Seleziona una pagina
Il prezzo del nuovo OnePlus 12 12/256 GB è sceso a meno di 880€: qualità e potenza oggi costano poco!

Il prezzo del nuovo OnePlus 12 12/256 GB è sceso a meno di 880€: qualità e potenza oggi costano poco!

da Hardware Upgrade :


Il suo prezzo normale è di 969€, ma è oggi sceso di tanto, e occhio anche alla versione con 16 GB di RAM e 512 GB di spazio per l’archiviazione. OnePlus 12 si candida con prepotenza fra i migliori top di gamma di inizio 2024, presentando una piattaforma hardware di tutto rispetto: Qualcomm Snapdragon 8 Gen 3, display AMOLED LTPO da 4500 nits (ma c’è da fare una precisazione, qui), fotocamere di qualità elevatissima con sensore Sony LYT-808, e ritorna il teleobiettivo con zoom 3x. Insomma, quest’anno zero compromessi per OnePlus


Troviamo, infatti, fotocamera principale da 50 MP con OIS, grandangolo da 48 MP, telecamera per ritratti da 64MP. Inoltre, l’algoritmo proprietario TurboRAW HDR offre un’ampia gamma dinamica, simile a quella di una reflex digitale. Con tutta questa RAM e la potenza del SoC scelto da OnePlus, inoltre, potrete gestire tutte le applicazioni e anche i videogiochi con ray tracing.


Non mancano la batteria da 5400 mAh e la ricarica SUPERVOOC a 100 W (da 1-100% in 26 minuti) e Ricarica senza fili a 50 W (da 1-100% in 55 minuti) in modalità Smart Rapid Charge Mode con Battery Health Engine e Charge De-aging. Per quanto riguarda il display, funziona a 120 Hz, con Dolby Vision HDR, colore a 10 bit e supporto di riproduzione HDR10+ per esperienze cinematografiche con una qualità delle immagini ultra vivida. Il terminale, infine, usa l’affidabile sistema operativo OxygenOS 14.



Source link

Sotto i 200€ (meno di un tablet): portatile low cost da 8GB RAM, 256GB di SSD e schermo Full HD! E il 12GB/512GB…

da Hardware Upgrade :

Super prezzi per questi 2 PC low cost: il primo è il modello di generazione precedente,
senza tastiera retroilluminata, 14,1″ Full HD, il
secondo è quello nuovo
, con specifiche più elevate. Vediamoli in dettaglio. I prezzi sono veramente
SUPER!




Quello da 199€: si tratta del modello
sprovvisto di tastiera retroilluminata, ma chi cerca un PC tuttofare per utilizzi ordinari spendendo pochissimo può anche
farne a meno. Il processore Intel N4120 è un 4 core, 4 thread con picco a
2,6GHz, inoltre troviamo 8GB di RAM e SSD da 256GB. Il monitor è un
14,1″ Full HD
, cosa che lo rende molto compatto e trasportabilissimo. Come
per tutti i low cost la tastiera è internazionale, ma ci sono membrane in
silicone da sovrapporre
in diversi idiomi, fra cui l’italiano.

Quello da 239€: il modello nuovo,
che porta in dote la tastiera retroilluminata.
Ma in questa versione ci sono anche ben 12GB di RAM e SSD da 512GB,
mentre da segnalare è anche il display da 15,6″, sempre Full HD. Vale lo stesso
discorso del precedente per le membrane in silicone per avere il layout tastiera
italiano. Sono prezzi veramente ottimi!


Source link

Panasonic LUMIX DC-GH6 a 1.799€ con il 12-60mm (solo 2 pezzi): la video fotocamera pro è in super sconto!

Panasonic LUMIX DC-GH6 a 1.799€ con il 12-60mm (solo 2 pezzi): la video fotocamera pro è in super sconto!

da Hardware Upgrade :

Non c’è un minuto da perdere, se Panasonic LUMIX DC-GH6 era nel vostro
mirino da tempo: oggi, con obiettivo 12-60mm, torna in offerta ad un prezzo
veramente super!




Solo 2 pezzi a 1.799€ con obiettivo 12-60mm! Non staremo qui a descrivere le ottime doti di questa foto ma soprattutto videocamera:
gli appassionati lo sanno benissimo che è una delle scelte migliori per le riprese video professionali, senza spendere molto di più per altre soluzioni.
Sensore MOS 4/3, stabilizzazione su 5 assi, registrazione 4K, senza limiti
temporali di registrazione
, qualità al top… sono svariati i motivi per cui Panasonic LUMIX DC-GH6
viene scelta da moltissimi videomaker
che non vogliono compromessi
qualitativi.

Source link

La Cina ha lanciato la missione Shenzhou-18 con tre astronauti diretti verso la stazione spaziale cinese

La Cina ha lanciato la missione Shenzhou-18 con tre astronauti diretti verso la stazione spaziale cinese

da Hardware Upgrade :

Continua l’avvicendamento degli equipaggi a bordo della stazione spaziale cinese Tiangong (CSS). L’ultimo lancio, in ordine di tempo, è avvenuto alle 14:59 di ieri (ora italiana) dal Jiuquan Satellite Launch Center nel deserto del Gobi portando in orbita l’equipaggio di tre astronauti cinesi appartenenti alla missione Shenzhou-18 che andranno a sostituire quelli della precedente missione Shenzhou-17.

Questi ultimi sono arrivati a bordo della CSS alla fine di ottobre dello scorso anno e hanno effettuato, durante la loro permanenza nello Spazio, due attività extraveicolari oltre a diversi compiti di manutenzione e altri esperimenti. Ora toccherà al nuovo equipaggio continuare le operazioni nel corso dei prossimi mesi.

Ancora una volta è stato impiegato un razzo spaziale Lunga Marcia 2F con il docking che è avvenuto alle 21:32 di oggi (ora italiana). Si tratta della trentaduesima missione con equipaggio della Cina in tutta la sua storia e il 518° lancio di un razzo spaziale della serie Lunga Marcia.

La durata della missione Shenzhou-18 è data per circa 6 mesi, come le precedenti con il rientro che avverrà in una zona desertica vicino al sito di Dongfeng alla fine di ottobre di quest’anno. I nomi dei tre taikonauti sono stati rivelati solo poco prima del lancio. Si tratta di Ye Guangfu, Li Cong e Li Guangsu.

Shenzhou-18

Ye Guangfu aveva già fatto parte della missione Shenzhou-13 (conclusasi nel 2022) mentre gli altri due fanno parte del terzo gruppo di astronauti cinesi e questa sarà la loro prima missione. Nel corso della permanenza sulla CSS Tiangong riceveranno la navicella cargo Tianzhou-8 e l’equipaggio Shenzhou-19.

Shenzhou-18

Tra i compiti dell’equipaggio ci sarà quello di portare all’esterno della stazione spaziale sei esperimenti e dovrebbero compiere da due a tre attività extraveicolari (EVA). Durante queste ultime saranno installate protezioni per proteggere tubazioni, cavi e apparecchiature dai detriti spaziali. Saranno condotti anche esperimenti riguardanti la fisica di base in microgravità, scienza dei materiali, biologia (per esempio ci sarà un acquario contenente pesci zebra) e medicina. La CNSA e la CMSA hanno anche annunciato che non escludono nei prossimi anni di ospitare a bordo di Tiangong turisti spaziali ma non sono state definite tempistiche ufficiali in merito né se gli astronauti potranno essere di altre nazioni.

Source link

La sonda spaziale NASA Psyche comunica via laser con la Terra da 226 milioni di chilometri

La sonda spaziale NASA Psyche comunica via laser con la Terra da 226 milioni di chilometri

da Hardware Upgrade :

Recentemente abbiamo scritto di come la vicenda della sonda spaziale NASA Voyager 1 abbia avuto una svolta positiva con il ripristino di parte della comunicazione (per il momento solo i dati ingegneristici). Comunicare nello Spazio è complesso e quando le distanze sono molto grandi le cose si complicano ulteriormente. In vista di future missioni umane su Marte nei prossimi decenni la NASA e altre agenzie spaziali stanno sperimentando nuovi sistemi. Uno di questi è a bordo della sonda spaziale NASA Psyche diretta verso l’asteroide metallico 16 Psyche (che raggiungerà nel 2029).

Il sistema ottico, basato su laser nel vicino infrarosso, dovrebbe permettere di incrementare notevolmente l’ampiezza di banda disponibile per le trasmissioni rispetto a quelle basate su onde radio (utilizzate convenzionalmente). Questo significa poter inviare un maggior numero di dati verso la Terra. A dicembre dello scorso anno un “simpatico” test aveva visto la trasmissione da parte della sonda di un video di un gatto che gioca con un puntatore laser e ora arriva un’altra prova del Deep Space Optical Communications o DSOC.

NASA Psyche: nuova trasmissione via laser da oltre 200 milioni di chilometri

Secondo quanto riportato dal JPL e dall’agenzia spaziale la sonda spaziale NASA Psyche è riuscita a impiegare il sistema ottico di comunicazione (che non è comunque quello principale e tutt’ora in fase sperimentale) da una distanza di 226 milioni di chilometri, ben superiore a quelle raggiunte in precedenza.

nasa psyche

Meera Srinivasan (del JPL) ha dichiarato che “abbiamo effettuato il downlink di circa 10 minuti di dati duplicati del veicolo spaziale durante un passaggio l’8 aprile. Fino ad allora, avevamo inviato test e dati diagnostici nei nostri downlink da Psyche. Ciò rappresenta una pietra miliare significativa per il progetto poiché mostra come le comunicazioni ottiche possono interfacciarsi con il sistema di comunicazioni a radiofrequenza di un veicolo spaziale”.

Rispetto al test di dicembre 2023, la velocità di trasmissione si è ridotta considerevolmente (la velocità massima è stata di 267 Mbps). Nel test di aprile 2024 sono stati raggiunti infatti al massimo i 25 Mbps, con un obiettivo minimo di 1 Mbps, ma la distanza era anche sette volte maggiore. Interessante notare che NASA Psyche, durante il test, stesse trasmettendo sia in radiofrequenza al Deep Space Network sia via laser all’osservatorio Palomar della Caltech in California.

nasa psyche

La quantità di dati inviati e ricevuti durante il test era ridotta e comprendeva fotografie di animali domestici oltre che dati ingegneristici. I dati complessivamente hanno viaggiato per circa 450 milioni di chilometri (tra andata e ritorno). Una delle problematiche da risolvere è la variabilità delle condizioni meteo sulla Terra che potrebbero interrompere le trasmissioni ottiche quando sono presenti nuvole particolarmente spesse. Le migliori prestazioni del sistema ottico via laser si ottengono invece con cieli completamente sereni.

Come scritto più sopra, il sistema Deep Space Optical Communications di NASA Psyche non è ancora quello principale. Saranno necessari altri test (anche da parte di altre sonde e satelliti) prima di validare in maniera definitiva la trasmissione spaziale con sistemi ottici per poi dismettere quelli che utilizzano le onde radio. Nel corso degli anni però vedremo sempre più prove di questo tipo sia in orbita bassa terrestre che a distanze crescenti, una svolta per l’invio e la ricezioni di dati dallo Spazio.

Source link

Dacia Duster, prima guida: con le versioni ibride spacca il mercato

Dacia Duster, prima guida: con le versioni ibride spacca il mercato

da Hardware Upgrade :

Il marchio Dacia continua ad ottenere ottimi risultati nel mercato italiano. Nel primo trimestre del 2024 ha aumentato i volumi di vendita del 14% rispetto allo stesso periodo del 2023, raggiungendo una market share del 5,6%, con un aumento quasi di pari passo, +15%, nel mercato ai privati.

È di fatto il brand più scelto nel nostro Paese, forte di una gamma semplice che copre molti segmenti ricercati, uno fra tutti quello dei SUV compatti, ma con velleità offroad. Stiamo parlando ovviamente di Dacia Duster, che fin dal suo lancio, avvenuto nell’ormai lontano 2010, ha saputo conquistare la fiducia degli italiani, partendo con poco più di 5.000 unità vendute, fino ad arrivare al picco del 2019 con oltre 43.000, per poi attestarsi negli ultimi anni tra 25.000 e 30.000 immatricolazioni all’anno.

Mentre scriviamo, le vendite di Duster per il 2024 viaggiano già verso quota 9.000, tutti contratti sottoscritti ancora con il modello uscente. E proprio ora abbiamo avuto l’occasione di guidare per la prima volta la nuova versione, che alcuni mesi fa ci era stata presentata in modalità statica. In particolare ci siamo messi al volante, in una due giorni, delle varianti elettrificate: mild hybrid 48 volt e full hybrid 140.


Prima volta per i motori elettrificati sul Duster, tecnologie che in parte avevano già esordito nella gamma, ad esempio con Jogger. Prima volta su Duster anche per la piattaforma CMF-B, utilizzata ampiamente dal Gruppo Renault, che ha permesso al marchio di ottimizzare ancora di più le economie di scala, permettendo di mantenere il solito prezzo competitivo, pur con diverse migliorie. Per tutto ciò che riguarda la parte estetica, e le principali differenze col passato, rimandiamo al nostro articolo già citato, in questa occasione ci siamo concentrati quasi esclusivamente sul comportamento in strada.




Abbiamo iniziato con la versione mild hybrid TCE 130, una novità assoluta per Dacia. Un motore benzina turbo 3 cilindri da 1,2 litri di nuova generazione basato sul ciclo Miller, che ottiene il supporto dell’unità elettrica da 48 volt nelle fasi di avviamento e accelerazione. Secondo la casa si riducono le emissioni di CO2 di circa il 10%, dato che ovviamente non abbiamo potuto verificare. Non ci sono tratti in cui il veicolo si muove solo in elettrico, del resto la batteria è di soli 0,8 kWh, ma si avverte una certa vivacità rispetto alle vecchie soluzioni solo termiche. Il cambio è solo manuale, a sei rapporti, il che aiuta a mantenere il motore reattivo, ma costringe a tanti interventi durante la guida.

Dacia Duster

Oltre alla trazione anteriore è disponibile anche la 4×4, che può beneficiare di un’altezza da terra di 217 cm, angoli di attacco e di uscita fino a 31° all’anteriore e 36° al posteriore, ed anche di modalità di guida specifiche per i terreni difficili, come Snow, Mud/Sand e Offroad. Alla guida il motore TCE appare la classica scelta per chi vuole un propulsore affidabile, senza particolare ricerca delle prestazioni, adatto in città ma anche in extraurbano. Nel nostro percorso di circa 200 km non abbiamo notato particolari carenze, se non forse la mancanza di un po’ di spunto in salita, ma nulla di grave. In nessun momento abbiamo avuto la sensazione che il motore fosse sottodimensionato per la vettura, ed il lavoro di insonorizzazione dell’abitacolo è stato fatto a regola d’arte. Come sappiamo il mild hybrid non è poi questa grande elettrificazione, ma è comunque un primo passo per chi non si fida ad andare oltre.

Dacia Duster

Il secondo giorno ci siamo invece messi al volante della variante Hybrid 140. Sostanzialmente una replica dell’E-Tech Hybrid di Renault, si basa su un motore benzina 4 cilindri da 1,6 litri da 94 CV, affiancato da due motori elettrici, uno principale da 49 CV, e uno starter/generatore ad alta tensione. Completa il tutto il cambio elettrificato, con 4 rapporti per la parte termica, e 2 rapporti per quella elettrica, senza frizione. Il risultato è una marcia sempre fluida, senza stacchi nel passaggio tra elettrico e termico, o viceversa, con un’ottima silenziosità di marcia, ed il computer di bordo che gestisce la carica della batteria da 1,2 kWh, decidendo quando viaggiare in solo elettrico, o quando accoppiare entrambe le trazioni o, ancora, quando recuperare carica con la parte termica. In aiuto c’è sempre ovviamente la frenata rigenerativa, disponibile anche in modalità B accentuata.

Dacia Duster

Il motore si avvia sempre in modalità elettrica, e questo offre già sensazioni positive all’avvio. Il cambio automatico si comporta sempre bene, ad eccezione di un problema abbastanza tipico di queste meccaniche, in caso di repentine accelerazioni. La vettura ha spesso la tendenza a calare di rapporto, aumentando i giri motore, per poi accelerare pienamente. Questo, come nel caso di sorpassi in autostrada, fa perdere quel mezzo secondo per cui la reazione della vettura non segue in maniera precisa la pressione del pedale. Per il resto non abbiamo avuto sorprese – avevamo già provato la Jogger con lo stesso motore – e per lunghi tratti si ha quasi la sensazione di guidare un’auto completamente elettrica. È sicuramente una motorizzazione più divertente da guidare, con viaggio molto più rilassato, soprattutto per il cambio automatico e per la fluidità di marcia, oltre alle ripartenze scattanti, merito della parte elettrica.

Dacia Duster


L’abitacolo, dopo averlo visto ad auto ferma qualche mese fa, si è rivelato pratico e funzionale. Ottimi i display, sempre chiari e ben posizionati nel cruscotto, e buone anche le informazioni e i dati presenti. Nelle versioni testate abbiamo trovato in entrambi i casi il navigatore incluso, che in un paio di occasioni però ha avuto qualche tentennamento. Nel caso l’utente potrebbe scegliere di utilizzare la funzione screen mirroring, con Android Auto e Apple CarPlay. Comodi i sedili, rigidi al punto giusti, ed i materiali sembrano resistenti ed in linea con il carattere del veicolo. Ovunque negli interni c’è sapiente uso della plastica semplice, senza però che sembri una soluzione troppo economica. Il gioco di trame e colori restituisce un effetto da segmento superiore. Merita ancora una citazione il sistema YouClip, con cui Dacia propone per la prima volta un sistema di aggancio rapido per tutta una serie di accessori (ganci, lampade, porta telefono ecc…) che potrà in futuro espandersi in pratica all’infinito.

Dacia Duster

Nuovo Dacia Duster non è ovviamente un veicolo elettrico come siamo più soliti testare, ma è un modello importante per la storia del marchio, che comunque sta facendo la sua strada verso una graduale elettrificazione. Le soluzioni adottate in questa generazione rendono Duster un veicolo più maturo, più accattivante, ma senza rinunciare ai suoi capisaldi di concretezza e “best value for money”. Non a caso tanti clienti scelgono le versioni più equipaggiate, disposti anche a spendere qualcosa in più. La rinnovata, estetica, le nuove motorizzazioni, e le soluzioni smart a bordo faranno di nuovo Duster un best seller del mercato, continuando così la sua tradizione di spacca mercato. Per chi fosse interessato, online è attivo il configuratore con tutte le versioni, di cui vi lasciamo il listino completo qui sotto.

Dacia Duster Listino

Source link