Nelle scorse ore, la FTC (Federal Trade Commission) ha fatto richiesta formale di decreto ingiuntivo nei confronti di Microsoft, in seguito all’annuncio di 1.900 licenziamenti nella divisione Gaming. Secondo l’autorità antitrust, i tagli sarebbero in conflitto con quanto dichiarato da Microsoft prima dell’acquisizione di Activision Blizzard, ma l’azienda ha risposto che erano già stati pianificati prima dell’accordo.
Facciamo prima chiarezza sulle accuse della FTC. Durante il processo statunitense che ha preceduto l’acquisizione, Microsoft dichiarò in tribunale che le due società avrebbero continuato a operare in maniera indipendente. Secondo l’autorità di tutela, i licenziamenti dimostrano invece che Microsoft intende integrare completamente Activision Blizzard.
La risposta della società di Redmond, formulata dai suoi avvocati, non si è fatta attendere: “Activision stava già pianificando di tagliare un numero significativo di posti di lavoro quando ancora operava come compagnia indipendente“. In sintesi, i licenziamenti sarebbero avvenuti in ogni caso, che l’accordo fosse stato concluso o meno.
Tuttavia, anche questa dichiarazione entrerebbe in contrasto con le parole pronunciate da Phil Spencer, responsabile della divisione Gaming, il quale ha spiegato alcuni giorni fa che i tagli erano necessari per eliminare le “aree di sovrapposizione“, solitamente generate proprio dalle fusioni tra due realtà ben distinte. Da questo punto di vista, quindi, non si potrebbe che imputare all’acquisizione l’insorgere di questa necessità.
Insomma, la questione è piuttosto intricata, ma l’annullamento dell’acquisizione appare come una eventualità decisamente remota. Non rimane che attendere la pronuncia del tribunale e capire se c’è la possibilità che le richieste della FTC vengano accolte.