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Postel, cosa sappiamo sull’attacco ransomware
| Wired Italia

Postel, cosa sappiamo sull’attacco ransomware | Wired Italia



Da Wired.it :

Ferragosto nero per Postel, società controllata da Poste italiane che si occupa di invii massivi di posta e direct marketing. Il gruppo è stato colpito da un attacco informatico a opera della gang ransomware Medusa, che ha dichiarato sul proprio sito di essere in possesso di una mole enorme di dati di Postel, che vanno da documenti personali dei dipendenti, abilitazioni Spid, file di tipo fiscale e amministrativo, informazioni su assunzioni regolate dalla legge 104 (che regola l’assistenza e l’integrazione delle persone con disabilità), cedolini e dati su Covid-19. Non solo: Medusa, secondo la classica strategia della doppia estorsione adottata dai gruppi criminali ransomware, minaccia di rendere pubbliche le informazioni se non sarà pagato un riscatto di 500mila dollari. O tranche di 10mila dollari al giorno per posticipare di 24 ore la scadenza. Pena, 8 giorni dopo la violazione, la diffusione dei dati sottratti.

Cosa sappiamo:

  1. L’attacco
  2. I dati

L’attacco

Poste Italiane, dopo richiesta di informazioni da parte di Wired, ha diffuso una nota stampa nella quale informa che Postel “ha individuato delle attività anomale sui propri sistemi, attribuibili ad
un attore esterno non autorizzato. Le attività hanno interrotto l’operatività di alcuni server,
nonché di alcune postazioni di lavoro distribuite sul territorio nazionale“. L’attacco ha messo ko il sito, che è rimasto offline fino alla mattinata di mercoledì 16 agosto. “A fronte delle attività anomale sono state tempestivamente avviate le necessarie attività di verifica, al fine di individuare i potenziali impatti sui sistemi e intraprendere le opportune e conseguenti azioni di mitigazione e di ripristino dell’operatività”.

Anche Agid, l’Agenzia per l’Italia digitale che affianca gli enti pubblici in campo informatico, si è attivata per segnalare l’intrusione ai danni di Postel, come dichiarato in un commento pubblico su X, l’ex Twitter. A rilevare per primo l’attacco di Medusa alla società della galassia di Poste è stato il progetto Dashboard ransomware monitor, che ha registrato la violazione alle 11.43 del 15 agosto. Nella nota di Poste si legge che “l’estromissione dai sistemi di Postel dell’attore malevolo è avvenuta prontamente in prossimità del rilevamento delle attività anomale stesse”.

Poste fa sapere che “attualmente risultano essere stati interessati solo dati interni all’azienda” e che “la società ha già è parzialmente ripristinato i servizi e sta lavorando per completare
velocemente il completo ripristino dei sistemi. Inoltre, è già stata verificata la completa
disponibilità degli archivi di backup dei sistemi, verifica che permetterà una completa azione
di recupero“. Ciononostante, a giudicare dalle anticipazioni fornite dai criminali, Medusa ha messo le mani su un ingente bottino di dati personali dei dipendenti, tra cui informazioni su aspettative, congedi parentali, legge 104, malattie, infortuni e maternità. Poi password, accessi a Spid (il sistema pubblico di identità digitale) sia di Postel sia di una cartella che fa riferimento a Regione Liguria (non è chiaro se questi dati siano riferibili all’ente ligure), poi ambienti di sicurezza per comunicare con l’Agenzia delle entrate. E ancora: cassetti previdenziali, informazioni su costi deducibili e altre informazioni su budget aziendali, valutazioni interne delle performance, costi.

I dati

Come riporta su X Christian Bernieri, data protection officer, che ha sollevato l’attenzione sull’attacco ransomware e visionato le anticipazioni dei dati, è paradossale che tra le informazioni esfiltrate ve ne siano di relative alle procedure per la privacy e la protezione dei dati. Tra questi un documento sull’accantonamento di fondi per rischi legati proprio al tema privacy e uno su contestazioni di una presunta violazione. Nel 2013 Postel era stata condannata dal Garante della privacy al pagamento di una multa di 340mila per aver violato alcune norme del settore della protezione dei dati in merito alla tenuta di database di aziende (un caso non inerente alla violazione attuale).

Postel è controllata al 100% da Poste Italiane. Guidata dal presidente Giovanni Ialongo e dall’amministratore delegato Giovanni Fantasia, offre vari servizi in ambito postale e logistico. Come stampe e invii massivi di comunicazioni, lettere o materiale di marketing. E poi si occupa di gestione dei documenti, conservazione digitali, fatturazione elettronica e altri servizi in ambito archivistico che rendono l’attività del gruppo molto delicato. Tanto che il ripristino pieno dell’operatività è ancora in corso. Poste spiega che “allo stato attuale si è proceduto al ripristino parziale di alcuni sistemi, in particolare dei sistemi business critical”.





[Fonte Wired.it]

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IA generativa e scheda per i Ricordi

IA generativa e scheda per i Ricordi

Da Punto-Informatico.it :

Google ha annunciato un’importante novità per l’app Foto. L’azienda di Mountain View ha migliorato la funzionalità Ricordi con l’intelligenza artificiale generativa. Ha inoltre aggiunto una scheda dedicata nella barra di navigazione inferiore. La novità è inizialmente disponibile negli Stati Uniti, ma arriverà in altri paesi nel corso dei prossimi mesi.

IA e nuova scheda per Ricordi

I Ricordi sono stati introdotti circa quattro anni fa. L’utente vede in primo piano foto e video scelti in base alla data e/o al tema (persone, luoghi e oggetti). In alternativa è possibile toccare lo switch Ricordi nella parte inferiore della schermata home. Google ha ora aggiornato la funzionalità inserendo la nuova scheda dedicata tra Foto e Raccolta.

È ancora possibile cambiare il layout, creare nuovi ricordi, nasconderli, aggiungere o rimuovere foto e video. Grazie all’intelligenza artificiale generativa è possibile ottenere raccolte migliori e chiedere aiuto nella scelta del titolo più adatto o altri suggerimenti. Essendo una funzionalità sperimentale, l’app Foto potrebbe fornire consigli sbagliati. Gli utenti possono segnalare a Google eventuali problemi.

Google Foto - Ricordi IA

L’ultima novità è invece già disponibile nella versione più recente dell’app Foto per Android. Sotto ogni ricordo è presente il pulsante che permette di condividere il ricordo via Gmail, WhatsApp, Messaggi e altri servizi. È ora possibile anche la collaborazione, ovvero la creazione dei ricordi con amici e familiari. In futuro si potrà condividere un ricordo in vari formati video.



Fonte Punto Informatico Source link

Anche Fisker segue Tesla, annunciata la sua adesione al connettore NACS

Anche Fisker segue Tesla, annunciata la sua adesione al connettore NACS

da Hardware Upgrade :

Tesla orienta l’industria automobilistica elettrica da quasi una ventina d’anni, ma mai come in questi ultimi mesi l’azienda di Musk aveva dato vita a una vera e propria “rivoluzione”, riguardante fra l’altro una delle componenti pi importanti dal punto di vista dei consumatori.

Parliamo del connettore di ricarica, per cui ad oggi non esiste uno standard condiviso, ma ogni casa pu potenzialmente fare quello che desidera: ne un esempio emblematico (e a tratti problematico) il connettore CHAdeMo in uso alla Nissan Leaf, tanto diffuso in Giappone quanto raro nel resto del mondo.

Nessuna norma o direttiva obbliga la casa asiatica ad omologarsi definitivamente sui due connettori maggiormente diffusi (Tipo 2 per la ricarica AC, CCS per la DC), salvo che quella del mercato. Ed propria questa legge tanto virtuale quanto reale che potrebbe spiegare perch numerose rivali di Tesla stiano decidendo a loro volta di adottare il connettore NACS.

L’eventualit che l’azienda texana rubi loro importanti fette di mercato, fosse anche solo perch nella sua rete di ricarica (ora aperta quasi ovunque anche a terze parti) verr usato questo connettore, deve essere presa seriamente, che si vendano auto di lusso o di livello pi basso.

Questa linea di pensiero , probabilmente, quella seguita da Fisker che, in una nota stampa, ha affermato di voler adottare il connettore NACS di Tesla a partire dal 2025, permettendo “ai proprietari di Fisker ulteriori opzioni di ricarica, ovvero sfruttare le 12.000 stazioni Supercharger di Tesla negli Stati Uniti Stati Uniti e Canada. Tutti i veicoli Fisker attuali e futuri saranno coperti dall’accordo [ndr, fra Fisker e Tesla]”.

Fisker NACS

Per quanto riguarda le vetture elettriche del marchio gi circolanti, la societ ha affermato che, come altre case, fornir adattatori CCS-NACS.

Source link

Gas, le scorte dell’Italia sono al 90%
| Wired Italia

Gas, le scorte dell’Italia sono al 90% | Wired Italia



Da Wired.it :

L’inverno è ancora lontano, ma l’Italia ha già accumulato abbastanza gas da poter affrontare la stagione fredda anche in anticipo. Le nostre scorte hanno infatti superato il 90% della capacità di stoccaggio nazionale già il 14 agosto e la notizia più importante è che non ne abbiamo importato nemmeno una minima parte dalla Russia. L’Italia è quindi per la prima volta completamente indipendente dalle forniture di Mosca.

Il risultato fa sperare in un inverno abbastanza tranquillo per le famiglie italiane, nonostante le bollette siano ancora più alte del 4,5% rispetto al 2021, riporta l’associazione di consumatori Assoutenti. Per lo meno, non dovremmo avere problemi di approvvigionamento o carenze, anche perché, grazie alla diffusione delle rinnovabili, in Italia si consuma sempre meno gas.

C’è da dire che circa due terzi dello stoccaggio odierno sono stati ereditati dallo scorso anno, che si è chiuso con ancora il 60% di scorte intatte, come riportava il Corriere della Sera a maggio. Le misure del precedente governo Draghi adottate dopo l’invasione russa in Ucraina hanno garantito di non intaccare troppo le scorte.

La crisi energetica innescata dall’aggressione del Cremlino è stata contenuta aumentando i rifornimenti in arrivo dall’Algeria, che ora rappresentano il 45% dello stoccaggio totale, e poi dall’Azerbaijan attraverso il Tap, dai rigassificatori di Piombino e La Spezia e infine dalla Libia, si legge sul report di Snam, la Società nazionale metanodotti.

Ad agosto 2022 questa strategia ci aveva già portato a riempire l’80% delle scorte, senza le entrate di Piombino, ma con ancora un 18% di gas in arrivo dalla Russia. Come riportano i dati aggregati della piattaforma Gas infrastructure Europa (Gie), anche a livello comunitario la capacità di stoccaggio è già quasi al 90%, con oltre mille terawattora di potenza energetica accumulata, con la Germania capofila per quantità, seguita dall’Italia e dai Paesi Bassi.



[Fonte Wired.it]