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6 lettiere autopulenti che fanno sparire per magia i bisogni del tuo gatto
| Wired Italia

6 lettiere autopulenti che fanno sparire per magia i bisogni del tuo gatto | Wired Italia



Da Wired.it :

Per chiunque abbia un gatto in appartamento, le lettiere autopulenti sono un’invenzione geniale che permette di allontanarsi qualche giorno da casa senza compromettere l’igiene degli ambienti e soprattutto il benessere del padrone di casa — che ovviamente è il gatto. Ma come funzionano? Che autonomia offrono? Premettendo che ogni azienda produttrice ha studiato un sistema particolare per tenere pulita la zona dedicata ai bisogni del felino, resta possibile isolare alcune caratteristiche chiave che permettono di scegliere il modello più adatto alle esigenze di ciascuno.

Cosa cercare per scegliere la lettiera autopulente

  • Capienza: la capienza media delle lettiere autopulenti è di circa 60 litri. Un volume che permette ai gatti adulti di accedere alla lettiera e di sostarvi senza problemi e che garantisce la corretta areazione. Esistono anche dei modelli aperti che non necessitano di essere classificati in questo senso.
  • Autonomia: le lettiere autopulenti hanno un’autonomia media di 10 giorni calcolata su un solo gatto. Nel caso in cui venisse utilizzata da più mici, l’autonomia andrebbe a ridursi proporzionalmente.
  • Dispositivi di sicurezza: per essere sicure le lettiere autopulenti devono riconoscere i movimenti del gatto per evitare ogni tipo di movimento in presenza del felino. Il metodo più utilizzato è quello dei raggi infrarossi per registrare movimenti all’interno e in prossimità della lettiera.
  • Connettività: alcune lettiere autopulenti si connettono allo smartphone per restituire in tempo reale i dati di utilizzo e segnalare i movimenti all’interno del gadget.
  • Bilancia integrata: molte lettiere autopulenti sono dotate di bilancia integrata per permettere ai padroni di riconoscere i gatti che accedono attraverso il peso.

Come le abbiamo scelte

Visto che si tratta di una tipologia di prodotto innovativa e specifica dove l’aspetto sicurezza è particolarmente importante, abbiamo raccolto nella nostra selezione le principali proposte di aziende specializzate nella produzione di questi dispositivi con una buona esperienza sul campo e una discreta continuità di produzione. Per quanto riguarda i prezzi, vanno dai 200 ai 700 euro e sono legati principalmente alle opzioni offerte dai vari modelli. Per chi preferisce coccolare il proprio gatto con una spesa minore, qualche mese fa abbiamo raccolto tutti i gadget da regalargli per la festa del gatto, mentre per chi vuole rendere ancora più confortevoli i momenti che passa in autonomia tra le mura di casa abbiamo raccolto 10 distributori di crocchette di tutti i tipi.




[Fonte Wired.it]

Lavoro nel digitale: le offerte di giugno di Binance, Hype e Telepass

Lavoro nel digitale: le offerte di giugno di Binance, Hype e Telepass



Da Wired.it :

Quasi il 70% delle imprese ha investito in almeno un ambito tra tecnologie digitali, nuove formule organizzative aziendali e nuovi modelli di business, per la trasformazione digitale nel 2022. Il 41,4% ha adottato strategie di investimento in grado di combinare queste tre aree. È quanto emerge dai dati della ricerca “Competenze digitali, 2022” del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, realizzate in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di commercio G. Tagliacarne.

Entrambi i dati risultano superiori ai valori medi del quinquennio 2017-2021 (rispettivamente 68,5% e 36,5%). Per accompagnare la transizione 4.0 nel 2022 le imprese affiancano alla dotazione tecnologica figure specializzate cui è richiesto un portafoglio di competenze digitali da applicare ai diversi processi aziendali. In particolare, le competenze digitali di base per la comunicazione visiva e multimediale sono richieste a 3,3 milioni di profili professionali ricercati (pari al 64% del totale delle entrate), le abilità relative all’utilizzo di linguaggi e metodi matematici e informatici a 2,7 milioni di posizioni (il 51,9%) e la capacità di gestione di soluzioni 4.0 innovative a 1,9 milioni di entrate (il 37,5%), tutti dati in crescita rispetto all’anno precedente.

La rubrica Wired Jobs ha selezionato alcune posizioni di lavoro nel digitale, anche per il mese di giugno. Eccole.

AliLaguna

Bucintoro Viaggi, azienda del gruppo AliLaguna che si occupa del trasporto pubblico acqueo di linea di Venezia, sta ricercando una figura di operatore data entry, da inserire con orario part-time all’interno dell’azienda Bucintoro Viaggi Srl a Venezia. La risorsa selezionata si occuperà di gestire ed inserire nel gestionale aziendale le prenotazioni di servizi turistici incoming e di svolgere attività di back-office.

Il candidato dovrà dimostrare conoscere comprovata di inglese scritto e orale, doti organizzative, logistiche e di problem solving, dimestichezza con l’utilizzo del computer e del pacchetto Office di Windows. Si offre un contratto a tempo determinato part-time di 24 ore settimanali della durata di tre mesi (con possibilità di rinnovo). La selezione avverrà tramite previa analisi del curriculum e colloqui conoscitivi. Bucintoro Viaggi ricerca anche un accompagnatore turistico e un marinaio.

Binance

L’exchange Binance è alla ricerca di un analista anti-money laundering per l’Italia, a Milano o da remoto, che dovrà contribuire a implementare le policy e le procedure integrative locali in materia di anti riciclaggio e contro il finanziamento al terrorismo. La figura dovrà monitorare lo sviluppo delle normative in materia, collaborare con il team di prodotto per assicurare l’acquisizione dei requisiti e produrre reportistica. Richiesta una laurea in Finanza, Economia o Giurispridenza, due o tre anni di esperienza nell’ambito della compliance o esperienza Aml. Verranno presi in considerazione solo i curriculum in lingua inglese.

Hype

Hype, la neobank fintech con sede a Milano, Biella e Torino, con oltre 1,7 milioni di clienti, offre diverse posizioni di lavoro e in stage, a cominciare da un data engineering tech lead, dedicato alla data platform, con cinque anni di esperienza e almeno due su Azure Databricks. La figura dovrà svolgere attività di mentoring nei confronti del team su come scrivere del buon codice e sulle best-practice in ambiente Cloud e sperimentare nuove tecnologie. Un iOS engineer (2-3 anni di esperienza su mondo Apple), in grado di sperimentare nuovi framework come Flutter, contribuire alla crescita tecnologica del team, proporre idee e partecipare a sessioni di code review.



[Fonte Wired.it]

Avio porta il made in Italy sulla rampa di lancio verso lo spazio
| Wired Italia

Avio porta il made in Italy sulla rampa di lancio verso lo spazio | Wired Italia



Da Wired.it :

Stiamo lavorandoci su due fronti: il primo è contrastare il sovraffollamento delle orbite, in particolare quelle più prossime alla Terra, che necessitano con fretta crescente la rimozione dei detriti. Vega fu dapprincipio concepito per essere compatibile con i servizi orbitali, dal refueling di satelliti operativi alla rimozione di quelli a ‘fine vita’. Finalmente stiamo arrivando al dunque: nel 2026, per l’Esa, lanceremo una missione con un sistema, realizzato dalla svizzera Clearspace, capace di riportare un detrito nella nostra atmosfera”.

L’altro versante è quello ecologico e prevede l’utilizzo di lanciatori a basso impatto ambientale, ma anche lo sviluppo di tecnologie riutilizzabili: “abbiamo già testato con successo l’M10, il primo propulsore europeo a metano e ossigeno liquidi. Con un finanziamento del Pnrr di 400 milioni, realizzeremo un prototipo di razzo e due voli sperimentali entro due anni”.

Il nuovo motore spingerà lo stadio superiore del Vega E, la prossima evoluzione del Vega C. “Grazie al finanziamento pubblico abbiamo anche deciso di partire da questo propulsore per sviluppare un sistema di lancio completamente basato sul metano: si chiamerà Ifd, o In Flight Demonstrator, e non escludo possa aprire una linea di prodotto innovativa, più pulita e meno costosa”.

Riutilizzabile?Lo capiremo dopo i test, ma sarà una strada che questo tipo di tecnologia renderà percorribile. Sarebbe il caso di riflettere sul mantra, oggi di moda, della riusabilità, per ora concretizzato solo dai Falcon9 di SpaceX: in Europa questo approccio fu escluso non perché lo ignorassimo, ma per questioni di mercato. Oggi, grazie a costellazioni satellitari come Iris², qualcosa potrebbe cambiare, sebbene sia doveroso ricordare che gli Stati Uniti investono nello spazio 100 miliardi di dollari ogni anno. In Europa non superiamo i 16. Con Ifd sperimenteremo il rientro del primo stadio e la riutilizzabilità. A quel punto capiremo se la prossima generazione di lanciatori europei potrà economicamente sostenerli”. Un mercato che, almeno per quanto riguarda la pulizia delle orbite, promette di crescere.

Nel 2026, con Clearspace, Avio prenderà parte della prima missione Esa per rimuovere space debris (immagine: Clearspace)

Le prospettive

Sebbene oggi manchi, sono certo si arriverà a un business model definitivo. Credo sia plausibile, molto presto, che chiunque operi nello spazio sia tassato affinché una parte dei costi sia impiegata nella rimozione dei rifiuti extra-atmosferici”. È un ambito in cui Avio punta a muoversi in anticipo sfruttando anche in questo caso le risorse del Pnrr, che con un finanziamento da 235 milioni prevede un altro progetto, chiamato In Orbit Service Module, in cui l’azienda sarà partner di Thales Alenia Space e D-Orbit nella realizzazione di un sistema in grado di offrire una gamma completa di assistenza in orbita ai clienti. “Sarà un modulo più complesso rispetto a quello di Clearspace, perché più versatile: potrà rifornire i satelliti o scortarli in atmosfera quando non più operativi. L’interesse è comune: lo spazio deve rimanere libero per essere operato in sicurezza”.

La garanzia di uno spazio preservato dagli space debris costituisce per Ranzo uno dei quattro trend che cadenzeranno l’innovazione spaziale negli anni imminenti, insieme con le telecomunicazioni via broadband, con l’osservazione della Terra grazie alla tecnologia radar di nuova generazione a basso costo, e con il rinvigorito interesse per l’esplorazione spaziale: “torneremo sulla Luna e andremo oltre, con grandi programmi come Artemis o Mars Sample Return. Questo darà vita a un’ampia serie di applicazioni, come il trasporto interplanetario, che spero ci vedrà coinvolti con un ruolo importante”.

Manfredi, il decenne figlio di Ranzo, ne sarebbe orgoglioso. E la sua maestra non avrebbe di che preoccuparsi.



[Fonte Wired.it]

un best buy ambizioso
| Wired Italia

un best buy ambizioso | Wired Italia



Da Wired.it :

Dal punto di vista software il Poco F5 Pro è equipaggiato con Android 13 e MIUI 14, una versione aggiornata in termini di sicurezza alla patch di aprile 2023. Una buona configurazione ma l’interfaccia grafica potrebbe essere curata maggiormente.

Fotocamere

Anche in questo caso per la strategia di posizionamento dei prodotti Poco, il comparto fotografico non è un fiore all’occhiello ma c’è tutto quello che serve per gestire foto e video nelle principali situazioni. Formalmente il telefono dispone di:

  • camera principale da 64MP con apertura f/1.79 e stabilizzazione ottica
  • camera ultra-grandangolare da 8MP con apertura f/2.2
  • camera macro da 2MP
  • camera interna da 16MP con apertura f/2.45

I risultati prodotti dalla camera principale sono più che validi anche con condizioni di luce difficili e di notte, meno convincente l’ottica ultra-grandangolare quando la situazione di scatto diventa impegnativa. Buoni i video con il sensore da 64 MP; la risoluzione arriva fino a 8K, anche se il 4k a 60 fps risulta più usabile. La frontale si ferma a un più modesto full hd.

Autonomia

In questo caso l’attenzione dell’azienda c’è ed è storicamente un plus. A conferma su questo telefono troviamo una batteria da 5160 mAh, ricarica da 67 W con alimentatore in confezione. Apprezzabile anche la ricarica wireless da 30 W e la gestione intelligente della batteria che via software permette di allungarne la longevità. Certo se ci fosse stato l’ultimo processore di Snapdragon si sarebbe arrivati a una maggiore autonomia ma a fine giornata il 20% di energia residua non è affatto male.

Conclusioni

Tirando le somme, sul nostro taccuino il Poco F5 Pro si conferma un medio di gamma di qualità, con l’asticella delle prestazioni piuttosto alta e in grado di convincere una potenziale pletora di consumatori anche grazie al prezzo che parte da 579,90 euro per la versione 8+256 GB. Meno invitanti per il portafogli le versioni più dotate (12+256 GB a 629,90 euro; 12+512 GB a 649,90 euro). Qualche rivale in circolazione c’è, a iniziare dal fratello minore Poco F5. Tra questi potrebbe aggiungersi il Realme 11 Pro che verrà lanciato nelle prossime settimane.



[Fonte Wired.it]

ChatGpt può essere una risorsa preziosa per le persone autistiche
| Wired Italia

ChatGpt può essere una risorsa preziosa per le persone autistiche | Wired Italia



Da Wired.it :

Più di recente, hanno iniziato a prendere piede chatbot basati sull’Ai con risposte programmate e guidate dall’intelligenza artificiale, simili a Siri. Tra i più popolari c’è un chatbot progettato per comportarsi come un vero e proprio terapeuta: Woebot, che si basa sulla terapia cognitivo-comportamentale e ha visto un’impennata della domanda durante la pandemia.

Ma dal momento che queste app offrono risposte programmate e hanno un campo di applicazione più limitato, le sfaccettate conversazioni con ChatGpt possono rivelarsi più efficaci per chi cerca di risolvere problemi sociali complessi.

Margaret Mitchell, responsabile dell’etica della startup Hugging Face, che sviluppa modelli di intelligenza artificiale open source, suggerisce alle persone che si trovano ad affrontare problemi più complessi o gravi disagi emotivi di limitare l’uso dei chatbot: “Potrebbero portare a discussioni problematiche o stimolare pensieri negativi. Il fatto che non abbiamo il pieno controllo su ciò che questi sistemi possono dire è un grosso problema”. All’inizio di quest’anno, un uomo in Belgio si è suicidato dopo settimane di intense conversazioni con un bot basato su Gpt-J, un modello di intelligenza artificiale open source sviluppato dal gruppo no-profit EleutherAi.

I motori di ricerca e molti altri servizi online – tra cui Woebot – indirizzano gli utenti a numeri di emergenza e altre fonti di supporto nei casi in cui individuano il rischio di autolesionismo o comportamento violento. ChatGpt è addestrato a incoraggiare gli utenti a cercare sostegno umano se i loro messaggi appaiono come preoccupanti, ma nei test effettuati da Wired US il chatbot non ha indicato linea telefonica di emergenza.

Andrea Vallone, product policy manager di OpenAi, afferma che l’azienda ha cercato di far sì che ChatGpt rispondesse in modo appropriato alle persone che potrebbero essere vulnerabili, ma che il sistema non è destinato a essere utilizzato in sostituzione di una terapia di salute mentale. “Incoraggiamo gli utenti a cercare sostegno presso i professionisti”, dichiara Vallone.

Mitchell ritiene che i recenti progressi nel campo delll’Ai generativa porteranno a chatbot ottimizzati per la terapia, più capaci e alimentati con set di dati provenienti da persone con esigenze specifiche, tra cui l’autismo. Per ora, ChatGpt può comunque svolgere un ruolo importante per aiutare persone di ogni tipo a esprimersi, soprattutto chi non sempre può contare su un’altra persona che capisca il suo stile di comunicazione.

Per chi ha bisogno di aiuto

I numeri da contattare se tu o una persona che conosci manifesta pensieri suicidi:

Telefono amico: 02 2327 2327

Samaritans: 06 77208977

Numero di emergenza Unico Europeo: 112

Altre informazioni utili sono consultabili sul sito del Ministero della difesa, a questa pagina.

Questo articolo è apparso originariamente su Wired US.



[Fonte Wired.it]

Nasa: 10 oggetti sviluppati dall’Agenzia spaziale che usiamo tutti i giorni

Nasa: 10 oggetti sviluppati dall’Agenzia spaziale che usiamo tutti i giorni



Da Wired.it :

Navicelle spaziali futuristiche, macchinari sofisticati, sistemi altamente ingegnerizzati: sono queste le immagini che solitamente vengono associate alla Nasa. Eppure, il lavoro dell’agenzia spaziale va ben oltre le stelle. Fin dalla sua fondazione, infatti, la Nasa ha contribuito alla ricerca e allo sviluppo di tecnologie e prodotti commerciali che hanno apportato miglioramenti significativi alle nostre vite: essi prendono il nome di spinoff (termine che ha dato anche il nome al progetto dell’agenzia spaziale che li raccoglie e li profila) e, nel corso degli anni, hanno influenzato moltissimi settori, tra cui l’elettronica, la medicina, l’energia e l’ambiente, da alcune caratteristiche delle fotocamere dei cellulari al memory foam dei materassi. Recentemente, un articolo di Space.com ha ripercorso 10 tra i principali spinoff Nasa che utilizziamo quotidianamente, sottolineando come lo Spazio faccia parte della nostra vita quotidiana molto di più di quello che possiamo immaginare.

La missione più lunga

Quando, nel 1958, il Congresso degli Stati Uniti istituì la Nasa, tra i principali obiettivi vi era quello non solo di promuovere la ricerca e lo sviluppo nell’ambito dell’esplorazione spaziale, ma anche quello di diffondere le sue tecnologie nella maniera più ampia possibile. È per questo che nel 1964 venne creato il Technology transfer program, programma che si occupa di garantire che le innovazioni derivanti dal lavoro della Nasa siano disponibili a livello pubblico; in attività da quasi 60 anni, il Technology transfer program è di fatto la più lunga missione dell’agenzia spaziale statunitense. Non solo: fin dalle prime pubblicazioni indirizzate alla comunità scientifica e ingegneristica, nei confronti delle invenzioni Nasa è iniziato a crescere un enorme interesse da parte del settore privato, affinché potessero essere utilizzate per fini commerciali.

Da questa esigenza sono nati gli spinoff, prodotti commerciali progettati all’interno di una missione della Nasa, sviluppati grazie al know-how acquisito durante una collaborazione con la Nasa, oppure utilizzando dati o software messi a disposizione dall’agenzia spaziale. Ogni anno, dalla sua istituzione, l’agenzia statunitense presenta al Congresso un report annuale sui principali spinoff: questi rapporti hanno suscitato un così grande interesse pubblico che l’agenzia li ha trasformati in progetto editoriale, chiamato proprio Spinoff, che ogni anno condivide oltre 2.000 storie di prodotti e servizi influenzati dalla tecnologia Nasa. Vediamone 10 tra i più interessanti.



[Fonte Wired.it]