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tornano le canzoni. Ma la trattativa con Meta non è finita
| Wired Italia

tornano le canzoni. Ma la trattativa con Meta non è finita | Wired Italia



Da Wired.it :

Il matrimonio tra contenuti Instagram e tormentoni estivi all’italiana, per parafrasare Manzoni, “s’ha da fare” anche quest’anno. Siae e Meta hanno infatti comunicato di aver siglato un accordo transitorio per effetto del quale sulle piattaforme social del colosso di Menlo Park si tornerà ad ascoltare la musica tutelata dalla Società italiana degli autori ed editori.

In particolare, l’ente esprime “soddisfazione per questo risultato, cercato e raggiunto”, e assicura che continuerà a impegnarsi per “tutelare gli interessi dei suoi iscritti, continuando a lavorare instancabilmente per raggiungere un accordo definitivo e duraturo improntato all’equità e alla trasparenza, così come chiede anche la direttiva europea sul copyright”.

Non solo, però: Siae si è anche impegnata a “portare avanti le negoziazioni nel rispetto delle decisioni e delle misure cautelari” dettate dall’Antitrust. In seguito al fallimento delle trattative tra Siae e Meta per il rinnovo delle licenze scadute a gennaio, l’autorità aveva infatti aperto un’istruttoria contro la società di Mark Zuckerberg per abuso di dipendenza economica verso l’ente.

L’indagine si era poi conclusa con l’accertamento dell’abuso stesso e l’imposizione a Meta di riprendere “immediatamente le trattative, mantenendo un comportamento ispirato ai canoni di buona fede e correttezza” e fornendo “tutte le informazioni necessarie” a Siae per “ripristinare l’equilibrio nel rapporto commerciale” con la holding proprietaria, tra le altre, di Facebook, Instagram e Whatsapp.

Pur esprimendo soddisfazione per l’accordo raggiunto, da Meta ci tengono a far sapere che l’estensione dell’accordo di licenza con Siaeconsentirà a utenti e creator di accedere alla nostra libreria musicale completa” e “nel pieno rispetto del diritto d’autore di artisti e compositori”, ma che “i brani del repertorio Siae saranno ripristinati sulle nostre piattaforme fino al 6 ottobre”. E dovrebbero servire peraltro alcuni giorni per effettuare il ripristino stesso. “Continueremo le negoziazioni con Siae – aggiunge un portavoce della società di Menlo Parkin buona fede nella speranza di raggiungere un accordo a lungo termine”.



[Fonte Wired.it]

Android, come usare iMessage
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Android, come usare iMessage | Wired Italia



Da Wired.it :

Ce lo chiediamo da sempre: perché iMessage non è su Android? Ovviamente conosciamo già la risposta. Apple si diverte a usare la pressione sociale generata dal suo servizio di messaggistica per convincere più persone a comprare l’iPhone.

Questo però non significa che voi vi dobbiate arrendere al sistema. Non è necessario avere un iPhone per usare iMessage: se avete un Mac, o anche solo un iPad, potete usare quello. La persona con cui vi state scrivendo vedrà che il vostro messaggio è stato inviato dal vostro indirizzo email invece che dal vostro numero di telefono, ma a parte questo l’app funziona normalmente. Il principale svantaggio, ovviamente, è che i messaggi non vengono visualizzati sul telefono Android. Fortunatamente ci sono modi per aggirare anche questo problema. Qui vi segnaliamo i due migliori.

Il modo più semplice: Beeper

Beeper è un’applicazione gratuita che combina i messaggi di diversi servizi, tra cui Facebook Messenger, Signal, LinkedIn, i Dm di Twitter e persino Slack. Cosa ancora migliore, supporta anche iMessage. L’applicazione è attualmente disponibile solo per le persone che si iscrivono a una lista d’attesa, e nel mio caso è stato necessario aspettare un anno intero. Stando a quanto dice l’azienda, però, tra qualche mese l’app sarà disponibile per tutti.

Per iniziare a usare Beeper, è necessario configurare la versione desktop su un computer Windows, Mac o Linux; dopodiché si può iniziare ad aggiungere reti. Per accedere a iMessage, è necessario disporre di un account Apple. Se possedete un dispositivo dell’azienda probabilmente lo avete già, altrimenti potete registrarvi qui.

Accedete al vostro account Apple nella sezione Chat Network delle impostazioni di Beeper.

Beeper via Justin Pot



[Fonte Wired.it]

I migliori sportwatch per chi ama tenersi in forma senza lasciare niente al caso
| Wired Italia

I migliori sportwatch per chi ama tenersi in forma senza lasciare niente al caso | Wired Italia



Da Wired.it :

I migliori sportwatch, o smartwatch sportivi, sono diventati ormai alleati preziosi per chiunque ami tenersi in forma e tenere traccia dei propri progressi in fatto di forma fisica. In pochi anni questa tipologia di prodotto non solo è migliorata grazie a sensori e software sempre più precisi ed efficienti, ma così facendo si è anche diffusa sul polso di un pubblico sempre crescente di appassionati. Dalla frequenza cardiaca al livello di ossigenazione del sangue, passando per il consumo di calorie, per la distanza percorsa e molto altro ancora: le peculiarità di questi gadget è monitorare e registrare le informazioni con un livello di precisione e di dettaglio maggiore rispetto agli smartwatch destinati al grande pubblico.

Non per niente gli smartwatch sportivi sono anche diventati un modo per motivare le persone ad adottare uno stile di vita più attivo, incoraggiandole a raggiungere i loro obiettivi di fitness e ad avere un maggiore controllo sulla loro salute. Inoltre, molti di questi prodotti sono dotati di funzioni aggiuntive, come il monitoraggio del sonno e delle attività quotidiane, che li rendono un dispositivi versatili per il benessere personale a 360 gradi. Scegliere lo sportwatch perfetto per la propria attività fisica non è però così semplice, specialmente per chi sta acquistando il suo primo modello. Per questo motivo abbiamo deciso di darvi qualche consiglio con una selezione di dieci dispositivi.

Come scegliere uno smartwatch sportivo

Gli smartwatch sportivi o sportwatch hanno molte caratteristiche dei modelli più classici ma, come suggerisce il nome, sono pensati soprattutto per avere funzioni dedicate allo sport. Quando si sceglie uno sportwatch ci sono alcune caratteristiche da tenere a mente. Solitamente ci sono degli elementi di base comuni e chi vuole qualcosa di semplice può trovare facilmente una soluzione. Chi invece vuole qualcosa di più potrà comunque prendere in cosinderazione dei modelli più costosi e con funzioni specifiche adatte ad atleti agonistici.

  • Il software e le app da utilizzare in allenamento sono sicuramente un punto importantissimo per uno smartwatch sportivo. Gli utenti più evoluti cercano maggiori informazioni e personalizzazione durante le sessioni di allenamento; ad esempio la possibilità di scegliere quali valori visualizzare sui quadranti potendoli anche impostare nel modo che si preferisce, creare percorsi offline da seguire durante il proprio allenamento e analizzare i dati con una companion app sullo smartphone. Alcuni produttori di sportwatch dispongono anche di una piattaforma web da cui controllare tutte le attività svolte e sincronizzate una volta rientrati a casa, mentre altri forniscono solo informazioni sullo smartphone.
  • Un’altra caratteristica da tenere in considerazione è lo schermo, che deve essere leggibile anche sotto la luce diretta del sole e resistente ai graffi. Inoltre, per chi pratica sport in acqua, è importante che lo smartwatch sia resistente all’acqua e alle intemperie, possibilmente con una certificazione ip68 o superiore.
  • Altra funzionalità fondamentale per uno smartwatch sportivo è il gps integrato, che permette di tracciare i percorsi e l’attività fisica senza la necessità di avere lo smartphone sempre con sé. Inoltre, la maggior parte degli smartwatch sportivi offre funzioni come il monitoraggio del battito cardiaco, la rilevazione dei passi e delle calorie bruciate, la registrazione delle attività fisiche e la possibilità di impostare obiettivi personalizzati.
  • Bisognerà anche tenere conto della batteria, specialmente per chi fa sessioni di allenamento lunghe, in modo che il vostro dispositivo non rischi di abbandonarvi nel bel mezzo dei vostri esercizi quotidiani.
  • Infine, la compatibilità con lo smartphone è un’altra caratteristica importante. Gli smartwatch sportivi si connettono allo smartphone tramite bluetooth e possono quindi inviare notifiche, sincronizzare i dati e utilizzare le app dello smartphone. È importante verificare la compatibilità con il proprio smartphone, in modo da avere la migliore esperienza d’uso possibile.

Come li abbiamo scelti

Nella nostra selezione dei dieci migliori sportwatch per tutte le esigenze abbiamo tenuto conto sia di modelli più basilari, pensati per chi fa allenamenti semplicemente per tenersi in forma, sia modelli pensati per chi invece si allena con costanza o in maniera agonistica, così da poter soddisfare vari tipi di utenti. Altro punto molto importante è stata la qualità, scegliendo dispositivi di marche con uno storico importante legato agli sportwatch.

Se invece state cercando una selezione di smartwatch adatta alla vita di tutti i giorni potete dare un’occhiata ai nostri consigli dei modelli più classici, oppure se non volete rinunciare del tutto agli orologi tradizionali potete guardare i nostri consigli per gli smartwatch ibridi, se proprio non potete fare a meno delle lancette.




[Fonte Wired.it]

Festival universitario 2023, il successo della prima edizione

Festival universitario 2023, il successo della prima edizione



Da Wired.it :

Con migliaia di ragazzi in coda sin dalle prime ore del mattino, la prima edizione del Festival universitario 2023, il più grande evento universitario di carattere nazionale si è tenuto per la prima volta sabato 13 maggio presso il Talent Garden di Milano in Via Calabiana. Un grande festival, organizzato da University Network, la realtà leader in Italia con oltre un milione di studenti coinvolti e con una presenza capillare in oltre 35 università italiane che ha visto due grandi palchi per un’unica e irrinunciabile giornata in cui formazione, tecnologia e sostenibilità sono state assolute protagoniste.

www.albertofeltrin.com

La prima edizione del Festival universitario 2023 si è prospettata davvero in grande stile. Durante tutta la giornata, a partire dalle ore 10 sino alle 18.00, sul palco principale e nella Workshop room si sono susseguiti non stop speech, workshop e incontri interattivi condotti da illustri ospiti e personalità di rilievo dal mondo dell’imprenditoria, giornalismo, formazione, sostenibilità, tecnologia, finanza, sport, moda, social media, intrattenimento e molti altri. Gli studenti che hanno partecipato al Festival hanno avuto l’occasione di farsi ispirare da oltre 50 ospiti, esperti di fama nazionale e internazionale, trovando al contempo opportunità lavorative, fare nuove amicizie grazie alle apposite attività di networking, provare visori, robot, simulatori, consolle e molto altro dal mondo della tecnologia allestiti negli appositi spazi e stand dedicati. 

Di seguito gli ospiti e professionisti che hanno aderito alla manifestazione e che hanno composto i differenti panel negli incontri diurni sul palco principale e nella Workshop Room: Demetrio Albertini (ex calciatore e presidente del settore tecnico Figc), Carolina Chiapperom (innovation manager presso Juventus Football Club), Edoardo Cavrini (affiliate manager di Outpump), Ida Galati (fashion teller), Tiziano Guardini (stilista), Michela Gattermayer (fashion creative director di Donna Moderna), Carmine Infante (microenterprise leader consumables Hq di Haier Europe), Claves (speaker radiofonico presso Radio m2o), Marlen (speaker radiofonica presso Radio m2o), Federica Negri (head of sales business management di Engineering), Leonardo Decarli (content creator e attore), Michele Molteni (youtuber e content creator), Michela Remedia (junior user interface designer presso Assist Digital), Maria Elena Viola (direttrice Donna Moderna), Alessandro Cascavilla (Ale Economista), Gianluca Daluiso (direttore responsabile di Cnc Media), Valentina Di Maio (national professional consultant di QiBit), Thomas Valmacco (Hr senior national professional consultant di Gi Group), aledellagiusta (creator), Giovanni Papa (marketing solutions account director di LinkedIn), Marco Caspani (marketing director di Ticketmaster), Alessandro Nodari (candidate management ed employer branding di Gi Group), Simona Ballatore (giornalista a Qn – Il Giorno), Maria Vittoria Rossetti (employer branding specialist di Haier Europe), Jack Woods (insegnante di inglese presso British Council), Martina Riva (assessora allo Sport, al turismo e alle politiche giovanili del comune di Milano), Luca de Gaetano (fondatore di Plastic Free), Vincenzo Ricci (3Bee), Davide Dattoli (presidente e fondatore di Talent Garden), Chiara Trombetta (Startup Italia), Gianluca di Marzio (giornalista e reporter Skysport), Fabiana Andreani (@fabianamanager, Ambassador Haier Europe), Rebecca Trevisan Sara Gigliotti (@humanrecruiter, Group Employer Branding Manager Haier Europe), Anna Schieppati (Career Advisor, Talent Garden), Arianna Gamannossi (content creator e social media, Vois), Rebecca Trevisan (Talent Garden), Isabella Daiana Dancs (cybersecurity proposal engineer Sicuritalia Spa,) Tommaso Conte (Milano Says), Stefano Maiolica (Un Terrone a Milano), Leonardo Tamburrini (Starting Finance), Lorenzo Ferrari (amministratore delegato e fondatore di Smar Talks).



[Fonte Wired.it]

Leva militare, il governo Meloni torna a parlarne
| Wired Italia

Leva militare, il governo Meloni torna a parlarne | Wired Italia



Da Wired.it :

Mentre i giovani protestano contro il caro affitti, il governo Meloni torna a parlare di leva militare, rispolverando la cosiddetta mini naja, cioè 40 giorni di servizio militare volontario. Un progetto che già esiste dal 2010, approvato quando l’attuale presidente del Senato, era ministro della Difesa, ma che essendo usato pochissimo ha smesso di essere finanziato.

Niente leva obbligatoria quindi, già abolita in Italia nel 2005 grazie alla legge Martino, dal nome del ministro della Difesa Antonio Martino, ma nemmeno un progetto nuovo o innovativo. Come si legge su Agi, infatti, la stessa presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha fatto riferimento a una ipotesi volontaria, alternativa al servizio civile.

Di fatto, si tratta solo dell’ennesimo tema mordi e fuggi da lanciare nel dibattito pubblico senza però avere una necessità, un ragionamento o un piano concreto a sostenerlo, ma funzionale a far ripetere quelle parole d’ordine propagandistiche dirette a un certo elettorato nostalgico. Diverso sarebbe se il nostro paese si trovasse sotto invasione, come nel caso dell’Ucraina, ma l’Italia, almeno oggi, non corre alcun rischio di questo tipo.

Dove esiste in Europa

Inoltre, la leva obbligatoria è una pratica così desueta da essere attiva in appena 8 paesi dell’Unione europea: Danimarca, Estonia, Finlandia, Lituania, Svezia, Austria, Cipro e Grecia. Tuttavia, gli unici a dover rispondere alla chiamata sono i cittadini maschi, per le femmine non è mai obbligatoria tranne che in Svezia, dove riguarda entrambi i sessi. In tutto il resto dell’Unione la circoscrizione è stata abolita ovunque dal 1992 al 2011, mentre in Lussemburgo era già stata cancellata nel 1967.

Vale anche la pena notare che Estonia, Finlandia, Lituania e Svezia sono paesi limitrofi o confinanti con la Federazione Russa, con la quale hanno pessime relazioni dovute all’esperienza dell’imperialismo sovietico. E mentre gli altri stati erano già tutti nella Nato, la Finlandia è entrata nell’alleanza solo nel 2023 e la Svezia dovrebbe aderirvi verso luglio.

L’isola di Cipro, invece, è divisa in due dal 1974, a seguito di un’invasione da parte della Turchia in risposta a un colpo di Stato militare che ha condotto parte dell’isola all’indipendenza da Istanbul. Tra Cipro, repubblica indipendente all’interno dell’Unione europea, e Cipro Nord, ufficialmente Repubblica Turca di Cipro del Nord, ancora oggi si trova una zona grigia disabitata dove stazionano sia le truppe di Cipro che l’esercito turco.

Alcuni dei paesi dove la leva è volontaria, la circoscrizione può essere riattivata in caso di minaccia diretta alla sicurezza e all’integrità territoriale del paese. È il caso del Belgio, della Repubblica Ceca, della Francia, dell’Ungheria, della Romania e dell’Irlanda, dove la leva obbligatoria non è mai esistita.



[Fonte Wired.it]

Bama Rush, il lato oscuro delle confraternite femminili americane raccontato in un documentario

Bama Rush, il lato oscuro delle confraternite femminili americane raccontato in un documentario



Da Wired.it :

Per risalire all’origine delle vicende raccontate nel documentario Bama Rush – Acceptance is Everything, bisogna tornare indietro all’agosto 2021, quando le matricole della University of Alabama hanno iniziato a pubblicare una serie di video su TikTok in cui venivano ripresi i preparativi delle studentesse coinvolte nelle prove di iniziazione delle confraternite femminili. Nei video, contrassegnati dall’hashtag #bamarush, che oggi conta sul social cinese oltre 2 miliardi di visualizzazioni, le ragazze – quasi tutte bionde e molto simili tra loro – raccontano il loro successo, o l’insuccesso, nelle prove, e mostrano il loro outfit del giorno, segnalato dalla sigla Ootd (outfit of the day), e i prodotti con cui realizzano il loro make-up da sfoggiare durante le prove.

Il documentario, prodotto da Hbo Max – Discovery+, sarà disponibile negli Stati Uniti a partire dal 23 maggio 2023 e racconta gli eventi avvenuti nel corso della Rush Week, la settimana di agosto che precede l’inizio del semestre autunnale, durante la quale le studentesse vengono “reclutate” da parte delle confraternite, attualmente 24 nell’ateneo. La Rush Week si conclude con il Bid Day, giorno in cui alle matricole, radunate all’interno nel Bryant-Denny Stadium, viene assegnato una busta nella quale troveranno il nome della confraternita di appartenenza per la durata nella loro permanenza nell’ateneo.

Bama Rush è stato realizzato nel 2022 da Rachel Fleit che, colpita dalla risonanza del fenomeno su TikTok nel 2021, nell’anno successivo si è recata a Tuscaloosa, sede dell’Università, per documentare l’esperienza di quattro ragazze alle prese con le prove di iniziazione per la cosiddetta greek life. “È molto più drammatico di quanto sembri”, si sente dire da parte di una delle ragazze nel trailer del documentario. Inoltre, dal trailer si apprende che il reclutamento è costituito da 4 prove.

Nel video si sente menzionare anche The Machine, una sorta di società segreta della University of Alabama, che è stata a sua volta protagonista di un documentario uscito nel 2022, dal titolo Machine: Vivat Apparatus.



[Fonte Wired.it]