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Alzheimer, una startup cerca nella voce i primi segni della malattia

Alzheimer, una startup cerca nella voce i primi segni della malattia



Da Wired.it :

In tutto il mondo centinaia di milioni di persone soffrono di Alzheimer e di disturbi di salute mentale come la depressione e l’ansia. Queste patologie sono ancora sottodiagnosticate o individuate troppo tardi per consentire un intervento ottimale. La startup Accexible sta cercando di cambiare le cose, basandosi sulla premessa che i primi segnali di alcune patologie possano essere rilevati – o meglio sentiti – nella voce di una persona.

Accexible opera all’intersezione tra neuroscienze, linguistica e matematica“, ha dichiarato lo scorso marzo Carla Zaldua Aguirre, amministratrice delegata dell’azienda durante l’edizione britannica di Wired Health (in Italia, la business conference dedicata al mondo della salute quest’anno si è tenuta a Milano il 22 marzo). Il prodotto di Accexible –  che è accessibile tramite computer, app o telefono – analizza dal punto di vista linguistico le parole di una persona e il modo in cui si esprimi per identificare i cambiamenti che potrebbero indicare la presenza di un problema di fondo. Aguirre promette un’accuratezza del 90 per cento e risultati in pochi minuti. L’idea è che l’applicazione possa essere usata dai medici di base come test di screening e dai neurologi per monitorare i progressi dei loro pazienti nel tempo.

Accexible ha dichiarato che la sua applicazione è già utilizzata da 10mila pazienti e da quaranta medici in cinque mercati diversi. L’azienda sta anche conducendo progetti pilota in Spagna, Colombia e Regno Unito. Nel caso di un paziente che manifesta un disturbo della memoria, un medico può utilizzare la tecnologia per eseguire uno screening e se necessario indirizzarlo a una clinica specializzata per ulteriori approfondimenti.

C’è una fase pre-clinica dell’Alzheimer in cui non si vedono i sintomi ma ci sono dei biomarcatori biologici“, spiega Aguirre. L’azienda sta cercando di capire se il suo modello è anche in grado di prevedere i livelli di beta-amiloide, la proteina che si accumula nel cervello dei pazienti affetti da Alzheimer. La speranza di Aguirre è che Accexible riesca a rilevare una serie di patologie, accelerando così l’accesso alle cure.

Questo articolo è comparso originariamente su Wired UK.



[Fonte Wired.it]

I migliori router wi-fi in circolazione
| Wired Italia

I migliori router wi-fi in circolazione | Wired Italia



Da Wired.it :

Ciò che serve per avere una connessione domestica veloce è un router wi-fi. Già, ma quale? Il mercato offre un quantitativo smisurato di differenti modelli, con un range di prezzo che spazia da poche decine a svariate centinaia di euro. Noi ne abbiamo selezionati una decina per voi, con tre modelli adatti a chi dispone di un budget contenuto, tre perfetti per chi è in cerca di prestazioni d’alto livello e tre che si rivolgono a chi ha il gaming nelle vene.

Infine, abbiamo fatto anche una puntatina nel mondo delle reti mesh, con un set composto da router e satelliti pronto a farvi svenire (sia per la qualità che per il prezzo). Se poi proprio i sistemi mesh vi incuriosiscono, vi rimandiamo al nostro articolo dedicato a questa tipologia di reti. Fatta questa precisazione, ecco la nostra gallery con i migliori router wi-fi in circolazione.




[Fonte Wired.it]

Le 10 auto più brutte di sempre
| Wired Italia

Le 10 auto più brutte di sempre | Wired Italia



Da Wired.it :

Quali sono le 12 auto più brutte di sempre? Rispondere a questa domanda non è semplice, perché la prolifica industria dell’auto ha accompagnato il progresso della società, modernizzandola, sfornando migliaia di modelli nella storia recente. In oltre 100 anni abbiamo visto vetture oggettivamente belle, definite all’unanimità capolavori, come quelle dei famosi carrozzieri italiani, come Bertone, Castagna, Ghia e Pininfarina.

Ma in tutti questi lustri ci sono state anche auto brutte. Senza prenderci troppo sul serio, in questo articolo ci dedicheremo proprio a quest’ultima categoria, con la nostra selezione delle 12 auto più brutte di sempre. Il problema è che, in questo caso, trovare criteri oggettivi e opinioni univoche è più difficile. Essendo una selezione realizzata basandoci sui nostri gusti personali e sul sentiment della rete, potrebbe non essere condivisa da tutti. Quindi, precisiamo, qualora ce ne fosse il bisogno, che questa è la selezione di Wired.



[Fonte Wired.it]

2001: Odissea nello spazio veniva proiettato per la prima volta 55 anni fa

2001: Odissea nello spazio veniva proiettato per la prima volta 55 anni fa



Da Wired.it :

Negli stessi anni esplodono anche i kaiju eiga – quei film, concederanno la semplificazione gli esperti, con grossi mostri giapponesi tipo Godzilla – e poi due film inglesi di fantascienza, una rarità: La terra esplode e Quatermass and the Pit, un’opera in sei puntate ideata da Nigel Kneale e trasmessa dalla Bbc, in cui uno lo scienziato Bernard Quatermass, mentre fa delle ricerche su quella che ritiene essere una bomba inesplosa della seconda guerra mondiale ritrovata nel sottosuolo di Londra, scopre che è un’astronave con i resti di un equipaggio alieno.

In La terra esplode c’è peraltro un razzo lanciato con dei binari: creato dall’addetto agli effetti speciali, Wally Veevers, e adottato da George Pal in Quando i mondi si scontrano, il sistema è in realtà un’idea dello scrittore inglese Arthur Charles Clarke, che la descrive nel suo romanzo Preludio allo spazio con relativa illustrazione sulla copertina della prima edizione.

Un altro tassello di questa odissea nel tempo è rintracciabile nel 1962 e non c’entra con la fantascienza, ma col cinema western: in quell’anno esce infatti Alla conquista del West, film epico di 162 minuti distribuito dalla Mgm e diretto da quattro registi, che ha l’ambizione di raccontare in altrettanti episodi la storia dell’espansione americana verso la frontiera occidentale.

La cosa più importante è che il film sia girato in Cinerama three-panel, il più grande formato dell’epoca, che per riempire l’enorme schermo viene realizzato utilizzando tre macchine da presa affiancate e poi riprodotto con tre proiettori. Il film incassa 21 milioni di dollari, vince un Oscar su tre nomination e incoraggia gli studios a investire nell’adattamento di sale che possano programmare film realizzati con la stessa tecnologia. Ovviamente, film così, occorre farli. Uno di loro sarà proprio 2001: Odissea nello spazio.

Stacco. Il viaggio prosegue nel febbraio del 1964, all’interno del Trader Vic’s, un locale dell’Hotel Plaza di New York, che fa parte di una catena di ristoranti finto polinesiani, specializzati nell’offrire un amalgama tra il famigliare e l’esotico ideale per uno come Kubrick, un uomo che non viaggia mai e preferisce mangiare e dormire in ambienti che conosce a memoria. E infatti Stanley Kubrick è lì, seduto a uno dei tavoli del ristorante, immerso in un’ambientazione modello Disneyland, fra cocktail colorati e piatti a base di astice o granchio surgelati perlopiù serviti flambé. Kubrick sta pranzando in compagnia di Roger Caras, il pubblicista della Columbia. Stanno parlando del lancio del nuovo film del regista, Il dottor Stranamore, quando d’un tratto Caras chiede a Kubrick quali siano i suoi prossimi piani: “non ridere – risponde Kubrick – ma l’ipotesi degli extraterrestri mi affascina”.



[Fonte Wired.it]

Petrolio e gas, perché i colossi stanno chiedendo risarcimenti miliardari agli stati

Petrolio e gas, perché i colossi stanno chiedendo risarcimenti miliardari agli stati



Da Wired.it :

A proposito dell’entità dei rimborsi, si legge nel report:

Su circa 620 miliardi di dollari richiesti dal 2000 tramite meccanismi Isds ne sono stati riconosciuti 96 miliardi a favore di investitori privati (9 da nazioni dell’Unione europea). Circa il 90% del totale degli Isds che hanno portato risarcimenti ad aziende nel mondo negli ultimi vent’anni ha riguardato progetti minerari ed estrattivi (77%), finanziari e assicurativi (7%), gas e approvvigionamento di energia elettrica (6%).

Il Trattato sulla carta dell’energia

Ogni Isds si basa quindi su un Ipa specifico: ad esempio, il Nafta (il famoso trattato di libero scambio nordamericano) è l’accordo che ha permesso a TransCanada di attivare un Isds per agire contro il provvedimento di stop all’oleodotto Keystone XL. Le cause via Isds che adesso stanno innescando più problemi alla transizione energetica sono legate al Trattato sulla carta dell’energia, l’Energy Charter Treaty (Cte). Come si legge nella risoluzione del Parlamento europeo citata in precedenza, oggi il Cte è l’accordo di investimento più controverso al mondo e che va urgentemente riformato: l’invito alla Commissione europea è poi di garantire che un Cte rivisto proibisca immediatamente agli investitori in combustibili fossili di citare in giudizio le parti contraenti per aver perseguito politiche di eliminazione graduale di queste fonti energetiche, in linea con gli impegni assunti nell’ambito dell’Accordo di Parigi. 

Ratificato da 50 paesi e firmato nel 1993, il Cte mira a proteggere gli investimenti energetici dei suoi aderenti. Se spesso in passato le controversie andavano a tutelare imprese europei in paesi extra-comunitari, da diversi anni sono le nazioni europee che sono diventate oggetto dei maxi-risarcimenti richiesti da aziende estrattive di tutto il mondo. Per questo, qualche mese fa e sull’onda della risoluzione del Parlamento europeo che metteva nel mirino soprattutto il Cte, la Polonia ha annunciato il ritiro dal Trattato e rapidamente l’hanno seguita Spagna, Francia, Germania, Slovenia e Paesi Bassi

Anche le ong in tribunale

La diffusione degli Isds innescati soprattutto per preservare di fatto l’estrazione di risorse fossili e non rinnovabili è un ostacolo enorme ai sempre troppo timidi tentativi delle nazioni di promuovere politiche climatiche. Al momento, si stima che sforeremo l’innalzamento dei gradi promesso alla Cop15 di Parigi: altro che 1,5, al momento andiamo dritti verso i +2,8 gradi. Per rientrare nei ranghi, dovremmo dimezzare l’estrazione di gas, petrolio e carbone da qui al 2050

incendi

L’unico modo per scongiurare gli effetti catastrofici e irreversibili della crisi del clima è intervenire subito in modo deciso, come sottolinea l’ultimo rapporto dell’Onu

Così, anche alcune ong hanno cominciato ad usare i tribunali per forzare, in ottica “green”, le politiche nazionali: è quello che succede nelle Climate litigations, come Giudizio Universale. Oppure è il caso di Greenpeace, che ha portato in causa per la prima volta la Commissione europea per aver incluso il gas fossile e l’energia nucleare nella lista degli investimenti sostenibili della cosiddetta tassonomia verde. È anche il caso di ClientEarth, organizzazione non governativa e azionista di Shell, che ha portato in tribunale quest’ultima per non aver ancora redatto un piano che le consenta di rispettare gli obiettivi degli Accordi di Parigi. E sempre ClientEarth, insieme alla Lipu-Birdlife Italy, ha porta in causa la Ferrero per lo sfruttamento delle monocolture a nocciola in Lazio che sta depauperando la biodiversità locale, soprattutto nell’area del lago di Vico. Nella zona infatti, dopo 50 anni di coltivazioni intensive di oltre 21mila ettari a noccioli, le acque del lago registrano concentrazioni allarmanti di fitofarmaci e di sostanze chimiche di vario tipo. Sostanze che finiscono anche nelle acque potabili delle aree limitrofe. Un altro esempio di come la battaglia climatica e per la tutela della biodiversità trovi sempre più spazio nelle aule dei tribunali.



[Fonte Wired.it]

perché i casi aumentano da decenni?
| Wired Italia

perché i casi aumentano da decenni? | Wired Italia



Da Wired.it :

Il 2 aprile ricorre la giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo. Un’occasione voluta dall’Onu per puntare i riflettori su bisogni e i diritti di chi ha un disturbo dello spettro autistico. Una condizione che sempre più spesso, oggi, si tende a smarcare dal concetto di malattia o disabilità psichica, perché in molti casi è più simile a un diverso punto di vista, un’esperienza del mondo in qualche modo differente da quella che fa la maggioranza della popolazione umana, ma non per questo necessariamente patologica.

Lo stesso concetto di spettro, oggi incorporato nella definizione ufficiale di autismo, rimarca l’enorme eterogeneità che si cela dietro una diagnosi. E si lega a doppio filo a un altro aspetto estremamente attuale del dibattito sull’autismo: la sua effettiva prevalenza. Nei paesi occidentali, Stati Uniti in testa, le nuove diagnosi infantili sono in aumento costante da decenni. E sulle cause di questo aumento si continua a dibattere da tempo.

Prevalenza in aumento

È giusto degli scorsi giorni la notizia di un nuovo aumento del numero di bambini americani con una diagnosi di autismo. A segnalarlo è uno studio dei Centers for Disease Control and Prevention, l’ultimo in una serie di aggiornamenti periodici che offre le stime ufficiali per il 2020. Nel 2000 si parlava di circa 1 bambino americano ogni 150 con una diagnosi di autismo. Nel 2016 la prevalenza era salita a 1 bambino su 54. Nel 2018 1 su 44. E per finire nel 2020, stando al nuovo rapporto dei Cdc, siamo arrivati a 1 su 36.

L’incidenza delle diagnosi è maggiore nei nati di sesso maschile: pari al 4% nei bambini e all’1% nelle bambine. E inferiore, per la prima volta, nei bambini con genitori di discendenza europea, rispetto a tutte le altre etnie presenti nel campione analizzato. I numeri americani sono ormai molto superiori a quelli riscontrati nel resto del mondo, nonostante il numero di persone con autismo sia comunque in aumento un po’ ovunque: in Europa, ad esempio, si stima una prevalenza pari a un bambino su 160 in Danimarca e Svezia, 1 su 86 nel Regno Unito, e di 1 su 77 nel nostro paese, mentre la media mondiale si attesta intorno a 1 su 100.

Cause ambientali?

Se i numeri certificano in modo oggettivo l’aumento delle persone autistiche nel mondo, sulle cause di questo fenomeno ci sono meno certezze. Esistono fattori ambientali che sono stati collegati ad un maggiore rischio di sviluppare un disturbo dello spettri autistico, e che sono diventati più comuni nel mondo moderno. Tra questi l’esposizione a sostanze tossiche nel corso della gravidanza, elevati livelli di inquinamento atmosferico sperimentati nei primi anni di vita, e problemi di salute materna al momento del concepimento e nel corso della gravidanza, come infezioni e obesità. Un’altra causa spesso chiamata in causa per spiegare la maggiore prevalenza dell’autismo nei paesi sviluppati riguarda l’età dei genitori al momento del concepimento. È stato dimostrato, infatti, che le probabilità di una diagnosi aumentano nei figli di genitori anziani, soprattutto prendendo in considerazione l’età del padre. E nei paesi in cui benessere ed educazione sono più diffusi nella popolazione la tendenza delle coppie è quella di ritardare l’arrivo dei figli, per lasciare spazio alla carriera e alla formazione universitaria e professionale.

Le ricerche svolte in questo campo, però, indicano che l’età più avanzata dei genitori può rendere conto di appena un 3% delle diagnosi di autismo. E anche gli altri fattori di rischio ambientale, per quanto quasi certamente responsabili in parte dell’aumento dei casi, difficilmente possono giustificare l’aumento di prevalenza delle diagnosi registrato negli Stati Uniti. Come riporta lo stesso rapporto dei Cdc, la variabilità che si osserva nelle diagnosi tra stati e regioni degli stessi stati è probabilmente dovuta, in larga parte, alle differenze che esistono nei criteri e negli sforzi diagnostici, tra territori differenti. E probabilmente, anche a fattori sociali e politici, e a una definizione sempre più ampia dello spettro autistico.

Definire lo spettro

Un primo fattore da tenere a mente è che la definizione di autismo è cambiata nel tempo, evolvendo insieme alle conoscenze su questa condizione che venivano accumulandosi. Non a caso, in parallelo all’aumento delle diagnosi di autismo si è assistito, in America ma non solo, ad una diminuzione di quelle di disabilità intellettive. A dimostrare che sempre più spesso vengono (correttamente) identificati come autistici bambini che in passato avrebbero probabilmente ricevuto una generica diagnosi di disturbo, o ritardo, mentale.



[Fonte Wired.it]