Watchmen di Zack Snyder compie 15 anni e lo fa continuando a dividere come ha sempre fatto questo regista, che per tutta la sua carriera non ha mai trovato coi suoi lavori un’unanimità di giudizio e consenso. Tratto dal capolavoro di Alan Moore, Watchmen arrivò il 6 marzo 2009 per la prima volta in sala, e rimane ad oggi un oggetto misterioso del genere cinecomic, che avrebbe dominato le sale per almeno un decennio. Ma forse proprio per questo, conserva un fascino unico, la capacità di rivendicare un’identità distante dal consueto e dal prevedibile.
Un cinecomic che sembrava impossibile da realizzare
Watchmen fin dagli anni ’80 si cercò in qualche modo di portarlo sul grande schermo. Per primo Sam Hamm lavorò sulla complessa e già mitologica graphic novel di Alan Moore, ancora oggi giudicata la più grande e importante mai concepita. Ma farne un film risultò una sfida per molti impossibile. Si arrivò ai primi anni ’90, quando Terry Gilliam si ritirò dal progetto definendo il fumetto impossibile tra portare sul grande schermo. Negli anni a venire il progetto della Warner, sarebbe stato associato inutilmente ai nomi di registi di grande richiamo come Michael Bay, Tim Burton, Aronofsky, Hayter, Greengrass… Poi arrivò Zack Snyder. Il suo 300 aveva fatto sfaceli al botteghino, il suo stile così muscolare e vivido, così fumettistico, parve perfetto alla Warner per centrare l’obiettivo. Watchmen nella mani di Snyder tornò ad essere di nuovo ambientato negli anni ’80, in un’ucronia dove risplendevano sia le tipiche paure della Guerra Fredda, sia la violenza e l’instabilità sociale più profonda.
Forte di un budget di 150 milioni di dollari, Watchmen dovette fare i conti con l’ostilità dei fedelissimi di Moore, come sempre contrario ad ogni versione cinematografica dei suoi lavori e con il problema di essere vietato ai minori di 17 anni. Partito fortissimo con 54 milioni di incasso, poi calò vistosamente, anche a fronte di una critica a dir poco divisa sul risultato finale. Watchmen si proponeva come un cinecomic che per temi ed atmosfere, era assolutamente diverso da quelli usciti fino a quel momento. Il genere in quegli anni aveva avuto due volti: quello dello Spider-Man di Sam Raimi e quello della saga di Synger sugli X-Men. Si erano toccate vette altissime in grado di rilanciare il genere, ma poi le saghe avevano avuto un finale alquanto moscio. Per quanto ben distanti dal parco divertimenti che la Marvel solo l’anno prima con Iron Man aveva cominciato a plasmare, entrambe erano neppure vagamente paragonabili alle atmosfere dark, a volte persino apocalittiche e distopiche che Snyder offrì in Watchmen.
I film di supereroi sembravano una formula di successo assicurato, ma i flop clamorosi ci sono sempre stati
Snyder fu fedele quanto poteva al fumetto, ma volle anche effettuare variazioni che non sempre parvero ai fan di Moore accurate. La verità è che, col senno di poi, un solo film era davvero troppo poco, in un momento in cui quasi 3 ore erano davvero troppe per il pubblico. Oppure, come disse Christopher Nolan, Watchmen ha avuto semplicemente il problema di essere troppo in anticipo sui tempi. Watchmen poteva vantare oltre ad un comparto di maestranze assolutamente incredibile, anche un cast semplicemente perfetto. Rimane l’elemento migliore ancora oggi, con pochi pari. Su tutti svetta ancora oggi il Comico di Jeffrey Dean Morgan. Si tratta di uno dei personaggi dei cinecomic più interessanti mai fatti, in cui risplende un’ambiguità morale che di certo non ha poi molto da invidiare all’originale concepito da Alan Moore. Il Comico è nichilista, è la rappresentazione storica della coscienza sporca americana, è la violenza con cui essa ha imposto dentro e fuori dai suoi confini quel “sogno americano” che infine si realizza, ma è ben diverso da ciò che si pensava.
Poi c’è il Dottor Manhattan di Billy Crudup, altro personaggio a dir poco incredibile, tanto onnipotente quanto scevro da una reale empatia, divinità piena di dubbi e solitudine. Il suo titanico sguardo è quello di un uomo che non sa come essere Dio, di un Dio che non si ricorda come essere uomo, anzi Super-uomo. Forse il personaggio più importante creato da Moore. Zack Snyder ebbe la capacità di prendere ciò che si poteva effettivamente tradurre in immagini, non rinunciando però ad un’anima fumettistica che tuttora non può che venire applaudita per come sa creare un legame con quei personaggi. Sono così vulnerabili, tormentati, così diversi dell’infallibilità che il pubblico americano aveva avuto in Superman, Wonder Woman, Batman e altri. Inutile dire che è il Rorschach di Jackie Earle Haley a rimanere più impresso di tutti. Totem di una violenza sociale estrema, simbolo di idealismo tanto assoluto, quanto impossibile da tradurre in realtà, è anche l’unico a guardare il mondo per quello che è, a comprenderlo. Watchmen fu un cinecomic con il coraggio di guardare ai contenuti politici, filosofici e sociali che la graphic novel aveva da offrire.
Ombre e luci di un film unico ed inimitabile
Watchmen esce a poca distanza dell’inizio della grande recessione che distrugge l’America e il mondo, con quel mito fatto di eccezionalismo e successo che pareva sbucato non a caso proprio dagli anni Ottanta. L’Ozymandias di Matthew Goode in fondo non è dissimile nella sua essenza dai Guru che cavalcano il XXI secolo con il loro storytelling, di gente come Steve Jobs, di Mark Zuckerberg, o di Elon Musk. In Ozymandias si realizza il mito moderno del genio onnisciente, portatore di una supposta verità che rivendica di essere distante dalle regole morali dell’uomo comune. Snyder grazie a questo villain rafforza il tema della paura collettiva, del rapporto tra uomo e potere in senso universale, andando ben oltre la mera riproduzione dell’incubo nucleare che fu. Certo, Watchmen non era comunque privo di difetti. Il montaggio in diversi momenti ostacola la fluidità dell’iter, il ritmo è spesso irregolare. La colonna sonora, che rivendica pezzi immortali di Nat King Cole, Bob Dylan, Nena, Simon & Garfunkel, KC & The Sunshine Band aumenta la sensazione di aver di fronte un film che molto presumeva di sé.