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Starfield, la nostra recensione del videogioco

Starfield, la nostra recensione del videogioco



Da Wired.it :

Nell’orbita di Venere abbiamo attraccato su una stazione orbitante solo per cadere in un’imboscata. Copione riprodotto fra le rotte di chissà quale – difficile ricordarli tutti – Sistema solare, con fazioni più o meno amiche pronte a disintegrarci una volta scoperte le nostre malefatte o, più semplicemente, la nostra volontà di non condividere la causa di turno. Abbiamo visitato laboratori scientifici, grotte nascoste, avamposti minerari e accampamenti segreti di una miriade di pirati. Per non dire di flora e fauna extra-terrestri, un elenco che solo la nostra banca dati e il desiderio di evitare la noia consigliano di non dettagliare.

Pianeti, ognuno con le proprie caratteristiche meteorologiche, atmosferiche, geologiche; astronavi configurabili, città gigantesche, insediamenti così piccoli da non essere captati dai radar, eserciti, fazioni, mercanti, contrabbandieri, esseri viventi con fogge e obbiettivi diversi (sì, perché anche le piante sembrano interagire a volte): c’è tutto questo e molto di più in un gioco che promette centinaia di ore per essere conosciuto nella sua interezza e che, ancora dopo giorni trascorsi con il pad in mano, suggerisce di non essersi svelato se non in piccola parte.

Questo è Starfield: fra i titoli più attesi nel 2023 dai videogiocatori di mezzo mondo, come dimostrano le prenotazioni già superiori a quelle di Baltur’s Gate 3, il videogame del momento – e non c’è da sorprendersi, visto che Bethesda è lo studio che, de facto, ha elaborato i paradigmi del videogioco di ruolo – sarà amato e odiato. Amato perché Starfield prova a trasformare l’universo noto, ma anche quello sconosciuto, in un videogioco in cui è possibile fare tutto, dal costruirsi mezzi e avamposti al decidere di seguire le regole (diverse a seconda della fazione di appartenenza) oppure di scriverne di proprie, scegliendo se fare i fuorilegge, i contrabbandieri o i mercanti allineati, se fare schifo o ergersi a maestri di virtù intergalattiche. Odiato, perché a molti non farà dimenticare certe legnosità dei suoi predecessori anche se in un contesto diverso, sorta di Skyrim dello spazio (giudizio invero parziale).

Di certo, però, Starfield non verrà ignorato. Anche perché è proprio sull’ignoranza e sulla volontà di limitarla che Starfield insiste. Non è un caso che, fra i suggerimenti dei suoi autori, sia privilegiato il “perdersi” nel gioco, invece del seguirne l’intreccio narrativo, che pure c’è. Non lineare, ma c’è.

Che cos’è

Si volesse farla breve, basterebbe dire che Starfield è un gdr ambientato ovunque nell’Universo. Con centinaia di pianeti esplorabili – in orbita o sulla superficie, a volte anche nel sottosuolo -, decine di sistemi solari e centinaia fra città, strutture e insediamenti più e meno ampi. Un gioco dall’estensione impressionante – ha richiesto più di dieci anni e 275 sviluppatori – in cui ogni cosa partecipa al destino che si decide di seguire: dal trapano a percussione o dal cacciavite utili per personalizzare il proprio personaggio, con il tradizionale “albero delle abilità” e con equipaggiamenti configurabili al dettaglio, fino al tipo di astronavi e avamposti realizzabili quando e dove si voglia – si possono estrarre risorse, scoprire tecnologie segrete, rubare attrezzi e soldi altrui, comporre il proprio equipaggio, farsi alleati e perderne.



[Fonte Wired.it]

Aruba è in down | Wired Italia

Aruba è in down | Wired Italia



Da Wired.it :

Segnalazioni in tutta Italia di problemi con Aruba. Dalle 16.30 di giovedì 31 agosto, molti utenti hanno iniziato a lamentare l’impossibilità di accedere ai servizi della società informatica, dai siti che sono ospitati sui server di Aruba alle caselle di posta elettronica certificata (pec). Ancora non è nota l’origine del problema.

Su Downdetector, servizio che raccoglie le segnalazioni di problemi con risorse online, si moltiplicano i commenti di utenti che non riescono ad accedere alla posta elettronica aziendale, che hanno problemi con i domini dei siti. E ancora: sono coinvolte le caselle pec. Insomma, una reazione a cascata che sta provocando numerosi disservizi. E poi ci sono i servizi fiduciari, come quelli di firma elettronica.

Non è la prima volta che i servizi di Aruba vanno in down. Solo pochi giorni fa, il 25 agosto, si era già verificato un down relativo alle caselle di posta elettronica certificata. Il fatto che in questo caso siano coinvolte più risorse informatiche, come la gestione dei siti internet, lascia intendere che l’impatto è più consistente. E allargato a livello territoriale: da tutta Italia infatti giungono segnalazioni.

Aruba, fondata nel 1994, è il principale cloud provider italiano e prima azienda in Italia per i servizi di data center, cloud, hosting, trust services, e-mail, pec e registrazione domini, rivolti a privati, professionisti, imprese e pubblica amministrazione. Aruba gestisce 2,6 milioni di domini registrati, 9,4 milioni di caselle email, 8,8 milioni di caselle pec, 130.000 server gestiti, per un totale di 16 milioni di utenti.

A marzo 2021 Aruba è entrata nel mercato delle telecomunicazioni con l’offerta di servizi di connettività ultra-broadband nel territorio italiano, basati sulla rete interamente in fibra ottica di Open Fiber. In quasi 30 anni l’azienda ha acquisito lunga esperienza nello sviluppo e nella gestione di data center ad alta tecnologia, di proprietà, e collocati sul territorio nazionale (il più grande è a Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo).



[Fonte Wired.it]

Gas, l’Europa ne sta ancora importando un sacco dalla Russia

Gas, l’Europa ne sta ancora importando un sacco dalla Russia



Da Wired.it :

Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, l’Unione europea ha deciso di liberarsi dai combustibili fossili di Mosca, per tagliare un enorme flusso di denaro che sarebbe andato a finanziare le operazioni militari. Tuttavia, nei primi sette mesi dell’anno i paesi europei hanno importato il 40% in più di gas naturale liquefatto (gnl) rispetto allo stesso periodo del 2021, l’anno precedente all’aggressione su larga scala.

Secondo l’ultimo report di Global Witness, su dati della società di analisi delle materie prime Kpler, si tratta di circa 22 milioni di metri cubi di gnl, arrivato via nave in Unione europea dalla Russia tra gennaio e luglio 2023. A oggi, la Spagna è diventata il secondo più grande acquirente di gnl russo a livello mondiale, con il 18% del totale, seconda solo alla Cina, con il 20%, e il Belgio, con il 17% occupa il terzo posto.

Di fatto, nei primi sette mesi del 2023, i vari paesi dell’Unione europea hanno acquistato circa il 52% di tutti i 41,6 milioni di metri cubi di gas naturale liquefatto esportati dalla Russia, un aumento consistente rispetto al 49% e al 39% del 2022 e del 2021. Cifre che porteranno l’Unione a raggiungere il suo record personale di importazione di gnl dalla Russia entro la fine dell’anno, per un ammontare complessivo di circa 5,3 miliardi di euro, secondo le stime di Global Witness.

Oltre alla necessità europea di riempire le scorte di carburanti alternativi al gas da gasdotto, la cui fornitura dalla Russia è ormai completamente tagliata, uno dei motivi fondamentali dietro a questo aumento delle importazioni risiede nella forza dei contratti a lungo termine firmati tra i vari stati membri e Mosca, molto prima dell’invasione su larga scala. Per l’analista di Kpler Adam Bennett, intervistato da Business Insider, circa il 90% dei flussi di gnl russo dei prossimi dieci anni sono destinati a Belgio, Francia, Paesi Bassi e Spagna.

Pur trattandosi di volumi ancora nettamente inferiori rispetto alla quantità di gas importata in Europa tramite i gasdotti fino al 2021, pari a circa 140 miliardi di metri cubi all’anno, Bruxelles sta cercando delle scappatoie legali per tranciare i contratti a lungo termine senza pagare penali e impedendo alle società russe di prenotare le capacità infrastrutturali a loro già assegnate. Attualmente ci sono varie proposte sul tema, inserite all’interno della posizione negoziale degli stati membri sulle nuove regole del mercato del gas in Unione europea, ma ci vorranno ancora mesi prima che le negoziazioni con il Parlamento giungano a conclusione.



[Fonte Wired.it]

20 zaini porta pc che non ti deluderanno mai

20 zaini porta pc che non ti deluderanno mai



Da Wired.it :

(Ultimo aggiornamento: settembre 2023)

In bicicletta, metropolitana, sul treno. Con gli zaini porta pc, avere appresso il notebook deve essere comodo come non avere nulla addosso: dotati di appositi scomparti imbottiti e realizzati in materiali resistenti e impermeabili, questi gadget allungano la vita dei dispositivi, ma anche delle nostre schiene. Un sostegno adeguato infatti è indispensabile per garantire la giusta distribuzione del peso che può diventare importante con la semplice aggiunta di qualche oggetto di uso quotidiano. Scegliere quello giusto però non è sempre facile, motivo per cui ci abbiamo pensato noi con questa guida e con una selezione dei migliori prodotti del momento.

Come scegliere uno zaino porta computer

Per scegliere quello che fa al caso proprio, tra gli zaini porta pc in commercio è necessario prima di tutto tenere a mente una serie di punti essenziali — delle vere e proprie fondamenta per completare un acquisto mirato:

  • Dimensioni – è bene scegliere lo zaino su misura del proprio portatile ovvero generalmente dai 13 fino ai 17 pollici. Se il tragitto da compiere è molto breve e si deve trasportare soltanto computer, penne, caricatore e qualche piccolo oggetto allora basteranno i modelli più compatti e sottili; se invece lo spostamento quotidiano è più lungo e occorre portare con sé anche il pranzo, un ricambio e altri dispositivi come fotocamere, tablet o libri allora è il caso di guardare a uno zaino con più scompartimenti. Se si possiede un portatile sopra i 17 pollici o un gaming laptop il consiglio invece è quello di scegliere uno zaino rinforzato nella struttura interna così come nello schienale e nelle varie cuciture.
  • Spallacci e schienale – un altro particolare molto importante è quello degli spallacci – ovvero delle bretelle che possono essere la prima causa di dolore a spalle e schiena – ma non si deve dimenticare nemmeno l’importanza della presenza di un tessuto traspirante per non trasformare la schiena in un bagno di sudore dopo pochi minuti, d’estate così come in inverno.
  • Tasche e scompartimenti – per i più esigenti ci sono zaini che dedicano alcune tasche a funzioni speciali come per esempio a inserire un lettore musicale così da far uscire gli auricolari tramite un foro passante oppure piazzare una powerbank e un cavo usb per la ricarica durante il viaggio o ancora una tasca in tessuto delicato per gli oggetti più fragili. È bene dunque considerare quanto spazio e quanti alloggiamenti servano davvero.

I migliori zaini porta pc

Ecco allora la selezione dei migliori zaini porta pc scelti tra i migliori brand del settore con un budget a partire dai 20 euro per i modelli in tessuto tecnico fino a superare i 200 con alcune proposte in pelle. Affidabili e accessoriati di tasche pensate per facilitare la quotidianità, in alcuni casi sono attrezzati anche per il viaggio. Qui invece trovate i migliori notebook del momento, quelli dedicati al back to school, quelli da 14 pollici che stanno in tutti gli zaini della selezione e i migliori supporti per laptop per salvare collo e schiena.




[Fonte Wired.it]

Alfa Romeo, dalla nuova 33 Stradale alla Carabo: i modelli più belli di sempre

Alfa Romeo, dalla nuova 33 Stradale alla Carabo: i modelli più belli di sempre



Da Wired.it :

Ogni nuovo modello di Alfa Romeo riaccende immancabilmente l’entusiasmo dei molti appassionati al marchio del Biscione, e l’Alfa Romeo 33 Stradale non fa eccezione: la nuova supercar presentata il 30 agosto presso il Museo di Arese è senza dubbio un modello che si fa notare. A partire dal nome, che va a riprendere quello dell’iconica vettura del 1967, da molti considerata l’Alfa – se non addirittura l’auto – più bella di sempre. L’omaggio al passato è chiaro, almeno quanto la volontà della casa di proiettarsi verso il futuro del marchio, che dal 2027 proporrà esclusivamente auto elettriche. E per questo la nuova 33 Stradale verrà proposta sia nella versione termica con il V6 biturbo da 620 CV, sia in una variante a batteria con 750 CV.

Nella gloriosa storia del Biscione sono state diverse le supercar, i prototipi e le vetture degne di nota. In questa gallery passeremo in rassegna quelle che più di tutte ci hanno colpito. Quello che segue non vuole essere un fotoracconto definitivo, ma piuttosto una raccolta di modelli che si sono distinti per stile segnando la storia dell’Alfa Romeo. Un viaggio, insomma, che ripercorre i gloriosi anni dalla scuola dei carrozzieri italiani.



[Fonte Wired.it]

Sanità digitale, cinque proposte per avvicinarla alle persone

Sanità digitale, cinque proposte per avvicinarla alle persone



Da Wired.it :

La popolazione italiana ed europea sta invecchiando sempre più, con un conseguente incremento delle multicronicità e dello stato di fragilità. È aumentato il rischio di ricevere una diagnosi di tumore nel corso dell’intera vita di un individuo (rischio stimato: 1 su 2 per gli uomini e 1 su 3 nelle donne). Nuove e globali epidemie sfidano il mondo interconnesso. Mentre è ridotto il numero delle risorse e dei medici. Per rispondere a tali complesse sfide, abbiamo bisogno di un grande cambiamento che muova lungo tre principi fondamentali:

  • La salute – passare da un “sistema di cura” (prevalentemente incentrato sull’assistenza a pazienti già ammalati) a un “sistema della salute” (orientato al mantenimento dello stato di salute dei cittadini).
  • La persona – passare dalla cura delle patologie al prenderci cura della persona, nella sua interezza e nei suoi diversi bisogni, attraverso la definizione di un programma di cura individuale integrato. Ora i pazienti sono seguiti da una molteplicità di professionisti che sviluppano, in autonomia e in condizioni di asimmetria informativa, piani di cura di patologia non sempre fra loro allineati e caratterizzati da sovrapposizioni e ridondanze, dove sono gli stessi pazienti a fare da “integratori” tra i diversi professionisti.
  • L’equità – il processo sanitario deve essere strutturato intorno al principio di equità: l’accesso ai servizi deve essere organizzato, compatibilmente con le caratteristiche degli stessi, secondo il principio di prossimità e, con riferimento alle persone più fragili, predisposto anche al domicilio del paziente.

Come attuare questo cambiamento?

Il “filo conduttore” è senza dubbio la digitalizzazione del Sistema Sanitario. Case e Ospedali della Comunità, in parte già presenti sul nostro territorio, contribuiscono in modo importante nel favorire lo sviluppo di un modello di sanità più prossimo ai luoghi di vita dei cittadini ma, nella sostanza, il loro ruolo rischia di essere significativamente ridimensionato se non inseriti in un contesto di Rete di servizi capaci di legare, in un continuum senza interruzioni, il domicilio del paziente fino all’ospedale di alta o altissima complessità.

E una Rete, per essere davvero tale, deve essere composta da nodi che siano in grado di comunicare tra loro, scambiando dati, immagini e informazioni; parti di un sistema che, agendo in modo sinergico, sia in grado di generare quel valore aggiunto che non può essere assicurato dall’agire isolato del singolo nodo. Ma questo è possibile solo se dati, immagini e informazioni sono digitalizzati.

Una digitalizzazione non fine a se stessa, ma inserita in un contesto che definisca le caratteristiche del servizio e dei processi clinico-assistenziali, con l’obiettivo ultimo di assicurare la cura e la salute dei cittadini. Volendo cogliere il senso del primo principio cardine del processo di cambiamento, ossia passare da un “sistema di cura” a un “sistema della salute”, risulta evidente che il processo di digitalizzazione non si esaurisce in ciò che accade nelle strutture sanitarie ma, inevitabilmente, si estende ad altri ambiti di intervento del settore pubblico e, in ultima analisi, alla vita del cittadino.



[Fonte Wired.it]