Seleziona una pagina
Tanti nuovi set Lego in uscita oggi dalla F1 con Senna alla cabina telefonica londinese

Tanti nuovi set Lego in uscita oggi dalla F1 con Senna alla cabina telefonica londinese



Da Wired.it :

Ci sono tanti nuovi set Lego pronti a debuttare oggi 1 marzo sullo store ufficiale, spaziando in praticamente ogni linea, dimensioni e fasce di prezzo. Come ogni primo del mese, il catalogo si rinfresca con nuovi arrivi che cercano di accontentare tutti i fan del celebre brand danese e, anche se in quest’ultima tornata di uscite non ci sono scatole da record, le chicche non mancano, come la gloriosa vettura di F1 McLaren con l’indimenticato Ayrton Senna versione minifigure. Ecco i set Lego più interessanti da prendere in considerazione e il link diretto per ordinarle subito.



[Fonte Wired.it]

Chrome, ora la ricerca è più semplice

Chrome, ora la ricerca è più semplice



Da Wired.it :

Google da il meglio di sé con i nuovi aggiornamenti di Chrome, puntando a migliorare ancora l’esperienza di ricerca degli utenti, rendendola ancora più semplice e intuitiva. A partire da oggi, aprendo la pagina di Google dal browser sarà possibile visualizzare le query suggerite sulla base delle proprie ricerche precedenti, “basate su cose simili che altri stanno cercando”, anche senza digitare alcuna parola. Nell’esempio suggerito da Big G, un utente che ha effettuato una ricerca per la query “Japchae” ha ricevuto “suggerimenti per altri piatti coreani popolari”, alcuni dei quali accompagnati da immagini. Non si tratta di una novità assoluta, considerando che il colosso tecnologico ha introdotto nelle pagine dei risultati la sezione “Le persone chiedono anche” già da qualche tempo”, ma ora la procedura è più immediata.

L’altro aggiornamento interessa le app Android e iOS, dove effettuare ricerche di immagini partendo da una query generica sarà più semplice. Cercando “tavolo bohémien”, per esempio, sarà possibile visualizzare anche suggerimenti di ricerca e immagini correlate come “tovaglia bohémien”, “runner da tavolo bohémien” e via dicendo. Infine, considerando che amiamo fare ricerche soprattutto da smartphone, il nuovo aggiornamento aggiunge a Chrome funzionalità migliorate, che ci permetteranno di effettuare ricerche su Google anche quando abbiamo una cattiva connessione di rete o siamo in modalità di navigazione in incognito.

“Con questa funzione, Chrome scaricherà un modello leggero di sola lettura che contiene i suggerimenti di ricerca più popolari per una determinata località dal server di Google e memorizzerà il modello nella directory dell’utente, in modo che Chrome possa fornire questi suggerimenti di ricerca principali agli utenti quando i suggerimenti del server non possono essere restituiti dal server in tempo (ad esempio in caso di rete scarsa) o non sono consentiti (per esempio in modalità di navigazione in incognito)”, ha precisato Joshua Cruz, portavoce di Google, in un’email inviata a The Verge, sottolineando come il colosso tecnologico stia cercando in tutti i modi di convincere gli utenti a usare il suo motore di ricerca. Che tema che l’AI possa sottrargli il primato nel settore?



[Fonte Wired.it]

Perché gli esseri umani hanno perso la coda?

Perché gli esseri umani hanno perso la coda?



Da Wired.it :

Perché gli esseri umani, e così altre grandi scimmie come gorilla e scimpanzè, non hanno la coda? Un team della Grossman School of Medicine della New York University potrebbe aver fatto un considerevole passo avanti nella soluzione del mistero. In un articolo pubblicato sulla rivista Nature, Bo Xia e i suoi colleghi sostengono che la “colpa” sia di una particolare sequenza di dna mobile presente all’interno di un gene che regola lo sviluppo della colonna vertebrale nei primati senza coda.

Al dna piace cambiare

I ricercatori spiegano di aver messo a confronto il dna di primati senza coda con quello di scimmie con la coda: la loro attenzione era rivolta in particolare ad analizzare 140 geni già noti per essere coinvolti nello sviluppo di questa appendice anche in altre specie. Passando al setaccio il codice genetico, alla fine gli scienziati hanno individuato qualcosa che finora era sfuggito: in una regione non codificante (in gergo tecnico, introne) del gene Tbxt dei primati senza coda c’è un trasposone, cioè una sequenza di dna capace di spostarsi da un punto all’altro del genoma.

Che sia proprio la presenza di questa sequenza, chiamata Alu, ad aver determinato la scomparsa della coda negli esseri umani? Per verificarlo i ricercatori hanno provato a inserire la sequenza Alu all’interno del gene Tbxt dei topi. Hanno così constatato che il cambiamento provocava la produzione di forme diverse della proteina codificata da Tbxt, a cui corrispondevano lunghezze diverse della coda o la sua assenza.

I vantaggi dei “senza coda”

Benché sia l’esistenza sia l’importanza degli elementi mobili del dna nell’evoluzione siano note da tempo, un effetto così evidente dell’inserzione di una sequenza Alu ha sorpreso anche gli esperti. Come ha confermato all’Ansa il genetista dell’Università Tor Vergata di Roma Giuseppe Novelli, il gene Tbxt regola l’espressione di geni importanti per lo sviluppo della notocorda, cioè la struttura embrionale da cui si origina la colonna vertebrale, tant’è che altre sue alterazioni erano già state associate a importanti difetti congeniti della colonna vertebrale, per esempio la spina bifida.

Questo, secondo gli autori dello studio, suggerisce che un simile cambiamento casuale del codice genetico, avvenuto forse 25 milioni di anni fa, deve aver portato enormi vantaggi ai nostri antenati per essersi mantenuto nonostante i rischi. È ancora tutto da verificare ma forse il minor numero di vertebre e la formazione del coccige sono stati determinanti per garantire la sopravvivenza a terra (anzichè sugli alberi) e, soprattutto per la nostra specie, la conquista di posizione e andatura erette.



[Fonte Wired.it]

Willy il Coyote, la storia del suo film che non vedrete mai

Willy il Coyote, la storia del suo film che non vedrete mai



Da Wired.it :

E di complessi meccanismi delle multinazionali, in fondo, parliamo anche nel caso della cancellazione di Coyote vs. Acme. È abbastanza inedito che si decida infatti di archiviare un film già praticamente finito, e lo è ancora di più se lo si fa per ragioni fiscali. D’altronde questo titolo è il terzo che nel giro di un paio d’anni Warner ha deciso di non far uscire tentando così di trarre vantaggio dal complicato sistema di detrazioni fiscali che regolano i conti di Hollywood: prima di questo anche Batgirl e il film animato Scoob! Holiday Haunt erano stati cancellati per poter favorire del cosiddetto tax write-off (in poche parole è più conveniente approfittare delle deduzioni su spese già affrontate che andare incontro a eventuali incassi magari non esaltati ma comunque maggiormente tassati).

Questi titoli sono comunque in buona compagnia: nel 2023 il canale americano Tnt (sempre del gruppo Warner Discovery) ha deciso che non manderà in onda la quarta e ultima stagione della serie distopica Snowpiercer, anche se le riprese erano state concluse nell’estate 2022; lo streaming Disney+, sempre nell’autunno 2023, ha cancellato due serie che aveva commissionato e fatto completare, The Spiderwick Chronicles e Nautilus, sempre per avere agevolazioni fiscali, promettendo però di trovare alle produzioni una nuova casa (allo stesso modo, ha tolto dal proprio catalogo serie anche nuove come Willow, Dollface e dozzine di altri per eliminarli dal proprio bilancio ed evitare di pagare tasse ulteriori).

Astruse mosse finanziarie, insomma, stanno popolando qua e là un piccolo cimitero degli elefanti di serie e film che non vedranno mai la luce sebbene già completati, un ulteriore testimonianza di come le ipertrofiche streaming wars di questi ultimi anni abbiamo creato più fantasmi che fantasie, a discapito dell’immaginario dei fan. E del povero Willy il Coyote, superato ancora una volta da un beffato “Beep beep!”.



[Fonte Wired.it]

Sandrena, il farmaco più sicuro per la terapia ormonale di persone transgender, non è più gratis

Sandrena, il farmaco più sicuro per la terapia ormonale di persone transgender, non è più gratis



Da Wired.it :

Il farmaco Sandrena, usato dalle donne transgender per la terapia ormonale sostitutiva, è stato declassato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) da medicinale a carico del Sistema sanitario nazionale (Ssn), quindi gratuito, a medicinale a carico totale dei pazienti. La decisione è arrivata appena quattro anni dopo le due delibere dell’Aifa che avevano reso completamente gratuite le terapie ormonali a tutta Italia, in una marcia indietro denunciata come un attacco del governo Meloni verso la comunità trans.

Il 30 gennaio 2024 è entrata in vigore la riforma dell’Afia, fortemente voluta dal governo Meloni per rafforzare il controllo dell’esecutivo sull’Agenzia e, come hanno sottolineato molti esperti, ridurre la sua autonomia e indipendenza. Arrivata circa un mese dopo la riorganizzazione, la notizia relativa al Sandrena sembra essere proprio un effetto diretto di questi cambiamenti e una conferma delle preoccupazioni degli esperti.

L’allarme del mondo dell’attivismo

È quanto sostengono le attiviste e gli attivisti del Movimento identità trans, prima associazione mai fondata in Italia per la difesa dei diritti delle persone transgender, che in un comunicato su Instagram hanno denunciato la scelta dell’Aifa come frutto della riforma. “Non possiamo fare a meno di pensare che questo sia l’ennesimo esempio di una gestione personalistica e politica della Sanità pubblica, a cui il governo Meloni ci sta abituando – hanno sottolineato – governo che, pur di contaminare con le sue politiche ogni ingranaggio del Ssn, ha avuto il coraggio di nominare un tecnico a capo dell’Aifa”.

“Dal momento che Sandrena, tra i suoi utilizzi, è uno dei farmaci estrogenici di più ampio uso nell’ambito dei percorsi ormonali di affermazione di genere, non possiamo nascondere il dubbio che questa mossa costituisca l’ennesimo attacco nei confronti delle persone trans”, continua il comunicato, per poi ricordare un altro recente episodio, molto criticato, relativo all’invio di ispettori del ministero della Sanità presso il Centro regionale per l’incongruenza di genere a Careggi (Firenze), accompagnato da un’interrogazione parlamentare contro lo stesso centro, presentata dal capogruppo del Senato di Forza Italia, Maurizio Gasparri.

Il Sandrena è il miglior farmaco disponibile per la terapia ormonale delle donne transgender, che devono assumere quotidianamente per tutta la vita per mantenere allineati i loro caratteri fisici alla propria identità di genere, non corrispondente al sesso biologico. A differenza di altri farmaci, il Sandrena è l’opzione più sicura, perché essendo un gel garantisce livelli costanti di estradiolo nel sangue senza avere gli impatti sul fegato che hanno i farmaci assunti per via orale. Con la decisione dell’Aifa il Sandrena costerà 18,50 euro a scatola, costringendo chi ne ha un bisogno vitale a dover affrontare per sempre questa spesa.





[Fonte Wired.it]

Ipad, i nuovi in arrivo nel 2024

Ipad, i nuovi in arrivo nel 2024



Da Wired.it :

Ci sono soprattutto tanti nuovi iPad tra i dispositivi al centro di una recente tornata di anticipazioni hardware sulle uscite di Apple attese nel corso del 2024. Una nota e attendibile fonte ha infatti individuato i chip che saranno montati a bordo di ben sedici gadget: otto saranno iPad di fascia media con i modelli standard, Air e Mini, mentre i rimanenti otto considereranno il top di gamma iPad Pro assieme ai già ben noti iPhone 16. I processori coprono un ventaglio molto ampio e variegato visto che partono dal vecchio A14 Bionic fino ai più evoluti M3 e l’ancora inedito A18.

I chip dei nuovi iPad per il 2024

Sono quindi una dozzina i nuovi iPad che dovrebbero essere aggiunti a catalogo nei prossimi mesi, confermando a grandi linee le previsioni di fine 2023:

  • iPad di 11esima generazione – il modello standard del tablet della mela morsicata uscirà come al solito nella configurazione wifi e wifi più cellulare e potrebbe ospitare a bordo il chip A14 Bionic già visto nella precedente generazione del 2022. Una scelta che punta probabilmente a garantire un prezzo economico per il modello entry level della famiglia atteso in autunno.
  • iPad Mini di 7a generazione – c’è molta aspettativa attorno al tablet più piccolo di Apple, che dovrebbe palesarsi nella doppia configurazione wifi e wifi più cellulare in primavera con un display da ben 8,7 pollici ottimizzando gli ingombri grazie a cornici meno spesse. Il chip a bordo sarà l’A17 degli iPhone 15 per molti cavalli sotto la scocca compatta.
  • iPad Air di 6a generazione – ci saranno quattro nuovi Air con doppia configurazione e doppia scelta di diagonale (10,9″ e 12,9″). Attesi in primavera, usciranno con il chip M2 attualmente a bordo dell’attuale modello Pro, per un salto evolutivo molto interessante.
  • iPad Pro versione 2024 – infine, l’ammiraglia che uscirà in autunno nelle due configurazioni di connessione e nei due tagli da 11 e 13″, ospitando a bordo il chip M3. Sono scarne le possibilità che possa esserci anche un modello con l’inedito M4.

Secondo la fonte riportata da MacRumors, che nel passato aveva fornito anticipazioni poi risultate veritiere, rimangono ancora quattro dispositivi non iPad.

I chip degli iPhone 16

Gli ultimi quattro dispositivi al centro delle anticipazioni sono i prossimi iPhone 16, dei quali ormai si conosce quasi tutto. Come noto, iPhone 16 Pro e iPhone 16 Pro Max / Ultra ospiteranno il chip A18 Pro, mentre iPhone 16 e iPhone 16 Plus dovrebbero montare un chip chiamato A18 che altro non sarà che un A18 Pro con alcuni moduli eliminati o disattivati, così da creare una variazione delle performance che giustificherà anche il prezzo finale delle due coppie assieme a fotocamere e altri dettagli differenti. I prossimi iPhone 16 sono attesi a settembre 2024 con un’uscita in commercio nelle settimane successive.



[Fonte Wired.it]