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X, perché non si vedono più i titoli delle notizie

X, perché non si vedono più i titoli delle notizie



Da Wired.it :

X, il social network di Elon Musk, ha iniziato a rimuovere i titoli degli articoli condivisi sulla piattaforma. I siti di news ora potranno mostrare solo l’immagine principale del contenuto, con una piccola didascalia che indica il portale di provenienza. L’immagine di copertina dei post manterrà l’Url delle pagine di destinazione fungendo quindi da link e le pubblicazioni potranno continuare ad aggiungere un testo di accompagnamento ai loro contenuti. La nuova modalità di visualizzazione per ora sembra riguardare soltanto l’app si X su iOs, ma potrebbe presto approdare anche su Android, come sottolineato da Verge.

La mossa era stata anticipata da Musk ad agosto. In quell’occasione, l’imprenditore aveva dichiarato che la modifica dell’interfaccia era finalizzata a migliorare l’estetica della piattaforma. La novità riduce l’altezza dei post per aggiungere più contenuto testuale ai feed degli utenti, e secondo Fortune potrebbe contribuire anche a limitare il fenomeno del clickbait.

La rimozione dei titoli delle notizie pone le basi per nuove tensioni tra X e i media. Elon Musk ha incoraggiato gli utenti a condividere più contenuti direttamente sul social network, sostenendo che il funzionamento del suo algoritmo favorisce sempre meno i link esterni.

Il nostro algoritmo cerca di ottimizzare il tempo trascorso su X, in modo che i link non ricevano la stessa attenzione […] La cosa migliore è pubblicare contenuti lunghi su questa piattaforma“, aveva spiegato l’amministratore delegato di Tesla.

X content

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[Fonte Wired.it]

guarda l’ultimo episodio in streaming

guarda l’ultimo episodio in streaming

Da Punto-Informatico.it :

Ci siamo, l’ultimo episodio di The Continental, intitolato “Il teatro del dolore”, è finalmente disponibile per lo streaming gratis su Prime Video se si è in possesso di un abbonamento Prime attivo (altrimenti, lo si può provare senza spese per 30 giorni). La miniserie è ambientata nel mondo di John Wick ed è un’esclusiva di lusso della piattaforma Amazon.

Guarda in streaming l’ultimo episodio di The Continental

Prequel e spin-off alla saga cinematografica in cui Keanu Reeves veste i panni del protagonista, racconta eventi che risalgono agli anni ’70. Ambientata a New York, segue inizialmente Winston Scott che fa il suo ingresso nel Continental Hotel, un riparo sicuro per i sicari dell’epoca. Non aggiungiamo altro per non rovinare la visione. Di seguito la sinossi e il trailer in italiano.

The Continental è una serie evento che svela le origini violente dell’iconico hotel per assassini dell’universo John Wick. Fine anni Settanta: a New York, Winston Scott mette insieme una squadra per affrontare un grande complotto scatenato dall’attacco al Continental da parte del fratello. Il sanguinoso dramma d’azione esplora lo scontro tra amore per la famiglia, destino e vendetta.

Fanno parte del cast attori come Colin Woodell, Mel Gibson, Peter Greene, Nhung Kate, Katie McGrath, Jessica Allain, Jeremy Bobb, Adam Shapiro, Ayomide Adegun, Sallay Garnett, Mishel Prada, Ben Robson e Ray McKinnon. Albert Hughes e Charlotte Brändström si sono invece occupati della regia.

La prima stagione di The Continental si conclude con l’uscita odierna del terzo e ultimo episodio. Come già scritto, è in streaming gratis su Prime Video con abbonamento Prime attivo, la stessa sottoscrizione che il 10 e 11 ottobre consentirà di partecipare alla Festa delle Offerte Prime, evento ricco di sconti e promozioni riservato da Amazon in esclusiva ai suoi clienti.

Chi lo desidera, su Prime Video può rivedere anche i film della saga di John Wick: il primo omonimo (è richiesta Infinity Selection), John Wick: Capitolo 2, John Wick 3: Parabellum e il più recente John Wick 4.

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Fonte Punto Informatico Source link

Enermax LIQMAXFLO: dissipatore a liquido anche per i VRM della scheda madre

Enermax LIQMAXFLO: dissipatore a liquido anche per i VRM della scheda madre

da Hardware Upgrade :

Enermax ha presentato una nuova serie di dissipatori a liquido: LIQUMAXFLOW. Si tratta della prima gamma di dissipatori AIO dell’azienda a integrare una ventola nel blocco CPU per il raffreddamento dei VRM e degli altri componenti che circondano la CPU. I dissipatori sono già disponibili all’acquisto con misure del radiatore che vanno dai 120 ai 420 mm.

I dissipatori della gamma LIQMAXFLO sfruttano la nuova pompa Dual-Chamber Xtreme di Enermax. Questa soluzione consente di ridurre la temperatura fino a 8°C con un carico termico di 250 W rispetto alla precedente generazione. In particolare, è la tecnologia brevettata Shunt-Channel che, grazie a un ingresso del liquido allargato e un conseguente flusso ottimizzato, garantisce il 30% in più di pressione e una portata del liquido aumentata del 20%.

Ma non è tutto: i nuovi dissipatori sfruttano radiatori da 38 mm rispetto ai 27 mm del modello precedente, il che fornisce una maggiore area di dispersione per il calore. In sostanza, il liquido viene raffreddato meglio e più velocemente prima di passare nuovamente attraverso il waterblock della CPU. Nella confezione sarà anche inclusa una bottiglia di liquido da 100 ml che consente agli utenti di effettuare il rabbocco del liquido attraverso l’apposita porta per il refill.

I radiatori sono equipaggiati, inoltre, con le nuove ventole Silent Flow che raggiungono una rumorosità di 23,46 dBA a pieno carico. Naturalmente, le ventole non rinunciano all’illuminazione ARGB, ma i modelli da 120 mm, 240 mm e 360 mm saranno disponibili anche nella variante “SR” con un design completamente nero.

Il coperchio del waterblock può essere rimosso agevolmente grazie a un sistema magnetico di aggancio, così da poter ruotare il logo di 90 gradi. Enermax ha anche fatto sapere che in futuro saranno disponibili all’acquisto coperchi diversi per semplificare la personalizzazione del proprio sistema.

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Intelligenza artificiale, OpenAI vuole produrre in proprio i chip

Intelligenza artificiale, OpenAI vuole produrre in proprio i chip



Da Wired.it :

OpenAI starebbe valutando l’ipotesi di fabbricare autonomamente i propri chip di intelligenza artificiale, progettati appositamente per eseguire operazioni legate all’AI e all’apprendimento automatico, prendendo in considerazione l’idea di acquisire un’azienda che li produce. Lo riporta l’agenzia Reuters, specificando che, al momento, la società di ChatGPT non ha ancora mosso alcun passo in tale direzione.

La grande scarsità e il costo elevato dei chip necessari allo sviluppo delle tecnologie di AI, rappresentano un problema per la società di San Francisco, che per ammissione del suo amministratore delegato, Sam Altman, ha la crescente necessità di acquisire un numero sempre maggiore di questi componenti. L’ad si è oltretutto lamentato pubblicamente della carenza di unità di elaborazione grafica, mercato dominato dalla californiana Nvidia, che ne controlla oltre l’80% a livello globale.

Sin dal 2020, OpenIi ha sviluppato le proprie tecnologie di intelligenza artificiale generativa su un supercomputer costruito da Microsoft, uno dei suoi più grandi sostenitori dell’azienda a livello finanziario. Questa macchina utilizza 10mila unità di elaborazione grafica (gpu) di Nvidia. Ma a costare di più alla società di Altman è proprio ChatGPT. Secondo un’analisi effettuata da Bernstein Stacy Rasgon e riportata dall’agenzia britannica, infatti, ogni richiesta effettuata al chatbot dagli utenti costa circa 4 centesimi all’azienda. Se le ricerche dovessero crescere fino ad arrivare anche solo a un decimo di quelle che vengono effettuate su Google, OpenAI avrebbe bisogno di circa 48,1 miliardi di dollari di gpu e 16 miliardi di dollari di chip all’anno per mantenere operativo ChatGPT.

Iniziando a sviluppare i propri AI chip in autonomia, OpenAI entrerebbe a far parte di un club ristretto formato da colossi della tecnologia come Alphabet e Amazon, che in passato hanno compiuto la stessa scelta strategica. Tuttavia, secondo gli esperti interpellati dall’agenzia Reuters, questo percorso si delinea lungo e in salita poiché richiederebbe investimenti da centinaia di milioni di dollari all’anno, lasciando comunque inalterata la dipendenza dell’azienda da fornitori commerciali come Nvidia e Advanced Micro Devices.



[Fonte Wired.it]

nuovi modelli Air, mini e entry level entro il 2024

nuovi modelli Air, mini e entry level entro il 2024

Da Punto-Informatico.it :

Stando a quanto emerso nelle scorse ore, Apple sarebbe attualmente al lavoro su varie nuove versioni di iPad Air 6, un inedito modello di iPad mini 7 e pure un rinnovato “entry level”. Il lancio è previsto nel giro di qualche mese e comunque non oltre il 2024.

iPad: nuovi versioni Air, mini e entry level in lavorazione

La cosa appare più che plausibile, visto e considerato che Apple non rilascia nuovi iPad da un po’ di tempo a questa parte. Gli ultimi modelli, ovvero il Pro M2 e quello di decima generazione, sono stati introdotti a ottobre dello scorso anno.

Andando più in dettaglio, per quel che concerne gli iPad Air, le fonti rivelano che il colosso di Cupertino ha sperimentato due nuove versioni identificare con i nomi in codice “J507” e “J508”. Questi nuovi modelli dovrebbero sostituire l’attuale Air 5 e saranno chiaramente equipaggiati con un nuovo chip.

Apple ha anche lavorato su altri modelli di iPad identificati con i nomi in codice di “J537” e “J538” basati sull’iPad Air. Sebbene i dettagli siano ancora vaghi, questo suggerisce la possibilità che l’azienda possa introdurre introduca una versione più grande o un modello di fascia alta con specifiche migliorate.

In merito ad iPad mini 7, invece, è probabile che il dispositivo manterrà lo stesso design di quello attuale o comunque molto simile, offrendo però un notevole miglioramento delle prestazioni grazie a un chip più veloce, un nuovo display e varie altre migliorie.

Si apprende altresì che Apple avrebbe condotto dei test interni su una versione aggiornata di iPad “entry level”, identificato con il nome in codice di “J126b”. L’ultimo modello, quello di decima generazione, è stato introdotto l’anno scorso e condivideva alcune somiglianze di design con la versione Air del tablet, offrendo anche una porta USB-C, ma affidandosi ancora al chip A14 Bionic. Anche in tal caso, la “mela morsicata” dovrebbe concentrarsi maggiormente su un aggiornamento delle specifiche.



Fonte Punto Informatico Source link