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I robot più curiosi visti al Ces 2024

I robot più curiosi visti al Ces 2024



Da Wired.it :

Quali sono i robot più interessanti visti al Ces di Las Vegas 2024? Gli automi si sono ritagliati man mano uno spazio sempre più importante alla fiera di inizio anno in Nevada, con soluzioni di design e funzionalità che spaziano in modo trasversale nel mondo del tech. Anche in questo ambito l’intelligenza artificiale sta accelerando le innovazioni e così i robot possono dedicarsi in modo più efficiente a compiti di vario tipo come per esempio la gestione della smart home, oppure per intrattenere i più piccoli o gli animali domestici fino alla gestione delle postazioni di ricarica di vetture elettriche. Ecco 7 proposte ufficializzate in questi giorni a Las Vegas.



[Fonte Wired.it]

Michela Murgia, Dare la vita è uno strumento di liberazione e di identificazione

Michela Murgia, Dare la vita è uno strumento di liberazione e di identificazione



Da Wired.it :

“Sarà una musica l’identità, e ci canterò sopra la storia che non abbiamo visto, mentre ci accadeva come cosa straniera, quando la benda divenne bandiera, e dimenticammo di esser state regine”. Queste parole detonanti chiudono il saggio di Michela Murgia, Dare la vita. Murgia, nella sua duplice forma maieuta transfemminista, ci porta nelle pieghe della sua esperienza con la maternità e la filiazione d’anima e traccia un discorso lucido e politico di come si possa essere madri di figlie e figli che si scelgono, e che scelgono a loro volta, di come si possa costruire una famiglia che non passi per il sangue, senza vincoli, interrogando e discutendo ogni concetto di naturalità.

Concetti che sottendono realtà molto più presenti e che nessuno ha mai indagato e a cui è sempre stato difficile dare un nome: famiglie queer, figli d’anima sono parole che servono a chi non aveva nomi per chiamarsi e locuzioni per definirsi ma quelle persone, quelle famiglie, che evidentemente scardinano e mettono in discussione il vecchio lemma Dio, Patria e Famiglia, sono sempre esistite pur non conoscendo un modo per uscire dalla sfera dell’anonimato e dell’alterità. Il fatto che facciano paura a un certo versante politico è esemplificativo di quanto ci voglia poco per mettere in risalto e mostrare le crepe delle ideologie più conservatrici che ci portiamo dietro da anni di dialettica patriarcale: paura che deriva da un cambiamento che chiederà loro di rivedere i rapporti di forza e di potere.

Contro la famiglia tradizionale

La nostra storia familiare, come spiega egregiamente Michela Murgia, è stata criticata già nel saggio Le basi morali di una società arretrata, scritto da Edward C. Banfield in collaborazione con Laura Fasano che, studiando la società rurale della Basilicata degli anni ’50, arrivarono a processare e formalizzare il concetto di familismo amorale, che porta a “massimizzare i vantaggi materiali e immediati della famiglia nucleare; supporre che tutti gli altri si comportino allo stesso modo”. Non è un caso che Roberto Saviano, che paga tutti i giorni sulla sua pelle la sua visione di mondo, abbia recentemente espresso un pensiero che declina l’esautorazione della visione sacrale della famiglia tradizionale: alla domanda quando finiranno le mafie ha risposto “Quando finiranno le famiglie e quando l’umanità troverà nuove forme d’organizzazione sociale, nuovi patti d’affetto”. Questi due concetti, del familismo amorale e dell’allineamento della struttura familiare tradizionale con quella mafiosa sono legati da un inestricabile fil rouge che passa attraverso il rifiuto del bene comune applicando il bene e il male solo all’interno di parentele riconosciute: laddove il legame biologico è più forte anche la possibilità di esistere, affermarsi è più complessa, perché in quel sistema è importante e centrale dire di chi sei, piuttosto chi vorresti essere.

Da questo spunto Michela Murgia comincia a indagare e raccontare nuove forme di maternità d’anima e di famiglia, laddove maternità e gravidanza non sono sinonimi, che fanno eco all’altra questione, di cui il saggio si prende la responsabilità di mettersi in dialettica, ovvero quella della gestazione per altri, che evoca questioni politiche ed etiche ancora oggi attuali e pulsanti. In principio la questione della libertà di scegliersi madri, che è direttamente legata alla scelta di una donna di autodeterminarsi in tutti i modi in cui può esercitarlo: “Se in questo Paese esiste una legge che consente l’interruzione di gravidanza perché non si hanno abbastanza sicurezze economiche, secondo quale logica non dovrebbe esistere una legge che ne consenta invece l’inizio e il prosieguo per ottenere quelle sicurezze?”.

La gestazione per altri

Il discorso è preciso e puntuale e lega questioni sociali con questioni di classe, che sono da sempre uno dei marcatori dei discorsi politici soprattutto se si parla di femminismo intersezionale: è evidente che una delle questioni legate alla Gpa è la questione economica, ma è solo uno dei punti del discorso, perché al centro c’è la necessità di avere una legge che permetta la gestazione per altri, che possa intervenire a tutela delle parti deboli. La Gpa può essere solidale o altruistica, quando la gestante non riceve alcun compenso economico, oppure remunerata, quando la gestante viene pagata per la sua prestazione. In molti paesi occidentali, la Gpa solidale è consentita (in Europa: Cipro, Grecia, Macedonia del nord, Portogallo, Regno Unito e Ucraina): secondo un’indagine dell’Associazione Luca Coscioni, “Sono 65 gli stati del mondo dove la maternità surrogata è legale o ammessa, sia nella sua forma solidale sia in quella commerciale. In altri 35 la legge sancisce l’accesso unicamente alla gravidanza solidale”.

Lo Stato dovrebbe fare tutto ciò che è in suo potere per rimuovere le ragioni economiche che sottendono queste dinamiche – “Nessuna dovrebbe essere costretta ad abortire o a partorire perché ha bisogno di soldi” – ma “Finché non saremo socialmente in grado di rimuovere gli ostacoli economici che impediscono alle donne di scegliere di diventare o no madri secondo il solo proprio desiderio, esse devono poterlo fare dentro a un quadro di regole che le tuteli e tuteli chi da loro nasce. Chiedere che si faccia una legge per impedire la gestazione surrogata non soltanto non ferma lo sfruttamento, ma lo rende privo di limiti.

Famiglie queer e figli d’anima

È piuttosto singolare che questo testo approdi proprio nel momento in cui Papa Francesco ha rilasciato alcune dichiarazioni in proposito, affermando che “La maternità surrogata è deprecabile” e ancora “Auspico un impegno della Comunità internazionale per proibire a livello universale tale pratica”. Senza dimenticare che il governo Meloni a luglio ha discusso la proposta di legge per rendere la maternità surrogata reato universale.



[Fonte Wired.it]

Eolico, siamo stati nel parco più grande del Mediterraneo

Eolico, siamo stati nel parco più grande del Mediterraneo



Da Wired.it :

Impianto di Beleolico – Photo credits: Renexia spa

L’intelligenza artificiale regola il movimento delle pale in base al vento, ma il controllo rimane in mano umana. Infatti, una dashboard monitora il funzionamento di tutti i componenti del parco, come la velocità del vento così da far orientare le turbine a seconda dell’intensità delle correnti d’aria. L’ufficio di controllo è a Pescara, dove gli addetti verificano costantemente le condizioni di Beleolico che, in caso di necessità, attiva il personale a Taranto.

Con una piccola barca ci dirigiamo verso le pale più lontane rispetto al porto: “Il monopalo delle nostre macchine non ha un elemento di transizione: è uno dei primi parchi al mondo fatti così. Significa, quindi, meno consumo di acciaio e meno manutenzione”, dice Sammartino. Soprattutto Beleolico è al momento il primo parco eolico offshore per grandezza (e quindi potenza) nell’intero mar Mediterraneo. Si tratta di un parco “fixed”, ovvero con monopali installati nel sottosuolo marino, al contrario dei “floating”, che invece hanno pale eoliche legate a giganteschi sistemi di contrappesi non ancorati al suolo. E parlando di sostenibilità, vale la pena ricordare che una grande qualità di questo parco eolico è quella di essere riciclabile al 90% in tutta la sua componentistica.

Rispetto del territorio

Esistono due malintesi sull’eolico, o meglio, due concetti obsoleti provenienti da impasse tecnologiche ormai superate. Il primo riguarda il rumore prodotto dalle pale. Ma qui a Taranto, sia a riva, sia a qualche metro di distanza in mare, si può davvero testimoniare che non si sente alcun rumore prodotto dal movimento delle pale. “Negli impianti di ultima generazione si fa molta attenzione alla curva di pressione sonora, tanto che in fase autorizzativa gli enti competenti indicano limiti che non si possono superare”, spiega il manager.

L’altra questione riguarda gli uccelli che possono finire tra le pale rotanti. Nel parco di Taranto vengono adottati due sistemi di sicurezza per proteggere gli uccelli. Il primo consiste nella “black blade”. La colorazione nera di una delle pale di ciascuna turbina crea l’ effetto disco durante la rotazione che inganna gli uccelli e li scoraggia dall’avvicinarsi. “C’è poi il bird monitoring system, una specie di collare alla base della pala che contiene quattro telecamere che puntano verso l’alto. Grazie ad un software basato su un AI di basso livello, il sistema controlla la presenza di stormi che si muovono più lentamente del singolo uccello, e, se ne avverte la presenza, interrompe il funzionamento delle pale. Contemporaneamente, parte anche un avvisatore sonoro che spaventa i volatili”. In effetti, dopo qualche minuto, assistiamo al passaggio di uno stormo che aggira le pale senza rallentare il volo.



[Fonte Wired.it]

Ces 2024, altri 10 prodotti che abbiamo amato

Ces 2024, altri 10 prodotti che abbiamo amato



Da Wired.it :

I padiglioni principali del Ces 2024 hanno aperto al pubblico martedì 9 gennaio, e le frotte di partecipanti all’importante fiera tecnologica statunitense si sono riversate al Las Vegas Convention Center per toccare, guardare e fotografare gli ultimi prodotti con cui l’industria tech di cercherà di portarci nel futuro.

Mentre alcuni dei gadget tecnologici che arriveranno nel 2024 sono già pronti, in molti casi al Ces vengono presentati solo prototipi. Come ogni anno, Wired segue l’evento segnalando i prodotti più interessanti, quelli più inaspettati e, in generale, i gadget che preannunciano la direzione che prenderà la prossima ondata tecnologica. Ecco una selezione di dieci cose tra quelle che hanno attirato di più la nostra attenzione alla fiera tech.



[Fonte Wired.it]

Musica, gli album più attesi nel 2024

Musica, gli album più attesi nel 2024



Da Wired.it :

Che album ci attendono in questo 2024? Da poco si è concluso il 2023 e abbiamo tirato le somme di un’annata musicale molto varia e alquanto interessante sul fronte della musica più sperimentale, ibrida e contaminata. Ora è arrivato il momento di iniziare a mettere le prime date sul calendario per le uscite più attese in ambito pop, rap, rock e alternativo. Pare che si siano tutti risvegliati per questo 2024 e i nomi che sembrano attivi per farci ascoltare musica nuova siano tanti e soprattutto molto grossi, tanto che nella nostra selezione di questi 15 non ci stanno nemmeno tutti. In Italia chi non partecipa a Sanremo 2024 ha già iniziato a puntellare ben prima di febbraio, oppure, come sempre, se ne riparla a ridosso del festival per chi vi partecipa. All’estero invece c’è un certo fermento fra molte voci e qualche certezza assodata: il ritorno dei The Gossip, un nuovo disco ri-registrato da Taylor Swift per le sue Taylor’s Version, Rihanna pare pubblicherà il suo nuovo lavoro per Def Jam e poi ancora Lenny Kravitz, Ariana Grande, Katy Perry, Bruno Mars, Lorde, Brittany Howard, MGMT, Pearl Jam, The Black Keys, Sheryl Crow, Jennifer Lopez, Idles, Deftones e tanti altri. Di date certe se ne hanno sempre meno e i colpi a sorpresa sono dietro l’angolo. Partiamo dalle uscite più vicine cronologicamente e man mano andiamo verso quelle meno sicure ma di cui si parla con una certa insistenza.



[Fonte Wired.it]

The Last of Us 2 e The White Lotus 3, le ultime novità nel cast delle nuove stagioni

The Last of Us 2 e The White Lotus 3, le ultime novità nel cast delle nuove stagioni



Da Wired.it :

The Last of Us sta per iniziare le riprese della sua seconda stagione e dal set imminente arrivano le prime novità per quanto riguarda il casting: in particolare è stato annunciato che sarà la giovane attrice Kaitlyn Dever a interpretare Abby, personaggio fondamentale nel videogioco The Last of Us: Part II, uscito nel 2020 e su cui si baseranno questi nuovi episodi. Abby è descritta come un’esperta soldatessa con una visione manichea del mondo, che sarà però messa in crisi dal suo piano di vendetta incentrato su Joel (Pedro Pascal) e che la vedrà scontrarsi con la protagonista Ellie (Bella Ramsey). Nel secondo videogame i giocatori possono scegliere se giocare con Ellie o Abby. A interpretarla nell’adattamento seriale sarà appunto Dever, vista in Justified, Unbelievable (per cui ha ricevuto una nomination ai Golden Globes) e Dopesick (per cui è stata nominata ai Golden e agli Emmy).

Le novità per The Last of Us non finiranno qui, dato che nei prossimi giorni saranno gradualmente svelate altre new entry nel cast: “Il nostro percorso per il casting della seconda stagione è stato identico a quello della stagione uno: cerchiamo attori di altissimo livello che possano incarnare l’anima dei personaggi del materiale d’origine”, hanno dichiarato i creatori della serie, Craig Mazin e Neil Druckmann: “Niente per noi conta più del talento, e siamo emozionati dal fatto di avere un’interprete affermata come Kaitlyn che si aggiunge a Pedro, Bella e al resto della nostra famiglia”.

Carrie CoonTheo Wargo/Getty Images

Il cast di The White Lotus 3

A proposito di cast che si espandono, questa settimana è cruciale anche per gli attori e le attrici che faranno parte della terza stagione di The White Lotus. In questi ultimi giorni è stato confermato che i nuovi episodi dell’acclamata serie creata da Mike White sarà girata in Thailandia, sfruttando gli spettacolari scenari (e nei lussuosi resort) di Koh Samui, Phuket e Bangkok. Inoltre sono state annunciate new entry eccellenti nel cast, come Jason Isaacs (Star Trek: Discovery, The Oa), Parker Posey (Lost in Space, The Staircase), Michelle Monaghan (Mission Impossible), oltre a Leslie Bibb, Dom Hetrakul e Tayme Thapthimthong. Altra novità è l’inclusione di Carrie Coon, straordinaria attrice vista in The Leftovers e Ghostbusters: Legacy, attualmente impegnata in The Gilded Age (rinnovata per una terza stagione) e presto al cinema con Ghostbusters: Minaccia glaciale. Entrambe le produzioni Hbo, The Last of Us e The White Lotus, diffuse da noi in Italia su Sky e Now, torneranno in onda nel 2025.



[Fonte Wired.it]