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Wes Anderson, perché i suoi film ispirano i creativi sui social media

Wes Anderson, perché i suoi film ispirano i creativi sui social media



Da Wired.it :

Che il regista Wes Anderson sia una fonte d’ispirazione sui social non è una sorpresa. I suoi film sono da sempre caratterizzati da sceneggiature particolari e riprese colme di colori sgargianti che ben si prestano a essere riprese dagli utenti. Il trend Accidentally Wes Anderson è di nuovo in tendenza su Instagram e TikTok, a riprova del fatto che anche senza un film nei cinema al momento, i lavori del regista americano continuano a essere rivisti e apprezzati. In attesa del suo prossimo lavoro Asteroid City, i post a tema Wes Anderson popolano i feed, con incursioni persino dell’ormai onnipresente intelligenza artificiale.

Da Instagram a TikTok

Già nel 2019, l’autore di Grand Budapest Hotel era diventato di moda sui social grazie al profilo Accidentally Wes Anderson, arrivato a produrre un libro con le foto del mondo reale che ricordano le scenografie tinteggiate dei lungometraggi di Anderson. Ora, TikTok ha rivitalizzato il trend e ad essere di tendenza sono i post di viaggi realizzati con un montaggio in stile andersoniano. La corrente fa parte di un filone iniziato dalla tiktoker Ava Williams, che ha postato una clip di un viaggio in treno dal Connecticut a New York nello stile del regista. Il breve video, della durata di 24 secondi, presenta una serie di elementi che sono immediatamente riconoscibili per chiunque abbia familiarità con lo stile di Anderson.

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I TikTok in stile Anderson non sono forse in grado di affrontare appieno le complessità cromatiche dei suoi lungometraggi, ma sono capaci di imitarne facilmente lo stile visivo a un livello di base. C’è la musica stravagante di Alexandre Desplat (in particolare Obituary, tratto dal film di Anderson del 2021, The French Dispatch), l’inquadratura simmetrica e l’espressione vuota degli interpreti; i panorami hanno spesso colori vivaci, a volte in netto contrasto con quelli della scena successiva. Il video di Williams viaggia oltre le due milioni di views, mentre l’hashtag di riferimento sulla piattaforma di ByteDance ha più di un miliardo di visualizzazioni.

Wes Anderson e intelligenza artificiale

Su YouTube e Twitter la fascinazione per Anderson si amplifica grazie all’intelligenza artificiale. I nuovi programmi con Ai che permettono di creare immagini e video a chiunque, hanno dato il via a una pletora di contenuti che omaggiano il regista. Di recente, sono state condivise su Twitter alcune foto generate dall’intelligenza artificiale di come sarebbe stato il franchise di Harry Potter se fosse stato diretto da Wes Anderson. Allo stesso modo, è emerso online un trailer fatto dall’intelligenza artificiale, creato da un utente di YouTube chiamato Curious Refuge. Il titolo del trailer è Star Wars by Wes Anderson: i set sono tutti altamente simmetrici, il cast comprende Edward Norton e Willem Dafoe che se ne stanno in piedi a sbattere le palpebre svogliatamente. C’è una parte in cui vengono elencate tutte le armi di cui avranno bisogno, compreso un aeroplano di carta per aggiungere un tocco di bizzarria. Il robot C-3PO sembra un disegno a matita.





[Fonte Wired.it]

tutte le sfide della serie interpretata da Luca Marinelli
| Wired Italia

tutte le sfide della serie interpretata da Luca Marinelli | Wired Italia



Da Wired.it :

M. Il figlio del secolo è la serie Sky più ambiziosa in assoluto, anche dal punto di vista produttivo: otto mesi di riprese, quattrocento comparse, costumi da period drama, musiche di The Chemical Brothers e il regista Joe Wright alla regia. Ed è tratta dal primo romanzo della teatralogia di Antonio Scurati, bestseller internazionale da 600mila copie vendute. La vedremo su Sky e Now nel 2024.

Il set di i M. Il figlio del secolo è grandioso, “sembrava di stare su quello di C’era una volta in America o Il Padrino”, dichiara Scurati al Riviera International Film Festival. Ha voluto prendere parte alla trasposizione seriale del suo racconto, pur con qualche timore, e dopo averne visto mezz’ora di montato im anteprima oggi si dice convinto dell’ottima qualità del prodotto e della scelta di Luca Marinelli come protagonista.

In anteprima, e con assoluto divieto di divulgazione, vediamo alcune foto di scena e due ipotesi di locandina della serie, in cui campeggia su sfondo rigorosamente nero il volto di Marinelli, fisicamente trasformato per calarsi nei non facili panni di Mussolini, in una storia che ne racconta l’ascesa al potere e la nascita del fascismo in Italia.

La risonanza con il presente c’è, e rende ancora più attuale la serie, ma non era intenzionale, assicura Scurati: “Quando ho iniziato a scrivere il primo romanzo c’era tutt’altro governo, non inseguivo la cronaca, anche perché per definizione sfugge sempre tra le dita“. Scritta da Stefano Bises di Gomorra – La Serie e da Davide Serino di Esterno Notte, ripercorrerà la storia dalla fondazione dei Fasci Italiani nel 1919 fino al discorso di Mussolini in parlamento dopo l’omicidio di Matteotti nel 1925 e dovrebbe rispecchiare a livello di atmosfere quella che Scurati chiama la “nostalgia della Storia”. Quel sentimento che ha dato coraggio a generazioni di uomini e donne rivoluzionari che hanno assaltato la storia convinti che la generazione dei propri figli e nipoti sarebbe stata migliore e che il tempo della vita facesse parte di un tempo più vasto in cui non si è mai i primi, gli unici o gli ultimi, ma sempre accompagnati dalla schiera dei transitati e dei non ancora nati.

Giunto alla sua ottava e ultima settimana di riprese, che dovrebbero terminare il 17 maggio, Joe Wright ha quindi tra le mani una sfida doppiamente importante: raccontare un capitolo fondamentale e controverso della storia italiana e restituire a chi guarda, al di là degli schieramenti politici, una narrazione convincente e inattaccabile a livello sia formale che sostanziale. Una bella scommessa, prodotta da Sky Studios e da Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures in collaborazione con Pathé, e affidata nelle mani di un regista sapiente che ha già firmato opere come Espiazione e Orgoglio e pregiudizio. Altra garanzia di qualità è la scelta di Marinelli, interprete che ha già dimostrato abbondantemente talento e carisma, rendendo credibili, tridimensionali e lontani dalla macchietta tutti i suoi personaggi, compresi quelli più a rischio caricaturale (come lo Zingaro ai tempi di Lo chiamavano Jeeg Robot).



[Fonte Wired.it]

10 frullatori a immersione per preparare piatti gustosi in pochissimo spazio
| Wired Italia

10 frullatori a immersione per preparare piatti gustosi in pochissimo spazio | Wired Italia



Da Wired.it :

La ricerca dei migliori frullatori a immersione potrebbe essere affar semplice, se solo il mercato si fosse fermato a qualche anno fa quando comprare un frullatore a mano significava dotarsi di un gadget essenziale con il piccolo motore nell’impugnatura, un’asta e un piede dotato di lame. Li chiamavamo persino minipimer, prendendo il nome dal gadget ideato da Braun che aveva spopolato fino a diventare, per antonomasia, sinonimo di frullatore a immersione. Oggi però le cose sono cambiate: per trovare i migliori frullatori a immersione in circolazione occorre destreggarsi in mezzo una selva di piccoli elettrodomestici con filo e cordless, dotati degli accessori più disparati e capaci di funzioni che vanno ben oltre il semplice frullare. Anche le differenze di prezzo di conseguenza potrebbero disorientare (quelli che abbiamo scelto noi ad esempio vanno dai 40 ai 400 euro); fortunatamente, basta fare un po’ di chiarezza per sapersi orientare nel marasma e trovare gli elettrodomestici adatti.

Migliori frullatori a immersione: le caratteristiche chiave

  • Potenza: come in ogni piccolo elettrodomestico che deve processare il cibo, anche in questo caso la potenza del motore è molto importante. Ma non è un valore assoluto. Dobbiamo infatti indicare come buona una potenza di 800 W nel caso di un frullatore a immersione con filo e ridimensionare le aspettative a 200/400 W se parliamo di un frullatore cordless e alimentato a batteria
  • Lame: la qualità ha un’importanza che va di pari passo con la potenza. Nessun produttore affidabile infatti monterebbe un motore importante senza equipaggiare il frullatore a immersione di lame di alta qualità adatte ad ottimizzare la potenza elettrica. Lame durevoli, ben affilate e spesse, magari seghettate e in acciaio inox, sono una buona garanzia di qualità dei risultati
  • Velocità regolabile: un buon frullatore a immersione può essere regolato su almeno due velocità, meglio ancora se dispone della funzione turbo. Questo permette di avere un controllo preciso sulla consistenza dei cibi

Gli accessori fondamentali

  • Bicchiere graduato: questo accessorio, solitamente in plastica, è la dotazione base del gadget. Più importante di come possa sembrare, è il contenitore ideale in cui frullare perché ha una base adatta all’ampiezza del piede del frullatore
  • Tritatutto: diversi frullatori a immersione si trasformano in pratici tritatutto grazie all’apposito accessorio che si attacca al posto del piede. Una volta ottenuto il composto, può essere conservato direttamente nel recipiente
  • Fruste: agganciando le fruste, è possibile sbattere le uova, montare gli albumi, la panna ecc. Sono molto pratiche perché non rendono necessario l’impiego di fruste a parte

La nostra selezione

Nella gallery trovate i migliori frullatori a immersione con filo e cordless con prezzi a partire dai 40 fino ai 400 euro. Abbiamo scelto i migliori modelli dei brand più affidabili sul mercato tenendo in considerazione differenze di utilizzo, accessori, materiali e rapporto qualità-prezzo. Per chi invece cerca altri gadget smart da utilizzare in cucina, la nostra sezione ad hoc raccoglie consigli in abbondanza: dalle pentole multifunzione ai forni per la pizza, passando per estrattori di succo, barbecue e molto altro.




[Fonte Wired.it]

Vodafone licenzierà 11mila persone in tre anni
| Wired Italia

Vodafone licenzierà 11mila persone in tre anni | Wired Italia



Da Wired.it :

Un piano triennale per rilanciare Vodafone che prevede il licenziamento di circa 11mila dipendenti. Sembra destinata a far discutere una delle prime decisioni di Margherita Della Valle, da fine aprile a pieno titolo amministratrice delegata del colosso delle telecomunicazioni dopo aver ricoperto il ruolo ad interim in seguito all’addio del suo predecessore Nick Read.

Come sottolinea Il Sole 24 Ore, nel corso del commento ai dati di bilancio, che per la multinazionale rappresentano l’anno completo, la dirigente ha scelto di annunciare i propri piani per l’azienda partendo dall’analisi di una prestazione che “non è stata abbastanza buona. Quindi, “per un risultato costante, Vodafone deve cambiare”.

Il taglio riguarderà di fatto circa il 10% dei lavoratori della società, che ad oggi impiega circa 104mila persone tra la sede centrale e quelle dei mercati locali. In questo senso, Della Valle ha specificato che l’intervento modificherà gli assetti dell’una e delle altre e prevedrà anche un “piano di risanamento in Germania” e una “continua azione sui prezzi e una revisione strategica in Spagna”.

Analizzando il settore delle telecomunicazioni più in generale, Della Valle ha specificato che in Europa esso ha il più basso indice di rendimento del capitale investito a fronte del più alto capitale di investimento richiesto, con un impatto sul rendimento degli azionisti. Per Vodafone “la performance – afferma l’ad – è peggiorata nel tempo”.

Per queste ragioni, il colosso è atteso da “alcune sfide evidenti, spiega Della Valle. L’obiettivo annunciato è quello di riequilibrare l’organizzazione aziendale per potenziare al massimo Vodafone Business. Da punto di vista dell’esperienza dei clienti, la società dovrà “concentrarsi nuovamente sulle basi” e “fornire l’esperienza semplice e prevedibile che i nostri clienti si aspettano”.

Saremo – conclude l’ad – un’organizzazione più snella e semplice e concentreremo le nostre risorse su un portafoglio di prodotti e aree geografiche dimensionato correttamente per crescita e rendimenti col tempo”.



[Fonte Wired.it]

Asl 1 dell’Abruzzo, i pazienti si ritrovano con tutti i dati sanitari online
| Wired Italia

Asl 1 dell’Abruzzo, i pazienti si ritrovano con tutti i dati sanitari online | Wired Italia



Da Wired.it :

Sono finiti tutti online i 522 giga di dati sanitari sottratti dai cybercriminali del gruppo Monti all’Asl 1 dell’Abruzzo, vittima di un attacco ransomware reso noto nel pomeriggio del 3 maggio. Una delle più gravi violazioni della privacy mai avvenute in Italia, perché nelle cartelle che la gang ha diffuso ci sono dati personali delicatissimi: analisi genetiche, valutazioni psicologiche di minori, cartelle cliniche di persone affette da Hiv, documenti del reparto di neonatologia o di quello di trapianti. E poi le informazioni dei dipendenti dell’azienda sanitaria locale di Avezzano, Sulmona e L’Aquila, documenti riconducibili ad appalti pubblici e acquisti, password e chiavi di accesso ai sistemi informatici. La stessa Agenzia nazionale per la cybersicurezza (Acn), l’ente che supervisiona le politiche italiane di difesa cibernetica, ha valutato l’attacco come uno dei più violenti degli ultimi mesi.

La situazione:

  1. Dati online
  2. Informazioni ai pazienti

Dati online

A due settimane dall’incursione Monti ha pigiato il tasto pubblica con l’immenso patrimonio di dati esfiltrato dai sistemi informatici dell’Asl 1 dell’Abruzzo. Una minaccia reiterata a lungo ed esercitata attraverso il rilascio di decine di pezzi dell’intero puzzle. Una ritorsione per non aver pagato il riscatto imposto dal gruppo criminale, che ha iniziato a farsi conoscere dalla scorsa estate e che ha utilizzato il classico schema della doppia estorsione: ti chiedo soldi per decrittare i dati rubati, pena la pubblicazione degli stessi.

Cosa succede adesso? Gli avvocati Marco Colantoni e Pierluigi Dell’Amore, rispettivamente del foro dell’Aquila e Avezzano, stanno ricevendo richieste da solo assistiti e altre persone su come fronteggiare la situazione. Colantoni fa sapere a Wired di aver ricevuto finora un centinaio di richieste, a cominciare dalla scorsa settimana. Da pazienti abruzzesi, ma anche da persone di altre regioni che hanno fatto trattamenti o esami nelle strutture legate alla Asl 1. E c’è preoccupazione tra i dipendenti.

Per adesso le istanze in capo ai due avvocati, che lavorano in tandem, non sono richieste di risarcimento o class action, come precisa Colantoni a Wired: “Abbiamo avviato delle istanze alla Asl 1 per avere informazioni, perché non ce ne sono, Siamo in una fase preliminare per esercitare i diritti a tutela della privacy, capire come sono stati sottratti questi dati, quali misure a protezione erano presenti, qual è la catena di responsabilità. Solo al termine potremo valutare un eventuale contenzioso”. Al momento la Regione Abruzzo guidata dal presidente Marco Marsilio, che ventila minacce più o meno sottili alla stampa e al mondo della ricerca informatica sulla diffusione dei dati, non ha avviato un canale di comunicazione sull’attacco all’Asl 1. E la stessa azienda sanitaria locale ha smesso di pubblicare aggiornamenti l’8 maggio.

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Informazioni ai pazienti

Oltre al gravissimo danno ai pazienti, l’attacco ransomware ha messo ko l’azienda sanitaria. Il centro unico di prenotazioni è ripartito dopo una settimana. Il 4 maggio sono stati bloccati gli appuntamenti per i controlli prenotati presso l’unità di dermatologia generale e oncologica. Nella stessa giornata la Asl 1 dell’Abruzzo ha rinviato a data da destinarsi la conclusione di procedure di gara e di appalto. Mentre l’8 maggio la divisione Ingegneria clinica ha fatto un elenco dei fornitori che non può pagare a causa della “impossibilità a operare sul software aziendale di contabilità per emissioni ordini, fatture e riscontro forniture, nonché impossibilità a utilizzare le caselle mail e gli accessi web di ufficio”.



[Fonte Wired.it]

non si possono usare opere d’arte per fare pubblicità
| Wired Italia

non si possono usare opere d’arte per fare pubblicità | Wired Italia



Da Wired.it :

Il David di Michelangelo potrebbe dare la spallata finale alla campagna social Open to meraviglia con la contestata Venere influencer voluta dal ministero del Turismo. Con una sentenza storica, il tribunale di Firenze ha sancito l’esistenza del diritto all’immagine dei beni culturali, vietandone l’uso indiscriminato a fini pubblicitari o commerciali senza l’autorizzazione degli enti che li tutelano.

L’Accademia delle belle Arti di Firenze ha vinto un’importante causa contro una nota casa editrice, rimasta anonima, che ha usato l’immagine del David di Michelangelo senza permesso o canone per l’utilizzo, accostandola a quella di un modello. In questo modo, secondo il tribunale, avrebbe svilito, offuscato, mortificato e umiliando l’alto valore simbolico e identitario dell’opera d’arte si legge su Adnkronos.

La sentenza

Così, accogliendo le tesi dell’Avvocatura distrettuale dello Stato di Firenze, il giudice ha affermato come l’immagine dei beni culturali sia espressione dell’identità culturale e dell’immaginario collettivo della nazione, così come della sua memoria storica. E per questo motivo è protetta dall’articolo 9 della Costituzione, secondo il quale la Repubblica deve tutelare “il paesaggio e il patrimonio storico e artistico” del paese.

La sentenza, che è costata una multa da 50mila euro alla casa editrice, è stata pronunciata poche settimane dopo un verdetto analogo pronunciato in una causa tra l’Accademia di belle Arti di Venezia e Ravensburger, per l’uso non autorizzato e non pagato del disegno dell’Uomo vitruviano di Leonardo Da Vinci. E in linea con una decisione del 2017, sempre contro l’uso a fini commerciali del David di Michelangelo.

Il diritto di immagine

Ma l’ultimo pronunciamento è il primo del suo genere a sancire l’esistenza del diritto all’immagine dei beni culturali come “espressione del diritto costituzionale all’identità collettiva dei cittadini che si riconoscono nella medesima nazione”. Un principio che potrebbe mettere in seria difficoltà i ministeri del Turismo e dello Sport, che hanno trasformato un altro simbolo del patrimonio culturale italiano, la Venere di Botticelli, in una raccolta di stereotipi sull’Italia.

La campagna della Venere influencer è stata oggetto di ampie critiche ed è finita al centro di un’interrogazione parlamentare per danno all’immagine del paese, presentata da un senatore di Forza Italia. Il caso del David può creare un precedente su autorizzazioni e permessi chiesti alla Galleria degli Uffizi, dove è conservata la Nascita di Venere di Sandro Botticelli, per lo sfruttamento dell’opera per la campagna promozionale.



[Fonte Wired.it]