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Monte Bianco e Fréjus, l’Italia ha un problema con i trafori alpini

Monte Bianco e Fréjus, l’Italia ha un problema con i trafori alpini



Da Wired.it :

Il Monte Bianco ma non solo. Problemi di manutenzione, incidenti, contrasti internazionali e gli eventi climatici estremi hanno reso quasi impossibile per l’Italia far transitare le merci attraverso i valichi alpini, per raggiungere i mercati di esportazione. Infatti, oltre alla chiusura programmata del traforo del monte Bianco e alle limitazioni al passaggio dei mezzi su gomma imposte dall’Austria al Brennero, a seguito di una frana è stato chiuso anche il traforo del Fréjus, al confine tra Piemonte e Savoia francese.

“Quella dei valichi alpini non può più essere considerata un’emergenza per il nostro Paese ma una vera e propria criticità cronica. Infatti, agli effetti dei sempre più frequenti eventi meteorologici estremi, sulla rete dei trasporti si aggiungono anche gli impatti derivanti dalle strutturali debolezze del sistema dei trasporti in quest’area transfrontaliera, dalle perturbazioni generate da imprevedibili incidenti e da regolazioni sempre più restrittive dei transiti”, è la posizione espressa da Confcommercio, associazione che rappresenta le imprese del commercio e dei servizi, come la logistica, in una nota riportata da Ansa.

La situazione:

  1. Chiusure programmate e brutte sorprese
  2. Il fattore clima
  3. L’idea di Salvini
I lavori di ristrutturazione del tunnel nel 2001 dopo l'incendio

Avverrà in autunno, a causa di lavori di ammodernamento, ma la circolazione nel tunnel che collega Francia e Italia potrebbe essere sospesa per alcuni mesi fino al 2040

Chiusure programmate e brutte sorprese

Si tratta di Brennero, Tarvisio, Ventimiglia, Sempione, Fréjus, monte Bianco e San Gottardo, le nostre porte di accesso all’Europa centrale, da cui ogni anno transitano 170 milioni di tonnellate di prodotti, circa il 60% dell’import e dell’export che l’Italia intrattiene con il resto del mondo. Ma nonostante la loro importanza, come sottolinea Confommercio, il sistema di trasporti e le sue infrastrutture sono condannate da “debolezze strutturali” di competenza del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.

Negli ultimi tempi, infatti, oltre alla chiusura per manutenzione del traforo del monte Bianco prevista per il 3 settembre, che bloccherà uno dei punti di passaggio più trafficati, il deragliamento di un treno ha fatto chiudere il tunnel del San Gottardo, che collega l’Italia alla Svizzera, mentre una grossa frana ha bloccato il passaggio attraverso il traforo del Fréjus, distruggendo parte dell’autostrada A3 e fermando anche il traffico ferroviario.

Il fattore clima

A queste problematiche strutturali e dovute agli eventi climatici estremi, in particolare alle ondate di caldo che hanno causato un massiccio scioglimento delle nevi e dei ghiacci alpini, si aggiungono le limitazioni imposte dall’Austria al transito di grandi camion, con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento e spingere le aziende a trasferire il trasporto merci sui treni. Iniziativa giusta e in linea con il piano dell’Unione europea per la sostenibilità ambientale, il Green Deal, ma anche in contrasto con il principio europeo di libera circolazione delle merci.

Così, dei sette valichi elencati in precedenza, due sono completamente bloccati a causa di frane e incidenti, in uno la circolazione è terribilmente rallentata e l’ultimo verrà chiuso nel giro di pochi giorni. Dopo la chiusura del Fréjus, come riporta il Tg3 su X, l’ex Twitter, il traffico dirottato verso il passaggio del monte Bianco ha creato delle code così lunghe da richiedere fino a 3 ore per attraversarlo. E mentre si avvicina il giorno della chiusura anche di questo traforo ci si chiede cosa succederà a tutte le merci in arrivo e in partenza nei primi giorni di settembre.

L’idea di Salvini

Come intervento riparatorio, il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, ha fatto sapere di voler rivedere le “tempistiche di chiusura” del monte Bianco. Tuttavia, i lavori di manutenzione del traforo sono attesi da tempo e si prevede saranno completati nel corso dei prossimi 18 anni. Fermarne la partenza significa accumulare ritardi immediati sui lavori e andare ad allungare e complicare tutte le altre manutenzioni sia al monte Bianco che negli altri valichi. Uscire dall’impasse non è facile.





[Fonte Wired.it]

Postel, Medusa pubblica su Telegram i dati sottratti

Postel, Medusa pubblica su Telegram i dati sottratti



Da Wired.it :

Ci sono nuovi sviluppi per Postel, la società del gruppo Poste Italiane rimasta vittima di un attacco informatico della gang ransomware Medusa lo scorso 15 agosto. I cybercriminali avevano minacciato – come di consueto – di rendere pubbliche le informazioni sensibili sottratte alla società nel caso in cui questa non avesse pagato un riscatto di 500mila dollari. Cosa che hanno fatto, allo scadere del countdown prefissato. Ma non solo. Come riporta Claudio Sono su X, l’ex Twitter, i dati di Postel hanno cominciato a circolare anche su Telegram.

Una statua di Medusa

La gang Medusa rivendica una intrusione nei sistemi della società controllata da Poste. Rubati dati fiscali e dei dipendenti. È stato chiesto un riscatto per impedire la pubblicazione delle informazioni

La cybergang Medusa sembra aver scelto un canale alternativo per diffondere l’archivio di dati della sua ultima vittima, dopo aver comunque reso pubblici i dati sul proprio sito. Il 30 agosto alcuni canali Telegram hanno cominciato a riportare un messaggio in cui i criminali affermano la propria volontà di diffondere il bottino ottenuto dalla “fuga di dati di Postel. Un’altra azienda del settore informatico che si impegna a fornire servizi ma non è in grado di garantire una sicurezza minima dei propri dati, per non parlare dei dati dei clienti”. A seguire una carrellata di cartelle contenenti decine di giga da scaricare, tutte denominate con il titolo “Postel”.

Nonostante non sia possibile avere un accesso diretto ai documenti contenuti all’interno delle cartelle, il messaggio condiviso su Telegram parla chiaro: i criminali di Medusa sono in possesso di centinaia – se non migliaia – di “dati personali di dipendenti e collaboratori della società”, come aveva dichiarato la stessa Postel una settimana dopo che i suoi sistemi informatici sono stati violati dal cyberattacco. E ben presto potrebbero non essere i soli a mettere le mani sulle informazioni sensibili sottratte alla società. Al momento Postel non ha rilasciato nuove dichiarazioni sugli sviluppi.





[Fonte Wired.it]

Lavoro, come funziona il nuovo portale pubblico per chi lo cerca

Lavoro, come funziona il nuovo portale pubblico per chi lo cerca



Da Wired.it :

La nuova piattaforma pubblica per trovare lavoro, il Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl), è stata presentata ufficialmente dal ministero del Lavoro giovedì 31 agosto. Sviluppato dall’Inps, il portale sarà attivo a partire dal primo settembre 2023, stessa data in cui si potrà cominciare a inoltrare domanda per il supporto formazione e lavoro, di cui l’iscrizione al Siisl è parte integrante e obbligatoria.

La guida:

  1. Come funziona
  2. Come si accede

Come funziona

Per poter ottenere il contributo economico del supporto per la formazione e il lavoro, la misura sostitutiva del reddito di cittadinanza del governo Meloni, sarà obbligatorio iscriversi al Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa e compilare il Patto di attivazione digitale. Nel patto i richiedenti dovranno indicare almeno tre agenzie interinali o altri enti autorizzati, per ricevere offerte di formazione e di lavoro adatte ai loro profili professionali.

Il Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa riunisce e mette in comunicazione in un solo luogo, attraverso un’unica banca dati, tutte le realtà coinvolte, a livello locale e nazionale. La piattaforma consentirà così l’interoperabilità di tutte le infrastrutture digitali dei soggetti accreditati al sistema sociale e del lavoro, quindi i patronati, gli enti formatori o le agenzie interinali, mettendole a contatto con i beneficiari del supporto per la formazione e lavoro.

Attraverso il Siisl si potrà quindi esplorare e avere accesso a corsi di formazione e tirocini, partecipare a iniziative di volontariato per la collettività e alle offerte di lavoro. In più, la piattaforma sarà il luogo dove ottenere informazioni sullo stato di erogazione del contributo finanziario e sulle attività previste dai propri percorsi personalizzati di formazione.

Persone seguono un corso di formazione

È la misura con cui il governo Meloni vuole sostituire il reddito di cittadinanza. Si può presentare domanda dal primo settembre. Dal primo gennaio 2024 il contributo sarà esteso anche a chi già percepisce il reddito di inclusione

Come si accede

Per accedere alla piattaforma, che sarà attiva dal primo settembre 2023, sarà necessario essere in possesso delle proprie credenziali del Sistema pubblico di identità digitale (Spid), la carta di identità elettronica o la carta nazionale dei servizi. A quel punto si può sottoscrivere il Patto di attivazione digitale con la compilazione della dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, l’indicazione degli enti interinali scelti e l’autorizzazione al trattamento dei dati.

Una volta che i dati sono stati verificati e le procedure completate, si deve poi sottoscrivere il Patto per il servizio personalizzato e aderire a uno dei Programmi di politica attive per i lavoro, come corsi di formazione, tirocini o simili. Con l’avvio di una qualunque di queste attività avrà inizio anche l’erogazione del supporto per la formazione e il lavoro, pari a 350 euro al mese lungo la durata del corso o dell’attività, per un massimo di un anno.



[Fonte Wired.it]

Instagram sta testando i Reel fino a 10 minuti

Instagram sta testando i Reel fino a 10 minuti



Da Wired.it :

Instagram testa la possibilità di caricare Reel fino alla durata massima di 10 minuti ispirandosi ancora una volta a TikTok e lanciando anche la sfida a YouTube per ospitare in piattaforma video ben più lunghi degli attuali, che non possono superare i 3 minuti. Clip più lunghe aumenteranno il tempo speso sull’app, anche a tutto vantaggio delle inserzioni pubblicitarie, ma è chiaro che la novità potrebbe essere utile soprattutto ai creator che potranno caricare video più approfonditi e meno mordi e fuggi.

Ad anticipare la funzionalità è stato ancora una volta lo sviluppatore italiano Alessandro Paluzzi, ormai uno dei leaker più noti e affidabili per scoprire le novità che verranno nei prossimi mesi. Nel post su X (vedi sotto), viene allegato un doppio screenshot che mostra appunto come il limite sia incrementato da 3 a 10 minuti ed è curioso come Instagram stia seguendo in modo rigoroso la strategia di TikTok, che due anni fa aveva ufficializzato lo stesso cambio di durata massima. 10 minuti sono un buon margine per realizzare video con più spazio per raccontare un’esperienza, anche per la divulgazione di argomenti meno frivoli e, naturalmente, per gli immancabili post sponsorizzati che costellano l’applicazione.

Twitter content

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Quando si vedrà la novità implementata in piattaforma in modo ufficiale per tutti? Non sempre le funzioni in fase di test poi vengono promosse alla versione pubblica, tuttavia è palese quanto Meta stia puntando sui video sulle proprie app, quindi è più che probabile che qualcosa si muoverà nei prossimi tempi, quindi aspettiamoci presto un annuncio da parte del numero uno di Instagram, Adam Mosseri se non addirittura da parte di Mark Zuckerberg. L’ultima novità significativa introdotta è stata la possibilità di inserire una canzone nel carosello di foto o video e per il lancio si era sfruttato il nuovo singolo della cantante Olivia Rodrigo,





[Fonte Wired.it]

Intelligenza artificiale, la più grande speranza per un’AI europea

Intelligenza artificiale, la più grande speranza per un’AI europea



Da Wired.it :

Al momento, i clienti dell’azienda – che spaziano dalle banche alle agenzie governative – utilizzano l’Llm di Aleph Alpha per scrivere relazioni finanziarie, riassumere in modo conciso centinaia di pagine e creare chatbot esperti nel funzionamento di una determinata azienda. “Credo che una buona regola sia che la nostra tecnologia è in grado di fare qualsiasi cosa si possa insegnare a uno stagista“, spiega Andrulis. La sfida, dice, è rendere l’intelligenza artificiale personalizzabile, in modo che le aziende che la utilizzano si sentano in controllo e abbiano voce in capitolo sul suo funzionamento: “Se sei una grande banca internazionale e vuoi un chatbot che sia molto offensivo e sarcastico, penso che tu ne abbia tutti i diritti“, aggiunge.

Ma Andrulis considera gli Llm solo un trampolino di lancio: “Quello che stiamo costruendo è un’intelligenza artificiale generale“, dice. La cosiddetta AGI è ampiamente considerata l’obiettivo ultimo delle aziende del settore: un’intelligenza artificiale ma simile a quella umana, che può essere applicata a un’ampia gamma di mansioni.

L’interesse riscosso finora – Aleph Alpha dichiara di avere 10mila clienti tra aziende e amministrazioni pubbliche – dimostra che l’azienda è in grado di competere, o almeno di coesistere, con i giganti emergenti del settore, afferma Jörg Bienert, amministratore delegato della German AI Association, un gruppo industriale. “Questa domanda dimostra che ha davvero senso sviluppare e fornire questo tipo di modelli in Germania – commenta Bienert –, soprattutto quando si tratta di istituzioni governative che vogliono chiaramente avere una soluzione sviluppata e ospitata in Europa“.

L’anno scorso, Aleph Alpha ha aperto il suo primo data center a Berlino per poter soddisfare al meglio i settori altamente regolamentati, come i clienti governativi o nel campo della sicurezza, che vogliono assicurarsi che i loro dati sensibili siano ospitati in Germania. La preoccupazione legata all’invio dei dati privati all’estero è solo uno dei motivi per cui è importante sviluppare un’intelligenza artificiale europea, afferma Bienert. Un’altro fattore è che è importante assicurarsi che le lingue europee non siano escluse dagli sviluppi dell’AI.

Il modello di Aleph Alpha è già in grado di comunicare in tedesco, francese, spagnolo, italiano e inglese, e i suoi dati di addestramento includono il vasto archivio di documenti pubblici multilingue pubblicati dal Parlamento europeo. Ma non sono solo le lingue parlate dall’AI dell’azienda a sottolineare le sue origini europee. L’enfasi sulla trasparenza del processo decisionale fa parte di uno sforzo per combattere il problema delle “allucinazioni” dei sistemi di intelligenza artificiale, ovvero la condivisione di informazioni errate.



[Fonte Wired.it]

Spotify, la guida completa agli abbonamenti
| Wired Italia

Spotify, la guida completa agli abbonamenti | Wired Italia



Da Wired.it :

Riepilogo dei costi di Spotify

Sintetizzando si può affermare che Spotify Free è la versione gratuita con la pubblicità, mentre Spotify Premium Student a pagamento parte dai 5,99 euro della versione per studenti universitari. Spotify Premium per tutti costa 10,99 euro al mese, Spotify Premium Duo per due persone costa 14,99 euro al mese, Spotify Premium Family per 6 persone costa 17,99 euro al mese. Tutti i Premium assicurano il primo mese di prova gratuito. Il pagamento può avvenire tramite carta di credito, carta di debito, carta prepagata, PayPal, buoni regalo disponibili anche nei negozi e supermercati e via smartphone o tablet.

Spotify, tutti i dispositivi compatibili

Spotify è accessibile tramite Windows e Mac grazie a specifiche applicazioni, così come sono disponibili le versioni per Android e iOS/iPadOS. Non mancano poi le versioni Linux, Debian e Ubuntu. Un’altra possibilità è quella di usare i browser Chrome, Safari, Opera, Firefox o Edge tramite qualsiasi dispositivo che li supporta.

È compatibile con Apple Watch, Android Wear, ogni smartwatch Samsung e anche qualsiasi dispositivo che supporta Spotify Connect. Inoltre è compatibile con tutte le smart tv via app proprietaria, Chromecast, AirPlay o smart stick come ad esempio Fire Tv. Funziona su Playstation 4 e 5, Xbox Series X, Series S e One. Da diversi anni è sbarcato anche sulle automobili grazie ad Android Auto e Carplay, senza contare ovviamente la possibilità impiegare apparecchi terzi compatibili via cavo audio, usb o bluetooth.

Come collegare Spotify ad Alexa

Tutti gli abbonamenti Premium sono compatibili con le linee Amazon Echo, Amazon, Amazon Echo Dot, Facebook Portal/Portal+ (non ancora disponibili in Italia) e tutti gli speaker bluetooth Sonos. Per collegare Spotify ad Alexa è sufficiente aprire l’app omonima sul proprio smartphone, toccare le voce Altro, poi Impostazioni. Scorrere fino allo voce Preferenze Alexa e poi selezionare Musica e podcast. Infine è sufficiente selezionare Collega nuovo servizio e scegliere Spotify. Dopodiché non resta che seguire le istruzioni sullo schermo. In ogni caso tutti i servizi musicali collegati ad Alexa sono elencati in Gestisci servizi.

Spotify Pie

Spotify Pie è l’applicazione gratuita che consente di realizzare automaticamente dei grafici sulla musica personale più ascoltata. Basta accedere online al servizio (che è stato sviluppato da un appassionato) e loggarsi con i propri dati a Spotify e si ottiene quanto desiderato. Sebbene abbia molto successo e impazzino le condivisioni sui social ne sconsigliamo l’uso perché si tratta di una soluzione non ufficiale. In pratica si consente a una piattaforma terza di vedere la propria attività, anche se è bene sottolineare che non sono condivisi dati di acquisto.

Come scaricare musica da Spotify

Per scaricare la musica da Spotify sul proprio dispositivo è sufficiente (quando si è connessi a Internet via mobile, rete o Wi-Fi) selezionare il contenuto gradito, cliccare o toccare la voce scarica e poi controllare l’operazione avvenuta in La tua libreria. Da ricordare che si possono scaricare album completi mentre le tracce singole devono essere inserite in una playlist.



[Fonte Wired.it]