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Squid Game, la seconda stagione arriverà nel corso del 2024

Squid Game, la seconda stagione arriverà nel corso del 2024



Da Wired.it :

L’attesa per il ritorno di Squid Game la serie coreana dei record che è divenuta, dopo il debutto della sua prima stagione, il titolo in lingua non inglese più visto al mondo su Netflix, potrebbe essere più breve di quello che temevamo. La creazione di Hwang Dong-hyuk, infatti, è stata rinnovata dopo mille indiscrezioni e incertezze per un secondo ciclo di episodi, annunciato già nel 2022, ma nessun dettaglio è stato mai dato su una data ipotetica di arrivo. Ora, invece, abbiamo degli aggiornamenti freschissimi che ci vengono da una lettera ufficiale che la piattaforma di streaming ha diffuso ai suoi azionisti nella giornata del 23 gennaio.

Nonostante gli scioperi dell’anno scorso che hanno rimandato il lancio di alcuni titoli, abbiamo un’offerta molto ricca per il 2024“, si legge nella comunicazione: “Il pubblico potrà scegliere tra molte serie drammatica che ritornano, come The Diplomat 2, Bridgerton 3, Squid Game 2 e L’imperatrice 2”. Eccola quindi la conferma che molti aspettavano: anche se non è noto il periodo esatto, sappiamo che la controversa trama con tanto di prove all’Un, due, tre stella, tornerà sullo schermo entro la fine dell’anno. L’offerta di Netflix non finisce qui: “Potrà scegliere anche tra serie unscripted come Tour De France Unchained 2, Love Is Blind 6, F1: Drive to Survive 6, Full Swing 2, e tra nuovissime serie come Il problema dei tre corpi (basato sul romanzo bestseller e dagli showrunner di Game of Thrones), Griselda con Sofia Vergara, The Gentlemen di Guy Ritchie, Eric con Benedict Cumberbatch, Avatar: La leggenda di Aang, Cent’anni di solitudine dal romanzo colombiano di Gabriel García Márquez e Senna dal Brasile”.

Una proposta di contenuti davvero ampia, ma appunto l’attenzione è riservata soprattutto al ritorno di Squid Game. Che questa saga fosse ancora molto attesa e popolare l’ha dimostrato, nel novembre 2023, lo sbarco sempre su Netflix di Squid Game: La sfida, reality show con concorrenti reali basato sugli stessi spietati meccanismi di eliminazione (morte degli eliminati a parte, ovviamente), che era stato circondato da polemiche per via delle durissime condizioni in cui si erano svolte le riprese ma che aveva poi conquistato il pubblico con il suo ritmo avvincente e le sue storie appassionanti. L’incantesimo, con tutta probabilità, si ripeterà ancora nei prossimi mesi, quando verranno proposti gli episodi della seconda stagione.



[Fonte Wired.it]

Cina, arriva l’altoparlante da viaggio che declama la propaganda del partito

Cina, arriva l’altoparlante da viaggio che declama la propaganda del partito



Da Wired.it :

Anche la propaganda in Cina si modernizza: dal libretto di Mao all’altoparlante di Xi. Come riporta China digital times, il Partito comunista cinese ha creato un dispositivo insolito nello sforzo di promuovere l’ideologia del presidente Xi Jinping. Si tratta di un altoparlante bluetooth – ovviamente di colore rosso – con power bank incorporato per consentire ai membri del Partito di ascoltare il “pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era”, anche quando sono in viaggio e ricaricare contemporaneamente il proprio telefonino.

“Si ricarica il telefono e si rafforza il pensiero”, c’è scritto in caratteri dorati sull’altoparlante. Il dispositivo è stato realizzato nel marzo del 2023 dalla versione online del Guangming Ribao, il giornale controllato dal Comitato centrale del Partito comunista cinese. Contiene 72 saggi di esperti sul tema, pubblicati dal quotidiano e accessibili tramite una specifica pagina web per avviare la riproduzione audio. Nonostante il prodotto non sia disponibile per l’acquisto online, è emerso che molti rappresentanti dei congressi locali del Partito e dipendenti governativi hanno ricevuto il “power bank dell’ideologia”, già l’anno scorso in concomitanza con le Due Sessioni (la riunione del “Parlamento” cinese). Come riporta Cdt, una nota stampa del Partito che annunciava il lancio del dispositivo citava un giovane membro della Consulta nazionale cinese, definito “zoomer”, il quale affermava di portarlo sempre con sé, sottolineando l’utilità del dispositivo per i giovani: “I saggi forniscono una stella polare e una bussola necessaria allo studio dell’ideologia”.

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Insegnare l’ideologia

Il “power bank dell’ideologia” di Xi, in realtà rappresenta solo una delle tante iniziative del Partito per diffondere lo studio del pensiero di Xi Jinping e della propaganda del partito verso i più giovani. Il governo di Xi in passato aveva fortemente criticato i funzionari che si occupano della propaganda definendoli incapaci e troppo lenti a farsi valere su internet e a diffondere i valori marxisti. Xi aveva detto loro di imparare a usare gli strumenti digitali e rivolgersi ai più giovani. Un esempio di questa tendenza è stato l’introduzione nel 2019 dell’app Xuexi Qiangguo, prodotta da Alibaba group per lo studio dell’ideologia attraverso la gamification. Nel 2022, invece, il governo della città di Nanning, nel Guangxi, ha distribuito “libri tascabili” per lo studio del pensiero di Xi Jinping, che ricordano il libretto rosso della Rivoluzione culturale di Mao.

Già a partire dal 2018, il pensiero di Xi è stato ufficialmente integrato nella Costituzione. Presentato per la prima volta durante il XIX Congresso nazionale del Partito comunista cinese nel 2017 il programma politico di Xi mira a integrare socialismo di Deng Xiaoping, ma adattandolo alle nuove dinamiche politiche ed economiche cinesi. L’incorporazione della sua ideologia personale nello statuto del partito ha posizionato Xi come uno dei massimi ideologi del Pcc. Anche se alcuni studiosi come Patricia Thornton, professoressa associata presso l’Università di Oxford, sono convinti che il “pensiero” del presidente Xi Jinping sia “il prodotto di specifiche tendenze e correnti interne al Partito in risposta alla preoccupazione per l’apertura ai capitalisti e alla promozione della democrazia interna, percepite come minacce alla coesione del paese”.

Il pensiero di Xi

Dopo il Congresso, molte università cinesi hanno creato centri di ricerca per integrare l’ideologia di Xi nella vita quotidiana. I concetti fondamentali sono stati sviluppati nella serie di libri Governare la Cina pubblicati anche Italia da Giunti e presentati durante visite ufficiali a Roma nel 2017 e nel 2019 in vista delle trattative per la Nuova via della seta. Dal 2021, il pensiero di Xi Jinping è diventato una materia obbligatoria in tutte le scuole cinesi, coprendo l’intero percorso educativo dai bambini alle università. Milioni di studenti che sostengono gli esami di ammissione all’università (gaokao) vengono testati ogni anno sui pensieri e sulle citazioni politiche del presidente Xi. Inoltre, i libri contenenti il programma ideologico del presidente e i suoi discorsi devono essere memorizzati per legge dagli internati nei campi di rieducazione nello Xinjiang o letti dai genitori di studenti che dimostrano scarsa entusiasmo nei confronti del Partito.

Un altro esempio di questo orientamento sono i “centri di pratica della civiltà della nuova era” spuntati in varie parti del paese, i quali si servono di volontari locali per realizzare progetti e offrire servizi alla comunità. I loro sforzi nel mettere in pratica il pensiero di Xi Jinping – spaziando dal contribuire alla raccolta dei meloni all’assistere l’implementazione della politica zero-Covid – sono documentati da “centri multimediali integrati” che hanno il compito di pubblicizzare tali gesta attraverso canali sia tradizionali che digitali come i social network.





[Fonte Wired.it]

Yorgos Lanthimos, 5 film da recuperare

Yorgos Lanthimos, 5 film da recuperare



Da Wired.it :

Yorgos Lanthimos ha conquistato la scena cinematografica internazionale con i suoi film originali e controversi. La sua filmografia include otto lungometraggi e varie opere tra cui cortometraggi, video musicali, spettacoli teatrali e spot televisivi. Lanthimos si distingue per il suo approccio critico ai sistemi sociali che regolano la vita delle persone. Infatti, nei suoi film i personaggi si trovano a dover affrontare situazioni assurde, distopiche, in cui devono seguire regole arbitrarie, subire violenze psicologiche o fisiche e, per sopravvivere o ribellarsi, ricorrono a diverse forme di recitazione, imitazione, mettendo in discussione i concetti di alterità, autenticità e performance. Lanthimos è considerato il capofila di un movimento cinematografico noto come Greek Weird Wave, che ha visto emergere negli ultimi vent’anni una serie di film greci che affrontano temi politici e culturali in modo inquietante e innovativo. La Greek Weird Wave affronta la dura realtà capitalista del paese a partire dalla crisi finanziaria, un movimento modellato dal surrealismo, e un approccio furente alla politica, alla famiglia e al genere che, secondo recenti studi, riflette su come i sistemi di potere gestiscono gruppi di persone e i corpi degli individui. Lanthimos ci mostra come l’autorità sia una costruzione sociale che può essere manipolata o sovvertita ed esplora la psicologia del confinamento, sia fisico che mentale, e le sue conseguenze sui personaggi. I suoi film si ispirano a una tradizione cinematografica modernista, che include registi come Robert Bresson e Michael Haneke; Lanthimos si avvicina anche al minimalismo del movimento Dogma 95 e al cinema di Lars von Trier. Il cinema di Lanthimos è una sfida alle convenzioni che invita lo spettatore a interrogarsi sulle proprie certezze e a confrontarsi con l’assurdo e l’irrazionale. Un cinema che non lascia indifferenti, ma che stimola la riflessione e la critica. In attesa dell’uscita del suo nuovo lungometraggio il 25 gennaio, Povere Creature!, ecco cinque opere da recuperare:



[Fonte Wired.it]

Taxi, in Veneto il censimento risale al 2016

Taxi, in Veneto il censimento risale al 2016



Da Wired.it :

Sono 703 i taxi attivi in Veneto. O almeno, lo erano nel 2016, quando la regione effettuò l’ultima ricognizione delle licenze emesse dai comuni. Un numero rilevante dato che sono meno della metà dei veicoli di noleggio con conducente (Ncc). Dicono questo i dati che Wired ha ottenuto nell’ambito della sua inchiesta sulle licenze dei taxi in Italia.

I taxi e gli Ncc

Così come avviene in Emilia Romagna, anche in Veneto le licenze Ncc superano di gran lunga quelle dei taxi. Ma se tra Piacenza e Rimini girano 1,16 Ncc per ogni taxi, da Rovigo a Belluno il rapporto sale a a 2,34. Sì, gli autisti di auto a noleggio con conducente sono più del doppio dei tassisti. Nel grafico sottostante la situazione in Veneto, provincia per provincia.

La provincia con la maggior incidenza di taxi è quella di Verona, città sede di un importante polo fieristico, dove le auto bianche sono 2,3 ogni 10mila abitanti. Quella con più Ncc è invece Belluno, dove si arriva a poco più di 6 ogni 10mila residenti. A livello regionale, invece, i taxi sono 1,4 ogni 10mila abitanti, gli Ncc 3,4. I dati, va detto, non sono recentissimi. Risalgono infatti al 2016, quando cioè la Regione Veneto ha effettuato l’ultima ricognizione presso i comuni per verificare il numero di licenze effettivamente concesse. Infatti è la Regione a definire quante licenze possono essere emesse da ciascun comune: un numero che è stato stabilito nel 2002 e aggiornato nel 2005.

I contingenti di auto e taxi

Per determinare i contingenti, ovvero il numero di licenze che ogni comune può emettere, vengono presi in considerazione diversi elementi. Innanzitutto la popolazione residente, quindi i flussi turistici e la presenza di strutture produttive che potrebbero far crescere la domanda di mobilità non di linea. Sulla base di questi elementi, ormai quasi vent’anni fa la Regione arrivò a stabilire che potevano essere emesse 811 licenze taxi e 2.883 per gli Ncc.

Alla data dell’ultima ricognizione, ovvero il 2016, ne risultavano però effettivamente assegnate rispettivamente solo 703 e 1.644. Segno che c’è ancora spazio per altre 108 licenze taxi e per altre 1.239 Ncc, al netto degli incrementi decisi lo scorso anno dal governo e di ulteriori affidamenti decisi negli ultimi otto anni. Nel grafico sottostante ecco, nel dettaglio, le licenze taxi che potrebbero essere affidate, provincia per provincia.

Con 31 taxi, Venezia è la provincia in cui, stando ai dati del 2016, era possibile il maggior incremento di licenze in numeri assoluti. All’estremo opposto Rovigo, con appena 3.

Le licenze

Come detto, il contingentamento viene fatto comune per comune. Per questo motivo, è possibile costruire una mappa delle licenze venete su base comunale, per quanto aggiornata al 2005, come emerge dal grafico sottostante.

Ogni bolla rappresenta un comune al quale la Regione ha riconosciuto un contingente di licenze taxi. Le dimensioni sono proporzionate al numero di licenze del contingente, il colore indica invece la percentuale di licenze assegnate. Cliccando su ogni bolla compare un pop-up che, oltre al nome del comune, riporta il numero di licenze assegnabili e di quelle effettivamente affidate. Come si può notare, oltre che nei capoluoghi di provincia, le licenze si concentrano maggiormente sulla sponda veneta del lago di Garda e lungo l’arco alpino, ovvero le due zone a maggiore vocazione turistica della regione, dopo la laguna di Venezia.



[Fonte Wired.it]

Edvard Munch, 80 anni fa moriva l’artista complesso e struggente

Edvard Munch, 80 anni fa moriva l’artista complesso e struggente



Da Wired.it :

Lo conosciamo tutti per L’urlo ma Edvard Munch è un pittore che andrebbe esplorato e scoperto per tutta la complessità e la dimensione struggente di tutta la sua opera artistica. Quale occasione migliore dell’anniversario che ci si presenta proprio all’inizio di quest’anno? Nato il 12 dicembre 1893 nel villaggio di Ådalsbruk, nel sud della Norvegia, invece morì il 23 gennaio 1944 nella sua casa di Ekely, vicino a Oslo: ricorrono dunque gli ottant’anni dalla sua morte. Dopo un’infanzia segnata da una salute cagionevole, da numerosi lutti (tra cui la morte della madre per tubercolosi) e dal terrore delle malattie mentali molto frequenti nella sua famiglia, il giovane Munch entra in contatto con gli ambienti più anarchici, nichilisti e bohémien della cultura norvegese, e in particolare con il filosofo e attivista Hans Jæger che lo spinge a dipingere per esprimere i suoi travagli interiori.

La morte nella stanza della malata (1893)Munch Museum/Google Art Project

Negli anni decisivi della sua formazione, nell’ultimo decennio dell’Ottocento, viaggia a Parigi, dove incontra l’espressionismo e artisti come Gauguin, Van Gogh e Toulouse-Lautrec, e a Berlino, dove fa la conoscenza di intellettuali come August Strindberg. È in questi anni, a partire dal 1893, che lavora a opere che suscitano scandalo come La morte nella stanza della malata, dove ritorna sul lutto fondante della sorella, e in cui poi concepisce e realizza L’urlo, che in realtà esiste in quattro versioni (due pastelli e due dipinti).



[Fonte Wired.it]

Unwritten di Natasha Bedingfield, perché tutti la cantano e dove l’avete già sentita

Unwritten di Natasha Bedingfield, perché tutti la cantano e dove l’avete già sentita



Da Wired.it :

Forse l’avrete notato anche voi, ma su TikTok e gli altri social si sente dappertutto una canzone che è a tanti è estremamente famigliare: Unwritten di Natasha Bedingfield. Del resto il sistema della musica in streaming ha negli ultimi anni sancito una strana alleanza con il mondo dell’intrattenimento, riportando in auge glorie del passato: la colonna sonora di Stranger Things ha decretato la rinnovata fortuna di Running Up the Hills, mentre la scena finale del chiacchieratissimo Saltburn ha riportato in classifica Murder On the Dancefloor di Sophie Ellies Bextor. Ora tocca anche a Bedingfield, dunque, cantautrice britannica che ha incontrato appunto grandissima fortuna nel 2004 all’uscita del suo album d’esordio Unwritten, proiettato in cima alle classifiche grazie al singolo omonimo di lancio.

In realtà, al momento dell’uscita, Unwritten aveva incontrato un’accoglienza piuttosto tiepida finché non è esplosa, quasi a sorpresa, due anni dopo. Questo perché nel 2006 il brano fu scelto per diventare la sigla di The Hills, reality show di Mtv andato in onda per quattro stagioni fino al 2010. Nato come spin-off di Laguna Beach: The Real Orange County, già a sua volta versione “dal vero” della serie fiction The Oc, The Hills seguiva le vicende personali e professionali di diversi giovani di Los Angeles. Il programma fece la fortuna di personalità come Lauren Conrad, Heidi Montag e Kristin Cavallari, proiettate dall’essere delle semplici esordienti nel mondo della moda e delle pr a vere e proprie star al centro dell’ossessiva celeb culture di inizio anni Duemila. Unwritten divenne a sua volta una hit onnipresente in quegli anni e in Italia fu ulteriormente martellante perché utilizzata in una pubblicità televisiva di una nota marca di shampoo.



[Fonte Wired.it]