Le modalit con cui Apple intende adeguarsi al Digital
Markets Act dell’Unione Europea non hanno convinto i concorrenti,
con Meta e Microsoft che hanno espresso una certa insoddisfazione
per le misure che la Mela ha delineato, ritenendole “onerose” e
“proibitive”.
Il Financial
Times ha riportato una dichiarazione di Phil Spencer,
responsabile della divisione Gaming per Microsoft: “I passi iniziali che
Apple ha compiuto per conformarsi sono molto proibitivi perch noi si possa
realizzare un’alternativa significativa all’unico negozio disponibile sulla
piattaforma di gioco pi grande del mondo, che sono i telefoni cellulari.
Quindi continueremo a lavorare con le autorit di regolamentazione per
un’apertura”. Mark Zuckerberg, CEO di Meta, ha invece definito le
regole elaborate da Apple come “onerose” e contrarie allo spirito del DMA,
dicendosi “sorpreso se qualche sviluppatore scegliesse di sfruttare app
store alternativi”.
Apple ha risposto alle critiche con una nota ufficiale:
“L’approccio di Apple al Digital Markets
Act stato guidato da due semplici obiettivi: rispettare la legge e
ridurre gli inevitabili e crescenti rischi che il DMA crea per i nostri
utenti dell’UE.
Innanzitutto, ci significava studiare il
Digital Markets Act per capire come iOS, Safari e App Store potessero
soddisfare al meglio i suoi requisiti. I team di Apple hanno trascorso
mesi in dialogo con la Commissione Europea e, in poco pi di un anno,
hanno creato pi di 600 nuove API e unampia gamma di strumenti per
sviluppatori. Questi cambiamenti riflettono il lavoro di centinaia di
membri del team Apple che hanno dedicato decine di migliaia di ore a
creare le nuove funzionalit necessarie per conformarsi alla DMA.
Per ogni cambiamento, i team di Apple hanno continuato a mettere i
nostri utenti al centro di tutto ci che facciamo. Ci significava
creare misure di salvaguardia per proteggere gli utenti dellUE nella
massima misura possibile e rispondere alle nuove minacce, inclusi nuovi
vettori di malware e virus, opportunit di truffe e frodi e sfide per
garantire che le app funzionino sulle piattaforme Apple. Tuttavia,
queste protezioni non eliminano le nuove minacce create dal DMA.
L’attenzione di Apple rimane sulla creazione del sistema pi sicuro
possibile entro i requisiti del DMA. Ma anche con queste misure di
salvaguardia, permangono molti rischi e nellUE, i cambiamenti della
DMA si tradurranno in un sistema meno sicuro.
Stiamo limitando questi cambiamenti all’Unione Europea perch siamo
preoccupati per il loro impatto sulla privacy e sulla sicurezza
dell’esperienza dei nostri utenti, che rimane la nostra stella polare.
Queste modifiche sono conformi alla DMA e nelle settimane e nei mesi a
venire continueremo a dialogare con la Commissione Europea, la comunit
di sviluppatori e i nostri utenti dell’UE riguardo al loro impatto.”
Alla fine del mese di gennaio
Apple aveva annunciato ufficialmente quale genere di modifiche avrebbe
apportato a iOS per consentire il funzionamento di app store
alternativi a quello ufficiale. I cambiamenti tecnici si accompagnano
anche ad una revisione delle tariffe, che prevedono ora per gli
sviluppatori che scelgono di continuare a distribuire le proprie app
tramite l’App Store nativo la possibilit di sfruttare un piano
commissionale ridotto rispetto all’attuale: la commissione ordinaria
passer dal 30% al 17% e dal 15% al 10% per chi rientra nel programma
Small Business. Le app installate tramite marketplace alternativi non
vedranno alcun addebito commissionale da parte della Mela, ma potrebbero
essere soggette a commissioni diverse decise dal gestore del marketplace.
Gli sviluppatori avranno inoltre la possibilit di scegliere se processare
i pagamenti tramite Apple o usare un sistema di pagamento alternativo,
anche per gli acquisti in-app. Nel primo caso vi sar una commissione
aggiuntiva del 3%. Viene per introdotta una nuova “Core
Technology Fee” che prevede il pagamento di 0,50 euro per
installazione per account su base annuale per qualsiasi app installata
tramite App Store o tramite negozi alternativi. Questo dazio sar gratuito
per il primo milione di installazioni.
Sar il singolo sviluppatore a decidere se aderire ai nuovi termini o
attenersi a quelli attualmente in vigore: ovviamente chi scegliesse di
proseguire con le regole attuali vedr applicato il medesimo piano
commissionale e non avr la possibilit di sfruttare store alternativi.
Apple stima che oltre il 99% degli sviluppatori ridurr o manterr le
tariffe dovute ad Apple in base ai nuovi termini commerciali e che meno
dell1% degli sviluppatori pagherebbe una tariffa per la tecnologia di
base. Apple ha comunque messo a disposizione degli sviluppatori un sistema
di calcolo delle tariffe con uno schema di confronto del primo anno di
installazioni, cos da aiutare nella scelta tra le due possibilit.
A partire dal 7 marzo, quando il Digital Markets Act entrer pienamente
in vigore, l’App Store di Apple dovr rispettare le norme della legge
poich, in caso contrario, l’Unione Europea avr la possibilit di
imporre sanzioni avviando una procedura di non conformit.
Perch ci avvenga necessaria una denuncia da parte di terzi o le
semplici osservazioni della stessa UE. Considerando il generale malumore
che le modifiche proposte da Apple hanno sollevato tra la community degli
sviluppatori e tra le grandi aziende, possibile che proprio a partire da
quella data realt come Microsoft e Meta, ma anche Epic
Games e Spotify,
che gi hanno espresso nelle scorse settimane il loro disappunto circa le
modifiche proposte da Apple, stiano in realt preparando un’offensiva sul
piano legale.