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Gli avatar di Meta diventano più inclusivi
| Wired Italia

Gli avatar di Meta diventano più inclusivi | Wired Italia



Da Wired.it :

Aggiornamenti in arrivo per gli avatar di Meta. Proprio ieri la società ha dichiarato di aver raggiunto l’importante traguardo di 1 miliardo di avatar creati sulle sue piattaforme. E, con l’occasione, ha annunciato l’aggiunta di nuove forme del corpo, animazioni migliorate e opzioni di abbigliamento per aiutare gli utenti a sentirsi più in sintonia con i loro doppelganger digitali. “Stiamo continuando a migliorare l’aspetto del tuo avatar anche nei dettagli più piccoli , perché questi aiutano a far emergere la tua personalità”, scrive Meta nel post del suo blog ufficiale. “Brillerai letteralmente, dato che stiamo aggiungendo un po’ più di brillantezza ai tuoi occhi, donando un po’ di volume ai tuoi capelli e rendendo i vestiti più realistici e texturizzati”.

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Con questo annuncio, quindi, la società rende gli avatar ancora più inclusivi di quanto non siano già. Fino a questo momento, infatti, le forme del corpo messe a disposizione degli utenti per creare il loro io virtuale erano tutte piuttosto simili tra loro. E considerando che la società ha ricevuto feedback non proprio positivi da chi non riusciva a riconoscersi in un corpo che non gli apparteneva del tutto, non c’è da stupirsi che abbia deciso di aggiungere nuove “opzioni di forma del corpo, tra cui due forme del corpo più curve”. L’obiettivo di Meta, in fondo, non è altro che quello di far sentire gli utenti a proprio agio, consentendogli di creare un avatar che li rappresenti alla perfezione, in tutto e per tutto.

Una mossa che potrebbe derivare anche dall’interesse dell’azienda di attrarre nuovi utenti nel metaverso. È molto probabile, infatti, che Meta sia convinto di poter coinvolgere sempre più persone nel suo mondo virtuale facendole sentire in sintonia con il loro doppelganger digitale. Una strategia che potrebbe anche funzionare, considerando che fino ad ora gli utenti hanno creato 1 miliardo di avatar – anche se non tutti sono utilizzati come rappresentazione di sé nel metaverso di Meta -. Anche se sembra abbastanza evidenti che gli avatar siano ancora troppo fumettistici e poco realistici, il che potrebbe essere un dettaglio da non sottovalutare nei piani dell’azienda di Zuckerberg.





[Fonte Wired.it]

Disney rilegge se stessa e per una volta lo fa bene
| Wired Italia

Disney rilegge se stessa e per una volta lo fa bene | Wired Italia



Da Wired.it :

A fare le spese di tutto questo, forse anche giustamente, è proprio il protagonista. Già Disney sottilmente faceva passare l’idea che fosse in realtà un insopportabile narcisista, ossessionato dalla propria grandezza e bisognoso dell’ammirazione degli altri per esistere, un vero bambino viziato. Qui Lowery ci aggiunge la demolizione della sua patina eroica e poi la sua ricostruzione. Peter Pan, verrà detto chiaramente ad un certo punto, non è niente senza le donne che lo circondano, senza Campanellino e la sua polvere non può volare, senza Giglio Tigrato non saprebbe gestire i Bimbi sperduti, senza Wendy, che lui va a trovare anche di nascosto, non avrebbe l’aura mitica che gli serve.

Lungo tutto il film Peter dovrà realizzare questo e riconfigurare un proprio ruolo a partire da una maggiore autonomia. Se nella versione di Spielberg un Peter Pan cresciuto doveva ritrovare la sua fanciullezza, qui un Peter Pan bambino deve a suo modo crescere senza crescere, cioè deve smettere di sfruttare quello che gli altri fanno per lui, riconoscere il loro contributo e imparare ad essere autonomo. Non sfugge a nessuno che sia una maniera di evirarlo, cioè di decostruirne la virilità ostentata a favore delle donne che sono sempre stato alla sua ombra, ancora una volta una missione di Disney con questi nuovi film, ma anche qui l’esigenza revisionista è gestita bene per proporre un modello rinnovato di confronto non violento.

Senza fare spoiler una delle novità più interessanti arriva nel finale, quando il tradizionale momento di duello con il cattivo, quello che risolve tutto opponendo le due forze che si sono date battaglie fin dall’inizio in una grande scena risolutiva, che dovrebbe anche essere l’apice drammatico della storia, diventa un momento di compromesso invece che di supremazia. Peter Pan & Wendy sembra affermare indirettamente che esiste una maniera diversa di risolvere i conflitti, una che non sia la solita esigenza di battere l’altro, ma che preveda le abilità di relazione oltre a quelle di lotta per superare i conflitti invece che vincerli. Suona come qualcosa di terribilmente noioso che potrebbe partorire una mamma per bene che vuole insegnare l’educazione ai figli, ma Lowery riesce a dargli un senso e un apice narrativo lo stesso.



[Fonte Wired.it]

come fanno ad attorcigliarsi e districarsi così in fretta?
| Wired Italia

come fanno ad attorcigliarsi e districarsi così in fretta? | Wired Italia



Da Wired.it :

Il movimento dei vermi spiegato dalla matematica. Un gruppo di ricercatori guidato da Saad Bhamla, professore presso il Georgia Institute of Technology di Atlanta (Stati Uniti), in collaborazione con altri scienziati del Massachusetts Institute of Technology di Cambridge e della Stanford University (Stati Uniti), ha cercato la risposta ad una domanda che ognuno di noi si è posto almeno una volta nella vita, cioè come facciano i vermi ad arrotolarsi e poi srotolarsi così velocemente. Risultato: una pubblicazione su Science e un modello matematico che magari ci sarà utile in futuro per programmare robot-filamenti che mimano il comportamento dei vermi.

La matematica del segreto

Il gruppo di ricerca ha iniziato i propri studi osservando e filmando i cosiddetti “California blackworms”, una specie che vive sia in Europa che in Nord America. Questi animali tendono a formare complessi grovigli che permettono loro di eseguire specifiche funzioni biologiche. Ma la cosa affascinante, dicono i ricercatori, è che appena vengono esposti a uno stimolo che li spinge alla fuga, la matassa impiega solo qualche frazione di secondo per districarsi: “Sono rimasto scioccatodice Harry Tuazon, primo autore dello studio insieme a Vishal Patil – quando ho puntato una lampada UV sul groviglio di vermi e loro si sono dispersi in modo così esplosivo. Ma per comprendere questa complessa e affascinante manovra ho iniziato a condurre gli esperimenti con pochi vermi”. Ed è stato proprio osservando singoli esemplari che il gruppo di ricerca ha iniziato a intuire il segreto della loro abilità: quando vogliono allontanarsi dal groviglio, i vermi tendono ad assumere un’andatura elicoidale, che probabilmente è funzionale ad accelerare il processo di districamento. L’intuizione è stata poi confermata da ulteriori esperimenti, e la svolta per comprendere e osservare la massa al suo interno, anche quando composta da molti animali, è stato l’utilizzo di una semplice macchina a ultrasuoni – la stessa che si utilizza per effettuare le ecografie.



[Fonte Wired.it]

Champions League, Milan-Inter verrà trasmessa in chiaro su Tv8
| Wired Italia

Champions League, Milan-Inter verrà trasmessa in chiaro su Tv8 | Wired Italia



Da Wired.it :

A seguito dell’intervento dell’Agcom, la semifinale d’andata di Champions League tra Milan e Inter di mercoledì 10 maggio sarà trasmessa sia su Tv8 (in chiaro) che su Amazon Prime Video. L’esperienza di visione, telecronaca compresa, sarà la stessa per entrambi i canali: il segnale di Amazon Prime Video verrà inviato anche a Tv8. Oltre alla partita, anche il pre e il post partita di mercoledì 10 maggio saranno visibili gratuitamente. La telecronaca del derby è affidata a Sandro Piccinini e Massimo Ambrosini.

Amazon, che in questa stagione aveva i diritti esclusivi di una partita alla settimana di Champions League, ha dovuto trovare un partner a cui cedere “a condizioni di mercato eque, ragionevoli e non discriminatorie” i diritti della partita. Secondo l’Agcom, per le semifinali di Champions con la sfida tra le due squadre milanesi deve essere prevista la trasmissione in chiaro. Lo prescrive l’articolo 33 del Testo unico dei servizi di media audiovisivi, in base al quale, con una delibera del 2012, l’Authority ha indicato una lista di eventi, nazionali e non, che sono considerati di rilievo per la cittadinanza. In questi casi, i gestori dei servizi media sono tenuti ad assicurare la diffusione su palinsesti in chiaro, in diretta o in differita, in forma integrale oppure parziale. Tra questi eventi ci sono anche “la finale e le semifinali della Champions League e della Europa League qualora vi siano coinvolte squadre italiane”.

Ricordiamo che la piattaforma di streaming Amazon Prime Video si è aggiudicata i diritti per trasmettere in esclusiva e in diretta in Italia, nel triennio 2021-2024, le 16 migliori partite del mercoledì sera della Uefa Champions League di calcio. Finale della Supercoppa Uefa inclusa.



[Fonte Wired.it]

ChatGPT è tornato disponibile in Italia
| Wired Italia

ChatGPT è tornato disponibile in Italia | Wired Italia



Da Wired.it :

Come si può leggere nella privacy policy, ChatGPT specifica che è possibile “che i contenuti che ci fornisci siano utilizzati per migliorare i nostri servizi, per esempio per allenare i modelli linguistici che alimentano ChatGPT”. In un post del blog aggiornato con le ultime funzioni in materia di privacy, il responsabile degli specialisti di Ai della società, Yaniv Markovski, spiega che l’azienda sta compiendo vari passi “per ridurre la quantità di dati personali nei nostri set di dati per l’allenamento degli algoritmi prima che siano utilizzati per migliorare i nostri modelli”.

Il commento del Garante

In una nota, il Garante della privacy riepiloga i passi avanti fatti con ChatGPT, che rispondono alle sue richieste. Quindi, numero uno: un’informativa rivolta a tutti gli utenti e non utenti, in Europa e nel resto del mondo, per illustrare quali dati personali e con quali modalità sono trattati per l’addestramento degli algoritmi e per ricordare che chiunque ha diritto di opporsi a tale trattamento. L’azienda ha anche “ampliato l’informativa sul trattamento dei dati riservata agli utenti del servizio rendendola ora accessibile anche nella maschera di registrazione prima che un utente si registri al servizio”. L’informativa è ora anche un bella vista nel messaggio di benvenuto.

Ora le persone che vivono in Unione europea, anche se non sono utenti di ChatGPT, possono opporsi all’uso dei dati, anche attraverso un modulo di richiesta online. L’azienda “ha previsto per gli interessati la possibilità di far cancellare le informazioni ritenute errate dichiarandosi, allo stato, tecnicamente impossibilitata a correggere gli errori”, scrive il Garante, e “ha chiarito, nell’informativa riservata agli utenti, che mentre continuerà a trattare taluni dati personali per garantire il corretto funzionamento del servizio sulla base del contratto, tratterà i loro dati personali ai fini dell’addestramento degli algoritmi, salvo che esercitino il diritto di opposizione, sulla base del legittimo interesse”. Inoltre OpenAi ha reso disponibile un modulo per esercitare il diritto di opposizione all’uso dei dati per allenare gli algoritmi, la schermata di dichiarazione dell’età e la richiesta della data di nascita per chi si registra, “prevedendo un blocco alla registrazione per gli utenti infratredicenni e, nell’ipotesi di utenti ultratredicenni ma minorenni che debbano confermare di avere il consenso dei genitori all’uso del servizio”.

L’Autorità riconosce i passi in avanti compiuti per coniugare il progresso tecnologico con il rispetto dei diritti delle persone e auspica che la società prosegua lungo questo percorso di adeguamento alla normativa europea sulla protezione dati – scrivono da piazzale Venezia, dove ora si attendono gli sviluppi sul fronte verifica dell’età e campagna di comunicazione -. L’Autorità proseguirà dunque nell’attività istruttoria avviata nei confronti di OpenAi e nel lavoro che porterà avanti la apposita task force costituita in seno al Comitato che riunisce le Autorità per la privacy dell’Unione europea“.

ChatGPT

Dalla modalità “incognito” all’esportazione dei propri dati, le mosse di OpenAi vanno nella direzione indicata dal Garante della privacy. Ma non bastano a soddisfarle del tutto

Il blocco di ChatGPT

Il blocco di ChatGPT per gli utenti che si collegano dall’Italia è stato stabilito da OpenAi nella sera del 31 marzo scorso, a poche ore di distanza dal primo provvedimento del Garante della privacy per violazione del Gdpr (il regolamento europeo per il trattamento dei dati personali). Contestualmente l’azienda ha congelato gli abbonamenti di chi era iscritto al servizio e previsto un rimborso per le persone che avevano sottoscritto un’utenza a marzo. L’azione del Garante non prevedeva in automatico il blocco: se OpenAi fosse riuscita a esercitare il proprio chatbot senza il ricorso a dati personali, avrebbe potuto farlo. Uno scenario teorico, ça va sans dire. Con lo stop al servizio, inoltre, l’azienda si è cautelata da potenziali altre violazioni che si sarebbero potute verificare fintantoché non assolveva alle richieste del garante.



[Fonte Wired.it]

Zelda, una mod ha fatto arrabbiare Nintendo
| Wired Italia

Zelda, una mod ha fatto arrabbiare Nintendo | Wired Italia



Da Wired.it :

Nel suo video di risposta, Morino ha detto che la mod che stava utilizzando era protetta dal fair use, la dottrina giuridica statunitense che consente l’utilizzo di un’opera protetta da copyright “per scopi quali la critica, il commento, l’informazione, l’insegnamento (comprese le copie multiple per l’uso in classe), lo studio o la ricerca“. Il modo in cui i tribunali statunitensi, compresa la Corte Suprema, applicano la disposizione varia però da caso a caso.

Il ricorso alle mod, inoltre, rende la posizione di Morino ancora più instabile: “Il modding è, di per sé, una violazione. Che si utilizzino o meno risorse originali, un modder sta comunque adattando un’opera precedentemente creata e coperta da copyright“, scrive Alex Leturgez-Coïaniz, socio dello studio legale Kbl Roche, in un articolo che esplora lo status giuridico dei mod. Anche il fair use in questo caso non sarebbe d’aiuto: “Una mod, gratuita o meno, implicherebbe comunque l’uso di materiale protetto da copyright per creare un’opera derivata, e molto probabilmente non rientrerebbe nell’ambito del fair use“, aggiunge Leturgez-Coïaniz. Spesso, tuttavia, queste ipotesi giuridiche non vengono verificate nei fatti per via dei costi dei procedimenti legali, che impediscono alla maggior parte delle persone di lottare contro aziende multimiliardarie.

Il modding, nel migliore dei casi, è un’evoluzione artistica del gioco: una modifica delle regole di un titolo. Ma per Nintendo, avverte Schwartz, la questione va al di là del copyright. L’azienda si sta tutelando contro l’inquinamento dei suoi marchi commerciali, chiudendo, per esempio, i giochi che associano i Pokémon alle armi. Come sottolinea lo YouTuber Moony in un efficace video-riassunto, questo significa che la “creazione di contenuti” all’interno videogiochi è “sempre alla mercé” degli umori di una determinata azienda in un dato momento.

A un livello più profondo, la tensione è dettata dal fatto che queste manovre legali sminuiscono il potere unico delle opere d’arte interattive. Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, per esempio, promette di essere il gioco con l’ambientazione più creativa mai ideata dall’azienda, un vero e proprio paese delle meraviglie con scudi a fungo, barche volanti e marchingegni che sembrano ispirati ai contenuti degli streamer ispirati da Zelda. Questi sono mondi che premiano l’immaginazione. La stessa che però Nintendo limita con ogni nuova azione legale.

Questo articolo è comparso originariamente su Wired UK.



[Fonte Wired.it]