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Samsung Galaxy XCover 7: lo smartphone rugged che poteva fare di più! La recensione

Samsung Galaxy XCover 7: lo smartphone rugged che poteva fare di più! La recensione

da Hardware Upgrade :

Il Samsung Galaxy XCover 7 è un ”rugged phone” ossia uno smartphone votato all’uso più estremo. In questo caso, rispetto ad altri device di questo tipo, è senza dubbio un po’ più economico anche se alcune specifiche tecniche risultano forse inerenti alla fascia bassa e non alla fascia media a cui ambisce. Ha delle buone basi di partenza come un telaio protetto, una batteria rimovibile e il 5G. Ma gli utenti devono accontentarsi di prestazioni inferiori. Può essere un bene? O Samsung forse ha tagliato un po’ troppo su questo telefono?

La serie Galaxy XCover di Samsung è rivolta agli utenti che amano stare all’aperto e hanno bisogno di un telefono che non mostri subito graffi o danni dall’acqua dopo un po’ di uso poco delicato. Questa la rende anche una scelta interessante per le aziende i cui dipendenti lavorano in luoghi meno protetti dell’ufficio standard.

Samsung Galaxy XCover 7 è tornato a un prezzo più accessibile dopo il costoso XCover 6 Pro del 2022. Nel contempo, però, il prezzo del modello precedente è calato notevolmente e l’XCover 7 è significativamente più debole in alcune sue situazioni. In questa recensione, esamineremo da vicino le prestazioni del nuovo smartphone outdoor e se vale i soldi spesi.

UNBOXING: avremmo voluto qualcosa in più

Il Samsung Galaxy XCover 7 viene fornito in una scatola di vendita praticamente identica a molte altre di Samsung. Non ci sono più gli accessori che le case produttrici inserivano in passato e oltre ai soliti manuali utente e un cavo da USB-C a USB-C per la ricarica e il trasferimento dei dati, non troviamo altro. Nessun carica batteria in confezione ed è una scelta per l’ambiente che altri produttori hanno già fatto e che anche Samsung ha seguito con i suoi device da due anni a questa parte. 

Giusto o sbagliato questa è la direzione dei maggiori produttori di smartphone che guardano all’ambiente, o almeno questo è quanto detto. Di fatto però forse con questo XCover 7 qualcosa in più poteva venire messo in confezione soprattutto perché lo smartphone è indirizzato ad un pubblico più esigente perché professionista e l’azienda da questo punto di vista avrebbe potuto ideare qualche cover particolare o anche qualche accessorio capace di rendere un po’ più unico. Peccato. 

DESIGN e COSTRUZIONE: resistente ma sottile

L’XCover 7 è uno smartphone molto ben protetto. La fotocamera principale e lo schermo sono incassati per proteggerli dai graffi. Lo schermo è inoltre protetto da Corning Gorilla Glass Victus+, una variante speciale del vetro Victus sviluppata per Samsung. Non raggiunge la stabilità del più recente Victus 2 ma è stato utilizzato anche nella serie Galaxy S22 e offre una protezione discreta, almeno nella prova che abbiamo fatto, utilizzandolo senza ritegno anche con chiavi in tasca.

Samsung ha certificato il suo smartphone con gli standard IP68 e MIL-STD-810H per confermare che è protetto dalla polvere e può resistere all’immersione in acqua dolce, purché non troppo profonda, senza danni. Il telefono sopravvive facilmente a cadute dall’altezza del petto e può essere pulito regolarmente con un disinfettante. Nella nostra prova abbiamo deciso di testare la situazione della caduta e abbiamo appurato che dopo una decina di cadute estreme il telefono è rimasto intatto.

Peccato forse per alcune onde che vengono create quando viene applicata pressione sullo schermo e qualche scricchiolio di troppo quando XCover 7 viene stressato piegandolo con la mano. Nel complesso però diciamo che ci è piaciuto perché sembra essere effettivamente robusto, anche se Samsung avrebbe potuto renderlo ancora più affidabile con un po’ più di cura soprattutto con una back cover che in caso di urti eccessivi tende troppo facilmente ad aprirsi, facendo slittare anche la batteria. Forse si poteva pensare ad un corpo unibody per sopperire a questa cosa.  

Il dispositivo ha più o meno le stesse dimensioni del Galaxy XCover 6 Pro ed è spesso solo 10,2 mm, rendendolo uno smartphone outdoor piuttosto sottile. Con 240 grammi di peso, è facile da tenere in mano senza diventare stancante anche dopo molte ore di utilizzo. 

È disponibile solo in nero, con però alcuni accenni di arancione sul grande tasto XCover laterale, che vedremo è programmabile, e intorno alla fotocamera posteriore che danno al dispositivo un aspetto moderno e anche meno plasticoso. La cover posteriore è abbellita da scanalature diagonali in quattro blocchi leggermente rialzati. Ha un bell’aspetto e rende più facile impugnare il telefono. Non c’è però un rivestimento in gomma e ammettiamo che in alcune situazioni lo smartphone si è reso particolarmente scivoloso soprattutto con mani bagnate che per un device ”rugged” non è un buon punto di partenza. 

I tasti fisici per il volume e per l’accensione sono facili da usare anche indossando i guanti e hanno un punto di azionamento chiaro. A sinistra, gli utenti troveranno il grande tasto XCover, che può essere configurato per attivare azioni specifiche dopo un clic singolo, lungo o doppio. Questo tasto dovrebbe richiedere più forza di azionamento poiché spesso lo abbiamo premuto per sbaglio quando prendevamo il telefono.

L’XCover7 non include un lettore di impronte digitali. Consente invece lo sblocco biometrico attraverso il riconoscimento facciale utilizzando la fotocamera frontale. Questo è però limitato a 2D e non utilizza un sensore di profondità a infrarossi aggiuntivo, rendendo il metodo meno sicuro. Peccato forse per qualche ritardo di troppo nel riconoscimento e soprattutto anche qualche errore di troppo che ci ha costretti ad accedere allo smartphone tramite pin o sequenza. Insomma non proprio il massimo dell’accessibilità immediata. 

Inferiormente è presente la porta USB-C, una feritoia per l’altoparlante mentre in alto c’è il foro per il jack da 3,5mm. Vi ricordiamo che la cover posteriore è completamente rimovibile e questo permette di accedere alle componenti interne del device ma soprattutto alla possibilità di estrarre la batteria, proprio come avveniva una volta con i telefoni cellulari, e qui di poter inserire una singola nanoSIM a cui può venire aggiunta un eSIM ma anche una MicroSD, il telefono può leggere schede con capacità fino a 1 TB.  

DISPLAY: ampio ma non troppo luminoso

Il display di questo Samsung Galaxy XCover 7 è un pannello PLS LCD da 6,6 pollici con risoluzione Full HD+. Non siamo sicuramente di fronte ad un pannello di qualità a cui ci siamo abituati con Samsung. Non fraintendeteci perché il pannello è abbastanza ampio, con una buona qualità di visione ma purtroppo con qualche problemino di troppo. Innanzitutto non riesce a superare i 600 nits di luminosità di picco e questo, a nostro parere è un problema, perché l’uso che se ne fa di questo device è soprattutto in esterna o con luci artificiali e abbiamo constatato che in queste due situazioni il device non raggiunge delle buone prestazioni. 

Il pannello ha solo un refresh rate da 60 Hz anche se ammettiamo che forse a chi è indirizzato questo device non importerà non avere la massima fluidità dei contenuti soprattutto perché lo smartphone non verrà utilizzato per giocare. Il touchscreen oltretutto viene scansionato per gli input touch 120 volte al secondo. È meno frequente rispetto alla maggior parte degli smartphone attuali ma ancora sufficiente per garantire un funzionamento fluido e affidabile. 

C’è una buona reazione anche negli angoli e lungo i bordi e possiamo confermare che il telefono può essere utilizzato anche indossando guanti spessi. Le cornici sono abbastanza rilevanti ma stiamo pur sempre parlando di uno smartphone rugged che deve resistere alle intemperie e alle cadute un po’ più importanti e dunque l’utente finale potrebbe facilmente soprassedere su questa cosa. Nessuna impostazione chairamente sulla tonalità e sulla temperatura del colore.

HARDWARE: davvero poco performante

Il MediaTek Dimensity 6100+ è un SoC abbastanza nuovo che non differisce molto dal suo predecessore. È progettato per dispositivi medio-gamma, rendendo il Galaxy XCover7 significativamente più lento rispetto ad altri smartphone outdoor. A livello tecnico sappiate che il MediaTek Dimensity 6100+ è un SoC a otto core con clock massimo da 2,2GHz costituito da due big core Arm Cortex-A76 e sei core di efficienza Arm Cortex-A55 (2x Arm Cortex-A76 fino a 2,2GHz + 6x Arm Cortex-A55 fino a 2,0GHz, CPU a 64-bit).

A prima vista, le specifiche di archiviazione del Samsung Galaxy XCover 7 sembrano buone: 128 GB di spazio interno e 6 GB di RAM sono considerevoli dato il prezzo relativamente accessibile. Questa prima impressione è leggermente offuscata dal fatto che il telefono utilizza solo la tecnologia UFS 2.1 ossia una tecnologia ormai lenta per l’archiviazione dati. La concorrenza è invece dotata di tecnologie più moderne e quindi più veloci. La porta USB-C offre velocità USB 2.0 e può quindi elaborare i trasferimenti di dati solo a velocità standard. NFC è disponibile per i pagamenti wireless e la lettura di tag.

















OS (al lancio) Android 14 con OneUI 6.0
Processore MediaTek Dimensity 6100+ Octa-Core a 2.2GHz
RAM 6 GB
Display PLS LCD 6.6″ Full HD+
Risoluzione 2408×1080 px
Storage (al lancio) 128 GB + MicroSD fino a 1TB
Fotocamera Posteriore

Single Camera:

Principale 50 MP (f/1.8) PDAF +

Video Full HD @30fps

Fotocamera Anteriore 5 MP (f/2.0)
Extra

5G LTE con eSIM

NFC
Sensore impronte digitali

Certificazione IP-68 e MIL-STD-810H

Porte USB Type-C + jack da 3.5mm
Batteria 4.050 mAh + Ricarica rapida 15W
Dimensioni 169 x 80.1 x 10.2 mm
Peso 240 gr


Nell’uso quotidiano il dispositivo può visualizzare i menu in modo fluido e il sistema funziona bene finché non si utilizzano app esigenti. Il sistema raggiunge i suoi limiti nel multi-tasking o nell’esecuzione di processi in background. Le app personalizzate adattate alle procedure operative dell’utente, ad esempio, dovranno essere ben ottimizzate, poiché il SoC non ha molte riserve di prestazioni. Il sistema è anche molto più lento dei concorrenti quando si tratta di grafica. I frame rate dell’XCover6 Pro sono fino al doppio più veloci. I risultati sul browser non sono così male, ma questo potrebbe essere dovuto alla versione più moderna di Chrome con cui abbiamo testato i benchmark. I siti web di grandi dimensioni infatti si caricano abbastanza lentamente e ci vuole un po’ perché le immagini diventino visibili durante lo scorrimento.

L’idea che ci siamo fatti è che uno smartphone come questo Galaxy XCover 7 è indirizzato ad un utente professionista che lavora in cantiere, che lavora in una fabbrica o che è sempre in giro e non vuole preoccuparsi delle prestazioni. Peccato che qui farà fatica ad esempio ad aprire al volo un sito web per cercare qualche informazione ma troverà anche qualche ritardo di troppo nell’aprire un documento pesante o un disegno particolare, cosa piuttosto frequente in situazioni lavorative industriali o simili. Peccato aver limitato fortemente l’hardware di questo smartphone che seppur ”rugged” dovrebbe possedere un comparto molto più prestante e al passo con i tempi. 


 

A livello di comunicazioni sappiate che XCover7 è uno smartphone 5G e c’è una copertura abbastanza ampia per quanto concerne le frequenze sia nella rete LTE che 5G, il che significa che può essere utilizzato per accedere ad internet in molti paesi. La sua potenza di segnale potrebbe essere migliore: lo smartphone Samsung è indietro rispetto a molti telefoni di fascia alta nonostante la sua scocca in plastica. Naturalmente, il dispositivo funziona anche con Wi-Fi anche se supporta solo il WiFi 5 ma può raggiungere velocità di trasferimento di circa 300-340 Mbit/s che possono comunque non essere un grosso problema, anche se si poteva sicuramente fare di meglio. Il telefono supporta tutte le principali reti satellitari per la localizzazione e utilizza anche SBAS per aumentare ulteriormente la precisione di localizzazione. Ciò significa che può localizzare la sua posizione all’aperto in pochi secondi e con una precisione di 1 metro. Abbiamo testato la precisione di localizzazione nella pratica. Il risultato: l’XCover 7 ci ha posizionati precisamente sul nostro percorso. Ci sono state minime deviazioni di tanto in tanto, ma queste sono state rare. Possiamo quindi confermare l’ottima precisione di localizzazione di questo robusto telefono.

A livello di chiamate abbiamo appurato che la qualità vocale è discreta attraverso l’auricolare e il microfono integrato, sia per l’utente che per l’interlocutore. Tuttavia, è importante parlare ad alta voce e chiaramente, altrimenti il microfono potrebbe perdersi qualche parola per strada. In vivavoce, l’altra parte risulta molto forte ma anche un po’ troppo acuta al volume massimo. Questo può essere evitato abbassando il volume dove possibile. Entrambi i microfoni hanno una capacità media di sopprimere i rumori di fondo forti. Tuttavia, l’interlocutore è stato in grado di capirci abbastanza bene anche in ambienti rumorosi.  

INTERFACCIA GRAFICA: abbiamo Android 14

Il Samsung Galaxy XCover 7 attualmente funziona con Android 14 e ha l’interfaccia proprietaria di Samsung nella versione OneUI 6.0. È senza dubbio una nota positiva questa che cambia significativamente l’aspetto e il funzionamento di Android nello smartphone. Il produttore ha prestato molta attenzione a posizionare i controlli più importanti nell’area inferiore dello schermo, rendendoli facili da raggiungere quando si tiene il telefono con una mano.

Ci siamo già espressi in passato sulla OneUI in generale e anche su questa nuova versione con Android 14 e non possiamo che confermare ancora una volta come a nostro parere sia sicuramente una delle più complete interfacce grafiche presenti ad oggi su di uno smartphone Android che non sia quella stock dei Pixel, che comunque si mantiene ancora una volta più povera di funzionalità. L’interfaccia non è più una mera riproduzione personalizzata di Android ma è esattamente una UI capace di permettere all’utente di usare lo smartphone in ogni singola potenzialità, anche quella più nascosta, e di ampliare l’uso del device a funzionalità secondarie come quelle che garantiscono di essere di fronte ad un vero e proprio ecosistema come solo un altro contendente ha ad oggi proposto ossia Apple. 

Samsung con la sua OneUI odierna si pone come parte integrante di un sistema capace di comunicare anche con altri device dell’azienda come tablet e notebook. Per non parlare poi della sicurezza che la stessa OneUI ha raggiunto grazie a Knox: qui infatti non siamo di fronte ad una mera trasposizione della sicurezza imposta da Google con Android ma ci mette del suo garantendo che vengano fixati eventuali bug nocivi per gli utenti. La OneUI 6.0 è un’interfaccia solida e davvero ben fatta grazie ad una serie di funzionalità capaci di rendere non solo più facile l’uso dello smartphone ma anche completo più di quanto non ci si attenderebbe. C’è l’accesso rapido ai widget, un controllo del volume più preciso. 

C’è anche tutta la personalizzazione con i temi anche in base alle colorazioni come visto con Android 14 stock e ancora una ricerca grafica che si avvicina a quella pura di Android ma che in qualche modo rimane fedele però a Samsung. Oltretutto basta navigare un po’ sul Galaxy Store, uno store alternativo a quello di Google ma ufficiale Samsung, per scovare alcune chicche come Galaxy Lock che permettono di personalizzare completamente il proprio Samsung. Nel complesso, OneUI è distintamente Samsung. L’azienda è riuscita a cementare uno stile specifico nella sua interfaccia sin dall’introduzione di One UI con la serie Galaxy S10, e risulta immediatamente riconoscibile. Possiede un suo wallet integrato in Samsung Pay che contiene carte di pagamento, documenti personali come carta d’identità. In generale ci piace la OneUI e ci piace l’idea di avere un’interfaccia ben fatta.

Peccato forse che tutto questo venga un po’ limitato dalle prestazioni davvero mediocri del Galaxy XCover 7 che non riesce spesso a stare al passo. Chiaramente non sono presenti le novità di Galaxy AI ossia le nuove funzionalità dell’Intelligenza Artificiale che sicuramente non arriveranno mai su questo device ma che se fosse stato pensato con un hardware più potente sicuramente avrebbero potuto fare molto comodo agli utenti professionisti.

Come detto è presente un pulsante XCover personalizzabile che può venire azionato facilmente (forse anche troppo, sarebbe stato meglio fosse più duro da premere) nel quotidiano. In questo caso sappiate che è possibile far agire il pulsante tenendolo premuto o anche toccandolo una sola volta. In entrambi casi è possibile personalizzarlo con qualsiasi tipo di applicazioni presente sullo smartphone o anche azionando la torcia o la fotocamera. Le patch di sicurezza sul nostro dispositivo sono di marzo 2024 e sono quindi pienamente aggiornate al momento del test. Samsung promette di fornire aggiornamenti di sicurezza per cinque anni, fino al 2029, e quattro nuove generazioni di sistemi operativi, arrivando fino ad Android 18.

FOTOCAMERA: singola da 50 megapixel. Troppo poco!

Samsung Galaxy XCover 7 

  • Principale 

    • Sensore da 50 MP 
    • Obiettivo grandangolare con apertura f/1.8 
    • Pixel Size 1/ 2,76” – 0.64 µm  
    • PDAF 

  • Anteriore 
    • Sensore da 5 MP – f/2.0 


Il sistema fotografico di Galaxy XCover 7 è quanto mai semplice e primordiale. È presente infatti un solo sensore da 50 Megapixel con apertura f/1.8 e con l’assenza della stabilizzazione. È un comparto fotografico che fa capire da subito che lo smartphone non potrà venire sfruttato al meglio sotto questo punto di vista perché il sensore unico è sì buono negli scatti con tanta luce ma fatica al buio e soprattutto non riesce a spingersi chissà dove negli scatti a lunga gittata e non può sfruttare alcun tipo di sensore per allargare la scena ripresa. 

Il Galaxy XCover 7 utilizza una versione dell’applicazione della fotocamera simile a quelle viste in precedenza con altri device del produttore. Chiaramente in questo caso sono presenti solo i menu che possono effettivamente venire sfruttati dallo smartphone. Tutto risulta comunque famigliare: scorrere a sinistra e a destra per passare da una modalità disponibile all’altra. Quindi un’opzione per riorganizzare, aggiungere o rimuovere alcune modalità dalla barra principale. Scorrimenti verticali in entrambe le direzioni alternano le fotocamere anteriore e posteriore. Non ci sono più le icone degli alberi che ci hanno accompagnato in passato.

Ora Samsung propone qui due modalità: 1x per il sensore Grandangolare e 2x per ingrandire la scena. Attivando però questo pulsante l’interfaccia si arricchisce di altri due pulsanti per avere di default lo zoom a 4x e 10x che sono chiaramente zoom di crop del sensore principale. È possibile scattare anche a risoluzione originale ossia a 50 megapixel anche se si guadagna poco se non qualche dettaglio in più ma soprattutto lo scatto si appesantisce. 

Come scatta il Samsung Galaxy XCover 7? 

Intanto sappiate che tecnicamente il sensore da 50 Megapixel solitamente utilizza il pixel binning per combinare quattro pixel al fine di catturare più luce. Ciò riduce la risoluzione dell’immagine a 12,5 megapixel, che dovrebbe essere sufficiente per la maggior parte delle esigenze, forse eccetto per la stampa di grandi poster. 

La qualità dell’immagine è nella media. Le foto presentano alcuni dettagli, ma i risultati degli smartphone di fascia media solitamente sono più precisi e ben illuminati in confronto. Riusciamo a portare a casa degli scatti buoni se la luce è elevata con buoni contrasti e anche una buona gamma dinamica. Di certo non possiamo pretendere troppo anche se sono scatti comunque godibili ma che potrebbero comunque risultare migliori. In condizioni di scarsa illuminazione e con alti contrasti, le aree molto luminose appaiono sovraesposte mentre le aree scure mancano di dettagli. In generale, tuttavia, l’esposizione è soddisfacente mentre la nitidezza dell’immagine è più mediocre.  

Si poteva fare di più? Sicuramente. Non tanto sul sensore principale che comunque riesce a fare dei buoni scatti in presenza di luce ma soprattutto nel porre un secondo sensore che potesse aiutare il professionista nello scattare fotografie in ultragrandangolare (utili in situazioni di scene ampie da inquadrare). Il professionista odierno ha necessità anche di scatti di qualità che non servono chiaramente per ”bellezza” ma soprattutto per lavoro e crediamo che in questo la necessità di un comparto fotografico più performante sia quasi inevitabile. Anche di notte o con poca luce visto che lo stesso professionista potrebbe aver bisogno di catturare degli scatti all’interno di ambienti con poca luce. Peccato anche in questo caso perché da Ingegnere Civile di certo avrei qualche problema a realizzare scatti durante il mio lavoro in cantiere.   

I video possono essere registrati a un massimo di FullHD e 30 fps. La qualità dell’immagine è buona, la messa a fuoco automatica e la regolazione della luminosità funzionano in modo affidabile e veloce in background. La fotocamera frontale ha una risoluzione di 5 megapixel. Scatta selfie leggermente sfocati quando si tratta di dettagli ma è comunque utile in buona luce.

AUTONOMIA: la batteria si cambia

La batteria del Samsung Galaxy XCover 7 ha una capacità piuttosto piccola di 4050 mAh. La sua autonomia è leggermente migliore di quella del Galaxy XCover 6 Pro ma non può tenere il passo con gli altri dispositivi di confronto. Ricordate, però, che la batteria può essere sostituita facilmente, il che significa che potete moltiplicare l’autonomia per quante batterie avrete con voi. 

Anche con una sola batteria, tuttavia, l’autonomia è discreta e dovrebbe permettervi di arrivare a fine giornata con un uso medio senza però esagerare. Abbiamo trovato forse qualche bug nello standby con qualche consumo anomalo di troppo durante alcune giornate ma in media non avrete grossi problemi nell’uso di tutti i giorni. 

Il robusto tablet Galaxy Tab Active 5 ha una modalità senza batteria in cui il tablet può essere utilizzato senza batteria quando è collegato alla rete elettrica. Questo ha senso in ambienti particolarmente caldi che potrebbero danneggiare la batteria, ad esempio. Purtroppo questa modalità non è disponibile per il Galaxy XCover 7. Se si rimuove la batteria mentre il dispositivo è collegato, lo schermo rimane acceso per un secondo, ma poi il dispositivo si spegne e non può essere riattivato senza una batteria.

La gestione energetica dello smartphone è bassa, soprattutto sotto carico elevato. Ma ovviamente anche le prestazioni sono relativamente basse. Il dispositivo può essere caricato con una ricarica che Samsung dichiara veloce ma è al massimo di soli 15W. Numeri alla mano abbiamo constatato che ricaricare completamente la batteria scarica ci si impiega solitamente 2 ore. Forse non comodissimo quando si ha fretta e si è magari fuori in cantiere. 

CONCLUSIONI

Il Samsung Galaxy XCover7 ha diversi vantaggi che potrebbero tornare utili nell’uso quotidiano. Prima di tutto: la sua batteria rimovibile, cosa molto rara negli smartphone di ultima generazione. Il telefono è anche abbastanza robusto e un design relativamente sobrio con una scheda tecnica che vede uno spazio di archiviazione generoso e un tasto personalizzabile. Non solo perché ci è piaciuta anche la sua precisione di localizzazione sopra la media e la ricezione 5G che copre un discreto numero di frequenze, rendendolo un buon candidato per i viaggi internazionali.

Dall’altro lato, la batteria potrebbe avere una capacità maggiore, anche se è rimovibile. Quello che troviamo ancora più deludente riguarda le prestazioni modeste del telefono, chiaramente indietro rispetto ai telefoni comparabili. Il pannello è limitato a 60 Hz e non visualizza i colori in modo accurato oltre ad avere una luminosità non proprio esagerata che in situazioni di lavoro esterno potrebbero fare molto comodo. Inoltre, il telefono viene fornito senza caricabatterie e in questo caso ci sembrava utile per il professionista trovare in confezione già un carica batterie.



 

Samsung Galaxy XCover7 viene proposto di listino ad un prezzo di 379 euro che potrebbe anche starci per un device rugged se non sacrificasse troppe cose soprattutto lato prestazioni. 

Se state cercando un telefono con prestazioni migliori, allora il Galaxy XCover6 Pro potrebbe essere un’alternativa valida. Il suo prezzo è ora sceso appena sopra quello di questo XCover 7 ma la scheda tecnica e soprattutto le prestazioni sono di un altro livello. Peccato Samsung perché l’idea di un device rugged è sempre piacevole soprattutto per il professionista che non vuole esagerare nel prezzo e vuole soprattutto un device veramente resistente. Di certo però ci vuole anche sostanza soprattutto ai giorni d’oggi e qui con XCover 7 mancano davvero troppe cose. 

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Da Punto-Informatico.it :

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Fonte Punto Informatico Source link

Ottimo prezzo per il portatile gaming ASUS TUF Gaming A15 con GeForce RTX 4060, 16GB di RAM, 512GB SSD e Ryzen 7: eccolo a 1.099€

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da Hardware Upgrade :

Non c’è da perdere molto tempo, considerando i contenuti tecnici di questo bel portatile da gaming a marchio
ASUS TUF. Costa davvero poco più di un portatile con la “vecchia” RTX
3060 e non gli manca nulla per essere anche un
tuttofare di alto livello
. Vediamo perché.





Il prezzo è il più basso finora registrato per un PC portatile dotato della recente scheda video
NVIDIA GeForce RTX 4060, che gli appassionati di gaming conoscono bene.
Ma non è certo l’unica caratteristica interessante di questo ASUS TUF: pensate
che il processore è l’ottimo AMD Ryzen 7 7735HS da ben 8 core, 16 thread e 4,75GHz di picco.
Veramente difficile metterlo in crisi! Ci sono poi 16GB di RAM e 512GB
di SSD
Gen4, quindi con un transfer rate
di almeno 5500MB/s, ma più probabilmente oltre 7000MB/s se, come
immaginiamo non essendo dichiarato, ASUS ha adottato un modello di fascia alta.

Lo schermo è un 15,6″ Full HD anti glare da 144Hz, mentre da segnalare è
anche la presenza di tante porte, comprese 2 USB Type-C e anche la RJ45 LAN.
Trattandosi di un PC gaming, anche la tastiera è speciale e retroilluminata RGB.
Il prezzo di 1.099€ è veramente eccezionale,
non pensateci troppo!



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