare OPPO Reno11 F 5G, che possiede una batteria da 5.000 mAh, bastano appena 48 minuti per realizzare lo step da 0 al 100%. Non solo perché per avere una carica del 30% basterà alimentare lo smartphone per appena 10 minuti oppure per avere il 53% in appena 20 minuti. Oltretutto c’è anche la USB Power Delivery (USB-PD) che viene fornita sullo smartphone a ben 55W, un risultato più che ottimale soprattutto se rapportato ad altri smartphone in questa fascia.

Quello che però ci ha maggiormente colpiti durante il Quality Experience Event di Courmayeur è stata la possibilità di poter caricare OPPO Reno11 F addirittura a temperature glaciali. In questo caso infatti lo smartphone attiva una modalità ”Ultra-low Temperature” che permette di generare carico alla CPU che riscaldandosi genera calore che viene trasmesso al telaio centrale e alle lastre di grafite che automaticamente preriscaldano la batteria ad un livello tale da garantire l’avvento della ricarica rapida anche a temperature di -20°C. Ed è questo un vantaggio notevole perché fino ad oggi gli smartphone e, in particolar modo le batterie agli ioni di litio, non permettono di ricaricare in caso di temperature troppo basse o di farlo ma in modo estremamente lento. OPPO ha risolto la cosa ottenendo addirittura la certificazione Safe Fast-Charge System da TÜVRheinland anche per altri aspetti come l’interruzione automatica della carica e la durata della batteria in condizioni di temperature estremamente basse.

Per raggiungere un livello superiore nel tempo, OPPO, ha pensato chiaramente alla batteria. In questo caso con Reno11 F 5G l’utente potrà assicurarsi una durata di funzionamento ancora maggiore rispetto ad altri grazie ad uno specifico ”Piano di protezione della batteria di 4 anni” che garantisce agli utenti di poter sostituire gratuitamente una volta la batteria in modo totalmente gratuito quando la capacità della stessa scende al di sotto dell’80%.

CONCLUSIONI

OPPO Reno11 F 5G è uno smartphone medio gamma che non stupisce per chissà quale specifica tecnica ma sa fare bene il suo lavoro cercando però di elevarsi dalla fascia media piena di smartphone, con delle funzionalità che lo rendono senza dubbio unico. Il suo design è lineare, minimale ma anche molto robusto, di una qualità superiore ad altri device di questa fascia di prezzo e soprattutto decisamente al passo con i tempi. Il display è ottimo per una normale fruizione dei contenuti soprattutto grazie ad un refresh rate da 120Hz che non lagga praticamente mai. 

Il suo processore è un classico MediaTek da fascia media che non spinge chissà quanto nei benchmark e nelle prestazioni ma che alla fine riesce a lavorare bene con pochi ritardi o pochi lag e che permette anche di non dover attendere troppo all’apertura delle app o anche in situazioni di multitasking. Reno11 F non è chiaramente un gaming phone ma se la cava benino anche con i giochi. E poi le tre fotocamere non possono sicuramente strizzare l’occhio ai fotografi ma per un medio gamma con Reno11 F sono sicuramente buone per portare a casa degli scatti degni da social o anche da ricordo. E il prezzo è in linea con altri perché parliamo di 369,99€ per l’acquisto e siamo sicuri che non appena scenderà di qualche decina di euro con lo street price, potrà diventare un ottimo compagno da acquistare. 


 

Soprattutto perché quello che spicca con questo OPPO Reno11 F 5G è la volontà dell’azienda di far utilizzare lo smartphone all’utente per un tempo maggiore rispetto a quello che solitamente fanno con un device medio gamma. Non solo c’è una batteria che dura tanto, che si ricarica velocemente ma che lo fa anche in condizioni estreme di freddo (o di caldo) senza alcun tipo di defiance. Non solo perché il programma di OPPO è anche quello di permettere, in caso la capacità andasse al di sotto dell’80% in 4 anni, di poterla gratuitamente cambiarla in modo da protrarre ancora di più l’utilizzo di Reno11 F. È senza dubbio questo passaggio che permette a tale device di avere qualcosa in più rispetto agli altri di questa fascia media. Non dimenticando la concentrazione e il numero di test di durabilità che OPPO pone su questo Reno11 F 5G. 

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Vulnerabilità vecchia di sei anni in alcuni server Intel e Lenovo

Vulnerabilità vecchia di sei anni in alcuni server Intel e Lenovo

da Hardware Upgrade :

La società di sicurezza Binarly ha individuato un problema di
sicurezza a carico dei BMC presenti nei server di diversi produttori (tra
cui Intel, Lenovo e Supermicro) che è riconducibile ad una vulnerabilità
del server web Lighttpd scoperta e risolta sei anni fa
.

Lighttpd è un webserver che deve la sua notorietà a caratteristiche di
leggerezza, velocità ed efficienza e che nel 2018 è risultato essere
interessato da una vulnerabilità di lettura heap out-of-bounds (OOB)
sfruttabile da remoto attraverso l’elaborazione di intestazioni di
richiesta HTTP  opportunamente confezionate.

Si tratta di una vulnerabilità, che consente l’esfiltrazione di indirizzi
di memoria del processo, e per questo motivo rappresenta un’opportunità
per gli attori di minaccia che cercano di scavalcare quei meccanismi di
protezione come Address Space Layout Randomization (ASLR)
.




La vulnerabilità, come dicevamo, è stata risolta nel corso del 2018 ma i
manutentori di Lighttpd non hanno assegnato un codice di tracciamento
CVE e hanno rilasciato la patch correttiva nella versione 1.4.51 del
webserver, senza particolare verbalizzazione della cosa
.

La conseguenza è stata che gli sviluppatori del BMC MegaRAC di AMI
non hanno integrato la correzione nel loro prodotto dal 2019 al 2023
.
I BMC sono microcontrollori incorporati sulle schede madri di livello
server, utilizzati nei data center e negli ambienti cloud, per consentire
la gestione remota, il riavvio, il monitoraggio e l’aggiornamento del
firmware sui dispositivi.

Questa situazione ha portato la vulnerabilità a diffondersi attraverso la
catena di fornitura, passando dai produttori di sistemi e raggiungendo
quindi i loro clienti.

Secondo i dati rilevati da Binarly al momento sarebbero più di 2000 i
sistemi in funzione e interessati da questa vulnerabilità
, anche se
il numero potrebbe tranquillamente essere più elevato.

La società ha comunicato l’esistenza della vulnerabilità a Intel e
Lenovo
, le quali hanno affermato che i modelli di server interessati
hanno raggiunto lo stato di End of Life e pertanto non sono più oggetto di
aggiornamenti di sicurezza: in altre parole resteranno vulnerabili
fino a quando non saranno dismessi
.

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