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Le soluzioni software di fascia enterprise di Digitate saranno distribuite in Europa da Tech Data

Le soluzioni software di fascia enterprise di Digitate saranno distribuite in Europa da Tech Data



da Hardware Upgrade :

Tech Data ha siglato un accordo con Digitate per la distribuzione dell’intera gamma di soluzioni dell’azienda in Europa basate sulla piattaforma ignio.

Chi è Digitate e cosa è ignio?

Digitate è una multinazionale con sedi a Santa Clara (USA) e Puna (India) specializzata in sviluppo di software aziendale. La soluzione principale dell’azienda è ignio, uno strumento concepito per abilitare le Autonomous Enterprise, che fa leva su intelligenza artificiale e machine learning per automatizzare le IT Operation. ignio è declinato in sei differenti prodotti, dedicati a specifici ambiti: igno AI Workload.Management, igno AI.Digital Workspace, igno Cognitive Procurement, igno AI.Assurance, igno AI.ERPOps e igno AIOPS.

igniopiattaforma

La funzione di questa piattaforma è quella di comprendere il contesto operativo, garantendo visibilità su tutta l’infrastruttura, gestire il ciclo degli alert (eliminando i falsi positivi gli avvisi ridondanti), gestire in autonomia gli incidenti, suggerendo azioni quando non può agire autonomamente, e gestire l’intero ciclo di attività business critical, identificando sia i rischi sia le aree in cui è possibile ottenere miglioramenti. 

ignioaaiops

Il prodotto di punta è ignio AIOps, che garantisce alle aziende visibilità sull’infrastruttura e la analizza tramite IA, prevedendo e risolvendo automaticamente i problemi quando possibile. Se è necessario l’intervento umano, invia inviando alert ai tema IT, includendo anche le possibili cause del problemi e le soluzioni consigliate. 

“ignio è diventato il software preferito per le aziende all’avanguardia”– commenta Akhilesh Tripathi, CEO di Digitate – “Il suo ineguagliato speed-to-value e la sua forte crescita stanno attirando un ricco ecosistema di partner di canale e tecnologici, come Tech Data. Siamo entusiasti di stringere questo rapporto con Tech Data e vediamo un enorme potenziale per i partner con la piattaforma ignioTech Data ha una grande esperienza nel reclutare e abilitare i partner e nell’aiutarli a guidare lo sviluppo di un nuovo business. Collaboreremo con il loro team per supportarli in ogni aspetto di tale attività.

Tech Data è strategicamente focalizzata sull’introdurre sul mercato un portafoglio altamente rilevante di Vendor di data analytics e IoT, mentre guida e supporta i partner nello sviluppo di soluzioni e modelli di business che stimolano risultati differenziati per i loro clienti. Digitate corrisponde perfettamente a questo modello” – ha dichairato Craig Smith, Vicepresidente per il segmento IoT e analisi per l’Europa di Tech Data – “La sua soluzione ignio offre ai team responsabili delle infrastrutture e delle operazioni visibilità e controllo su patrimoni IT frammentati grazie a uno strumento all’avanguardia e facile da usare che aiuterà i nostri partner a posizionarsi in prima linea nella trasformazione digitale”.

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Far Cry 6 godibile anche su PS4 e Xbox One: non si ripeterà il caso Cyberpunk 2077

Far Cry 6 godibile anche su PS4 e Xbox One: non si ripeterà il caso Cyberpunk 2077



da Hardware Upgrade :

Dopo il reveal ufficiale di Far Cry 6, il team di Ubisoft Toronto ha voluto chiarire alcuni dettagli in merito all’ambizioso sparatutto. Il gioco stato mostrato in azione poche ore fa tramite una corposa presentazione gameplay registrata, con ogni probabilit, su hardware next-gen. Gli sviluppatori non hanno abbandonato le console della scorsa generazione e ci tengono a precisare che il sesto capitolo di Far Cry sar eccellente anche su PlayStation 4 e Xbox One.

Per dimostrarlo, Ubisoft rilascer nuovi dettagli e informazioni sulle versioni last-gen di Far Cry 6, con l’evidente fine di evitare un nuovo caso Cyberpunk 2077.

Cyberpunk docet: Far Cry 6 dar il massimo anche su last-gen

In un’intervista concessa a VGC, David Grivel di Ubisoft Toronto ha dichiarato che il suo studio sta dedicando grande attenzione a tutte le versioni di Far Cry 6, incluse quelle last-gen. “Puntiamo a offrire la massima qualit su tutte le piattaforme”, ha affermato il lead gameplay designer.


La risposta di Grivel arriva dopo una domanda che ammicca chiaramente al caso Cyberpunk 2077, gioco che ha visto un lancio disastroso su console last-gen, al punto da essere rimosso dal PlayStation Store. Ubisoft non ha intenzione di ripetere gli stessi errori di CD Projekt RED: “Siamo molto cauti al riguardo, quindi condivideremo ulteriori dettagli prossimamente”. probabile che lo studio mostrer il gioco in azione anche su PS4 e Xbox One prima dell’uscita prevista per ottobre.

Lo sviluppatore canadese ribadisce che Far Cry 6 “funziona bene” sia sulle console della scorsa generazione che su quelle next-gen, cos come su PC e sulle piattaforme di cloud gaming (Google Stadia e Amazon Luna). Naturalmente, come sottolinea lo stesso Grivel, il gioco offrir performance migliori su PS5 e Xbox Series X|S, dove girer a 60 fps in 4K.

Ricordiamo che Far Cry 6 sar disponibile dal 7 ottobre 2021 su PC, PlayStation 5, Xbox Series X|S, PlayStation 4, Xbox One, Google Stadia e Amazon Luna.

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La mostra Back to the Beach di Martin Parr arriva su Photology dal 3 Giugno

La mostra Back to the Beach di Martin Parr arriva su Photology dal 3 Giugno



da Hardware Upgrade :

Martin Parr è un nome conosciuto tra gli appassionati di fotografia e le sue opere hanno riscosso molto successo nel corso degli anni. Non si può non citare per esempio all’Outstanding Contribution to Photography ricevuta ai Sony World Photography Awards del 2017.

Ora, per chi volesse vedere i suoi capolavori direttamente da casa, ci sarà la possibilità di assistere alla mostra dal titolo Back to the Beach disponibile sul sito Web di Photology Online Gallery (grazie al sodalizio con Rocket Gallery) a partire dal 3 Giugno e fino al 21 Agosto 2021.

martin parr

Martin Parr, BEACH THERAPY Sorrento, Italy, 2014. Pigment Print, printed 2018, 50x75cm. Edition 7/10. © Martin Parr  Magnum. Courtesy Rocket Gallery, London & Photology

Dall’anno scorso Photology ha infatti scelto di non rinunciare a diffondere la cultura legata alla fotografia, nonostante le difficoltà della pandemia. Per questo è nata la piattaforma on-line che sfrutta una realtà virtuale tridimensionale per un maggiore senso di immersione. Non mancano poi contributi testuali e video per arricchire ulteriormente la visione delle fotografie.

Back to the Beach di Martin Parr disponibile su Photology

La mostra virtuale riprende una delle tematiche care all’artista che ha continuato a scattare per quarant’anni sulle spiagge di tutto il Mondo. Nelle fotografie si possono vedere scene della classica “vita da spiaggia” che si mescola sapientemente con il sarcasmo e ironia del fotografo.

martin parr

Martin Parr, Knokke, Belgium, 2001. Pigment Print, printed 2018, 50x75cm. Edition 6-10. © Martin Parr  Magnum. Courtesy Rocket Gallery, London & Photology

Tre anni fa, nel 2018, è stata presentata la mostra A la Playa! (Photology Garzón in Uruguay) e ora che si avvicina la stagione estiva arriva la mostra Back to the Beach curata da Davide Faccioli. Le trenta fotografie sono catturate a partire dagli anni ’90 e riprendono quelle che erano abitudini consolidate prima della pandemia (seguendo le mode del tempo).

L’occhio di Martin Parr non si sofferma però solamente su soggetti particolarmente appariscenti, ma osserva anche la quotidianità “più normale” e comune legata alla spiaggia. Un vero e proprio caleidoscopio di colori e personalità (che possono variare da nazione a nazione, da periodo a periodo).

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SpaceX: le piattaforme di lancio oceaniche per Starship pronte dall’anno prossimo

SpaceX: le piattaforme di lancio oceaniche per Starship pronte dall’anno prossimo



da Hardware Upgrade :

All’inizio di quest’anno era emersa la possibilità che SpaceX stesse iniziando a progettare la costruzione di nuove piattaforme di lancio marine per Starship. Le prove erano decisamente importanti anche se non c’era stata una comunicazione ufficiale da parte della società in merito.

spacex starship lancio

Per evitare di dover costruire ex novo delle strutture così grandi e complesse, la società di Elon Musk ha deciso di approfittare della vendita di un paio di piattaforme petrolifere oceaniche per utilizzarle come base per le nuove strutture di lancio.

Questo permetterebbe diversi vantaggi come la possibilità di allontanarsi dalle zone abitate e di avvicinarsi all’equatore migliorando l’efficienza di lancio. Anche la NASA, in alcuni documenti, non ha voluto “costringere” i partner commerciali a lanciare le proprie missioni dalla Florida lasciando margine di manovra proprio a società come SpaceX.


SpaceX: Deimos sarà pronta dall’anno prossimo secondo Elon Musk

Sfruttando l’occasione di un render realizzato da un fan della società, lo stesso Elon Musk ha dichiarato su Twitter che i piani per utilizzare le nuove piattaforme di lancio marine per Starship prevedono di utilizzarle dall’anno prossimo.

La prima a essere completata dovrebbe essere Deimos (nome di una delle lune di Marte) mentre Phobos (nome dell’altra luna) potrebbe arrivare poco dopo. Non ci sono ancora informazioni su come sarà una volta completata, ma bisogna considerare che dovrà essere in grado di lanciare il vettore Starship che, con primo stadio (conosciuto come Super Heavy) e navicella (Starship), sarà alto circa 120 metri.

spacex lancio

Il render alla base delle dichiarazioni di Elon Musk (fonte Kendall Dirks)

Inoltre bisognerà pensare che la torre di lancio sarà anche utilizzata per bloccare il primo stadio dopo il rientro permettendo così un rapido rifornimento e riutilizzo. Questo ovviamente dovrà essere testato sul campo e non sappiamo se tutto andrà come nei piani di SpaceX.

Sempre parlando di Starship, Elon Musk ha anche aggiunto qualche informazione sulla configurazione dei motori del primo stadio di Starship, Super Heavy. Questo razzo potrà contare su ben 32 motori Raptor che saranno disposti su tre cerchi concentrici.


La configurazione dei motori di Super Heavy prevederà 3 motori centrali (come avviene ora su Starship), 9 motori nel secondo “anello” mentre nel terzo gruppo ce ne saranno 20. I 12 motori centrali saranno in grado di muoversi e orientarsi per permettere di modificare la direzione della spinta consentendo di eseguire correzioni durante le manovre di atterraggio.




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Arctic Liquid Freezer II 240 A-RGB alla prova: compatto, facile da montare ed efficiente

Arctic Liquid Freezer II 240 A-RGB alla prova: compatto, facile da montare ed efficiente



da Hardware Upgrade :

Recentemente Arctic ha introdotto una nuova gamma di soluzioni di raffreddamento a liquido, tra cui rientra anche il modello Liquid Freezer II 240 A-RGB che abbiamo provato e di cui vi parliamo in questo nostro first look. Il Liquid Freezer II 240 A-RGB non è del tutto inedito: si tratta infatti di una versione del Liquid Freezer II 240 RGB con ventole A-RGB sul radiatore, la cui illuminazione può essere gestita dalle principali tecnologie LED dei produttori di motherboard. 

Per il resto, i due prodotti sono identici, ma tra loro intercorre una differenza di 10-15 euro in termini di prezzo con il nuovo in vendita a circa 105 euro. I due modelli rappresentano quindi dei miglioramenti estetici rispetto al Liquid Freezer II 240, un dissipatore a liquido premiato dalla European Hardware Association di cui fa parte anche Hardware Upgrade e che trovate in vendita a circa 75 euro.

Possiamo quindi anticiparvelo, senza timore di smentita: il Liquid Freezer II 240 A-RGB è un ottimo prodotto e raffredda anche le CPU mainstream di fascia alta attualmente sul mercato. Prima di parlare delle prestazioni, ricapitoliamo le specifiche tecniche di questo sistema di raffreddamento a liquido AIO: noi l’abbiamo montato su una scheda madre Asus ROG Maximus XII Hero con CPU Core i7-11700K, uno degli ultimi processori di punta di Intel caratterizzato da architettura a 8 core e 16 thread. Di questa CPU potete vedere i test in questo articolo se siete interessati a saperne di più.

Il montaggio dell’Arctic Liquid Freezer II 240 A-RGB non si è dimostrato complicato: nella confezione c’è tutto l’occorrente e sul sito c’è un manuale per ogni socket in cui si spiega per filo e per segno quali sono le viti, le rondelle e il necessario da applicare. Questione di pochi minuti, ovviamente senza dimenticare la pasta termica MX-5 in dotazione. Le ventole sono già installate sul radiatore: l’unica cosa che dovete fare è collegare il cavo A-RGB e il cavo al connettore CPU FAN alla motherboard.

Liquid Freezer II 240 A-RGB, peraltro coperto da una garanzia di 6 anni, è installabile sui socket più recenti di Intel come gli LGA 1151 e il 1200, e ovviamente anche l’AM4 di casa AMD. La piastra di contatto con la CPU è in rame, la pompa opera tra 800 e 2000 RPM (controllo PWM) e sulla copertura è presente una ventolina da 40 mm che gira tra 1000 e 3000 RPM e permette di smuovere l’aria nella zona del VRM, facilitandone lo smistamento del calore prodotto dai MOSFET. Il consumo massimo dichiarato per pompa e ventola sul VRM è di 2,7W, risibile.

Il radiatore ha dimensioni di 277 x 120 x 38 mm ed è dotato di due ventole da 120 mm Arctic P12 PWM A-RGB (12 LED per ventola) con cuscinetti fluidodinamici. Le ventole girano tra 200 e 1800 RPM, muovono un flusso d’aria di 48,8 CFM e garantiscono una pressione statica di 1,85 mm H2O. I tubi di collegamento sono lunghi 45 centimetri, permettendo quindi di collegare agevolmente il radiatore alla parte alta di un case o in un’altra posizione. Il peso complessivo dell’intero dissipatore è di 1,2 chilogrammi circa.

Prestazioni

Una volta installato, abbiamo lasciato il Liquid Freezer II 240 A-RGB e il sistema una mezzora in idle per verificare che non ci fossero problemi di installazione. Il Core i7-11700KF si è stabilizzato a circa 28-30 °C, il VRM a circa 38 °C e le ventole a bordo del dissipatore giravano a circa 750 RPM, emettendo pochissimo rumore. Per darvi un’idea, rilevando con un fonometro la rumorosità a 10 centimetri dalle ventole, abbiamo registrato 37,1 dB, rispetto a una rumorosità ambientale di 35,5 dB (piattaforma spenta).

Abbiamo provato il dissipatore caricando la CPU Core i7-11700K per 15 minuti con Cinebench R23 e il suo test multi-core, in modo da mettere il dissipatore nella situazione più scomoda possibile: nell’uso quotidiano e nel gaming i core non sono mai caricati costantemente al 100%, ma ci sono algoritmi di boost che intervengono modificando la frequenza in base al carico e ai core richiesti.

Esistono invece applicazioni di produttività che caricano la CPU in modo completo, ma come potete vedere dal grafico la CPU non supera il 70 °C, nonostante gli 8 core fissi a 4,6 GHz (la richiesta è di 170W circa). Il VRM tocca i 52 °C, mentre le ventole sul radiatore accelerano fino a 1200-1300 RPM circa producendo una rumorosità (misurata sempre a 10 cm) di 39,2 dB.

Abbiamo quindi rimosso del tutto i limiti alla motherboard, permettendole di erogare maggiore energia: la CPU di Intel riesce a operare a 4,9 GHz (con una richiesta di 230W circa) fissi per i 15 minuti con Cinebench R23 e tutti i core sotto carico massimo, ma con una temperatura che tocca 80-81 °C, non oltre, mentre il VRM raggiunge 58 °C. Le ventole del radiatore accelerano fino a stare fisse a 1600-1750 RPM, e la rumorosità si fa sentire ovviamente, con un balzo fino a 46 dB circa. Il lavoro del Liquid Freezer II 240 A-RGB è quindi ottimo: non abbiamo registrato instabilità del sistema nonostante la frequenza e il carico anomali.

Come si comportano invece la CPU Intel e il dissipatore Arctic durante un carico normale, come il gaming? Con 10 sessioni di test di Metro Exodus a risoluzione WQHD e una RTX 3070, la CPU (con piattaforma impostata in maniera standard) si è assestata a una temperatura di 52-53 °C, il VRM sui 46-47 °C e la frequenza della CPU ha raggiunto un picco di soli 4,6 GHz ma con un’occupazione dei core / thread pari al 50% circa, segno di come il carico durante il gaming sia maggiormente GPU e non sulla CPU, che non è chiamata in causa pesantemente. Per questo motivo le ventole sul radiatore si sono assestate intorno ai 950 RPM, dando davvero poco motivo di lamentela in un carico normale. Abbiamo anche provato un test in Full HD, il carico sulla CPU è aumentato di un altro 10%, ma in linea generale le temperature non sono cambiate.

Conclusioni

Arctic Liquid Freezer II 240 A-RGB ci ha impressionato. Un prodotto facile da montare, in grado di gestire le CPU mainstream più potenti e che si migliora anche nell’aspetto con le ventole A-RGB (il che non guasta).

Non abbiamo provato i predecessori, ma leggiamo pareri molto entusiasti e non possiamo che concordare, perché è un dissipatore che svolge la sua mansione molto bene. Lo potete trovare a 105 euro nel momento in cui scriviamo su Amazon, con le altre versioni a 95 euro (RGB) e 80 euro (quella con ventole senza LED).

A voi la scelta, in virtù del budget a vostra disposizione e del gusto estetico. Il modello da 240 mm A-RGB è al momento l’unico disponibile, e così vale anche per l’RGB, mentre ci sono modelli da 120, 280, 360 e 420 mm per la variante priva di illuminazione con LED RGB integrata.

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Rolls-Royce Silent Shadow: ecco l’auto elettrica più lussuosa

Rolls-Royce Silent Shadow: ecco l’auto elettrica più lussuosa



da Hardware Upgrade :

Rolls-Royce ha finalmente confermato la Silent Shadow, la prima auto elettrica della storica casa automobilistica britannica. Sarà un’auto di lusso, come vuole la tradizione di Rolls-Royce, anche se non sono ancora chiare le tempistiche secondo le quali arriverà sul mercato. Il CEO Torsten Mueller-Oetvoes, infatti, non ha voluto sbilanciarsi in tal senso.


Silent Shadow: prima auto elettrica da Rolls-Royce


“L’elettrificazione si adatta perfettamente a Rolls-Royce perché garantisce potenza e silenziosità”, ha detto Mueller-Oetvoes. “Non siamo famosi per il rumore dei nostri motori o degli scarichi, e questo è un grande vantaggio”.


Rolls-Royce Silent Shadow


BMW, la società madre di Rolls-Royce, ha richiesto i diritti sul marchio Silent Shadow già lo scorso anno, dopo che Rolls-Royce aveva già prodotto negli anni ’60 un modello con questo nome. Non si tratterà, quindi, di un adattamento di un’auto già esistente al motore elettrico, ma di un progetto che nasce sin dalle basi con l’idea dell’elettrificazione.


La Silent Shadow sarà basata sulla piattaforma delle Rolls-Royce Phantom e Ghost, ma il pianale sarà rivisto per poter supportare il peso del pacco batteria senza perdita di prestazioni. La nuova Silent Shadow, inoltre, sarà sviluppata insieme alla berlina elettrica BMW i7.


Non ci sono ancora dettagli sulle specifiche tecniche, ma si può supporre che la nuova Silent Shadow possa essere equipaggiata con una batteria da più di 100 kWh e godere di un’autonomia di circa 600 chilometri.


Secondo la tradizione, le Rolls-Royce usano grossi motori V-12 biturbo progettati da BMW. Nel caso della Phantom il propulsore è in grado di garantire una potenza di 563 cavalli e 664 Nm di coppia. Tuttavia, la controparte elettrica potrebbe essere ancora più potente, soprattutto se si considera che la BMW i7 si spinge fino a 640 CV.

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